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Autore: sunrise_17    08/02/2013    1 recensioni
La Sigmund Corp, un’associazione che possiede una tecnologia in grado di impiantare nella mente umana dei ricordi artificiali permanenti, offre ai suoi clienti la possibilità di esprimere un ultimo desiderio prima di morire. Dato che queste memorie sono permanenti vanno in contrasto con le vere memorie del paziente, motivo per il quale vengono prese in considerazione persone che non hanno più molto da vivere.
Shade è anziano, ormai non gli rimane molto da vivere. Ha sempre avuto un sogno ma non è mai riuscito a realizzarlo, andare sulla luna, ma nemmeno lui sa il perché.
Rosalene e Watts sono due scienziati e ripercorranno i suoi ricordi anche quelli più lontani, anche quelli dimenticati, dimenticati a causa del dolore che gli causarono.
~•~•~•
Un piccolo appunto, non ho ancora deciso la coppia presente all'interno della fic però vi chiedo di leggere almeno il primo capitolo e il commento personale, spiegherò tutto li perché qui non ci starei :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bright, Fine, Rein, Shade
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Atto 1: “Non l’ho mai detto a nessuno ma.. Ho sempre creduto che fossero fari.”

 
“Il Dottor Watts e la Dottoressa Rosalene, presumo? Grazie per essere arrivati in così breve tempo.” esclamò Mirlo, una donna sulla quarantina con dei corti capelli castano chiaro e degli occhi lilla.
“Non si preoccupi, anche io non sono bravo a prevedere le morti.” esclamò calmo Neil.
“Lei è la figlia del paziente?” chiese gentilmente Rosalene.
“Oh no, io sono solo la sua badante.” rispose Mirlo.
Improvvisamente dalle scale che conducevano al piano superiore scesero due bambini che si rincorrevano.
“E questi sono i miei figli: Milky e Narlo” continuò la donna “Non si tratta certo di un lavoretto part-time, per cui Shade ci lascia vivere qui.”
“Suppongo che questo ‘Shade’ sia il nostro uomo?” chiese decisa Eva.
Mirlo annuì “Adesso è al piano di sopra con il suo medico, seguitemi..”
“Forza, prendi la scatola e andiamo” esclamò Rosalene al suo collega.
“Quando un giorno mi si spezzerà la schiena, giuro che ti porterò in tribunale!” disse Watts mentre prendeva l’enorme scatola “E va bene, saliamo di sopra così mi libero di quest’affare!”
I due si diressero così verso il piano superiore.
“Ok, se ne sono andati!”
“Il primo che arriva può suonare la musica!!!”
I due bambini uscirono da una stanza li vicino e iniziarono a correre verso il bellissimo pianoforte che si trovava proprio davanti all’entrata della casa.
Narlo arrivò per primo.
“Non è giusto! Mi hai spinto.” esclamò seccata Milky, una bambina con dei buffi capelli rosa e gli occhi cobalto.
“Non è vero!” rispose Narlo, un bambino che assomigliava molto a Mirlo, aveva anche lui dei corti capelli castano chiaro e degli occhi lilla tendenti al viola.
“Fai come ti pare, tanto ti prendi le tue stupide note.”
I due bambini iniziarono a suonare insieme una dolce melodia.
“Quei bambini non sono niente male per la loro età” esclamò Rosalene, la musica infatti si poteva benissimo sentire anche al piano superiore.
“Hey! Sei tu quella che ha detto che non abbiamo tempo da perdere!” la rimproverò Watts “E guarda caso, io sono quello che sta trasportando un affare che pesa come un meteorite!”
“Si, si, andiamo..”
I due entrarono nella stanza del paziente e, dopo aver dato una rapida occhiata alla stanza, posizionarono il macchinario con il quale sarebbero entrati nei ricordi di Shade.
“È sicuro che la comune energia elettrica di una casa sia sufficiente?” chiese preoccupata Lily.
