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Autore: _Eleuthera_    24/08/2007    7 recensioni
Torniamo indietro negli anni, quando Murtagh era alla corte di Galbatorix.
Incontriamo Leda, che potrebbe essere diversa da ciò che sembra.
Guerra, tradimenti e, sì, anche amore, forse.
Le cose non sono mai come sembrano.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Galbatorix, Murtagh, Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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10. –Dolore nelle mie parole. – Dolore davanti ai miei occhi. (Eschilo – Sette contro Tebe)



Leda aveva assistito alla scena con occhi sbarrati. Non solo aveva visto l’uovo schiudersi, ma anche un terrore infinito sul volto di Murtagh, e poi la promessa che avrebbe servito Galbatorix come Cavaliere.

Quando Murtagh uscì dalla stanza, si precipitò fuori anche lei. Aveva atteso tre settimane lontana da lui, senza sapere come stava, cosa gli stavano facendo, se era vivo.

Non riconosceva più i suoi occhi: il suo sguardo era gelido.

Cosa gli hanno fatto?


Murtagh venne investito dalla collera quando vide Leda avvicinarsi. Non si preoccupò neppure di chiedersi perché lo stava cercando, e non cercò di riconoscere le sue emozioni. Era quasi arrivato alla sua stanza, la sua prima prigione.

«Murtagh!» lo chiamò Leda. Fece finta di non sentire: anche solo la voce della ragazza gli faceva male. Fece per chiuderle la porta in faccia, ma quando si trovò davanti il suo volto non ci riuscì.

«Murtagh...»

«Vattene!»

Leda rimase interdetta. Murtagh sentì ancora più rabbia, quando vide che i suoi sentimenti sembravano essere sinceri.

«...cosa?»

«So tutto, Leda! Non fingere più, d’accordo? Hai fatto fin troppo bene la tua parte, sono sicuro che tuo padre sarà orgoglioso di te...»

«Cosa stai dicendo?!» esclamò Leda, e Murtagh si infuriò ancora di più.

«Smettila di fingere!» ruggì.

«Non sto fingendo!» rispose Leda, a voce un po’ più alta.

Murtagh cercò di ignorare lo stupore nelle parole della ragazza, non ci credeva, stava recitando… «Non capisco di che cosa parli! Murtagh, ma cosa ti…»

«Tuo padre mi ha finalmente detto la verità.» la interruppe Murtagh, gelido. «So tutto adesso, Leda!Smettila, va bene? Non serve più a nulla, il vostro piano è riuscito. Avete vinto. Sei felice, adesso?»

Leda aveva gli occhi sbarrati e tanto pieni di stupore e amarezza che per un attimo Murtagh si chiese se era possibile che a mentire fosse stato il re.

«Perché mi stai dicendo questo?» disse Leda flebilmente, cercando i suoi occhi con lo sguardo. Murtagh lo distolse. «Cosa ho fatto, Murtagh? Dimmelo tu, perché io non so di che cosa stai parlando. Dici che fingo, ma tu sei sempre stata l’unica persona a cui ho sempre detto la verità… Io…»

«Bugiarda.» mormorò Murtagh a denti stretti.

La sua parola lo colpì come un fendente, e anche a Leda fece lo stesso effetto, perché i suoi occhi si colmarono di dolore e di gelido stupore. «So che hai finto di essere mia amica perché te lo ordinò tuo padre. È stato il vostro piano fin dall’inizio. Fino a dove ti saresti spinta, eh, Leda? Fino a dove saresti arrivata con le tue bugie?» Lo assalì il ricordo del bacio. Murtagh si odiava per quello che stava dicendo, ma ancora di più odiava Leda.

La ragazza adesso aveva pure gli occhi pieni di lacrime.

Ipocrita…

«È Galbatorix che ti ha mentito, Murtagh» disse Leda con la voce ridotta a un sussurro. «Non io. Non ci ho mai neppure pensato… Non ho modo di provartelo, Murtagh. Ma tu ti ricordi quando eravamo bambini? Ti ricordi? Quale bambino avrebbe potuto accettare di fare una cosa simile? …sei l’unica persona con la quale ho mai parlato veramente, Murtagh. Non ti avrei mai fatto una cosa simile, né la farei ora. Io non sono come mio padre…»

Murtagh quasi rabbrividì sentendo pronunciare da Leda quella frase che lui aveva pensato così tante volte.

