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Autore: yachan    23/08/2007    2 recensioni
Universo alternativo. I personaggi dell'anime Pokèmon, in una nuova veste. Incontri, amicizie, nemici, amori, rancori e tanto altro, in questa nuova fan fiction.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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ITSUMADEMO TOGHETER

ITSUMADEMO TOGHETER

Per sempre…insieme

Cap.31

3° parte

 

 

Erano uno di fronte all’altro. Lui guardava la ragazza che aveva di fronte. Lei lo guardava dispiaciuta.

-         Non hai mantenuto la promessa- disse lei.

-         Ma io…- cercò di dire il ragazzo.

-         Mi hai lasciata sola.

-         Non è cosi…io volevo…io ho cercato…

-         Mi mancherai…e scusami se puoi.

-         Kasumi…- il ragazzo la guardò con gli occhi spalancati, mentre la vedeva cadere lentamente per terra- Kasumi!- tentò di afferrarla, per non farla cadere, ma il suo corpo svanì, prima di giungere alle sue mani- Kasumi!!

 

Spalancò gli occhi, si guardò intorno agitato. Era nella sua stanza. Pikachu lo guardava preoccupato.

-         Dove sono?- un brivido lo percosse, una strana sensazione di timore.

Scese dal suo letto di fretta e uscì dalla stanza. Giunse di corsa all’altra stanza. Aprì la porta e la vide lì dormire.

Tirò un sospiro di sollievo. Era ancora lì, non se n’era andata.

Il sogno lo aveva tramortito e aveva creduto davvero che Kasumi se n’era andata di nuovo.

E invece sbagliava. La ragazza stava dormendo tranquillamente nel suo letto, senza essersi accorta dell’entrata di Satoshi.

Il ragazzo si avvicinò con cautela a lei, per evitare che si svegliasse e che gli urlasse dietro, per essere entrato nella sua stanza senza permesso.

La guardò assorto. Era davvero cresciuta. Non riconosceva più in lei, la bambina che aveva vissuto con lui in quella casa. Nonostante le loro disavventure, il viso di lei rimaneva candido come un angioletto.

Anche il suo corpo era cresciuto, anche se ora lui era un po’ più grande di lei.

Sentì di nuovo quella morsa nel cuore, che da un paio di giorni aveva ripreso a fargli questo effetto.

Si morse il labbro, accorgendosi che non poteva staccare il suo sguardo dal viso di lei.

Che significava? Era ancora confuso.

Era la stessa sensazione che provava quando Kasumi era Momoko…solo più intensa.

Sentiva solo un desiderio che lo spingeva ad avvicinarsi a lei.

Salì con il ginocchio sul letto, per potersi avvicinare di più al viso di lei.

Il viso di lei era rilassato. Non sembrava proprio che qualche tempo prima lottavano tra di loro, come eterni nemici.

Non credeva neanche di aver desiderato così tanto di riaverla lì.

Perché si sentiva rilassato e allo stesso tempo agitato nell’essergli così vicino? Perché provava tenerezza e dolcezza nel guardarla? Perché agli occhi suoi lei rimaneva così incantevole, anche solo dormendo?

Era qualcosa a cui non sapeva dare un nome, ma sentiva che per una volta voleva lasciarsi guidare da quei sentimenti confusi.

E con lentezza e dolcezza, appoggiò le labbra a quelle della ragazza. Rimase qualche minuto in quella posizione, assaporando quella sensazione così gradevole. Non credeva che un bacio fosse così piacevole. 

Un leggero venticello, mosse la tendina della finestra lasciata aperta e sfiorò il viso di Kasumi che finì per svegliarla.

Aprì gli occhi e si sentì strana…si guardò intorno confusa, come se avesse avuto il presentimento che ci fosse stato qualcuno in quella stanza.

Sfregò gli occhi ancora assonnata e guardò la finestra aperta. Tirava una piacevole brezza.

 

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-         Dunque…questo Magikarp ha bisogno di vitamine…forse è ora che gli cambi la sua dieta- disse un signore anziano, mentre controllava ad uno a uno i suoi pokèmon.

-         Vedo che come al solito sei sempre indaffarato, nonnino.

Il signore si girò e guardò la ragazza che era appena entrata nel suo laboratorio.

