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Autore: Laady    15/02/2013    3 recensioni
I pensieri di Rudi dopo la partenza di Alice, le emozioni che passano tra cervello e cuore dopo la sua partenza. Un'ipotetica sesta stagione dal punto di vista di Rudi alternato ai pensieri di Alice, come andrà a finire?
Breve aggiunta di Marco/Eva. Hope you like it ;)
Genere: Commedia, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter twenty one
Enjoy!
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POV RUDI

 

La mia mente decelebrata mi stava tirando un brutto scherzo, oh sì, ne ero certo. Ero fermamente convinto che tutto quello fosse un brutto sogno, o magari ero caduto in un tombino che m'aveva portato in un mondo parallelo, o magari ero entrato in coma, o forse i marziani avevano attaccato la terra e la prima bomba era caduta proprio su di me.

Altro che guerra dei mondi, altro che Apocalisse. Alice mi aveva appena gettato contro una vera e propria bomba nucleare, mi aveva sterminato causando una deformazione a livello neurologico. Sì, i miei neuroni alla notizia avevano messo le collane di fiori, avevano fatto “ciao ciao” con la manina e su una limousine guidata dai globuli rossi scappavano ad Honolulu. Un'ottima meta per una fuga, ma forse era ancora troppo vicino come arrivo a livello geografico. Avrei voluto scappare sulla Luna, magari facendomi dare un passaggio dagli alieni, ma anche attaccarmi con una corda ad uno shuttle e vagare per l'universo era un idea che mi allettava.


“In- in- in..”

Ci provai, davvero, con tutte le mie forze. Ma quella parola proprio non riuscivo a dirla, sembrava così strana e surreale, come se non fossi proprio io a pronunciare quelle sillabe. -Non è difficile, su.-

 

“Incinta.”

Pensai di avercela fatta ma invece mi accorsi che la voce emessa non era la mia, ma quella della mia ragazza. Della neo-madre.

 

“Ne-neo..” Boom, il mio corpo a terra, mal di testa per la caduta e buio per i miei occhi.

 

POV ALICE

 

“Ecco, lo sapevo. L'ho fatto fuori.”

Iniziai a sventolare sotto il suo naso la bottiglia di aceto, a poco a poco vidi che iniziò a rinsavire, i suoi occhi tornarono al loro posto e non più rivoltati all'indietro. Le sue guancie iniziarono a riprendere un coloro leggermente più scuro del pallido, che stesse tornando in vita?

 

“Rudi se anni fa avessi saputo che bastava così poco ad eliminarti te lo avrei detto molto prima.” Affermai tentando di fare del sarcasmo, ma la mia ironia non era delle migliori. Avevo paura anche io, un maledetto terrore aveva preso sopravvento sui miei nervi allentando la presa sulla schiena di Rudi per poi farlo cadere rovinosamente a terra.

“Ahia!” Sibilò un gemito strozzato dovuto alla seconda botta alla testa, di nuovo a causa mia.

“Oh diamine. Sono incinta.”

Fu in quel momento che realizzai davvero quello che stava succedendo.

Nemmeno a farlo apposta, Rudi svenne di nuovo, ma questa volta, il mio corpo cadde flosciamente accanto al suo.

 

POV RUDI

 

Un urlo era riuscito a svegliarmi, Eva era entrata in casa e impaurita dai corpi giacenti sul pavimento iniziò ad urlare. Mi alzai di soprassalto,

“Oddio, pannolino, pannolino bebè, piange cacca, piange latte, latte fame, fame cacca, cacca bebè, bebè pannolino pannolino bebè!”

Il viso e lo sguardo di mia sorella si spostavano da un lato all'altro della stanza, stupiti, osservando il mio corpo che vagava nei cantoni in cerca di pace e risposte. Risposte, ecco, si. Alice doveva darmene, me le doveva. Da quanto? Perchè? Come? Beh si, come lo sapevo, quando due persone si amano tanto loro si.. ok, piantamola. -Aspetta, Alice!-

“Oddio Alice, oddio amore stai bene? Oddio!" Vide la bottiglia di aceto rovesciata sul pavimento e con quel poco liquido rimasto al suo interno la fece rinsavire.