Si maledisse, provando il terrore assoluto di essere stato giocato da Galbatorix ancora una volta, di essere stato persuaso dalla voce del sovrano a credere ad una menzogna.

Ma le parole di Galbatorix erano ancora nitide nella sua mente, e così la rabbia nei confronti del sovrano e di sua figlia.

«Non ci credo, Leda.»

Leda sembrava essere sul punto di scoppiare in lacrime, ma le reprimeva tenendo la testa alta.

«Io non posso provartelo, Murtagh. Ci siamo sempre fidati l’uno dell’altra, adesso perché preferisci ascoltare le bugie di un uomo che non ha mai avuto la tua lealtà?! Murtagh, che cosa devo fare per convincerti?!?»

Murtagh avrebbe voluto solo urlare e chiudere gli occhi e fuggire da quell’incubo. Ma lui non era il tipo da simili cose. Era già fuggito una volta, e l’aveva pagata cara.

«Non posso crederti, Leda.»

«PERCHÉ? Perché non puoi credermi?» adesso la ragazza aveva davvero il tono della voce rotto e disperato.

Murtagh la guardò diffidente, chiedendosi se stava recitando. Ma se quelle che aveva negli occhi erano le emozioni che l’avevano già tormentata, e che lui aveva visto, allora come poteva capire se erano vere o meno?

«Murtagh, ti prego…» Leda allungò una mano verso di lui e gli sfiorò la spalla. Murtagh era così assorto nei suoi pensieri che neppure se ne accorse: quando la vide, si scansò si scatto.

«Vattene, Leda.» La rabbia gli montò in corpo, troppi ricordi lo soffocavano, lo riempivano di emozioni dimenticate, di calore perduto e di tristezza che non aveva mai abbandonato. Aveva voglia di prendere a pugni il muro.

Leda non fece nulla. Abbassò lo sguardo in cerca della calma che non aveva.

«Forse a un certo punto ti ho anche amato.» disse, e Murtagh si sentì cadere nel vuoto. «E ti giuro che non sto mentendo.»

Fece per andarsene, ma adesso era Murtagh che non voleva lasciarla andare.

«Perché Galbatorix non avrebbe dovuto dire la verità?» le disse mentre si stava allontanando. Leda si voltò con uno sguardo d’ira, di tristezza e di... di odio.

«Perché» disse, e si sentiva che tratteneva il dolore atroce «vuole che proviamo rabbia. Vuole che troviamo la forza nell’odio. Vuole che passiamo dalla sua parte. E tu, Murtagh, gli hai creduto.»

Il silenzio li legava come un filo, e nessuno dei due riuscì a dire una parola. Leda se ne andò e Murtagh si rinchiuse nella sua stanza.

Tirò finalmente un pugno contro il muro, liberatorio.

Il dolore gli sembrava relativo, in confronto a quello che stava provando. Sempre le stesse emozioni, sempre la stessa rabbia e l’odio verso sé stesso.

Odiava Galbatorix per quello che gli aveva detto, e Leda perché sosteneva il contrario e non lo aiutava ad avere almeno una certezza.

La voce ammaliante del re gli riempì ancora la testa. Ma no, era Leda a mentire, ancora una volta.
Era lei.

Anche questa volta, l’ho abbandonata.








.................corner A
Sempre meno capitoli ci separano dall'epilogo...
E voi, a chi credete? A Leda? A Galbatorix?
Cosa pensate?
Qualsiasi cosa vogliate dire... per favore, lasciate un commento ç_ç cosa vi costano due righe?
Arigatoo^^
A presto con il nuovo aggiornamento! Settimana prossima non ci sarò, ma poi i nuovi capitoli verranno pubblicati piuttosto velocemente. Conto di postare tutta la storia prima dell'inizio della scuola! ^^
Sayonara!
Ele.
   
 
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