-         …Hinata!- disse sorpreso e contento- Non pensavo che saresti arrivata così presto.

-         In effetti, sarei dovuta venire domani…ma ho preferito venire prima, per portarti di persona le novità- disse lei sorridendo, con in mano un fascicolo.

-         Oh…bene- disse lui serio.

-         Sono rimasta sorpresa dalla tua chiamata, nonno. Non mi sarei aspettata che mi avresti chiesto di fare una ricerca…

-         Purtroppo Pallet Town non è ricca di informazioni…e trovandoti in una città avanzata come la tua…ho pensato che lì avrei trovato le informazioni che cercavo.

-         In effetti…- Hinata posò la sua valigia per terra e si sedette sulla sedia- Ho trovato qualcosa d’interessante…- si guardò in giro- E il mio fratellino?

-         E’ fuori…ha detto che voleva fare un giro.

-         Capisco- disse un po’ delusa.

-         Tranquilla, presto sarà qui. E poi, suppongo che tu non veda l’ora di rivedere i tuoi amici.

Lei lo guardò, poi sorrise scotendo la testa.

-         Meglio di no. Sono stanca per il viaggio…se permetti, vorrei andare a riposarmi un po’.

-         Certo. La tua stanza è già pronta.

-         Grazie…- si alzò dalla sedia e prese la valigia.

-         Ti aiuto a portarla?

-         No, grazie, c’è la faccio da sola. Ci vediamo dopo.

-         D’accordo.

Hinata salì su per le scale, che portavano alle stanze da letto. Vide quella con l’insegna Hinata e ci entrò dentro. La finestra era aperta e un leggero venticello muoveva le tendine.

Appoggiò la valigia e si sporse alla finestra.

-         Sono tornata…Satoshi.

 

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Satoshi continuava a camminare avanti e indietro nella sua stanza, con agitazione e con il viso preoccupato.

“Che ho fatto…che ho fatto?”- si ripeteva in continuazione nella mente.

Cosa gli era saltato in mente di fare una cosa simile? L’aveva baciata, senza che lei se ne accorgesse.

Arrossì al pensiero del bacio e si toccò le labbra.

L’aveva baciata…

Non poteva fare a meno di pensarci.

Era una sensazione così nuova. Era felice e allo stesso tempo agitato.

Era così che si sentivano le coppie innamorate?

Scosse la testa. Loro non stavano insieme. E quel bacio…

Arrossì di nuovo.

Perché doveva succedere tutto questo, proprio ora che lei era tornata?

Non voleva rovinare tutto con la sua goffaggine.

Era vero, in tutto quel tempo in cui erano stati divisi e quando si combattevano, non aveva smesso di pensare a lei e al desiderio di riaverla al suo fianco, ancora una volta. Lei era molto importante per lui, molto…pensava che fosse logico, perché erano stati insieme così tanto tempo. Però ora, sentiva che era diverso.

Già da quando lei era comparsa, sentiva che qualcosa era cambiato.

E quando Kasumi era morta davanti ai suoi occhi, era come se il suo cuore avesse smesso di battere.

Non voleva crederci, non voleva…perché aveva progettato un altro tipo di finale. Con loro due che tornavano a casa insieme e la famiglia ed amici ad attenderli.

Però era così dolorosamente vero, Kasumi era morta e lui non poteva fare niente. Se non fosse stato per l’aiuto di Sakura, lei non si sarebbe salvata.

E al suo risveglio, sembrava cambiata, come se il fatto di essere morta per un po’ l’avesse scossa. O forse era l’aiuto inaspettato di Sakura ad averla resa così.

Anche lui si chiedeva quale fosse stato il motivo, che aveva spinto a Sakura a combattere contro Kasumi e poi salvarla.

C’erano molte cose che andavano chiarite, ma per il momento lui si sentiva bene così. C’era tutta la sua famiglia al completo e c’era lei.

Passata l’euforia dei primi momenti, sentiva che era ora di fare chiarezza con i suoi sentimenti.

Cosa provava per Kasumi? Cosa l’aveva spinto a baciarla?

-         Satoshi! (^O^)- la porta si spalancò d’improvviso.

-         Ahhh (OoO)’’- urlò spaventato- Scusa, scusa, Kasumi, non l’ho fatto apposta e…

-         …come? (°_°)’- la persona lo guardò strano.

