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Autore: Winry977    13/02/2013    1 recensioni
"Ecco, prendi la mia mano. La senti? E' calda, ed è qui, pronta a riscaldare la tua quando ne hai bisogno."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Moon si lasciò andare sul divano, e sospirò soddisfatta di quella breve giornata nella quale aveva ottenuto una bella vittoria. Le era bastato essere salvata dal suicidio per riprendersi da tutti i traumi possibili che avesse potuto vivere. “Alla fine...” pensò mentre Jinxx si sedeva accanto a lei. “... tutti ce la possono fare senza tentare azioni contro producenti. Bisogna solo trovare la forza e rialzarsi.” sorrise alla lattina di birra che stava sorseggiando pacatamente.

-A che pensi?- le chiese Jinxx notando il suo sorriso.

Lei si girò e vedendo i suoi occhi azzurri e sinceri realizzò, però, che se non fosse stato per lui, molto probabilmente neanche si sarebbe mossa dall'ospedale. “Si, di forza ce n'è bisogno, ma anche di qualcuno che ti stia accanto... e non per forza fisicamente.” -Che ti devo ringraziare.

Lui inarcò le sopracciglia. -E di cosa?- le accarezzò una guancia.

-Se non fosse stato per te, probabilmente neanche sarei qui.- si avvicinò e lo baciò dolcemente e con passione, senza pensare che potesse passare qualcuno dei ragazzi e notarli. Poco importava: lei voleva trasmettergli le sue emozioni.

Lui sorrise tra le sue labbra. -Non c'è bisogno di ringraziarmi.- le passò una mano tra i capelli lunghi e poi la scrutò negli occhi bicolori, innamorandosene sempre di più.

-Moon...

-Si?

-Vuoi dormire con me?

Lei si sorprese a quella domanda e arrossì lievemente. Poi annuì, accennando ad un sorriso sincero, che lo fece illuminare come una lampadina.

-Oh, era ora!- esclamò la voce di Ashley, che li fece girare di scatto.

-Ma che cazz...- c'erano tutti, e tutti li osservavano compiaciuti. Ora il rossore di Moon era diventato molto più accentuato.

 

Dopo cena, Moon si diresse nella stanza di Jinxx e si sorprese di trovarla ordinata. Per quello che sapeva, le stanze dei ragazzi sono sempre malandate e con vestiti e riviste buttati ovunque. Invece la sua era tutta linda e pinta, dalle pareti bordeaux ed il bagno incorporato, con al centro un enorme letto rotondo, dalle coperte intonate alle pareti, alle quali erano attaccati due armadi abbastanza ampi, dalle ante lucide e nere.

-Fico.- disse guardandosi attorno, mentre Jinxx si chiudeva alle spalle la porta.

-Bah, niente di speciale.- fece lui spallucce.

Lei si lasciò andare sul suo letto, e si sdraiò di schiena, lasciando che lo sguardo si impuntasse sul soffitto, ma ben presto la sua visuale venne occupata dal viso di Jinxx che faceva capolino scrutandola. Gli spiaccicò, letteralmente, una mano in faccia.

-Mi occupi la visuale!- ridacchiò, suscitando in lui una risata più argentea. Ma non si spostò, facendo accorgere Moon del fatto che lui era a cavalcioni sopra di lei.

-Ma come ci sei arrivato qui?- chiese sorpresa ma divertita.

-Boh... Puff! Magia!- prese a solleticarla, facendola piegare in due dalle risate e facendola implorare pietà.

-Ti prego, smettila!- rideva.

-Dammi un buon motivo.- rise lui.

-Ehm... eheheh, non so, forse stiamo per cadere dal letto?- Jinxx si fermò: effettivamente erano sul bordo del letto.

-Ah.- ridacchiò e si spostò, mentre Moon approfittò per capovolgere la situazione e pizzicarlo sui fianchi facendolo ridere di conseguenza. -Non è giusto!- rise lui.