“Ali” Sussurrai, vedendo i suoi occhioni aprirsi lentamente e teneramente, più bella di un sempre, più dolce di un lemore pigmeo.

“Rudi..” Mi sussurrò lei.

“Sono.. sono..” Continuò una frase che in quella giornata era divenuta fin troppo consueta.

“Incinta. Lo so.” Sorrisi dolcemente. Era poi forse la fine del mondo?

 

POV ALICE

 

“Eva!” Mi accorsi subito dopo.

“è già ora?” Finii.

“Si, anzi, siamo in ritardo. Ma a questo punto cedo volentieri il mio posto a Rudi, mi sembra più opportuno."

“Cosa?” Cadde Rudi giù dal fico, ancora una volta, stupefatto.

“Ma quante cose mi stai nascondendo?” Concluse subito dopo, facendomi sentire la persona più spietata di questo mondo. La più sbagliata.

“Rudi, dobbiamo andare dal dottore. Per lui, o lei, insomma, per questo coso.”

“O cosa” Mi corresse lui, ritornando pallido. -Ci manca solo che svenga di nuovo.-
“Ali l'appuntamento era alle 18 e dieci.”

“Oddio! Amore, siamo in straritardo! Muoviti, dobbiamo andare! Prendi la macchina!”

“O certo Sardina, con cosa saremmo potuti andare dall'altra parte della città, il teletrasporto? A cavallo?” Acido.

“Scusami mister Capitan Ovvio se sono talmente agitata da non riuscire a pensare!”

“Vedi te, io ho appena scoperto che diventerò padre. Ma hai ragione, quella scombussolata sei sicuramente tu!” Nervoso. Senza rendersene conto chiuse in faccia la porta ad Eva, facendola uscire inviperita.

“Ma dai, infatti sarai tu quello che dovrà partorire.” Replicai.

“Giuro che ti rompo la testa contro un tronco se non chiudi il becco, saccente Sardina che non sei altro!”

“Saccente? Wow, hai iniziato a leggere il vocabolario?”

Entrammo in macchina dove il litigio degenerò, lasciando una povera Eva impietrita salutarci con una faccia di chi si è appena fumato almeno tre canne consecutivamente.

 

Timore, paura, rabbia, nausea. Non doveva andare così, non doveva finire così.

Eravamo in una stanza d'attesa bianca, tutti ci guardavano male, forse perchè troppo giovani. Iniziai a canticchiare una melodia ben conosciuta, nel vano tentativo di calmare entrambi, soprattutto me. O forse no, magari per sostenere lui. Alla fine aveva ragione. Ero piombata lì così di punto in bianco a dirgli una cosa che avrebbe cambiato la vita ad entrambi.

 

Come due anelli, più che fratelli..

 

“Una settimana” Iniziai a dargli spiegazioni. “Lo so da una settimana. Be, non lo so con certezza, non ho fatto il test, non avrei sopportato la tensione e l'infarto.”

“Hai preferito soltanto mantenere il segreto, mi pare”

“Sei qui, te l'ho detto, te lo sto dicendo.”

“Non mi sembra una spiegazione logica.” Si voltò, visibilmente deluso. “Alice, noi dovremmo dirci tutto. E tu hai tenuto per te una cosa più grande di noi.”

“Ho sbagliato.”

“Si, esatto. Lo hai fatto” Mi disarmò. Usai la mia arma migliore.


Ma se stai con me, io crescerò. Resta con me o senza di te come farò?

A sopportare tutti i miei perchè, a non urlare se c'è l'ho con te?

 

Vidi che iniziò ad abbassare la testa, triste. Continuai.

 

A realizzare tutti i miei farò, a non mollare quando me ne andrò?

Un'emozione senza nome.

 

“Come due anelli, più che fratelli.” Disse, senza cantare. Tutti ci fissavano.

 

Sì.