-         Papà? (°_°)’- disse sorpreso Satoshi- Perché non bussi, prima di entrare! (>_<)*- disse arrabbiato.

-         Uh, perché non pensavo di spaventarti così (°.°)’- disse l’uomo- Sembri me, quando rompevo sbadatamente i vasi preferiti di tua madre e cercavo di nascondermi (^o^)- disse ridacchiando.

-         Cosa volevi? (-_-)’

-         Che ne dici di fare qualche incontro di pokèmon? (^-^) Dai, è da tanto che non ci alleniamo insieme.

-         Scusa, ma non è proprio il momento giusto- disse lui sviando lo sguardo.

-         Che ti prende?

-         Niente…voglio starmene solo…

-         Mh…se non fosse assurdo, direi che ti sei innamorato (^o^)- rise di gusto, mentre Satoshi inciampava sul tappeto e cadeva per terra- Uh, Sato…tutto bene (°_°)’ ?

-         S- sì (U_U)’- cercò di alzarsi.

-         Bene, allora se non vuoi venire tu, chiamerò Kasumi (^-^)- disse voltandosi.

-         No!- disse Satoshi, facendo fermare il padre.

-         No?- chiese curioso il padre.

-         Non puoi chiederle di allenarti con lei.

-         E perché no?

-         Perché non si è ancora ripresa.

-         A me è sembrato che stesse bene.

-         Può sembrare, ma in realtà lei…

-         Cos’è tutto questo fracasso?- comparvero alla porta la signora Haneko e Kasumi.

Satoshi guardò Kasumi e arrossì, abbassando lo sguardo. Non riusciva neanche a guardarla in faccia dopo quel bacio.

Hiroshi lo guardò e poi si girò verso Haneko e Kasumi.

-         Niente, niente, stavamo solo chiacchierando (^-^)- sorrise.

-         Distruggendo mezza casa?- disse la signora con sarcasmo.

-         Eh, eh…- ridacchiò, poi guardò Kasumi- Ti va di fare qualche incontro pokèmon?

-         Cosa?!- Satoshi guardò il padre con disapprovazione.

Il padre lo ignorò e sorrise a Kasumi.

-         Va bene- disse lei normale.

Satoshi rimase scioccato. Kasumi aveva accettato senza dire niente. Non si preannunciava niente di buono.

-         Ottimo, andiamo allora- disse Hiroshi raggiante.

-         Un attimo, vengo anch’io- disse d’improvviso Satoshi.

Hiroshi si girò per guardarlo.

-         Ma non avevi detto che volevi startene da solo?

-         Ho cambiato idea- disse lui guardando arrabbiato il padre.

-         Oookey (^o^)- disse sorridendo Hiroshi- Più saremo, più mi divertirò.

Satoshi fece qualche smorfia e uscì dalla stanza, spingendo in avanti Kasumi, che lo guardava confusa.

-         Caro, non ti sembra di esagerare?- chiese la signora Haneko all’uomo.

-         Ah, ah, ma che dici?- disse lui ridendo divertito.

-         Lo sai che Satoshi è molto affezionato a Kasumi.

-         Sì, lo so…e so anche interpretare i gesti di mio figlio. E’ tale e quale a me quando ti ho conosciuto…- si girò e gli sorrise dolcemente.

-         Te ne sei accorto anche tu?

-         Come potrei non accorgermene? Satoshi è imbranato come me, quando si tratta di amare qualcuno.

-         Allora lo fai apposta a provocarlo?

Hiroshi fece cenno di sì.

-         Se è come me, ha bisogno di una spinta per ammettere i suoi sentimenti.

-         Ehh, già- sospirò la donna- Ricordo quando ti ho conosciuto…eri un caso disperato.

L’uomo ridacchiò imbarazzato.

-         Se non fosse stato per i miei amici…io non avrei avuto il coraggio di dichiararmi- disse con un po’ di nostalgia.

La signora sorrise e poi gli diede una spinta.

-         Se non ti sbrighi, Satoshi e Kasumi se ne andranno senza di te.

-         Ah, è vero- disse Hiroshi- Aspettatemi!- disse lui raggiungendoli.

-         Ahhh, tale padre, tale figlio- sospirò Haneko.

