Fumetti/Cartoni americani > X-men
Segui la storia  |       
Autore: elsie    04/09/2007    1 recensioni
"Potevano salvarsi entrambi, oppure perdersi entrambi. L'unica cosa che rimaneva da fare ora, l'unica cosa che rimaneva da fare era entrare nel fuoco..." Pyro incontra una ragazza al Xavier Institute e insieme dovranno prendere la decisione più importante della loro vita. Basato su X-Men 2. PyroOC
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ItF9

Disclaimer: Pyro e gli X-men non appartengono a me ma a Stan Lee e a Jack Kirby, alla Marvel Comics e alla Twentieth Century Fox, che ha acquistato i diritti per il film. Possiedo invece, dato che l’ho creata io, il personaggio di Meredith St.Clair.

Visto che ieri ho postato un po' in ritardo rispetto al solito, ecco il capitolo nove con un giorno d'anticipo. Come al solito, buona lettura!

...........................................................................

“Ragazzi miei, è ufficiale.” disse Bobby. “Siamo i più fighi dell’universo.”

Erano tutti e cinque in camera di John e Bobby, esaltati ed entusiasti. Erano stati appena convocati dal professor Xavier, che aveva comunicato loro, alla presenza dei professori, di essere stati ammessi al programma di inserimento negli X-men. L’indomani avrebbero cominciato con le simulazioni di combattimento nella camera speciale.

“Diavolo, sì!” rispose Jubilee, facendo una piroetta al centro della stanza, “I migliori del mondo!”

“Dell’intera galassia!” la corresse Marie ridendo.

Lei e Bobby erano seduti sul letto di lui, mano nella mano ma ad una certa distanza. Di fronte a loro, John stava seduto sul suo letto con la schiena contro la parete e Meredith era seduta tra le sue gambe, la schiena appoggiata al petto di lui. In sottofondo, lo stereo diffondeva le note del “Black Album” dei Metallica.

“Ragazzi, non riesco a credere che sia vero.” disse Meredith.

“Oh, sì che lo è.” le rispose Bobby. “Hai sentito il professore: “Avete dimostrato impegno e serietà negli studi, perciò...”

“...Perciò tirate fuori le palle e datevi da fare, stronzetti.” concluse John imitando la voce di Xavier. I ragazzi risero.

“Beh, non sono sicura che il professor Xavier si sia espresso così, ma di certo il succo era proprio questo.” disse Marie.

“Anche se non credo che si riferisse a me con quella frase.” continuò John. “Quando ha parlato di serietà ed impegno mi sono voltato per vedere se c’era qualcun altro dietro.” Ci fu un altro coro di risate.

“Probabilmente hanno preso in considerazione anche altri fattori.” gli suggerì Meredith.

“Forse. O forse sul X-Jet si è rotto il grill.” ridacchiò Bobby.

John alzò il dito medio. “O magari hanno finito il ghiaccio.” rispose.

Jubilee si mise a saltellare per la stanza. “Siamo-i-numeri-uno! Siamo-i-numeri-uno! Siamo-i-numeri-uno!...” scandì.

“Dieci dollari che adesso vomita.” disse Meredith.

“Venti.” rilanciò Bobby.

“Se lo fa, giuro su dio che le do fuoco.” minacciò John.

Jubilee smise di saltellare e si mise una mano sulla fronte. “Oddio, mi gira la testa...” si lamentò sedendosi per terra.

“Era ora, mi stavi facendo venire il mal di mare.” le disse Marie.

Jubilee si guardò attorno come se si rendesse conto solo in quel momento di dove fosse. “Ehi, ma perché ascoltiamo questo mortorio?” protestò. “Qui ci vuole qualcosa di più allegro!”

“Metti “We are the Champions”.” propose Meredith.

“Non credo che l'abbiamo.” disse Bobby. “Ma puoi provare a cercare se c’è qualcos'altro che ti piace di più.”

Jubilee avanzò a carponi fino allo stereo e si mise a frugare tra i cd.

“Dovrebbe esserci un album dei Red Hot Chili Peppers.” suggerì Marie. “Mi pare di averlo portato l’ultima volta che siamo venuti qui.”

John approfittò della distrazione generale per chinarsi verso Meredith e baciarle l’orecchio. Lei sorrise. Le capitava spesso di sorridere, da quando lei e John si erano messi insieme. Era incredibile quanto solo la sua presenza la rendesse felice e tranquilla, e non riusciva a ricordare l’ultima volta che si era sentita così per un ragazzo.

Quando gli altri avevano scoperto la loro relazione avevano reagito con gioia, una volta passato il primo momento di stupore. Non che lei e John avessero fatto un annuncio ufficiale o roba simile.
John non era molto espansivo in pubblico, ma a Meredith non importava. Nemmeno a lei piacevano troppo le smancerie e le moine da romanzetto rosa, specialmente di fronte ad una platea di spettatori, perciò gli altri ci avevano messo un po’ a capire quello che stava succedendo.

