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Autore: telesette    07/02/2013    1 recensioni
Satomi vuole scoprire cosa si nasconde dietro al silenzio di Marika, desideroso di proteggerla da colui che ha osato minacciarla.
Diviso tra l'amore e la collera, tra la rabbia e la passione, Satomi difenderà il bene della sua vita vendicandosi di chi l'ha fatta soffrire...
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Meiko/Marika, Nuovo personaggio, Satomi, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Marika x Satomi'
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Quando Marika riprese i sensi, dopo che qualcuno le ebbe accostato una boccetta di sali sotto le narici, impiegò alcuni istanti per mettere a fuoco le immagini dinanzi a lei. D'istinto provò a muovere le braccia ma, in quel preciso momento, si accorse di essere stata legata strettamente alla sedia dove si trovava.
Era confusa.
La testa le faceva un male incredibile e, prima che potesse anche solo tentare di rammentare qualcosa, la voce di Kanizawa le rimbombò nelle orecchie.

- Ben svegliata, signorina Marika Kajiwara!

L'uomo era seduto di fronte a lei, da dietro una grossa scrivania rettangolare, e la stava osservando con occhi privi di emozione.
Ora Marika poteva vederlo chiaramente per l'individuo orribile che era.
Kanizawa aveva un corpo tozzo e sproporzionato: anche se la parte inferiore del busto era nascosta dalla scrivania, il suo addome prominente era comunque visibile; le mani grosse e callose, piene di peli rossicci sul dorso, quasi come quelle di una scimmia; la schiena ingobbita, con spalle grosse e una corporatura da rinoceronte, mentre il volto era una specie di grottesca caricatura umana con almeno quindici pieghe al mento...
Era veramente brutto a vedersi, con l'enorme testa unta e lucida di sudore, tanto da suscitare repulsione in chiunque.
Marika rabbrividì, non tanto per la paura quanto per l'ansia di conoscere il motivo del suo sequestro, e non sopportava l'idea di avere a che fare con un uomo così viscido e disgustoso.

- Le chiedo scusa, per il modo in cui è stata "invitata" - bofonchiò Kanizawa, armeggiando con l'accendino per fumarsi un grosso sigaro puzzolente come letame. - Ci tenevo a scambiare con lei due parole a quattr'occhi, come si usa di solito tra persone civili, ma temevo... come dire... che non le avrebbe fatto piacere questa conversazione!
- Non creda di passarla liscia - rispose Marika a denti stretti, cercando invano di allentare le corde che la tenevano legata. - Quello che ha fatto si chiama "Sequestro di Persona", un reato in piena regola, e finirà in galera per questo!
- Bla... Bla... Bla... - la schernì l'altro con una smorfia. - Ancora non ha ben capito come gira questo mondo, vero signorina? Deve aver avuto un'infanzia con tanti bei balocchi, per crescere così ingenua, sono commosso!
- Che cosa vuole da me, perché mi ha fatta rapire?
- "Rapire" - ripeté Kanizawa, allargando le braccia con noncuranza. - Lei ufficialmente è mia ospite, signorina Marika: io le ho fatto una telefonata, ho mandato i miei segretari a prenderla con la macchina, e l'ho invitata qui per fare due chiacchiere... Questa posizione tiene almeno un esercito di avvocati, con tutte le prove ed i testimoni che servono, e nessuno può dimostrare nulla a mio carico... E' così che funziona, sempre e comunque, si metta l'anima in pace!
- Glielo chiedo di nuovo, Mr. Kanizawa - fece Marika, cercando di non apparire in alcun modo spaventata. - Che cosa vuole da me?

Per tutta risposta, Kanizawa si alzò dalla scrivania ed attraversò la stanza fino a trovarsi faccia a faccia con lei.
Lui e Marika si guardarono negli occhi.
Marika sentì un brivido scenderle lungo la schiena, nel sentire vicino a sé il puzzo nauseabondo di quell'essere disgustoso, tuttavia costui non l'aveva fatta sequestrare senza avere un piano ben preciso in mente.

- Lei e i suoi amici ci tenete proprio a quel concerto, dico bene? - osservò Kanizawa con un sogghigno. - Possiamo metterci d'accordo, se non mi fate girare i nervi con la testa dura che avete: voi, signorina, convincete i Bee Hive a suonare per la mia casa discografica; una firma sul contratto, venti per cento in più per ciascun membro del gruppo, e saremo tutti felici e contenti...
- Lei sta vaneggiando - sbottò Marika furibonda. - Dopo quello che ha fatto, pensa davvero di poter proporre una cosa del genere ?!?
- Affari, signorina - sottolineò Kanizawa, gesticolando col sigaro fra le dita. - C'è sempre da guadagnarci, nel mettersi d'accordo piuttosto che farsi la guerra!

La povera Marika non avrebbe potuto essere più diretta e incisiva neppure volendo.
Lo sputo rabbioso sulla giacca di Kanizawa, assieme al suo sguardo carico di disprezzo, era infatti una risposta più che eloquente.
Kanizawa parve però assai contrariato dall'atteggiamento ribelle della fanciulla e, stringendole le guance con fare minaccioso, la invitò a pensarci bene prima di commettere qualche altra stupidaggine.

- Quale parte della mia offerta non le è chiara, signorina? - mormorò atono. - Pensa forse di avere scelta? Eppure mi sembra abbastanza intelligente per capire la situazione: o accetta o accetta, il rifiuto non è contemplato, e farà bene a darmi ascolto!

In quella l'interfono sulla scrivania di Kanizawa prese a suonare.
Lasciando perdere Marika e la sua cocciutaggine, l'uomo premette il pulsante del vivavoce e domandò ai suoi attendenti cosa diavolo stesse succedendo.

- Problemi in giardino, Mr. Kanizawa - rispose una voce agitata, dall'altra parte dell'apparecchio. - Le guardie all'ingresso non rispondono più!
- Siete andati a controllare?
- Per questo l'ho avvertita, signore... Vuole che mandi qualcuno fuori a dare un'occhiata?

Kanizawa strinse gli occhi.
Marika ignorava cosa stesse succedendo fuori dalla villa ma, per una qualche ragione inspiegabile, temeva fortemente che Satomi fosse in pericolo a causa sua.

- Di' agli altri di tenere gli occhi aperti - tagliò corto Kanizawa, tirando fuori una calibro '38 dal cassetto della scrivania e accingendosi a caricarla. - Se vedete qualcuno muoversi in giro, l'ordine è di sparare a vista!

 

( continua col prossimo capitolo )

   
 
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