 

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-         Musashi…mi sto annoiando- disse Kojiro, il ragazzo dai capelli azzurri.

-         Ancora con questa storia?- disse il pokèmon gatto- Perché non la consideri una vacanza meritata dopo tanto lavoro?

-         Perché mi annoio senza far niente- disse Kojiro- Da quando Kasumi se n’è andata dal nostro gruppo, le giornate passano più lente e noiose.

-         Già, ammetto che quando c’era quella ragazzina, c’era sempre molto da fare…- disse Musashi- Ma questo non vuol dire che è l’ultima volta che la vediamo.

-         Che intendi dire?- chiese curioso Kojiro.

-         Mica credevi che sarebbe tutto terminato lì- disse Musashi- Io so che Kasumi presto o tardi si rincontrerà con la sua famiglia…è destino che li debba incontrare di nuovo.

-         Non capisco…

-         Quell’uomo che abbiamo visto l’ultima volta, Mitsu, è un personaggio che ci potrà tornare utile per i nostri scopi. Ma vista la sua potenza dei pokèmon e della bravura nel nascondersi, è sempre stato impossibile per il Team Rocket incontrarli- sorrise- Sapevo che prima o poi, la vendetta di Kasumi l’avrebbe condotta da lui.

-         Ma visto che era lì, perché non ne abbiamo approfittato subito?

-         Scherzi? Ci stava tenendo d’occhio, anche se eravamo ben nascosti. Avrebbe potuto benissimo eliminarci, se avesse voluto.

-         Oh, davvero? E’ per questo che Kevin ci ha fatto allontanare subito da lì?

-         Certo che sì. Anche lui se n’era accorto che ci avevano scoperti.

-         Quel che non capisco…qual’erano le tue vere intenzioni con Kasumi?- chiese il pokèmon gatto- Volevi solo utilizzarla come tramite per raggiungere quell’uomo? Allora perché ti sei così impegnata per allenarla e renderla più forte?

-         Perché essendo una Yawa, conoscevo le sue potenzialità…e sapevo che lasciandola lì in quel paesino, non sarebbe mai stata in grado di diventare più forte e di conseguenza, sarebbe stata eliminata dalle sorelle, ancora prima di incontrarsi con Mitsu.

-         Mh…devo dire che sei stata brava a convincerla ad unirsi con il Team Rocket.

-         Eh, sapevo qual’erano i suoi punti deboli…è bastato far accrescere la sua rivalità con Satoshi. E poi, Kasumi non è l’unica che tenevo d’occhio.

-         Ti riferisci a quel ragazzino…come si chiama?- Kojiro ci pensò su.

-         E’ il nipote del professore Ookido- disse Nyath- Ma non capisco perché non hai cercato di farlo venire con noi subito.

-         Eh, ragazzi…con la fretta non si risolve niente- disse Musashi alzando le spalle- Stavo seguendo un mio piano…Shigeru è molto simile a Kasumi…il loro carattere difficile gli impedisce di relazionarsi con gli altri, ma per qualche strana ragione, Shigeru tende a seguire Kasumi.

-         Ho capito- disse Kojiro- Pensavi che una volta attirata la ragazza, Shigeru l’avrebbe seguita, no?

-         Sì…

-         Ma non è servito. Kasumi se n’è andata prima, quindi il tuo piano è fallito.

-         Non direi…il mio piano sta ancora proseguendo alla perfezione e presto riuscirò ad attirare anche Shigeru nella mia trappola.

-         Ohhh- dissero stupiti i due- Certo che sei in gamba, Musashi.

-         Ovvio- disse lei con superiorità.

-         Ma Kevin, è a conoscenza del tuo piano?- chiese Kojiro.

-         Anche lui rientra nel mio piano- disse sorridendo- Crede di tenermi sotto controllo…ma non sa che io l’ho trasformato in un mio burattino. Ora che Kasumi se n’è andata, riuscirò a giocarmelo per bene.

 

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-         Brava Kasumi, te la stai cavando bene- disse Hiroshi.

-         Grazie- ringraziò.

I due si stavano scaldando con qualche incontro Pokèmon, mentre Satoshi li guardava.

-         Possiamo fare una pausa adesso- propose Hiroshi.

I tre si sedettero sul prato, vicino al laghetto.

