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Autore: _TheDarkLadyV_    10/02/2013    4 recensioni
“Ma Cristo Santo, tu sei fottutamente innamorato brutto idiota che non sei altro quindi che cosa aspetti? Che se ne ritorni a casa sua a New York a trombarsi qualcun altro?”- sbraita Shannon. Fissandolo mi chiedo che cosa stessero facendo la delicatezza e l'eleganza quando mio fratello nasceva. Davvero per me resterà un mistero.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sasha

Pensavo davvero che non ci fosse nessuno in casa ma appena ho aperto la porta una sagoma alta e snella si è avvicinata spaventandomi.
" Papà!"- esclamo sorpresa e con il cuore ormai in procinto di uscire dalla gola. L'unica parola che mi viene in mente è: merda. Sasha è nella merda.
Ma possibile che a trent'anni devo aver paura della reazione di mio padre? Beh se si tratta di Jared, è il minimo. Tra tutti i ragazzi che gli ho presentato, Jared è l'unico a non essere riuscito ad entrare nella grazie del " capo". Secondo me, mio padre l'aveva capito fin dall'inizio che in lui c'era qualcosa che non andava. Il suo spiccato intuito lo aveva capito prima del mio. E quando aveva saputo del tradimento avrebbe tanto voluto strangolarlo.
Continua a sorridermi mentre si allontana da me per lasciarmi il tempo di appendere la giacca all'attaccapanni fingendo di non notare il rosso del mio volto. Non so perché, ma ho la netta sensazione che abbia visto tutto.
" Allora tesoro, come vanno le cose?"
Ecco. Quando mio padre esordisce con questa frase generica significa che sa già tutto. Maledizione.
" Papà dimmi quello che pensi. È inutile che cerchi di fare il vago."- rispondo decisa mentre gli passo vicino e mi dirigo in soggiorno.
" Ho saputo che ti stai rivedendo con Jared. E il fatto che ti abbia accompagnato a casa ha confermato il risultato delle mie ricerche."
Non è possibile! Stava studiando i miei comportamenti!
" Non è come pensi."- dico frettolosa e decisamente impacciata.
" Ah, no? E allora mi spieghi il bacio?"
" Eri alla vedetta!"
" Beh mi sembra più che logico, visto che ero qui tranquillo a leggere un buon libro e ad un tratto ho sentito un rumore e mi sono accorto della presenza di una moto che aveva parcheggiato qui vicino. Tu cosa avresti fatto?"- mi chiese a braccia conserte e con un sopracciglio alzato.
" Non avrei ficcanasato."
Continua a guardarmi serio mentre si avvicina alla finestra.
" Sasha perché ti stai facendo di nuovo del male?"
" Papà non è successo niente! Quel bacio non significa niente!"- esclamo gesticolando e avvicinandomi a lui.
" Sei tu che gliel'hai dato!"
Non gli è sfuggito niente! Mi sto vergognando come una ladra. Perchè quando serve la mamma non c'è?
" Stiamo discutendo di una cosa inutile e la cosa non mi piace."
Silenzio. Mio padre continua a guardare fuori dalla finestra sembrando quasi assorto, ma in realtà so che gli ingranaggi del suo cervello sono all'azione. E mi sto preoccupando.
" Papà, su non fare così."
" Ho paura per te, Sasha. Jared non è l'uomo affidabile che vedrei al tuo fianco."- i suoi occhi mi fulminano in pieno.
" So cosa pensi di lui, potrei scriverci un libro. Le persone, però, possono cambiare."
" Certo dovrei credere che quel puttaniere sia cambiato. Sasha sei così ingenua!"
" Ti fidi di me?"
" Certo!"
" E allora continua a farlo. Non stiamo per sposarci e non sto nemmeno insieme a lui, non ancora."- mi lascio sfuggire e la cosa non ha fatto altro che allarmare mio padre, come dimostra la sua espressione sorpresa.
" E' questo che mi preoccupa."
Sorrido nonostante non ci sia nulla di divertente e abbraccio mio padre e gli stampo un bacio sulla guancia. Lui si addolcisce e finisce per abbracciarmi a sua volta.
" Sasha! Sasha! Stai cercando di corrompermi?"
" Voglio solamente abbracciarti. Non posso?"
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Lo so di non essere riuscita ad addolcirlo e che lui continua a credere al fatto che possa ferirmi di nuovo, ma spero che con il passare dei giorni capisca che non deve avere nessun dubbio.
" Non devi preoccuparti. Tu lo sai come sono."
" Voglio crederti."
Annuisco e ritorno ad abbracciarlo, sapendo in cuor mio che non ha nessuna intenzione di fidarsi delle mie parole. È Richard Preverett e contro di lui difficilmente si riesce a vincere alla prima partita.

