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Autore: Vahonica    04/02/2013    4 recensioni
*Dal testo*
1. Agateofobia: paura della pazzia.
Sono agateofobico, Dio.
"Sei sano di mente quanto me" - canticchia Louis dalla cucina.
2. Algofobia: paura del dolore.
Ho fatto una ricerca su Internet.
L'algofobia esiste.
E io sono algofobico.
Non tanto perché non mi piace soffrire - soffrire non piace a nessuno - quanto perché ho davvero paura del dolore.
Il dolore fa male.
Wow, sono un genio. Ovvio, se è dolore, fa male.
3. Amaxofobia: paura di guidare.
Ed eccomi qui.
Niall James Horan seduto al volante.
Uh, i brividi.
4. Arachibutyrofobia: paura che il burro d'arachidi ti si attacchi al palato.
Quando mangia burro d'arachidi, comunque, io gli giro alla larga.
Perché? Perché va a finire che mi costringe a mangiarlo.
Mi ficca in bocca una cucchiaiata abbondante di quella sbobba e mi costringe a ingoiare.
Fa schifo, prima di tutto. In secondo luogo, ho paura che la sbobba mi si attacchi al palato.
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Curiosi?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA:Ecco il terzo capitolo!
Scusate il ritardo c:
Oggi abbiamo una Niam. Di solito non shippo Niam perché boh. Quei due assieme non ce li vedo poi così molto… però qua ci stava la Niam e quindi eccovi qui Niall Horan e Liam Payne, alle prese con l’amaxofobia.
Fatemi sapere cosa ne pensate c:
Baci,
Very


P.s. Ah, per chi non se ne fosse accorto, ho cambiato nickname. No, giusto per farvelo sapere c:



#003. Amaxofobia - paura di guidare - Niall (accenni Niam)