 

Mi regalò quello che mi parve il sorriso più bello di sempre, il più dolce, il più romantico. Il più sincero. Il più mio.

 

“Cudicini?” Il momento della verità, la mia testa falciata da una morte travestita da infermiera.

 

Rudi fece per alzarsi, ma lei lo fermò.

“Solo uno, mi spiace.” Disse squadrandolo. -Si, solo un minuto e ti uccido.- Pensai io incenerendola con lo sguardo.

 

“Oh, signorina Cudicini, si accomodi.” Disse il mio dottore di fiducia.

“Allora cosa abbiamo qui?” Continuò.

 

Gli esposi il punto, mi guardò. Non disse niente, prese dal cassetto della scrivania la mia più grande paura. Il test.

“Due linee positivo, una negativo. Ok Alice, è semplice.” Dissi a me stessa non appena ero entrata nel bagno del suo studio.

Uscii all'istante, subito dopo. Non guardai niente, glielo diedi solamente. Lui prese sorpreso quel affarino orrendo che sembrava tanto un termometro, lo guardò serio. Poi guardò me torvo, mi ispezionò con lo sguardo. Buttò il test nel cestino della spazzatura e: “Si alzi signorina. Prego, si tolga la maglietta e si sieda sul lettino.”

Fece i suoi soliti controlli, “Tossisca”, “Respira.” Li odiavo. Odiavo il dottore, quello studio, la pressione dell'ignoranza. A cosa serviva sentire il mio cuore se sarebbe esploso da un momento all'altro per la paura?

 

“Si tolga i pantaloni, resti in intimo e si pesi.” Mi richiamò poi appoggiando una bilancia innanzi a me. Prese il risultato, mi chiese l'altezza. Usò la sua calcolatrice scientifica, iniziò a trafficare il computer. Mi chiese i sintomi della gravidanza e io lo guardai sopresa. -Ma è stupido? Secondo lei che diamine di sintomi ha una donna incinta? Aspetta, gravidanza? Questo significa che sono effettivamente incinta? O mio dio, svengo.-

“Nausee continue, giramenti di testa. Scarso appetito, pigrizia, nervosismo. Ritardo del ciclo.”

“E' la prima volta che fa il test, signorina?”

“Sì.” Dissi poi. Iniziavo a spaventarmi.

"Temo di doverle dire che il ciclo non è in ritardo per questo." Corrugai la fronte, non capivo.

“Mi dispiace, ma devo comunicarle che lei non è in dolce attesa.”

Tolse gli occhiali, si grattò stancamente gli occhi. Fece un sospiro.

“Signora Cudicini..” Iniziò difficile. “Alice.” Mi diede del tu. Iniziai a tremare. -Cosa diavolo c'è, mio Dio, ti prego, parla!-

“Sei anoressica.”

Angolo dell'autrice

Tadadam. Eccomi qua, con il solito ritardo, ma con tante sorprese in più. Ho veramente paura che questa stia diventando una storia in stile Beautiful, ma gente, non so, scrivo di getto e ci sto pensando da tanto a questo. Come finirà la questione? Come lo dirà a Rudi, come la prenderà innanzi tutto Alice? Soprattutto, lo dirà a Rudi e alla sua famiglia? O preferisce evitare preoccupazioni inutili? Vi stavo lanciando già dei segnali di questo tempo fa, nello scorso capitolo quando ho evidenziato tramite il corsivo la frase di Rudi riguardante il fatto che era raro che ultimamente Alice mangiasse, e poi, a Londra, avevo espresso che lei se ne stava quasi sempre chiusa in camera imprigionata nel bozzolo delle sue paure.. Ed ora eccone le conseguenze. Non va sempre tutto bene, forse sto esagerando con i livelli della storia, ho voluto inserire una malattia che purtroppo è entrata anche nella mia vita (Non per quanto riguarda me per fortuna) e spero che voi non ve la prendiate troppo. Un bacio, grazie a chi recensisce e chi legge soltanto, un abbraccio a tutti quanti.

  
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