Jared

Il cuore batte alla stessa velocità della Ducati e la testa è leggera e del tutto disattenta alla strada che sto percorrendo. Devo concentrarmi altrimenti finirà che Shannon mi uccide e brucia i resti del mio corpo per eliminarmi definitivamente dalla faccia della Terra. Così con uno sforzo enorme torno a mantenere saldo il comando. Mi sento un perfetto idiota con le farfalle allo stomaco e la sensazione delle labbra di Sasha sulle mie è nitida nella mia testa, come se lei fosse qui con me. E pensandoci il cervello non fa altro che non rispondere ai segnali nervosi.
Fortuna che nonostante i viaggi mentali e il calore che sento dentro da tipico adolescente, riesco a tornare sano e salvo a casa. Non appena scendo dalla moto, la porta di casa si apre e Shannon, come se avesse fiutato il mio ritorno, si dirige verso di me. Gli sorrido pensando alla sua premura e al fatto che non vedesse l'ora di sapere cosa fosse successo e invece con mio enorme sgomento si dirige verso la moto.
"Tesoro mio finalmente sei a casa! Ti ha fatto del male quel pazzo?"
Scioccato da tale scena, resto lì impalato chiedendomi se quello che sta flirtando con una moto sia davvero mio fratello.
"Sono stato in pensiero per te. Non ti lascerò mai più da sola."
"Shannon la pianti di comportarti in questo modo? E poi non lo mica ammaccata!"- esclamo innervosito. Stringo i due caschi così forte che sento le mani indolenzirsi. A quel punto Shannon si degna di guardarmi e mi fulmina con lo sguardo.
"Guai a te se lo facevi."
Alzo gli occhi al cielo e quando si avvicina a me gli porgo con poca gentilezza i due caschi. Con un gran sorriso finto e gentilezza gli dico: "tieni. Visto che io sono un incompetente prendili tu e resta con la tua amata."
Lasciatolo solo sul vialetto, entro in casa e mi dirigo verso il camino accesso, giusto per scaldarmi le mani intorpidite e parte del corpo più fredda. Sento un rumore dietro le spalle seguito dall'entrata di Shannon.
" Sua maestà si è decisa di farmi compagnia. Pensavo volessi stare da solo con il tuo amore."
Borbotta qualcosa che non capisco mentre sposta la sedia.
" La mamma?"
" E' uscita."- borbotta con la sua voce profonda e impastata dal sonno. Possibile che mio fratello riesca a dormire a qualsiasi ora del giorno e della notte. Nel frattempo si siede e inizia a fissarmi.
" Spero che sia servita a qualcosa comunque.."- continua alludendo alla moto. Non gli rispondo dandogli di nuovo le spalle per bruciare quasi letteralmente le mani. Vorrei tanto parlare liberamente di quello che sento, ma ho sempre paura di risultare uno stupido. Non sono abituato e la gente che è intorno a me è abituata altrettanto al mio atteggiamento apatico e completamente disinteressato a questo genere di cose. Jared Leto cotto, e forse anche nuovamente innamorato. Forse è il caso di aggiungerlo, ma dirlo, anche solo nella mia mente, è più difficile di quanto possa pensare.
" Beh allora? Non ho lasciato la frase a metà tanto per.."
Finalmente decido di guardarlo mentre le mani sono entrare in ebollizione.
" Cosa vuoi che ti dica?"- gli chiedo bruscamente. Lui sorride, divertito da quella reazione. Lo odio quando fa così.
" Se avevi scopato, se vi siete limitati ad una semplice limonata."
Lo guardo torvo.
"Sto scherzando! E dai sorridi!"-esclama ridendo.
" Non è successo niente di particolare."- sbotto ancora arrabbiato. Arrabbiato più con me stesso che non riesco a stare al gioco in questi casi.
" Certo, e io giustamente dovrei crederci. Sei mio fratello, Joseph, e io conosco il mio pollo."
Mi alzo di scatto e mi tolgo con rabbia la sciarpa e il cappotto lasciando sorpreso mio fratello.
" E va bene! Ci siamo baciati!"
Shannon resta in silenzio e continua a fissarmi quasi fosse di fronte ad un fantasma.
" O meglio prima ho provato io, ma mi ha respinto."- proseguo con un tono di voce più calmo.
" La adoro."- commenta soddisfatto. Lo fulmino con lo sguardo e poi proseguo.
" E poi alla fine, quando l'ho accompagnata a casa, mi ha baciato lei."
A quelle parole, Shannon cambia del tutto espressione, sorpreso
" Non ci posso credere. Quindi non dovrò preparare nessun funerale."
" Sei uno stupido!"
Gli lancio il mio cappotto che però riesce a schivare con gran maestria.
" Ehi!"- esclama offeso.-"d'accordo per un attimo facciamo i seri. E quindi adesso cosa farai, o farete?"
" Non ne ho la più pallida idea. Una parte di me vuole ricostruire tutto quello che è andato distrutto, ma quell'altra non vuole collaborare e ho paura."
" E di cosa?"
" Che tutto possa andare di nuovo a puttane! Adoro la sfida e mi piace scontrarmi con il suo carattere per cercare di addolcirla, ma ho anche timore che tutto possa finir male."Lei è difficile, Shan. Non è quel tipo di ragazza che cade ai miei piedi immediatamente e questo mi piace. Ma io non sono così forte come posso far pensare e come tutti i comuni mortali ho i miei dubbi e le mie insicurezze. Non sopporto questo mio comportamento! "- concludo sbattendo il pugno sul tavolo. Shannon a quel punto si avvicina e mi imita sbattendo a sua volta la mano.
"Ma Cristo Santo, tu sei fottutamente innamorato brutto idiota che non sei altro quindi che cosa aspetti? Che se ne ritorni a casa sua a New York a trombarsi qualcun altro?”- sbraita Shannon. Fissandolo mi chiedo che cosa stessero facendo la delicatezza e l'eleganza quando mio fratello nasceva. Davvero per me resterà un mistero.
" Devi deciderti una volta per tutte a dirle quello che provi per lei! Fregatene per un attimo della sua reazione o del fatto che sia troppo presto per dirglielo. Se non provi non saprai nulla. È meglio provarci che rimpiangere il tutto una volta che lei andrà via. Su Jared! Non puoi fare questi ragionamenti, non tu!"
Le parole di Shannon improvvisamente alimentano quel coraggio represso che c'è dentro di me. Sento la voglia di uscire da lì e dirigermi immediatamente da Sasha per dirgli tutto. Mio fratello sembra avermi letto nel pensiero. Poggia la sua manona sulla mia spalla esile e dice: " però, spirito in fiamme, non giocarti tutto in questo istante. Le cose vanno fatte con calma e subito!"
Sottolinea l'ultima parola alzando di poco la voce. Annuisco e gli sorrido, grato per non aver avuto altri tipi di risposte. Era esattamente tutto quello che volevo sentirmi dire. Shannon è il miglior fratello che potessi avere, ma non glielo dirò mai, almeno non in questo modo così esplicito. A me piace di più farglielo capire con un gesto che non deve essere necessariamente la parola. Lui mi capisce e io capisco lui: Shannon sa bene che non sono il tipo che esprime subito i suoi sentimenti così come io so che nei momenti più difficile gli basta una tazza di cioccolata fatta da me e un mio abbraccio per sentirsi amato. È questo il bello del nostro rapporto: volerci bene dimostrandolo con piccoli gesti.
" Seguirò il tuo consiglio, filosofo da quattro soldi."
" Lo spero per te, casalingo disperato."