-         Ahh, era da tanto che non mi divertivo così- disse l’uomo sorridendo.

-         Cosa c’è di divertente?- disse Satoshi ironico.

-         Dopo tanto esercizio, ci vuole un piccolo spuntino- disse Hiroshi, tirando fuori dalla cesta dei piccoli panini e distribuendoli- Per fortuna che Haneko ci ha preparato qualcosa.

-         Ma se non hai neanche faticato, come puoi essere già stanco?- commentò Satoshi.

-         Uh…noto una punta di sarcasmo, figliolo- disse Hiroshi guardandolo.

Satoshi si avvicinò al padre con discrezione, mentre dall’altra parte Kasumi mangiava tranquillamente il suo panino senza badare a loro.

-         Perché lo fai?- chiese Satoshi con voce bassa, guardando il padre.

-         Fare cosa?

-         Perché hai convinto Kasumi ad allenarsi con te? Lo sai quanto ha sofferto…

-         Se non affronterà mai un incontro, solo perché ha paura, non riuscirà ad andare avanti. E’ per il suo bene.

-         Però…

-         Satoshi- gli appoggiò la mano sulle spalle e lo guardò dolcemente- Ti piace proprio, eh? (^-^)- sorrise divertito.

-         Che?! (O///O)’- arrossì di colpo- Cosa dici all’improvviso?! (>///<)*

-         Uh, perché non è così (°.°)?

-         Certo che no!

-         Ohh…- guardò Kasumi, che non sentiva cosa si dicevano- Senti Kasumi, ti piace mio figlio? (^o^)

Satoshi rimase di sasso. Cosa gli saltava in mente di chiederlo a Kasumi?

La ragazza guardò sorpresa l’uomo e poi sorrise.

-         Gli voglio molto bene.

Satoshi la guardò stupito. Gli aveva appena detto di volergli bene…lo aveva detto senza sotterfugi e davanti a Hiroshi. Da quando era diventata così spontanea?

Gli voleva bene…ma che si significava? Che lo considerava solo come un fratello? Forse per un momento aveva sperato in qualcosa di più.

-         No, no…(U.U)- scosse la testa l’uomo- Io intendevo dire se l’ami.

Adesso Satoshi avrebbe volentieri strozzato il padre. Come poteva fargli questo?

-         Papà!- disse lui arrabbiato e rosso in viso.

-         Ehi, perché quella faccia arrabbiata- disse lui sorridendo- Non vuoi saperlo anche tu? Io sono curioso (^-^).

Okey, era chiaro che si prendeva beffe dei suoi sentimenti. Gli piaceva far sentire in imbarazzo il figlio.

-         Io ti…- disse Satoshi con l’intento di strozzarlo.

-         Sì- la voce di Kasumi, lo bloccò. Si girò per guardarla, come se non avesse sentito bene.

La ragazza era lì vicino a loro e sorrideva tranquilla. Aveva sentito davvero bene? Quel sì, era riferita alla domanda del padre?

Il suo cuore iniziò a battere molto forte.

-         Magnifico, perché anche Satoshi ti ama (^o^)- disse Hiroshi, sentendosi subito dopo afferrato per il collo- Urgh (OxO)’…figliolo, non risolverai le cose, strozzandomi (^-^)’.

-         Forse no, però mi sarò tolto un peso dallo stomaco (U_U)*

-         Se è per i panini super abbondanti, non è colpa mia (ç.ç)

Kasumi li guardò divertita e non poté fare a meno di ridere a quella scena.

Satoshi sentendo la risata di Kasumi, lasciò andare il collo del padre. Era da tanto che non la sentiva ridere così spensierata. E non poteva che sentirsi felice.

Forse l’idea del padre non era poi così sbagliata. Kasumi aveva bisogno di riprendere con mano la realtà di tutti i giorni, per poter andare avanti.

-         Vedo che hai capito, Satoshi- disse Hiroshi quasi a bassa voce- Sbagli a volerla proteggere, evitandole di fare le cose anche più normali. Lei ha bisogno della normalità, ora più che mai.

-         Mh…

-         Ahh, mio figlio è davvero una frana (U.U)- disse l’uomo riprendendo la normale tonalità di voce- Ma forse è destino dei maschi della nostra famiglia, essere così indecisi. Non trovi Kasumi?

