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Autore: Matarrais    03/02/2013    1 recensioni
L'acol non aiuta a dimenticare i brutti ricordi del passato, ma con l'affetto degli amici e la passione per la musica si riesce ad affrontare problemi coma la perdita di una persona cara...
Ma l'apparenza inganna:
"-Questa volta è diverso Jim. Michelle non c’è più capisci? Sono passati più di due mesi e io non mi rassegno al fatto che non posso più averla fra le mie braccia- quelle furono le ultime parole che fu in grado di pronunciare prima di scoppiare a piangere. Jimmy strinse il suo amico fra le braccia e lo coinvolse in un abbraccio forte e rassicurante..."
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In scaletta c’erano le migliori canzoni che il loro ingegno era riuscito a partorire: M.I.A, Beast and Harlot, Eternal Rest, Bat country, Burn it Down, Chapter four e infine Unholy Confessions.
Prometteva abbastanza bene e Spencer era fuori di sé pe l’emozione, era il primo concerto dei ragazzi  a cui assisteva e non vedeva l’ora che iniziasse. Per di più la sua posizione era privilegiata infatti si trovava proprio sotto il palco affianco alla sorella che gli aveva fornito un cartellino “access all areas” e si rese conto solo in quel momento quanto fosse fortunato ad avere una sorella fotografa.
Finalmente i ragazzi uscirono sul palco con disinvoltura e il pubblico iniziò a scaldarsi già da allora. Spencer si sentì il sangue ribollire e fece un salto di mezzo metro a terra tanto era esaltato. Sam e Jane lo guardarono ridendo e sua sorella cercò di calmarlo tenendolo fermo per un braccio e dicendoli qualcosa all’orecchio che però non riuscì a sentire, un po’ per l’emozione un po’ per la confusione. I ragazzi presero posto sul palco e Matt fece la sua solita presentazione introducendo la prima canzone che avrebbe dato inizio allo spettacolo, M.I.A.
Andrea era dietro le quinte a braccia conserte con uno sguardo che avrebbe fulminato chiunque l’avesse incrociato, e sperava che Syn non steccasse già nell'intro della canzone. Era evidente che il ragazzo fosse ubriaco, si notava da un miglio di distanza e già solo per questo Andrea avrebbe voluto farlo a pezzi con le sue mani. Barcollava sul palco e fu così per tutta la durata della canzone con qualche segno di cedimento più evidente durante l’assolo, ma nonostante tutto non mancò neanche una battuta o anche solo una nota. Ad Andrea sfiorò l’idea che probabilmente era molto più bravo da ubriaco che da sobrio, ma fu un pensiero che l’abbandonò subito. Tralasciò un attimo il chitarrista e si concentrò sulla voce potente di Matt che riusciva a distrarre dallo scempio di Syn. La sua voce calda teneva testa a tutti e coinvolgeva il pubblico in maniera straordinaria. Era di sicuro il front man adatto a quella band, sul palco si creava le regole e dirigeva i giochi fino alla fine del concerto. La sua bravura spiccò nel momento in cui tutto il pubblico accompagnò il coro di M.I.A  a fine canzone. Matt infatti avvicinò il microfono a loro incitandoli a cantare, ed era quasi più esaltato dei ragazzi del pubblico.
La prima traccia era andata e Syn non aveva steccato, o peggio sboccato sul pubblico tutto ciò che aveva tracannato. Si concessero un momento per ricomporsi dalla malinconia della canzone e subito dopo Matt era già pronto a riprendere la situazione in mano per andare avanti con la seconda canzone.
Spencer, che era proprio lì sotto il palco, era impaziente di ascoltarla anche se sapeva già di che canzone si trattava. La conosceva bene, probabilmente era la sua preferita, Beast and Harlot. Era esaltato all’ennesima potenza e già solo l’intro della canzone gli causò la pelle d’oca.
Ma quel momento purtroppo durò poco.
Era improvvisamente sparita una figura dal palco, una figura che avrebbe dovuto essere una di quelle portanti. Il suono non era più lo stesso, mancava qualcosa, c’era un vuoto e non ci volle molto a capire che quel vuoto era causato dall’improvvisa scomparsa della chitarra solista sul palco.