Sasha

Sono sola a casa ed Evelin è passata per stare un pò in mia compagnia. E soprattutto ne ho approfittato per sfogarmi liberamente con una delle persone di cui mi fido ciecamente.
"Perchè non lo chiami ora?"- mi chiede dopo aver ascoltato i miei complessi mentali.
" Sei impazzita? Già mi vergogno per averlo baciato! No, non posso. Comunque vado a chiamare la mamma per dirle che si è dimenticata di portarsi questa scatolina..tu fai come se fossi a casa tua nel frattempo.."
" Va bene!"- esclama con troppo entusiasmo Evelin. La guardo un pò confuso e poi esco dalla cucina. La mamma però non risponde, evidentemente è così presa dalle sue chiacchiere che sovrasta anche il suono del cellulare. Scuoto la testa sorridendo e metto il telefono al suo posto. Quando torno in cucina vedo Evelin togliere immediatamente le mani dal mio cellulare, lasciato lì sul tavolo indifeso. Lei cerca di far finta di niente, non riuscendoci del tutto. Allarmata mi avvicino e dico: " che hai fatto??!"
"Chi io?! Niente!"
"Avanti sputa il rospo!"- esclamo seria, come se stessi facendo un interrogatorio. Prendo il cellulare e inizio a controllarlo mentre con la coda dell'occhio osservo lei avvicinarsi a me gesticolando.
"No, aspetta...senti..no..è meglio che.."
Quando arrivo ai messaggi, sgrano gli occhi notando che l'ultimo è stato inviato all'ultima persona sulla Terra a cui mi sarei rivolta.

"Ehi..più ti guardo e più ho voglia di morderti quel bel sedere..e poi in queste serate spesso ho la voglia matta di tenerti fra le mie gambe fino a quando non arriva mattina..sei così dannatamente sexy!"


