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Autore: michaelgosling    09/02/2013    1 recensioni
In un mondo futuro dominato e logorato un governo corrotto e distratto ha diviso la società in categorie in base alla bellezza esteriore: Intoccabili, belli e ricchi, Borghesi, mediamente belli e classe sociale media, e Mostri, fisicamente brutti e pover. Costringono anche ogni individuo a sposare una persona della stessa classe sociale scelta in base alle somiglianze fisiche, stessi capelli, stessi occhi, per poter fare figli uguali ai genitori..
Ed è in questa atmosfera cupa che si snodano le vicende di Ayris, una Borghese che non bada alle apparenze, Nathan, Borghese e compagno assegnato ad Ayris, Scott, un Intoccabile ribelle e omosessuale e James, un Mostro dal cuore d'oro, che non sono disposti ad accettare simili condizioni.
Insieme ad un gruppo di persone diversissime per età, sesso, carattere e principi che la pensano come loro, lotteranno per quello in cui credono.
Ce la faranno?
O lo Stato e l'apparenza che domina avrà la meglio?
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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hfgh CAPITOLO 9. JEREMY BLOCH.

Il bosco e tutti gli animali che ci vivevano erano in totale tranquillità e gli unici rumori che si sentivano erano il vento che si scontrava contro gli alberi e le foglie che cadevano.
Non era più così.
Due voci maschili piuttosto alte mutarono quella condizione.
"E' tutta colpa tua!"
"Vedi di darti una calmata! Ti si vedono le rughe sul collo!"
Nathan non parve intenzionato ad ascoltarlo.
Per colpa di quell'Intoccabile, si trovavano nel bel mezzo di un bosco di chissà quale Stato!
Non sapevano da che parte era l'uscita né quanto erano distanti dalla città più vicina e nel peggiore dei casi sarebbero rimasti lì per mesi, per poi essere mangiati vivi da qualche animale.
Erano nella merda più totale, e Nathan non poteva stare calmo.
Non voleva.
Odiava quel bell'imbusto dal primo momento in cui l'aveva visto, e l'opinione che aveva di lui non era migliorata minimamente, anzi, era peggiorata.
James e Ayris assistevano alla scena.
Non osavano mettersi in mezzo.
Temevano che da un momento all'altro si sarebbero saltati addosso e avrebbero tentato di uccidersi.
L'odio che c'era tra i due era troppo evidente.
"Calmarmi? CALMARMI? Grazie a te, e alle tue brillanti trovate, non torneremo più a casa e moriremo di fame! E sarà tutta colpa tua!"
"Se fossimo rimasti cosa pensi che sarebbe successo?"
"Pensi davvero di cavartela con dei cavilli tecnici? Non si sarebbe mai presentato questo problema se tu non avessi avuto la pessima idea di mandare Ayris a cercare James per fare cosa poi? Discutere su cosa?"
"Su cosa potevamo fare."
"E una volta discusso cosa avremmo potuto risolvere? Cosa possono fare quattro adolescenti di ceti diversi contro uno Stato corrotto? Una guerra civile? Una rivoluzione? Ma ti prego! Ci schiaccieranno come insetti!"
"Possiamo cercare degli altri come noi, e quando saremo aumentati di numero, potremo iniziare a progettare qualcosa!"
"Ma dove cazzo vivi? Nel mondo delle favole? Impara a stare al mondo prima di mettere nel casino altre persone! E se anche facessimo quello che vuoi tu, nel frattempo che dovremmo fare? Diventare dei fuorilegge? Dei ricercati? Viaggiare da uno Stato all'altro come dei vagabondi per avere salva la pelle? Grazie a te, nessuno di noi ha più una casa, una famiglia! Non possiamo più tornare, lo capisci? E' tutto merito tuo!"
"Non ha senso litigare tra noi." fece notare Ayris, mettendosi tra i due ragazzi per fermare uno scontro imminente.
"E adesso cosa facciamo?" chiese timidamente James, sistemandosi il maglione.