Syn era svenuto e non appena i ragazzi se ne accorsero smisero subito di suonare e accorsero l’amico. In aiuto sul palco arrivarono Spencer e Sam che si tuffarono letteralmente ad aiutare il resto della band. Lo portarono dietro le quinte dove rimasero per qualche minuto per decidere come portare avanti il concerto. Zacky preoccupato esclamò  -oh cristo e ora che facciamo?-
-Dobbiamo continuare, il concerto è appena iniziato non possiamo lasciare così tutta questa gente-  rispose prontamente Matt
-Si ok ma come? Ci serve un chitarrista che sappia cosa e come deve suonare-  disse Johnny. Jimmy si sentiva perso, non sapeva a cosa dare priorità se al concerto o se all’amico svenuto. Andrea era lì a pensare su cosa fare ed ebbe improvvisamente un illuminazione  -tu!-  esclamò puntando il dito contro Spencer  -tu! Suoni ancora vero?-  disse con voce ferma prendendo Spencer per le spalle e strattonandolo leggermente. Il ragazzo era a metà fra lo spaventato e l’interdetto e rispose con un filo di voce  -be si, cioè no. È un po’ che non suono, insomma...-
-No forse non mi sono spiegata, riformulo la domanda. Suoni ancora vero?-  lo interruppe bruscamente Andrea. Spencer non aveva via di scampo, l’unica risposta ammissibile era un timido  -si…-  che uscì dalla bocca del ragazzo spaventato.
-Bene, tu prendi il posto di Syn. Sei mancino vero? Zack! Prestagli una tua chitarra sbrigati, là fuori c’è gente che vi acclama e dovete ritornare sul palco prima di adesso!-  disse Andrea con la sua voce carismatica impartendo  ordini a destra e a manca per cercare di salvare il concerto, dopo di che pensò a tranquillizzare Jimmy visibilmente preoccupato per l’amico. Gli fece uno dei suoi discorsetti cercando di trasferirgli tutta la grinta di cui aveva bisogno e che solitamente non gli mancava.
Zacky intanto porse la sua chitarra a Spencer un po’ titubante sulla decisione di Andrea  -Zacky non so se ce la faccio, probabilmente Syn sarebbe più capace di me adesso-
-Ehi stai tranquillo, tu sai praticamente tutte le canzoni in scaletta e adesso c’è Beast and Harlot e lo so che è la tua canzone preferita-  cercò di motivarlo Zacky. Spencer però non era ancora convinto e continuò  -ma  tutta quella gente è venuta per voi non per me-
-Dimentichi che adesso sei uno dei nostri quindi smettila di farti tutti questi problemi, vai fuori e suona!-  lo incoraggiò dandogli una pacca sulla spalla  -e ovviamente se hai bisogno di aiuto non esitare a chiedere-  concluse Zacky facendogli l’occhiolino. Spencer si limitò a fare un cenno con la testa per poi voltarsi verso la sorella che insieme ad Andre e Ashley cercava di soccorrere Syn. Si diresse verso di lei cercando conforto  -Sam…fammi gli auguri…-  disse ancora un po’ spaventato, ma si rese conto che tutto sommato era una bella opportunità trovarsi a suonare con gli Avenged Sevenfold, e a quest’idea un mezzo sorriso gli spuntò in volto. Sam si girò verso di lui che non aveva neanche visto arrivare, gli si avvicinò e lo prese per le spalle dicendo con tono rassicurante  -dai stai calmo andrai alla grande ne sono sicura. Neanche a farlo apposta ieri non hai fatto altro che suonare tutta la giornata, non puoi dire neanche di essere fuori allenamento-   gli disse guardando Spencer dritto negli occhi.
-Si giusto hai ragione. Però sai questa gente è qui per vedere gli Avenged Sevenfold mica me…-
-E basta dai quante pippe mentali che ti fai! Non ci pensare, sali sul palco e suona con la tua solita disinvoltura. E se proprio non ce la fai puoi sempre immaginare il pubblico in mutande-  disse cercando di sdrammatizzare la situazione, e quel mezzo sorriso di Spencer si trasformò in una risata  -vai fuori ora raggiungi gli altri e spacca il culo a tutti!-  e detto questo il ragazzo si precipitò sul palco insieme agli altri.
Dopo aver visto il fratello salire sul palco, Sam si voltò verso le ragazze che erano lì intorno a Syn che sembrava riprendersi. –Andrè hai bisogno di aiuto?-  chiese Sam
-No tranquilla, ci penso io a lui. Ragazze potete andare, non dovete interrompere il vostro lavoro per colpa di un ubriacone-  disse Andrea seccata da tutta quella situazione. Ash, Jane e Sam dopo essersi assicurate che Andrea non avesse istinti omicidi nei confronti di Syn, si allontanarono per ritornare sotto il palco.
-Se hai bisogno di qualcosa facci un fischio, sai dove siamo-  disse infine Ashley con voce ancora preoccupata. Andrea si limitò ad annuire per poi ritornare ad occuparsi di Syn anche se conto voglia. Notò però con piacere che i ragazzi riuscirono a portare avanti il concerto. Presentarono Spencer e lo misero a suo agio sul palco e lui in cambio fu un ottimo solista per quella sera. Zacky di tanto in tanto gli si avvicinava dandogli un minimo di supporto morale e Johnny gli rivolgeva uno dei suoi sorrisio a trentadue denti. Grazie al loro aiuto Spencer si disinibì e riuscì subito a guadagnarsi un posto sul palco.