Un fuoco improvviso infiamma la mia faccia, vergognandomi a morte di quel messaggio nonostante non sia stata io l'artefice. Questo peggiora la mia situazione. Jared potrebbe crederci davvero visto l'aggravante del bacio. Dannazione! Perché devo avere amiche del genere?

"CHE COSA CAZZO HAI FATTO?"- urlo a pieni polmoni. Evelin è quasi scomparsa dopo quell'urlo.
"Non ti arrabbiare..io.."
"Tu cosa?"-sbotto infuriata e con i decibel a mille.
"Ma sei stata tu che mi hai detto di fare quello che volevo!"
"Sì ma non intendevo fare questo! Oh merda! Cazzo, e adesso?! Che figura di merda! E adesso chi glielo spiega che non sono stata io, ma una deficiente con la D maiuscola che non si sa fare mai i fatti suoi e deve rompere le scatole agli altri?"
"Ma su! Non è successo nulla di grave..cioè non è così grave come pensi tu..vedila da un'altra prospettiva..!"
"Quale?! Mostrami questa prospettiva positiva! Fammi capire!"- mi blocco per un secondo, giusto il tempo di prendere fiato.- "Accidenti! E adesso? Chuck è suo amico e in più ultimamente sono frequenti le sue comparse in centrale. Non saprò nemmeno cosa fare quando lo vedo!"
"Fai finta di nulla..vedi cosa fa lui."
"Io non esco più di casa..e questo solo per colpa tua!"
Cerco di calmarmi, ma al solo pensiero della faccia di Jared alla lettura di quel messaggio sento la voglia di scoppiare.

Jared

Fortuna che ogni tanto la vita sociale mi porta a distrarmi dai tormenti. Sono a casa e anche se è il posto più comune e meno emozionante di tutti quelli che frequento, sono circondato dagli amici più stretti e che si avvicinano al mio modo di essere. È solo con loro che mi sento del tutto a mio agio e la mia casa diventa più accogliente che mai. Mentre ascolto la storia incredibile di Natan, sento il mio cellulare squillare. Guardo il display e noto una letterina. La cosa che mi sorprende è che il mittente è Sasha!
Okay forse ci ho visto male. Mi allontano dagli altri inventando una scusa e mi avvicino alla finestra. Con il cuore che inizia a battere forte contro la gabbia toracica, apro il messaggio.

"Ehi..più ti guardo e più ho voglia di morderti quel bel sedere..e poi in queste serate spesso ho la voglia matta di tenerti fra le mie gambe fino a quando non arriva mattina..sei così dannatamente sexy!"


Sgrano gli occhi e leggo il messaggio altre due volte prima di realizzare davvero il significato di quelle parole. Ad un'altra ragazza avrei risposto a tono, assecondando le sue voglie con altre idee perverse, ma questa volta la situazione è completamente diversa. Si tratta di Sasha e sembra strano, ma a me riesce difficile risponderle continuando il gioco. Ma poi..non può essere davvero lei! È molto pudica e ricordo come le prime volte si vergognasse di farsi vedere nuda. Non credo proprio che lei stessa arriverebbe a questi livelli. No, non può essere lei. Deve esserci una spiegazione. Sento dei movimenti e grasse risate alle mie spalle. Poi ad un tratto qualcuno si avvicina a me e tocca la mia spalla.

" Ehi Jay che fai qui? E' successo qualcosa?"
"Nu..nulla.."- rispondo a Robert guardando ancora il messaggio e cercando di capire in quel modo la verità dei fatti.
"Avanti! Con quella faccia sorpresa non si direbbe che non hai nulla.."
Guardo il restante gruppetto che sembra essersi dimenticato di me e poi Robert che con gli occhi mi incita a parlare.
"Nulla davvero Rob.."
Non convinto, sbircia sul mio cellulare che io prontamente allontano dalla sua vista e dice: " chi è, una delle tue “ amiche”?"
Inizia a ridere mentre io rispondo con un secco no.
"Ma che ti prende?"- chiede diventando serio.
"Niente! Cioè no niente..ehm..cioè è strano.."
"Cosa?!"
Lo guardo e valuto in quell'istante se fidarmi o meno di lui. Decido di farlo e così gli porgo il cellulare e dico: " leggi.."
A fine lettura esclama: "OH SANTO CIELO!"
A quelle parole gli altri si voltano verso di noi e io con un gran sorriso dico: " non è nulla ragazzi. Robert si è scoperto deficiente, una cosa che già sapevamo tutti."
Per fortuna la mia improvvisata suscita le risate e tutto passa inosservato.
"Grida un'altra volta e ti faccio pentire di essere nato maschio."- sussurro minaccioso.
"Ok..ok..però stiamo calmi..eh?"


   
 
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