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Autore: Fear    03/02/2013    14 recensioni
Rein e Fine amiche d'infanzia fino alla scuola superiore, sono morte tutte e due nello stesso giorno per una ragione sconosciuta. Dopo la morte, sono andate tutte due rispettivamente al Paradiso e all'Inferno, diventandone le sovrane.
Dopo quasi un anno senza vedersi, le principesse devono accettare una missione dove, tra chi delle due vincerà potrà tornare a casa e avere una nuova possibilità, una nuova vita. Ma solo una di loro sarà la vincitrice. Chi?
Cit/: Molte volte il desiderio di essere una ragazza normale l'aveva attirata con sé, ma era per lo stesso desiderio che certe volte si rifugiava nella sua stanza e riempiva il cuscino di lacrime, lacrime di un capriccio che non sarebbe mai stato accontentato. [...]
[ Romantica, triste, AU ― incentrata sulla coppia Rein/Shade ]
♣ Citazione tratta dalla sezione iniziale del capitolo diciassette, storia completa
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Nuovo Personaggio, Rein, Shade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11 - Fragments of my past



Fine si era ritrovata a rispondere a quella domanda come se avrebbe saputo cosa fare, ad esempio cosa dire a Vera quando si sarebbe ritrovata di fronte a lei. In quel momento proprio non lo sapeva e come una stupida aveva iniziato a camminare avanti indietro dal soggiorno fino alla porta della camera della ragazza, ancora chiusa.
-Ma che cosa sto facendo?- si disse Fine fermandosi e arrabbiandosi con sé stessa.
Aggrottò le sopracciglia e si voltò di scatto verso la porta. Iniziò a camminare verso di essa con passo deciso per poi alzare leggermente la mano pallida e appoggiarla sul lucente legno della porta.
-Forza e coraggio, Fine!- Incoraggiò il suo spirito. Era sempre stata una ragazza fiammante e piena di energie, ma quando si trattava di parlare di cose delicate non era brava, anche se era la principessa dell'Inferno aveva paura di far soffrire le persone senza farlo apposta, ma non si sarebbe mai tirata indietro di fronte a niente, amava vedere la gente sorridere a avrebbe fatto qualsiasi cosa per far sorridere anche Vera.
Bussò alla porta con delicatezza, come se essa avesse potuto cedere ad un tocco troppo impetuoso.
Sapeva che Vera era molto triste e di conseguenza sapeva che non le avrebbe risposto, per cui prese il pomello e lentamente aprì la porta, facendola cigolare leggermente.
-Posso entrare, Vera?- chiese timidamente, l'idea di conversare da sola senza l'aiuto di Rein la preoccupava ancora.
Vera era nello stesso posto in cui le principesse l’avevano vista prima, con la stessa fotografia tra le braccia e con lo stesso sguardo nel quale si potevano vedere milioni e milioni di emozioni passare come nuvole in una giornata ventosa.
-Chi sei...?- chiese Vera con la voce roca e probabilmente spezzata dal troppo piangere.
-Io sono Fine, un'amica di Rein.- rispose Fine provando a sorridere. Si avvicinò alla bionda la quale aveva appena alzato lo sguardo. Si sedette di fianco a lei; gambe incrociate e schiena appoggiata al letto.
Come aveva già notato Fine, la stanza era praticamente vuota. Il letto era semplice; con delle lenzuola bianche, esattamente uguale al colore delle pareti: bianche. Tutto quel bianco faceva sembrare quella stanza ancora più grande e Fine si sentiva piccolissima. L'unico schizzo di colore che la calmò fu la fotografia che Vera teneva stretta.
-Scommetto che sei te con i tuoi genitori, vero?- disse Fine cercando di instaurare una conversazione. Infatti funzionò e dopo un profondo respiro, Vera parlò.
-Esatto. Mamma, papà ed io eravamo perfetti fino quando lui non arrivò e rovinò tutto.- Lo sguardo di Vera si voltò verso gli occhi magenta di Fine, guardandoli intensamente. Rabbia, rancore, rabbia, rancore... Fine riconobbe subito quei sentimenti e abbassò lo sguardo.
-Vuoi raccontarmi quello che è successo?- chiese Fine comprensiva, ma sorridendo con occhi tristi.
-Shade. È tutta colpa sua se i miei genitori sono morti, è solo colpa sua.- Fine non riusciva a capire cosa avesse potuto fare Shade per meritarsi tutto questo odio da sua sorella.
-Tutto è successo quindici anni fa...-