"Rispondi, Grande Capo!" fece Nathan con tono sarcastico, rivolgendosi a Scott.
"Cosa posso fare per voi?"
I ragazzi si voltarono verso la direzione dalla quale era arrivata la voce e si trovarono davanti un uomo tra i trenta e i quaranta anni di bell'aspetto.
Con un passo insicuro, si avvicinò ai ragazzi.
I capelli marroni e ricci erano piuttosto corti, le labbra sottili, gli occhi color marrone scuro e gli occhiali spessi, anche se non tanto quanto quelli dell'Intoccabile.
Era molto curato e anche se non era fisicamente perfetto come Scott, era senza ombra di dubbio un Intoccabile.
La cravatta e la camicia, che gli davano un aspetto elegante, non facevano che aumentare il fascino dell'uomo.
"Dove siamo?" chiese Scott in tono conciso.
"Wisconsin." rispose l'uomo, con un tono talmente gentile e affidabile da sembrare irreale.
"WISCONSIN?!?" sbraitò Nathan in tono allarmato.
Un oceano li divideva dall'Inghilterra.
"Milwaukee è qui vicino?"
Era la città più grande dello Stato del Wisconsin, e lì avevano la speranza di comprare un Trasportatore per andare in un posto sicuro a nascondersi per qualche giorno.
"Non vi consiglio di andarci. Se quello che volete fare è nascondervi non è lì che dovreste andare." spiegò l'uomo, con tono sempre più tranquillo.
"E perchè?"
"Perchè se siete ricercati vi troverebbero subito. Venite con me a Plainfield. E' un piccolo paese e lì sarete al sicuro."
Ayris scosse la testa e lo guardò sospettosa.
Quell'uomo nascondeva qualcosa.
Quell'eccessiva sicurezza e premura doveva essere solo una maschera per nascondere qualcosa di molto peggio.
Qualcosa di oscuro.
Ne era sicura.
Improvvisamente videro arrivare due poliziotti, che quando notarono gli adolescenti iniziarono ad agitarsi e ad urlare.
"Li abbiamo trovati! Abbiamo trovato gli inglesi fuggiti! Procediamo con l'arresto!"
I giovani erano terrorizzati, ma l'uomo li calmò.
"Lasciate fare a me." mormorò, avvicinandosi ai poliziotti.
"Che accidenti ha in mente quello lì?" chiese Nathan alla compagna.
"Smettetela di urlare e mettete via le armi. State spaventando gli animali." fece l'uomo ai due agenti di polizia.
"Secondo l'articolo 24 della nostra legge nascondere, proteggere o aiutare in qualsiasi modo dei fuggitivi condannati a morte comporta la morte anche alla suddetta persona." spiegò uno dei due agenti, puntando la pistola verso l'uomo, che non parve minimamente spaventato.
Si limitò a sospirare e ridere, come se si stesse prendendo gioco di loro.
Come se li stesse provocando.
"La cosa ti diverte?" sbottò uno dei poliziotti, irritato da quella reazione che a suo avviso era infantile.
"Scusate signori, ma è impossibile non ridere! Ma che fastidio vi danno quei giovani?"
"Un danno pesante. Nella società."
"Oh, Cristo! Se fate questi ragionamenti contorti poi non vi lamentate se ci sono ancora persone come me al mondo."
La sua voce gentile e la sua risata erano sparite, e al loro posto avevano preso il sopravvento una voce fredda e distaccata e uno sguardo talmente serio da risultare quasi agghiacciante, tanto da spaventare persino i poliziotti, che si prepararono a sparare, ma non furono abbastanza veloci.
L'uomo afferrò le armi e le usò per colpire alla testa gli agenti, facendoli svenire.
Li fissò con disprezzo e poi si avvicinò ai ragazzi.
"Problema risolto." si limitò a dire, tornando ad avere la sua voce tranquilla e serena.
"Grazie." balbettò Ayris.
"Andiamo.. Plainfield ci aspetta." fece in tono incoraggiante lo sconosciuto.
"Non ci avete detto il vostro nome." fece Scott, mentre si incamminò con il gruppo seguendo l'uomo.
"Bloch. Jeremy Bloch."

ECCOMI CON UN NUOVO CAPITOLO ;) SPERO VI SODDISFI :) ALLA PROSSIMA ;)
  
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