-Si, invece.- tra una risata e l'altra, dopo un po' si fermarono, e si fissarono dritti negli occhi. Lui le passò una mano tra i capelli, facendola rabbrividire. Lei fece scorrere la sua sul suo torace, procurando altrettante eccelse sensazioni. Lui sogghignò.

-Vieni qui...- la avvicinò, baciandola con passione, lasciando che le sue mani percorressero la sua schiena liscia al di sotto della maglietta leggera che indossava. Spensero le luci, e tra un sospiro, una parola dolce, un gemito, i due finalmente si unirono, formando una cosa sola.

 

Eppure il sonno di Moon ricominciò ad essere popolato da Summer, che la fissava e le ripeteva le parole dette al telefono l'ultima volta che l'aveva sentita. Stavolta fu un vero e proprio incubo, perché quando si svegliò, Moon, oltre che agitata era sull'orlo di un pianto. Per fortuna, vedere l'immagine dormiente di Jinxx accanto a lei la fece rilassare e riuscì a cacciare indietro le lacrime. Si vestì, e si avviò verso il bagno per la fatidica Doccia-Togli-Pensieri. Sotto l'acqua una cosa le fu finalmente chiara. Doveva andare da lei.

Tornata in camera, trovò Jinxx seduto sul letto, coperto dalle lenzuola e assonnato.

-Non trovarti a letto fa una strana impressione.- lei gli si avvicinò e lo baciò lentamente.

-Jinxx, devo chiederti un favore...- gli disse poco dopo.

-Dimmi tutto.

-Devo andare da Summer.

 

Quel pomeriggio si vestirono semplicemente, niente cose sgargianti, ma neanche troppo elaborate: abiti scuri e semplici. Moon condusse Jinxx al cimitero dandogli istruzioni mentre guidava e ben presto giunsero al fatidico luogo. Quando si trovarono di fronte ai cancelli, lei indugiò, ma Jinxx le prese la mano e gliela strinse, incoraggiandola.

-Avanti.- le bisbigliò. Lei si fece forza e camminò fino alla tomba di Summer. Jinxx rimase imbambolato a fissarla. Era spiccicata a Moon, né più e né meno, fatta eccezione per gli occhi di colori oppostamente diversi.

A Moon si riempirono gli occhi di lacrime e scoppiò a piangere, inginocchiandosi sulla bara e chiamando il nome di sua sorella.

-Summer.. Oh, Summer...- la chiamò. Jinxx impietosito gli si accucciò accanto e le massaggiò la schiena, incoraggiandola, ma lei non riusciva a smettere di piangere. Lasciò scorrere le emozioni, si girò verso il violinista e affondò il viso tra i suoi vestiti, stringendosi a lui piangendo a dirotto.

-Mi manca! Mi manca da morire!- tutti i sogni, i ricordi, la sua voce, la telefonata... tutto le rimbombava nelle orecchie e compariva nitidamente nella sua mente, ed il ragazzo, più che abbracciarla, dandole quel po' di conforto che riusciva a trasmetterle, non poteva fare altro. Era commosso, e cercava di ricacciare indietro quel dannato groppo che si teneva in gola.

Quando si calmò, Moon riuscì a guardare la foto sbiadita della sorella. Sospirò, le lacrime non si fermarono, ma per lo meno era più calma. Doveva accettare il fatto che lei non c'era più, e soprattutto, che non era colpa sua se non c'era più. Se era successo, se la sua morte era avvenuta, voleva dire che sarebbe dovuto succedere a prescindere dal fatto che lei lo avesse saputo prima o dopo. Respirò a fondo.

Prima di andarsene guardò gli occhi di lei, asciugandosi le lacrime e tranquillizzandosi del tutto.

-Ciao Summer.- mormorò, poi si girò, prendendo la mano di Jinxx e uscendo dal cimitero.

  
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