Era una splendida giornata d'estate, un’allegra famiglia era seduta nel giardino di casa, c'era una giovane donna dai corti capelli color zaffiro che, felice, accarezzava il grosso pancione che aveva, pensando al bambino che portava in grembo, per nove mesi era stato sotto il suo cuore e mancava poco alla sua nascita.
Al fianco della donna c'era una piccola bambina con un dolce cappello di paglia in testa che beveva tranquillamente un dolce succo alla pera.
Infine, di fronte alla donna, c'era un uomo dai capelli color grano che le sorrideva gioiosamente.
-Nostro figlio nascerà tra poco e ho già scelto il nome che gli darò, mi piace tantissimo Shade.- disse convinta la donna.
-È molto bello, cara. Ma se invece nascerà una bambina?- rispose l'uomo davanti a lei facendole sollevare lo sguardo al cielo.
-No, è un maschio. Ovvio, non so dirti perché, ma sono sicura che sarà un maschio.- si girò verso la bambina dai capelli biondi e le mise una mano sulla testa. -È stato lo stesso quando aspettavo Vera; ero stata assolutamente sicura che sarebbe nata una femminuccia.- continuò lei accarezzando la guancia della piccola.
-Vera e Shade.- finì l'uomo guardando prima la bimba e poi il pancione della moglie. Sorrise.


Vera si fermò per un attimo mentre Fine pendeva letteralmente dalle sue labbra, in attesa di sentire il resto.
-La mamma aveva ragione, era un maschietto. Il giorno in cui è nato, papà l'ha accompagnata all'ospedale, quella fu l'ultima volta che li vidi. Non tornarono mai più.- guardò Fine con gli occhi, per la medesima volta, lucidi.
-Quel pomeriggio vidi una donna, che non avevo mai visto prima, con un fagotto in braccio, ma dei miei genitori non c'era alcuna traccia. La donna mi sorrise e mi disse che mamma e papà non sarebbero mai più tornati. A quel punto mi misi a piangere e piangere senza fermarmi, fino a che un giorno non scoprii la verità; avevano fatto un incidente. Ma ti rendi conto, Fine? Mia madre era morta proteggendo con il suo corpo Shade mentre mio padre era morto sul colpo. Da quel momento quella donna si prese cura di noi fino a che io non ebbi compiuto quattordici anni. E poi se ne andò anche lei, scomparì per sempre dalla nostra vita, come avevano fatto tutti e in quel momento non avevamo più nessuno.-
Fine si sentì gli occhi pizzicare e involontariamente una, due, tre gocce salate le solcarono il volto senza il suo permesso.
-Dopo poco tempo io me ne andai, volevo andare a scuola come tutti gli altri ragazzi e volevo diventare qualcuno. Lasciai Shade in questa casa, sapevo che se la sarebbe cavata. Mi ricordo che non lo salutai nemmeno, lui era la causa della morte dei miei genitori. Se lui non fosse mai venuto al mondo mamma e papà sarebbero ancora qui, ma questo per me è solo un sogno di tanto tempo fa...-



 

Buona sera a tutti dalla vostra Miku!
Sono terribilmente in ritardo e mi dispiace molto, ma in questo periodo non ho molta voglia di scrivere...
Questo capitolo è un po' triste, ma dovevo far sapere il motivo della rabbia di Vera e farvi scoprire il passato dei due fratelli.
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto!
Bacini e cuoricini da Miku
   
 
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