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Autore: Mizar    08/02/2013    3 recensioni
La guardava a occhi sgranati, le guance accese di un insolito rossore, le mani sudate.
Il sogno della sua vita, il suo santo Graal, la sua Pietra filosofale era tra le sue mani.
Stava tutto lì, tra quelle parole spigolose vergate su vecchia pergamena, l’inchiostro sbavato dal tempo, le macchie di muffa che lo rendevano, in alcuni punti, quasi illeggibile, ma quelle poche righe facevano la differenza tra una triste e inutile vita e l’eterna felicità…
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Remus/Sirius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Fantasmi a colazione



Era notte fonda quando finalmente Piton varcò la soglia della sua casa in Spinner’s End.
Era stanco, sudato e sporco, ma prima della doccia e del meritato riposo aveva ancora una missione da compiere: mettere al sicuro la preziosa pergamena trafugata nel pomeriggio, in attesa di trovare il coraggio per compiere la magia.
Scelse come nascondiglio l’urna cineraria di zio Pellegrino, la quale aveva un doppio fondo a cui si accedeva con un bottone nascosto nel coperchio, ma non ve la lasciò per molto.
Un paio d’ore dopo, visti i falliti tentativi di prendere sonno, la recuperò e svelto recitò l’incantesimo terminandolo con un sapiente colpo di bacchetta.
Un vortice luminoso lo avvolse e Severus si ritrovò sospeso sul soffitto di una camera sconosciuta a rimirare Lily che dormiva mezza nuda in un grande letto vuoto, le lenzuola attorcigliate tra le lunghe gambe, i capelli che come un drappo di fuoco si aprivano sul cuscino.
Il cuore dell’uomo perse un battito.
Era proprio come la ricordava: giovane, fresca e bellissima.
Levitando s’avvicinò al letto e il suo profumo lo avvolse, riportandogli alla mente dolci ricordi.
Lacrime di felicità inondarono i suoi occhi e, preso da desiderio, allungò la mano per toccare la spalla nuda della ragazza, ma un grido belluino lo fece trasalire.
Sulla porta della camera, in mutandoni e canottiera, era apparso Potter che reggeva tra le braccia un buffo bambinello spettinato, semi affogato da un enorme biberon di latte.
I due ragazzi si guardarono negli occhi e poi il bambino cominciò a strillare a pieni polmoni, mentre l’immagine di Severus iniziava lentamente a dissolversi.
Lily, destata da tutto quel putiferio, aprì languidamente gli occhi e con un gesto pigro della mano ammutolì il figlio con un Muffliato.
“James è inutile che me lo porti in camera, stanotte la belva tocca a te; io l’ho tenuto ieri sera!” mugugnò sbadigliando.
“L-Lily…c-c-c’era il f-fantasma di M-M-Mocciosus sopra il letto” balbettò il Malandrino con gli occhi da folle e i capelli ancora più sconvolti del solito.
“Ti ho detto mille volte che non voglio ti faccia le canne mentre tieni nostro figlio” ringhiò la sposina, ormai desta e in assetto di guerra.
James si precipitò in soggiorno e si tuffò nel camino continuando a reggere in braccio Harry che piangeva senza il sonoro.
Una fiammata verde e si ritrovò nella camera da letto di Sirius e Remus i quali, ignari di avere un pubblico, stavano esibendosi in una performance che sarebbe stata giudicata un filino eccessiva anche da Tinto Brass.
Subito dietro lui arrivò Lily e il suo grido di raccapriccio mise in serio pericolo le coronarie dei due padroni di casa, che già si immaginavano vittime di un attacco dei Mangiamorte.
“Zotico depravato, ti sembra questo il modo di accogliere gli ospiti”, strillò la rossa a un Sirius, ignudo e sgomento, che le si era parato davanti con la bacchetta sguainata.
“Cazzo, Lily, mi spieghi cosa ci fai con tutta la famiglia nella mia camera da letto alle tre di notte???” alitò questi con la tachicardia.
“Chiedilo a quel mentecatto del tuo migliore amico” s’indispettì la ragazza indicando con sdegno James accasciato su un pouf a frange dorate.
Sentendosi tirato in causa Potter s’erse in tutta la sua altezza e gonfiando il petto cercò di spiegare che il fantasma di Mocciosus aveva infestato la loro casa.
“James, amico mio, te l’aveva detto che quella roba era un tantinello forte” sospirò Sirius a fine racconto, accendendosi una sigaretta.
“Non ero sotto l’effetto della marijuana ”, si risentì Potter offeso, mentre Lily strappava Harry dalle braccia paterne e spalancava le finestre, guardando Black con fiero cipiglio.
“Giuro che l’ho visto e sono certo che era lui! Anche se traslucido come Nick quasi senza testa, il suo naso era riconoscibilissimo! Volava sopra il letto di mia moglie come un condor! Ohhhh che orrida visione!!!”
“James, non puoi aver visto lo spettro di una persona ancora viva”, lo riprese pacatamente Remus, facendo apparire una cappa aspirante sopra la testa di Sirius.
“Lo so, razionalmente lo capisco, eppure vi giuro che è così!” gridò il ragazzo portandosi le mani al capo in un gesto di autentica disperazione.
“Magari è defunto proprio questa notte” si intromise Sirius conciliante, sbuffando nell’aspiratore una boccata di fumo e guadagnandosi l’ennesima occhiataccia di Lily.
“Non sperarci”, sospirò Potter, “lo sai che la gramigna non muore mai”.
“Non dite sciocchezze”, intervenne Remus, dando un buffetto sulla nuca del suo compagno.
“James, Lily, adesso io e Sirius andremo a casa vostra per un controllo, mentre voi alloggerete qui da noi, nella stanza degli ospiti.

   
 
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