Mentre il concerto proseguiva senza problemi, dietro le quinte Andrea cercava di risolvere quello che ormai per lei non era più un problema bensì un peso sullo stomaco. Era seduta su una sedia affianco al divanetto su cui si trovava Syn con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e un’espressione a dir poco irritata stampata in viso. Syn era completamente rintronato e biascicava parole incomprensibili sotto voce. Andrea lo guardava sempre più disgustata e si rese conto che effettivamente non sapeva bene come gestire la situazione. Impassibile più che mai sbottò  -non hai idea di quanto mi costi trattenermi dal riempirti di botte dalla testa ai piedi…-  Syn accennò una risatina che non fece altro che far innervosire di più la ragazza che continuò  -a ridi? Si bravo ridi ora perché se continui ad abbandonare il palco come oggi ti ritroverai senza denti per opera mia-  in realtà Andrea non lo pensava davvero, ma in quel momento era così nervosa, seccata e disgustata che parlava senza prima pensare a quello che diceva. Sbuffò mettendosi in piedi iniziando a passeggiare dall’entrata del palco al divanetto che ormai era diventato un oggetto di stress. Syn, ancora sdraiato, guardava dal basso verso l’alto la sua manager con il suo tipico sorrisetto malizioso. Si alzò a fatica dal divanetto e si trascinò fino a raggiungere Andrea che gli stava dando le spalle. Appoggiò la sua testa che gli pulsava dal dolore, dovuto a tutto quell’alcol ingerito, su una spalla della ragazza ma quest’ultima si scansò facendo scivolare Syn che rischiò di ritrovarsi di faccia per terra per l’ennesima volta quella sera. Il ragazzo rise distrattamente mentre ancora barcollava cercando di recuperare l’equilibrio. Andrea era senza parole difronte a quello scempio anche se a dire la verità qualcosa da dirgli ce l’aveva, come per esempio maledirlo o mandarlo a quel paese, ma si trattenne sapendo che in quello stato Syn non l’avrebbe capita e le avrebbe anche riso in faccia. Gli diede le spalle e cercò di distrarsi provando a seguire il concerto che procedeva a gonfie vele e constatò che Spencer non era niente male. Syn però cercò subito di catturare l’attenzione di Andrea con la sua arroganza  -adesso per farmi perdonare torno sul palco rompo la chitarra in testa a Spencer e continuo il concerto-  disse agitando il dito per aria con la bocca impastata d’alcol. Si diresse verso l’uscita del palco ma Andrea lo fermò afferrandolo per i capelli e tirandolo indietro  -e no bello mio! La cazzata ormai l’hai fatta e ora te ne stai qui senza rompere le palle fino a che non ti passa la sbronza-  disse trascinandolo verso il suo amato divanetto tenendolo ancora per i capelli. Syn si dimenò cercando di scansarsi dalla presa di Andrea che alla fine lo lasciò andare con un piccolo strattone. Il ragazzo si lasciò cadere su quel divanetto, che ne aveva viste più in quella sera che in tutta la sua esistenza, se così si può chiamare, e bisbigliò un  -come sei manesca-  Andrea lo incenerì con lo sguardo bisbigliando a sua volta un  -ma vaffan…- 
-He who makes a beast of himself gets rid of the pain of being a man-  fortunatamente era appena iniziata Bat Country, canzone preferita di Andrea che si avvicinò all’uscita dal palco per essere il più lontana possibile da Syn e più vicina al palco per godersi a pieno la canzone.
