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Autore: effieth    08/02/2013    1 recensioni
Era lei, la donna dei sogni di lui.
Ed era lui, l’uomo che lei aveva bramato per anni.
Era ancora lei, fidanzata di Axl Rose.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Slash, Steven Adler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come un sospiro, anche l’ultima nota rimbombò nella fredda stanza dove i cinque ragazzi sudati avevano passato tutta la giornata.
-Bene, abbiamo provato tutto il giorno?
Chiese Axl alzando lo sguardo verso l’orologio appeso sopra la porta. Le sette e trenta; giusto in tempo.
Gli altri annuirono, ognuno spostandosi dalla propria postazione per sgranchire le gambe.
-Birrettina?
Chiese Duff saltando giù dal palco.
Un urlo di approvazione si levò nel cielo, ma Axl alzò le mani in alto e scosse la testa.
-Mi tiro fuori cari, io ho una cena stasera e devo portarla a termine.
Steven e Duff si guardarono e sorrisero complici. Con un balzo raggiunsero Axl, uno gli afferrò il collo e cominciò a sfregare le nocche sulla sua testa mentre l’altro gli dava amichevoli pugni sulla spalla.
-Così stasera ci abbandoni per divertirti con la tua donna!
Disse ridendo Duff e stringendo i denti. Axl si allontanò ridendo e con un sospirò si sedette sul gradino del palco.
-Ma dimmi, come se la cava la mia anima gemella?
Scherzò tra una risata e l’altra Steven. Con fare bambinesco si sedette a gambe incrociate davanti a lui, come se stesse aspettando una favola.
Axl fece scrocchiare il collo e, con un sorriso soddisfatto appoggiò i gomiti sulle ginocchia.
Aprì le mani e socchiuse le labbra prendendo il respiro e creando suspense. Steven e Duff si chinarono in avanti pronti ad ascoltare.
-Cazzi miei. Ciao!
In tutta fretta si alzò e si diresse verso la porta.
-Queste prove sono state una merda.
Le dita di Axl si aggrapparono allo stipite. Lentamente indietreggiò e guardò con aria confusa nella stanza.
Eccoli là, Izzy e Slash, seduti sulle poltroncine a fumare e bere birra, l’uno con le gambe sopra l’altro.
-Cosa Jeff?
-Queste prove..
Ripeté lui alzandosi e dirigendosi verso Axl con il cappello sugli occhi.
-Hai fatto proprio schifo oggi. Sei stato peggio di quando sei ubriaco, mi hai deluso.
Sul viso di Slash si stampò un ghigno cattivo; stavano architettando qualcosa.
-Izzy, che cazzo ti sta succedendo? Non sei mai stato così cattivo.
-Che c’è, ti da fastidio?
Ribeccò freddo e dando una spinta ad Axl.
William alzò lo sguardò e scattò verso l’amico. Già, forse non più tanto amico come pensava.
Le sue mani afferrarono le spalle coperte dal giubbino di pelle di Izzy e con forza lo spinse finché una parete non lo bloccò. Steven e Duff si fiondarono sui due cercando di dividerli.
-Oh coglioni, cosa state facendo? Che vi succede?!
Sbraitarono cercando di strappare la presa del furioso Axl.
Con un grugnito Axl diede una gomitata a Duff e con cattiveria portò i pollici al collo di Stradlin, ma non premette.
Izzy lo guardò silenziosamente. L’atmosfera si era apparentemente calmata e i due non facevano altro che guardarsi negli occhi trasmettendosi odio reciproco.
-Se non fosse per quella troia
Sussurrò Izzy senza staccare lo sguardo da Axl.
-Jeffrey, sei un figlio di puttana.
Lo sovrastò fingendo di non averlo sentito. Mollò la presa spingendolo nuovamente contro il muro e si asciugò il mento perlato di sudore.
-Un emerito figlio di puttana, e ora noi staremo qui finché la tua abnorme testa di cazzo non capirà che qui comando io e che le prove vanno male solo quando lo dico io.
Aggiunse afferrando il suo viso e premendo le guance.
Non aveva mai odiato tanto un essere umano. Non aveva mai odiato Jeff.
Con un urlo liberatorio girò le spalle ad Izzy e indicò la batteria.
-Là coglione. Subito.
Steven annuì e raggiunse lo sgabello dietro la batteria; era meglio non ribattere quando Axl era furioso.
Lo stesso fece con Duff che, massaggiandosi la mascella dolorante a causa della sua gomitata, raggiunse la postazione alla destra del microfono.
Slash si alzò dal divanetto portando le mani al cielo.
-Me ne vado, non suono con idioti come voi.
Si, se ne stava andando, ma li dentro tutti sapevano che sarebbe tornato, come sempre.
Con passo goffo si diresse verso l’uscita ridendo silenziosamente. Il loro piano stava riuscendo.
-Coraggio stronzo, fammi sentire la tua melodica voce.
Lo provocò nuovamente Jeff.
Axl fece per scendere dal palco quando Duff lo fermò da un braccio e scosse la testa.
William tornò dietro il microfono mentre le sue narici si dilatavano tanto era la rabbia che scorreva nelle sue vene.
-One, two, three, four.
Le ore passarono, passarono interminabili, ma passarono eccome.
Gli occhi di Axl non avevano più nemmeno sfiorato l’orologio ormai da tempo, ma quelli di Jeff si, e ogni volta che leggeva l’ora rideva. Rideva di gusto.
-Non sopporto più questa pressione. Siete degli idioti, tutti quanti. Me ne vado anche io.
C’era bisogno di un diversivo.
Con uno sbuffo seccato si diresse fuori dalla stanza con passo duro e svelto. Quando ormai era sul fondo del corridoio sentì la voce di Axl amplificata nel microfono urlargli contro parole cattive, parole d’odio, ma per riavere l’Axl di sempre questo ed altro.
Con forza spalancò la quinta porta sulla destra. Ecco Slash ed ecco lei, così bella, perfetta. Così fottutamente pura.
  
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