Una sera erano scesi a cena mano nella mano. Le veniva ancora da ridere quando ripensava alle espressioni stupefatte dei loro amici mentre lei e John si avvicinavano al tavolo.

“Ma voi due state...” aveva iniziato Bobby guardandoli con gli occhi fuori dalle orbite.

“...tenendovi per mano?” aveva concluso Marie, altrettanto scioccata.

“Beh, sì.”

“Quindi voi due...”

“Sì.”

A quel punto erano stati sommersi da un fiume di domande e di congratulazioni:

“Oh mio dio... Non ci posso credere!”

“Ragazzi, ma è fantastico! Quando è successo?”

“Voi due insieme...”

“E’ una cosa magnifica!”

“Ma che aspettavate a dirlo? Wow, ragazzi...”

Più tardi, in camera, mentre Meredith si infilava il pigiama e si preparava per andare a dormire, Jubilee si era seduta sul suo letto e le aveva sorriso abbracciando il peluche di Snoopy.

“Sai, mi hai davvero stupito stasera.” le aveva detto. “Ero sicura che tu e John ci avreste messo molto più tempo.”

Era toccato a Meredith rimanere a bocca aperta, e Jubilee era scoppiata a ridere.

“Non ho il sonno pesante come credi, cara la mia compagna di stanza.” le aveva detto strizzandole l'occhio.

Alla fine i ragazzi riuscirono ad accordarsi per un album dei New Found Glory. Con discrezione, Meredith avvicinò la mano a quella di John e ne accarezzò il dorso con l’indice.

“Allora,” iniziò Bobby con fare pratico mentre le prime note di “All Downhill from Here” si diffondevano nella stanza. “bisogna cominciare a pensare a cose serie.”

“Tipo un piano per sopravvivere all’allenamento di domani?” chiese Meredith.

“Beh, sì, anche, ma a questo penseremo dopo. Adesso dobbiamo decidere i nostri nomi in codice.” le rispose Bobby.

“I che?” domandò Marie.

“I nome in codice. Ogni membro della squadra ne ha uno.”

“Che forza, come gli agenti segreti!” si entusiasmò Jubilee.

“Ma non fa un po’ troppo fumetto?” si chiese Meredith, dubbiosa.

“E che vuoi fare, andare in giro a dire a tutti il tuo vero nome?” rispose John. “Sarebbe troppo rischioso.”

“Questo è vero.” concesse Meredith.

Le dita di John cominciarono a giocherellare con le sue, e di nuovo Meredith sorrise.

“Tu come ti chiamerai, Bobby?” saltò su Jubilee.

“Qualcosa come Freezer, o Snowman...” considerò Marie, scrutando attenta il suo fidanzato.

“No, Snowman no, è troppo da femminuccia.” intervenne Meredith scrutando anche lei Bobby.

“Allora Snowman, è deciso.” lo prese in giro John.

“Ah ah ah, molto divertente, bello.” rispose Bobby. “Veramente io avevo già pensato ad un nome.” Fece una pausa. “Iceman.”

“Iceman?” ripeté Marie perplessa.

“Amico, te lo devo proprio dire.” intervenne John. “E’ il nome più triste e patetico che io abbia mai sentito.”

“E’ un po’ scontato, Bobby.” gli disse Meredith.

Marie scosse la testa. “No, neanche a me piace. E’ troppo prevedibile.”

Bobby le sorrise e le strinse la mano. “Ma io sono così, prevedibile e affidabile.”

John sollevò un sopracciglio. “Io non ne sarei così orgoglioso, Bobby.”

Lui alzò le spalle. “Beh, non c’è niente di male ad essere affidabile.” Di nuovo sorrise alla sua ragazza e Marie, dopo una lieve esitazione, gli accarezzò un braccio. Portava dei guanti di cotone grigio in tinta con i suoi jeans.

“Sarà.” disse Jubilee alzando le spalle. “Ma a me piaceva di più Freezer.”

Bobby le allungò un calcio scherzoso. “E tu come ti chiamerai, ragazzina?”

“Non lo so...” rispose lei, pensierosa. “Vorrei un nome figo...”

“Trovato! Scassapalle è un nome perfetto per te.” esclamò John.

Meredith gli assestò una gomitata nello stomaco. “Ehi, non maltrattare la mia compagna di stanza.” gli intimò.

“Diglielo, Meredith!” gridò Jubilee ridendo.

“Scusa, non sapevo che tu fossi la sua mammina.” rispose John sarcastico. “E poi che c’è di male in Scassapalle? E’ perfetto per lei.”