-         Eh, ah…non saprei- disse Kasumi sorridendo confusa.

-         Mi sa che dovrai attendere ancora molto, prima che Satoshi si dichiari (U.U)…urgh (OxO)’, Satoshi pensavo che avessi capito che non sta bene strozzarmi (^-^)’’

-         Sarà, ma almeno impedisco alla tua bocca di dire sciocchezze (U///U)*

-         Ugh (ç_ç), Kasumi aiutami per favore, il mio figlio ingrato mi vuole uccidere.

-         Dai Satoshi (^-^)’- disse Kasumi cercando di staccare Satoshi- Stava scherzando, perché te la prendi così?

Satoshi la guardò serio, poi abbassò lo sguardo, per poi andarsene via.

-         Uahh, mio figlio mi voleva uccidere (T.T) Il sangue del mio stesso sangue!- disse Hiroshi, frignando come un bambino.

“Ma Satoshi diventerà così da grande (°_°)’?”- pensò Kasumi preoccupata.

-         Dove sarà andato Satoshi?- chiese lei.

-         Non ti preoccupare- disse Hiroshi, tornando normale come se non fosse successo niente- Tornerà di sicuro. Non ti lascerebbe mai da sola.

-         Ma se c’è lei con me.

-         Appunto per questo (^-^)

-         Ah (°_°)’

-         Piuttosto, devo parlare con te- divenne serio.

Kasumi lo guardò e capì a cosa si riferiva.

-         Penso che sia inutile ormai mentire sul tuo passato.

-         Sì…

-         Mitsu e le tue sorelle devono essere ancora in giro. Torneranno di sicuro. Lui vuole dominare il mondo dei pokèmon e non c’impiegherà molto ad arrivare anche qui. Sa che ha un conto in sospeso con me- fece una pausa- Quello che voglio sapere è… se sei pronta ad affrontarli…

Kasumi abbassò lo sguardo.

-         Se sono pronta?

-         Sì, è chiaro che sarà differente rincontrarli, dopo tutto quello che è successo. E credimi, non vorrei minimamente coinvolgerti di nuovo. Ma ho bisogno di te, per poterli fermare.

Kasumi rimase silenziosa.

-         D’accordo. Mi dica lei cosa devo fare.

-         Bene…ma non adesso, è ancora troppo presto e non voglio che Satoshi ne venga a sapere di questo. Rischierei che mi impicchi ad un albero (O_O)’’

-         Eh eh… (^-^)’

-         Però, è anche vero, che prima o poi Satoshi verrà a conoscenza della tua vera identità…

-         Lo so.

-         E so anche, che vorrà delle spiegazioni su di me…Ed è meglio a mio parere che sappia la verità da noi, che da altre persone.

-         Ha ragione.

-         Bene…e ora sorridi (^-^)

-         Eh? (°.°)’

-         Non vorrai mica farti vedere da Satoshi con quel faccino preoccupato, no?

-         Mh…sì- sorrise.

 

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Era assurdo, come poteva fargli questo?

Perché gli aveva detto quelle cose proprio davanti a lei…dopo che lui l’aveva baciata.

Si sentiva così confuso.

Non riusciva a capire. Aveva detto di sì Kasumi? Allora lei lo amava?

Arrossì e scosse la testa.

Lo aveva detto perché si divertiva a metterlo in imbarazzato insieme al padre?

Eppure sembrava così sincera…e se avesse detto la verità?

Ma quando il padre gli aveva detto che anche Satoshi l’amava, lei non si era scomposta, ma si era limitata ad un sorriso. Era chiaro che stava scherzando. Si stava prendendo gioco anche lei dei suoi sentimenti.

Beh, era chiaro…lei non poteva sapere che lui l’am…

Si bloccò e arrossì di nuovo.

Allora era così? Erano questi i suoi sentimenti?

Scombinò i suoi capelli confuso. Perché doveva essere così difficile?

Sospirò rassegnato, in fondo suo padre aveva ragione…è tradizione dei maschi di famiglia, essere così impacciati in questioni d’amore.

Fece retro marcia e tornò sui suoi passi. Non si sentiva sicuro a lasciare Kasumi con suo padre. Chissà che poteva dirle in sua assenza. Magari qualcosa di imbarazzante.

