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Autore: Moony_911    31/01/2013    2 recensioni
Paola era seduta in cucina davanti ad una tazza di caffè forte persa nei suoi pensieri.
"Era passato qualche mese da che avevano festeggiato il venticinquesimo di Capello, ovvero dal giorno in cui, lei ed Andrea avevano preso a fare sul serio.
Ripensò a quanto successo quel giorno e un sorriso fece capolino."
una nuova versione della storia di Andrea e Paola... cosa sarebbe successo se lei non se ne fosse andata e avessero continuato a lavorare insieme?
(sarà che sto rivedendo le repliche mentre sono a casa a studiare e la curiosità incombe, allora ho pensato di buttarmi in questa avventura...)
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Chi era prima al telefono?” chiese infine mentre stavano lavando i piatti.
“La prima era Tom...” rispose lei imbarazzata “la seconda era Luigi, che tra parentesi ti saluta...”.
Andrea se lo immaginava. Anche senza sentire la conversazione aveva  subito avuto la sensazione che non fosse esattamente una telefonata gradita e sentì come una fitta di gelosia mista a curiosità. Che diamine voleva ancora quello?
La vide asciugare lo stesso piatto per cinque minuti di fila persa nei suoi pensieri e provò a richiamarla.
“Sicura che vada tutto bene?”.
“Si...” disse cercando di non dare a vedere che cosa le passasse veramente per la testa anche se avrebbe risposto volentieri che non andava per niente bene.
 
Non c’era una nuvola in cielo quella sera e i due ne approfittarono per osservare le stelle mentre chiacchieravano sdraiati sull’amaca in giardino.
Andrea lo maschera dietro la solita espressione scanzonata, ma vedere che stavolta è lei a rispondere per monosillabi lo fa stare ancora peggio.
Così senza dire niente la abbracciò tenendola stretta a se.
“Cosa voleva Luigi prima?” le chiese cercando di introdurre l’argomento anche se la domanda che voleva fare era un’altra.
“Niente di che... solo sapere se ero ancora viva, tutto qui...”.
“Ah...”.
“Già...” rispose lei descrivendo dei piccoli cerchi sulla sua pelle con le dita “ma non è questa la domanda o sbaglio?”.
“Infatti, hai davvero un ottimo intuito...” rispose Andrea canzonandola intrecciando le dita con le sue “sai che potresti essere un bravo carabiniere?”.
“Tu dici eh?” proseguì Paola prima di baciarlo ma lui la fermò, posandole un dito sulle labbra.
“Non ci provare, non cercare di cambiare discorso...” le disse “ti conosco Paola, e proprio perché ti conosco so che c’è qualcosa che ti preoccupa di cui non vuoi parlarmi...”.
“Cosa vuoi sapere?”.
“Perché dopo aver parlato al telefono con quel tipo, Palermo, avevi una faccia strana...”.
Paola fece una pausa e poi decise di sputare il rospo, consapevole che in un modo o nell’altro, Andrea ci sarebbe riuscito comunque.
“Perché mi ha chiesto di uscire una sera per fare quattro chiacchiere...” rispose lei cercando di scorgere le sue reazioni “e penso proprio che accetterò, per il semplice gusto di mettere le cose in chiaro una volta per tutte...”.
Andrea si irrigidì ma decise di lasciarla proseguire.
“Provi ancora qualcosa per lui? In tutto questo tempo che ci conosciamo non ne hai quasi mai fatto parola direttamente...” le chiese infine.
“Ero arrivata da poco a Città della Pieve e per i primi tempi è stato tutto tranne che amichevole essendo fermamente convinto che l’accesso delle donne all’Arma non fosse una cosa così positiva come la volevano far sembrare...” rispose “poi col tempo si è ricreduto, siamo diventati un po’ meno prevenuti l’una nei confronti dell’altro fino a che non ci siamo resi conto che c’era anche dell’altro...”.
“E come mai non è durata?”.
“Vediamo... probabilmente perché ha preso a fare il cascamorto Gioia mentre diceva di voler uscire con me...” proseguì con calma “e lo sai che se provocata riesco ad essere molto gelida con le persone...”.
“Eccome se lo so...” rispose lui ripensando a tutti i silenzi  e le incomprensioni che c’erano state dopo che avevano passato quella notte insieme “non te la prendere ma quando ti ci metti sei veramente ostinata!”.
“Senti chi parla!”  disse lei tirandogli un pizzicotto “Come se tu fossi quello che non si picca mai!”.
“Ehi!!” ribatté Andrea “ti ricordo che non è di me che stiamo parlando, e quindi?”.
“Quindi cosa? Vuoi sapere se provo ancora qualcosa?”.
Andrea non disse nulla e poiché l’ultima cosa che voleva è che quel testone si facesse strane idee decise di vuotare il sacco definitivamente accettando le eventuali conseguenze.
  
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