“Non si preoccupi, noi siamo esperti..oh cavolo!” appena Watts pronunciò la frase la luce nella casa mancò ma dopo pochi secondi tornò più luminosa di prima “Procedure standard, tutto come previsto!” continuò beffardo Neil.
“Come sta andando?” chiese Rosalene.
“Non molto bene, salvo complicazioni dovrebbe avere solo uno o due giorni..” esclamò il dottore che si trovava vicino al letto dove Shade dormiva.
“È ben più di quanto ci occorre”
“E così voi due potete esaudirli qualunque desiderio?” chiese Mirlo.
“..o provarci, almeno” le rispose Rosalene.
“Ma noi ce la facciamo sempre, perché siamo fantastici!” esclamò convinto Neil.
“Allora, qual è il desiderio?” chiese Eva cambiando discorso.
“La Luna”
“La Luna?”
“La Luna..lui vuole andare sulla Luna” esclamò Mirlo “Allora, siete in grado di riuscirci?”
“Dipende..”
“Lei intendeva dire si” la corresse Neil.
“Perché non ci dice qualcosa sul nostro cliente?” esclamò Rosalene cambiando discorso come al solito.
“A dire la verità..non so molto di lui. Shade è un uomo anziano, nei due anni che ho lavorato qui ha parlava molto raramente. Ha fatto l’artigiano per la maggior parte della sua vita e sua moglie è deceduta due anni fa. Non conosco i dettagli.”
“Santo cielo! Saprei più io di lui se fossi il suo postino!” la interruppe Watts.
“Bhe..immagino che se dareste un’occhiata alla casa trovereste più informazioni. Non credo che a Shade importerebbe visto che ha fatto completamente affidamento a voi due.”
“Mhh molto bene. Chi di noi due gioca a fare il detective?” chiese Rosalene.
“Lo farò io. Una volta feci Sherlock Holmes in un musical alle scuole superiori.” rispose Neil.
“A me pare che tu facessi Watson..”
“Meh, sono la stessa cosa..”
“I miei figlio possono farle vedere la casa. Probabilmente sono al piano di sotto a suonare il piano.” gli suggerì Mirlo.
Neil scese al piano inferiore e raggiunse i bambini.
“Cosa vuoi?” gli chiese Milky.
“Hey! Vostra madre mi ha detto di farmi fare un tour della casa!” rispose Watts.
“Okay, forse lo faremo.”
“Forse?”
“Penso che ci serva una piccola spinta, tutto qui! Cosa ne pensi Narlo?”
“Verissimo!” le rispose il fratello.
“E va bene, ditelo chiaramente. Cosa volete voi marmocchi?”
“Vogliamo..un trilione di dollari!” esclamò Narlo.
“O il bastoncino di zucchero che la mamma ci nasconde!” aggiunse Milky.
“Già, o quello!”
“Cosa?!”
“C’è un gigantesco bastoncino di zucchero su uno scaffale in alto che non riusciamo a raggiungere. Si trova in cucina, la mamma lo ha preso per darcelo quando facciamo i lavoretti. Prendicelo tu e ti faremo fare tutto il giro della casa!” spiegò Narlo.
Neil sbuffò e acconsentì dirigendosi verso la cucina. Era una stanza molto piccola ma accogliente.
Appena entrò Neil constatò che lo scaffale era troppo alto così dovette usare una sedia per riuscire a prenderlo.
“Et voilà! È come rubare le caramelle per un bambino!” esclamò soddisfatto appena riuscì a prenderlo.
Subito uscì dalla stanza e si diresse nuovamente verso i due fratelli.
“E va bene bambini, ho avuto più difficoltà di quanto pensassi ma ho trovato il bastone di zucchero. Probabilmente è vecchio di dieci anni e sa di gomma ma potrete usarlo come bastone da passeggio!”
I bambini smisero di suonare ed accettarono felicemente il dolcetto.
“E va bene, da dove cominciamo?” chiese infine Watts.
“Io lo so! C’è una stanza buffa in cantina!” esclamò Milky.
“..non mi piace quella stanza buffa” continuò Narlo.
“Che tipo di stanza buffa?”
“La vedrai con i tuoi occhi!” iniziò la prima.
“È straaaaaaaamba!” continuò il fratello.
“Dobbiamo trovare la chiave però! Shade la teneva dentro un libro nel suo studio!”
Watts sospirò e decise di dirigersi verso lo studio.
Entrò in una piccola stanza.
“Questa è la stanza dei libri!” disse Narlo.
