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Autore: NevanBelladonna    04/02/2013    1 recensioni
La storia si incentra su due ragazze. Una appartenente al mondo dei vivi e l'altra al mondo dei morti. Denielle, ragazza morta soffocata dalle mani della madre, vaga ogni notte nei letti di persone che hanno vissuto storie simili alla sua. Una notte, però, fa visita al letto di una ragazza di nome Victoire, e da questo incontro, inizia una vita per entrambe.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

LE ANIME GEMELLE NON MUOIONO MAI

 


Si sentii una sveglia suonare, in quella piccola stanza di quella grande ragazza. La sentì subito. Sbuffando e sbadigliando di tanto in tanto, con le guance ancora un po’ inumidite dalle lacrime, si sedette sul bordo del letto e si passò una mano sul volto, trattenendosi un po’ di più sugli occhi cristallini.
Era un altro giorno, quello.
Un giorno in bianco dopo una notte in bianco. Niente scuola, niente genitori in casa, niente contatti con il mondo esterno…
Solo lei e quel suo letto sfatto.
Si passò la mano fra i lunghi capelli rossi di tintura e si mise le ciabatte per andare in bagno a sciacquarsi il viso dagli insulti e dalle lacrime di veleno che aveva lasciato cadere.
In bagno, sopra il lavandino, c’era uno specchio. Rifletteva le sue guance paffute e gli occhi azzurri come il mare, con delle borse violacee sotto le palpebre inferiori per la notte passata a ballare con i fantasmi. Il viso deturpato dal sonno, i capelli arruffati, tirati indietro da una mano per non farli bagnare dal getto d’acqua fresca… e lei, che aveva l’istinto di volersi annegare anche in una singola goccia d’acqua.
Finito di pulirsi il viso da quelle lacrime amare, allungò la mano per cercare l’asciugamano, facendo un po’ di fatica a trovarla poiché teneva i suoi occhi chiusi.
Riuscita a prendere l’asciugamano, si asciugò delicatamente il volto ancora leggermente insonnolito, mentre intanto si incamminava di nuovo verso la sua stanza.
Non era una ragazza ordinata, specialmente in quell’ultimo periodo. Pantaloni e magliette per terra, reggiseni e mutande appoggiati su oggetti o anch’essi per  terra… e poi le scarpe, forse le uniche ad avere un minimo di ordine, si trovavano nell’angolino dietro la porta.

Lanciò via l’asciugamano senza neanche stare a guardare dove sarebbe caduta,e rimasta, per non si sa quanto tempo. Pensò solo a lasciarsi andare di nuovo su quel letto ormai distrutto. Girandosi per sdraiarsi però, intravide un qualcosa di bianco, vicino la finestra che dava sul mare francese.
Sbuffando, si rialzò e si avvicinò alla finestra, e approfittandone, ne chiuse un po’ le persiane, lasciando qualche spiraglio di luce a baciarle il volto e il corpo che giorno dopo giorno diventava sempre più leggero e scheletrico.
Si appoggiò davanti al davanzale della finestra, osservando con lo sguardo perso, il mare tranquillo che gli proponeva quella giornata diversa da tutte le altre. Lasciando qualche ultimo sguardo verso l’orizzonte poco illuminato, lasciò richiudere lo spiraglio che aveva creato in quelle persiane lasciandoci due dita in mezzo, lasciandole scivolare via.  Ma appena si girò, si sentii strana.
Aveva freddo alla caviglia. Quel freddo, piano piano, saliva verso la schiena che lasciava intravedere la colonna vertebrale della ragazza, in un brivido di sgomento. Guardò per terra, in direzione della caviglia, e con stupore vide una ragazza dal cadaverico colorito e dai lunghi capelli biondi.
Lì per lì non fece nulla, Victoire, se non spalancare gli occhi dallo stupore. Ma dopo pochi attimi di riflessione, lanciò un urlo agghiacciante.
Corse via, per poi salire sul letto. Stando in piedi, ammirava la figura spettrale dall’alto, non sembrava cattiva, o male intenzionata…  così la ragazza scese dal letto e gli andò vicino.
La ragazza non si muoveva di un millimetro, quasi da dare l’impressione che fosse morta da ore. La sua pelle era pallida e cadaverica, fredda, rigida. Proprio come i sintomi del rigor mortis.
E Victoire era simile a lei più che mai, in quel momento.

La ragazza si inginocchiò vicino l’altra, e con un po’ di timore, allungò le mani per cercare di svegliarla.
Non l’aveva mai vista fino a ora. Non la conosceva, ma in qualche strano modo, al contempo, sentiva di conoscerla bene.

Mentre Victoire rifletteva su chi potesse essere quella ragazza, Denielle si era leggermente dimenata, sfiorando con la nuca il ginocchio dell’altra ragazza.
Den si svegliò subito. E come quando ci si risveglia da un incubo, respirò di gola, emanando un verso agghiacciante.
Si afferrò subito il collo con entrambe le mani, sentendosi quasi soffocare dalla sua stessa morsa.

Victoire, vedendo quella scena, rimase impietrita. Cercava però in qualche modo di tranquillizzare la ragazza, ma niente funzionava…
Così la prese di prepotenza, la fissò dritta negli occhi infossati  e dopo pochi secondi… la baciò.
Denielle smise immediatamente. Le sue guance si stavano dipingendo lentamente di un rosa porcellana, che contrastava con il bianco cadavere della sua pelle.

La ragazza dai capelli rossi di tintura, si rese conto dopo un po’ di secondi di cosa aveva appena fatto. Lei non era un tipo di quel genere, anzi… tutt’altro. Lei non faceva mai il primo passo, stava sempre in disparte e vedeva il mondo da seduta. Non sapeva il perché l’avesse baciata, ma fatto sta che lo fece e volle rimanere così per un po’ più di tempo.
Denielle, nel frattempo, iniziava a essere combattuta se liberarsi di quel caldo bacio, oppure di tenerlo stretto a sé.

Scelse la seconda, iniziando a ricambiare il bacio dell’altra ragazza. In quel bacio c’era alchimia. C’era un magnetismo non controllabile, se non da loro due. Era letteralmente un tira e molla tra la vita e la morte, e la morte era Denielle.

Vinse la vita, e la morte si innamorò di colei che portava il nome di Vittoria. E la vita vinse sulla rivale tramite essa.



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Buonsalve cari lettori! Allora... in questo capitolo appare per la prima volta Victoire (CIAOTESOROTIVOGLIOBENE♥) E boh... non so che scrivere, sinceramente. Spero solo che continuiate a leggere la mia storia e di farmi sapere che ne pensate. A presto ~

  
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