No, doveva fermarlo.

Camminò un po’, fino ad arrivare dalle persone che aveva lasciato. Entrambi parlavano e chiacchieravano tranquillamente, finché non si accorsero della presenza di Satoshi.

-         Oh, è arrivato il principe azzurro- disse l’uomo sorridendo.

Questo commento fece arrossire il ragazzo, che con rabbia e imbarazzo si avvicinò a Kasumi e la trascinò via per la mano.

-         Meglio stare alla larga da quest’uomo- disse lui.

-         Ehi, ehi…- disse l’uomo rincorrendoli- Cattivo, come puoi abbandonare tuo padre? Figlio degenere (ç.ç).

-         Posso eccome (U_U)*- disse Satoshi senza fermarsi.

Arrivando in prossimità della casa, notarono un ragazzo seduto sui gradini dell’ingresso.

-         Shigeru…- disse Satoshi riconoscendolo.

-         Oh…ed ecco che entra in scena il rivale in amore (°o°)- disse l’uomo guardando da lontano.

-         Taci- fece una smorfia e si avvicinò a Shigeru.

-         Ciao- salutò il ragazzo castano.

-         Ciao…cosa ci fai qui?

-         Niente…stavo facendo una giro- disse alzando le spalle e guardò Kasumi- e sono venuto a vedere come stava Kasumi.

Kasumi sorrise contenta.

-         Ti ringrazio per preoccuparti per me…ma ora sto bene.

-         Bene- disse Shigeru.

Satoshi osservò come i due si guardavano con uno sguardo enigmatico. Come se a loro modo, si stessero parlando.

Satoshi si sentì di nuovo geloso di quello scambio di sguardi dei due ragazzi.

-         Perché non entri dentro?- chiese Hiroshi.

-         Grazie, ma sono solo di passaggio…- disse alzandosi in piedi- adesso devo tornare a casa.

-         Bene, a domani- disse Satoshi sbrigativo.

-         Satoshi- Kasumi guardò sorpresa il ragazzo.

Shigeru sorrise e alzò lo spalle.

-         Allora, ci si vede- salutò e si allontanò.

-         Satoshi, perché sei stato così scorbutico con Shigeru?- chiese Kasumi.

-         Io? Non ho fatto niente- disse lui in tono di difesa.

-         Potevi insistere che si fermasse- disse Kasumi.

Satoshi alzò le mani dietro la testa e vi avviò alla porta.

-         E perché dovevo farlo?- disse lui con una smorfia ed entrò in casa.

-         Satoshi!- disse Kasumi arrabbiata, ma lui ormai se n’era andato- Ma che gli prende?

Hiroshi guardò la scena e sorrise.

“Sei un caso disperato Satoshi”

 

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Prossimamente:

Con l’arrivo di Hinata e la presenza di Hiroshi, nuovi quesiti e misteri svelati. Mentre forze nemiche si stanno movendo ancora, per gettare caos nella vita dei ragazzi…il Team Rocket e il gruppo guidato da Mitsu…chi sono e cosa vogliono ottenere?

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Arg, due errori enormi nel capitolo 29! Ho scritto “forse nemiche”, invece che “forze nemiche”. E “potevi invertirti”, con “potevi inventarti”! In più, ho fattolo stesso errore di invertire “gli” con “le”. E ho pure il coraggio di chiedermi perché la gente non legga questa fic (-_-)’ Uff, questo mi succede perché non controllo bene le storie che scrivo, uff, uff.

Comunque…a che punto avevo detto che eravamo con i capitoli? Non ricordo…anche perché questo capitolo l’avevo già scritto da tempo e devo rimettermi a scrivere qualcosa, altrimenti rimarrò indietro.

Perciò…se tutto va bene, tre o quattro capitoli al termine.

Finalmente questa fic sta per terminare. Sigh, sigh, non sapete come aspettavo questo momento (ç.ç) Vi rendete conto? Ben 31 capitoli! Non pensavo che avrei scritto così tanto e allo stesso tempo, così poco (^.^)’ Ma del resto, era necessario, se volevo toccare più tappe del cartone originale.

Okey, spero di rivedervi presto con un nuovo capitolo! Bye!

By Ya-chan

   
 
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