“La chiave della stanza buffa è nascosta nel libro più spesso dello scaffale più in alto!” continuò Milky.
Neil iniziò ad osservare i libri presenti negli scaffali, uno era ‘I vestiti nuovi dell’imperatore’  e su un libro intitolato ‘La storia di una ragazza che si innamora di uno zombie che emette un gradevole profumo di margherite quando colpito dalla luce solare’ e, all’interno di questo libro trovò la chiave della stanza.
Neil uscì dalla stanza e scese in cantina.
“Questa è la cantina, qua ci giochiamo a nascondino!” esclamò orgogliosa Milky.
Neil subito aprì la porta che portava alla ‘stanza buffa’.
Appena entrò però fu costretto ad accendere la luce poiché il buio gli impediva di vedere ciò che gli si trovava intorno.
Appena accese la luce davanti ai suoi occhi vide una miriade di conigli, tutti in carta e di diversi colori.
Tra questi però Neil notò un peluche a forma di ornitorinco e lo prese con se.
Appena uscì dalla stanza Milky le chiese subito se l’aveva vista.
“..voi bambini cosa sapete di quei conigli?” chiese leggermente scosso Neil.
“Niente! Shade non voleva che qualcuno ci entrasse per cui non glielo abbiamo mai chiesto! Ce ne sono altri ancora a dire il vero..” esclamò Narlo.
“Dove?”
“Dentro il faro abbandonato, è sulla scogliera qui vicino.”
“Vuoi andare a vedere? Io ho le chiavi!” esclamò Milky.
“Lasciatemi indovinare..non dovreste andare nemmeno li.”
“Heheheheh”
“Ricordatemi di non lasciare stanze chiuse con voi in giro.”
“Allora, vuoi andare a vedere il faro?” gli chiese impaziente Milky.
Watts annuì e insieme uscirono dalla tenuta e si diressero verso il faro. Prima di arrivare i tre passarono per il punto in cui Rosalene aveva ‘spostato’ la pietra.
“Oh no!!!” esclamò Narlo “Il mio pallone da spiaggia..qualcuno l’ha bucato!! Oh, chi può essere tanto crudele?”
“Oh, non preoccuparti, la Dottoressa Rosalene te ne comprerà un altro!”
Appena arrivarono al faro Milky aprì la porta ma Watts venne attirato da qualcosa che si trovava vicino all’enorme struttura, una lapide per la precisione. Sopra vi era inciso “In memoria di Fine Wyles”
“Fine Wyles huh..era la moglie di Shade?” chiese Neil.
“Forza il faro è proprio quaa!” lo interruppe Milky.
Watts arrivò in cima al faro e di nuovo si ritrovò in una stanza piena di conigli di carta bianchi ma ce n’era uno diverso, uno giallo e blu che attirò subito l’attenzione di Neil.
“Ehy, questo non c’era l’ultima volta che siamo venuti l’ultima settimana!” esclamò Narlo.
“È vero! Shade deve essere tornato qui prima di sentirsi male!” continuò Milky.
“Sono l’unico ad aver paura di questi cosi vero?” chiese Watts sempre più inquietato.
“Si lo sei” gli rispose innocentemente Narlo.
Improvvisamente il telefono di Watts suonò, era Rosalene  che gli ordinava di tornare indietro così, dopo aver preso il coniglio di carta, Neil raggiunse Eva nella stanza di Shade.
“Che cosa diavolo eri andato a fare?!” gli chiese irritata Rosalene appena lo vide.
“Bruciavo le formiche con la lente d’ingrandimento” gli rispose pacato Neil.
“Usando la luce lunare?”
“Okay, diciamo che stavo dormendo allora!”
“Il tuo elmetto è sul divano, indossalo, stiamo per entrare.”

~•~•~•

Ed eccomi qui con il secondo capitolo :)
Alla fine ho optato per Fine ma non per mia scelta, in poche parole ho chiesto a molti miei amici di scegliere due colori: rosso o azzurro e il rosso ha vinto! Ma non preoccupatevi, Rein sarà naturalmente presente!!
Mi scuso moltissimo per eventuali errori ma sto dormendo in piedi e vi giuro che non ho la forza per rileggere il tutto T_T
Ora vi lascio :)
Bacioniii
Sunrise~

Cosa pensi che siano le stelle?
Ho sempre creduto che fossero fari. Bilioni di fari...bloccati all'estremità del cielo.

  
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