 
 
Circa quaranta minuti dopo l’increscioso episodio, il concerto finì nel migliore dei modi e dopo aver salutato il pubblico come solo loro sanno fare, i ragazzi tornarono dietro le quinte. Se il concerto era andato avanti era anche merito di Spencer che aveva accettato di continuare a suonare al posto di Syn, e Jimmy pensò bene di ringraziarlo esclamando con la sua voce squillante  -tre hip hip per Spencer! Hip hip…-
-Urrà!- esclamarono gli altri in coro
-Hip hip-
-Urrà!-
-Hip hip-
-Urrà!-  sull’ultimo “urrà” i ragazzi si unirono in un abbraccio intorno a Spencer e iniziarono a saltellare come dei canguri. Non si resero conto però che le ragazze, Ash, Jane e Sam, erano lì dietro di loro a ridere dei comportamenti infantili dei ragazzi. Sam si avvicinò a loro facendosi spazio in mezzo a quei bestioni dicendo  -ehi non molestate il mio fratellino poi me lo traumatizzate, poveretto- 
Spencer la guardò con aria di sufficienza mettendole un braccio intorno al collo e scompigliandole i capelli mentre i ragazzi ridevano per la battuta di Sam. Cercarono di calmarsi da quel momento di ridarella e si accasciarono poi chi su quell’ormai famoso divanetto, chi sulle sedie, chi invece preferì sdraiarsi per terra. Matt che occupava più di metà divano togliendo spazio a Zacky, si guardò intorno e chiese  -ma dove sono Syn e Andrea?-  il resto della combriccola si fece attento e si resero conto che effettivamente quei due mancavano all’appello. Zacky fu il primo a rispondere con una battuta di pessimo gusto  -si saranno imboscati da qualche parte, sai com’è chi disprezza compra e Andrea disprezza parecchio Syn…-  ma si zittì nel momento in cui si rese conto di avere gli occhi di tutti puntati addosso. Ash ne approfittò per tirare un pugno sul braccio del ragazzo che esordì con un  -e che ho detto?- 
-Una stronzata tanto per cambiare-  rispose Ash secca. In tutto quello spettacolino, si aprì la porta del retro del locale, dove ora si trovavano i ragazzi, e di qui entrò timidamente Gena che fu accolta da un boato misto alla puzza di chiuso e di sudore dei ragazzi. Zacky balzò in piedi tuffandosi sulla ragazza e rubandole un bacio senza darle neanche il tempo di salutare gli altri. Fece schioccare le sue labbra su quelle della ragazza e si allontanò di poco con un sorriso beffardo salutandola  -ciao tesoro- 
-Ah si, ciao-  disse la ragazza ridendo per poi rivolgersi agli altri  -comunque buonasera anche a voi ragazzi-  disse accennando un saluto con la mano. Questi salutarono Gena in coro e dalle loro voci si capì che erano tutti molto stanchi. Zacky intanto ne approfittò della situazione per scambiarsi effusioni con la sua amata Gena ma tutta quella dolcezza provocò in Johnny un aumento  della glicemia  -dai ragazzi contenetevi un minimo-  sbottò scuotendo la testa.
-Johnny non essere geloso…-  lo punzecchiò Sam facendo ridere Ashley e Jane che l’accompagnarono  -oh Johnny gelosone-  lo canzonò Ash che continuava a ridere  -dai Johnny pensa Lacey a casa che ti aspetta-  finì poi Jane.
-Ehi io ci penso a Lacey cara nanetta, e comunque voi tre siete delle stronze-  disse guardandole con aria pseudo minacciosa e puntandole contro la bottiglia di birra mezza vuota che aveva in mano.
-Non esagerare con la birra o farai la fine di Syn…poi sono cazzi tuoi con Andrea -  disse Ash rivolta a Johnny
-Tranquilla so controllarmi io-  rispose sicuro di sé
-Si vedo, vedo-   disse sarcastica Ash. Mentre i due continuavano a scherzare come sempre, Jane si rese conto di uno strano rumore di sottofondo molto simile ad un ronzio. Aggrottò le sopracciglia e drizzò gli orecchi cercando di capire da dove provenisse quel rumore e disse  -ma voi lo sentite questo rumore?-   i ragazzi si fecero attenti cercando di fare più silenzio possibile. Jane ispezionò la stanza con gli occhi guardando uno per uno tutti i presenti finchè il suo sguardo non si posò su di Matt. Il ragazzo si era addormentato molto profondamente tanto da arrivare a russare. Quando tutti si resero conto del russare di Matt, quasi scoppiarono a ridere ma Jane zittì tutti con un gesto della mano, prese la sua macchina fotografica la impostò in modo da poter girare un video e la puntò su Matt che era ormai al terzo sonno. Il rumore che produceva russando era a dir poco imbarazzante e di certo Jane non si sarebbe fatta scappare l’opportunità di immortalarlo. Mentre gli altri si portarono una mano alla bocca per trattenere le risate Jane avvicinò la macchina a Matt in modo da catturare meglio il suono.  Fu davvero difficile anche per lei riuscire a contenere le risate, ma in cambio ottenne un video in alta definizione di un Matt versione orso in letargo.

 

Ed ecco qui la seconda parte! 
Non avete idea di quanto mi sia costato dividere questo capitolo in due parti, ho cercato in tuttu i modi di evitarlo ma alla fine ho dovuto farlo altrimenti avreste dovuti sciropparvi una cosa tipo 10 pagine di capitolo O.O
E niente, se magari foste così gentili da lasciarmi una recensione per dirmi cosa ne pensate di questo obbrobrio che mi ostino a pubblicare mi farebbe davvero piacere, soprattutto su questo capitolo che a malincuore, ho diviso in due parti! :D bene vi saluto! Un bacione
Matarrais!!
  
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