Ed eccomi qui.
Niall James Horan seduto al volante.
Uh, i brividi.
Ho la testa vuota. La mente bianca, come una lavagnetta dalla quale si è cancellato tutto.
Non ricordo nemmeno da che parte va girata la chiave nel quadro di accensione.
E' già tanto se mi sono ricordato dove s'infila, la chiave.
Liam è seduto di fianco a me. Sorride. Aspetta.
Me la sto facendo sotto.
I miei palmi sudati stringono il volante talmente forte che ho le nocche più bianche del solito.
Poi le mi dita scivolano sulla plastica dura.
Oh, merda.
La macchina è ancora spenta, però. Per fortuna.
Liam fissa dritto di fronte a sé, canticchia a bocca chiusa e continua a sorridere.
È la prima volta che mi prende la voglia di picchiarlo.
Ma, Louis me l'ha assicurato, c'è sempre una prima volta. Di voler picchiare Liam Payne, intendo.
Ti viene quando lui se ne sta lì, tranquillissimo, mentre tu te la stai facendo addosso dalla paura. E sorride e canticchia.
Dà sui nervi.
"Liam!" - sbotto, a voce talmente alta che lui sobbalza e si volta di scatto verso di me, smettendo subito di canticchiare e sorridere come uno scemo.
Non è facile far perdere la calma a Niall Horan.
Liam ci è riuscito semplicemente non facendo nulla di così atroce.
Lo guardo malissimo, poi torno a fissare di fronte a me, le mani strette sul volante.
"Che ho fatto?" - chiede, preoccupato, sbattendo le palpebre sugli occhi.
Oh, mamma, ma che ho fatto io di male? Eh? Qualcuno me lo spiega?
Sembra Jessica Rabbit.
Qualcuno sa chi è? Be', chi non lo sa, si faccia una ricerca su Google.
Google è la soluzione a tutti i problemi.
Be', quasi tutti.
Non è che Google possa far svanire la mia paura di guidare.
"LeeYum, ti voglio bene, ma lasciatelo dire: delle volte sei proprio un rompicoglioni" - asserisco.
Liam alza le sopracciglia, fa la faccia da cucciolotto bastonato - maledetto quel suo essere così tenero come una creaturina tutta pelosa con due enormi occhi dolciosi.
"Ma che ho fatto?" - ripete, sembra realmente dispiaciuto, mentre torna a guardare fuori, picchiettandosi il labbro inferiore con l'indice e l'espressione da cucciolo.
Sospiro e sbatto la testa contro il voltante, tanto forte da farmi male.
"Me la sto facendo sotto" - mormoro e il cambio repentino di discorso fa voltare nuovamente Liam.
Ora ha un'espressione pratica, non più da cucciolo.
Daddy Payne modalità: on.
"Cosa?" - domanda, perplesso.
Scendo dall'auto, senza rispondergli.
Liam scende a sua volta, fa il giro della macchina e mi si ferma vicino, senza parlare.
E' preoccupato. Glielo leggo negli occhi.
Oh, mio Dio, ci mancava solo che si preoccupasse.
Sì, proprio oggi mi è venuta, per la prima volta, la voglia di picchiare Liam.
Si punta le mani sui fianchi.
Oh, no. No, no, no, no.
È pronto ad indagare.
Ma la mia paura di guidare è così imbarazzante, come posso confessarglielo?
Sì, certo, ho la patente.
Ma guidare con la motorizzazione per superare l'esame e guidare per davvero, da solo con un amico, è diverso.
Tremendamente diverso.
"Niall, stanno aspettando solo noi. Si può sapere che ti prende?" - chiede, lascia cadere le braccia, poi le incrocia al petto.
"Credo di aver paura di guidare" - rispondo, senza guardarlo negli occhi.
La mia macchina nuova è bellissima.
Me l'ha regalata proprio Liam, per il compleanno.
Ecco, forse anche in quell'occasione l'avrei picchiato, perché gli avevo esplicitamente detto: "Niente robe costose, enormi e inutili".
Non mi ha ascoltato. Come la maggior parte delle volte, insomma.
"Si chiama 'amaxofobia'" - m'informa, serenamente.
Come se me ne potesse importare qualcosa!
"E chissenefrega come si chiama! Il punto è che non arriveremo mai, perché io ho paura e in macchina non ci torno" - affermo.
Liam sorride, riprende a canticchiare, ri-fa il giro della macchina e ci risale.
"Sali, cagasotto" - mi dice, sporgendosi verso il lato del guidatore dopo aver tirato giù il finestrino.
Lo guardo male.
"No"
"Dai, scemo, sali. Ti do una mano, se vuoi" - insiste.
Sbuffo, ma faccio come mi ha detto.
Liam ride.
Non è divertente.
Potremmo schiantarci contro un camion, finire fuori strada, di muso dentro un fosso, oppure spalmati contro un muro o avvolti come carta regalo su un albero.
Ehw.
Potremmo morire, rimanere senza un braccio, senza una gamba, a causa di un'emorragia, potremmo finire in coma.
Tutto questo se io sbaglio qualcosa mentre guido.
E' terribile. Veramente terribile.
E Liam se la ride. Ma ci ha mai pensato sul serio a tutti gli incidenti mortali che accadono in auto?
Oh, mamma, mi sento male.
Liam mi prende la mano e la stringe, mi sorride, dolce.
"Andrà tutto bene, Nialler" - mi rassicura.
Lo guardo, con un misto di disperazione, paura e preoccupazione in volto.
Si sporge verso di me. Mi bacia, fino a lasciarmi senza fiato.
"Andrà tutto bene, sei un ottimo guidatore e io mi fido di te" - dice, accarezzandomi una guancia.
Espiro piano.
Mi volto verso il parabrezza.
Stringo per un attimo la mano di Liam, poi la lascio andare.
Afferro il volante, accendo la macchina e parto.
Riusciamo ad arrivare allo studio di registrazione sani e salvi.
Nessun coma, nessuna emorragia, ancora entrambe le braccia e le gambe, nessuno dei due è morto. Non ci siamo avvolti come carta regalo contro un albero, non siamo finiti spalmati contro un muro, né di muso dentro un fosso, né fuori strada e non ci siamo nemmeno schiantati contro un camion.
Questo, forse, perché Liam è il mio angelo custode, e non si può morire col proprio angelo custode al fianco, perché è lui che mi ha dato un po' di coraggio e perché be', ammettiamolo, non ho trovato la patente dentro l'ovetto di Pasqua.
   
 
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