“No, non lo è.” si lagnò Jubilee mettendo il broncio.

“Oh, non rattristarti, piccina.” la consolò Bobby, tra il serio e il faceto. “Adesso papà te lo trova un bel nome.”

“Che ne dici di Sparkle?” propose Marie riferendosi alla capacità di Jubilee di emettere bolle di energia luminosa dalle mani.

“Naaa, fa troppo ragazza ricca di Beverly Hills.” rispose Jubilee con una smorfia.

“Ma tu sei una ragazza ricca di Beverly Hills.” le ricordò Bobby.

“Sì, ma non c’è bisogno che lo sappiano tutti.” disse lei. “Ci vuole qualcosa di più energico.”

“E’ vero.” concordò Meredith. “Qualcosa di più adatto alla sua personalità.” Ci pensò su qualche secondo. “Perché non Bubble?”

“No, troppo da cartone animato!” protestò Jubilee.

“Che ne dite di Rottura?”

“John!”

“Beh, cercavo solo di essere d’aiuto...”

Rimasero qualche minuto in silenzio a pensare un nome in codice per Jubilee mentre i New Found Glory continuavano a cantare dallo stereo. Meredith sentiva il cuore di John batterle contro la schiena e il suo respiro tra i capelli. Per un istante chiuse gli occhi e si godette la vicinanza del suo ragazzo, così calda e rassicurante. Reclinò la testa indietro e appoggiò la nuca contro la spalla di John.

“Secondo me,” iniziò cautamente Marie. “Jubilee è un nome in codice.”

“Sì...” disse Bobby, considerando attentamente la proposta della sua fidanzata. “Sì, mi piace...”

“Ma...” iniziò Jubilee.

“Pensaci bene, è un nome perfetto per te.” disse Meredith rivolta alla sua compagna di stanza. “Dinamico, vivace, facile da ricordare. Ti descrive alla perfezione.”

“Sì, lo so che mi descrive alla perfezione.” rispose Jubilee con un espressione scura sul viso. “E’ il mio nome.”

“Mettiamolo ai voti.” propose Marie. “Chi pensa che il nome in codice di Jubilee debba essere Jubilee?”

“Io.” disse Bobby alzando una mano.

“Io.” lo imitò Meredith.

“Io.” fece Marie alzando una delle sue mani inguantate.

“Io no.” disse Jubilee sempre più indispettita.

John si limitò ad alzare le spalle.

“Quattro contro uno.” contò Marie. “Allora è deciso.”

Jubilee mise di nuovo il broncio.

“Allora, a chi tocca adesso?” chiese Marie gettando indietro i suoi lunghi capelli color mogano.

“Pensiamo a John.” disse Meredith. “Non dovrebbe essere troppo difficile.”

“Il primo che se ne esce con qualcosa tipo “Fireman” fa una brutta fine.” minacciò lui.

“Perché, che ha che non va?” gli chiese Bobby.

“Ti piace Flames?” propose Jubilee.

“Ecco, lo sapevo che avrebbe sparato una cazzata del genere... Preparate l’estintore.” disse John con un sospiro. Tutti tranne Jubilee risero.

“E va bene, va bene, allora Flames no...” fece marcia indietro lei. “Quanto sei permaloso...”

“Hai qualche idea?” chiese Meredith a John, sistemandosi più comodamente contro di lui per poterlo guardare in viso. John aveva degli occhi di un blu talmente scuro da sembrare marroni, se uno non li guardava da vicino.

Lui considerò la cosa per qualche secondo. “Beh, ovviamente qualcosa che ha a che fare col fuoco...”

“Ma non mi dire.” disse sarcastica Jubilee, cogliendo al volo l'occasione di ripagare John con la sua stessa moneta.

Lui la ignorò. “...ma non vorrei finire nel banale.”

“Aspetta un attimo...” intervenne Marie, pensosa. “Com’è che ti chiama sempre Logan?”

“Testa calda?” le suggerì Bobby.

“Sì, esatto, Hothead. Come ti suona?”

“E’ davvero penoso.” rispose John con una smorfia.

“Sì, fa abbastanza schifo.” confermò Meredith.

“Ok, allora non ho altre idee.” disse Marie sollevando le braccia in un gesto di resa.

“Ci vuole qualcosa di più...” iniziò Bobby, guardando attentamente il suo amico.

“...pericoloso.” concluse John.

Ci fu un’altra lunga pausa. Mentre meditavano, John premette la sua guancia contro la tempia di Meredith, e rimase così a lungo.

“Forse... Firestarter?” propose Meredith cautamente, dopo un po’. “Come la canzone dei Prodigy?”

“E’ bel nome.” concesse John, staccando il viso da quello di lei. “Ma è un po’ troppo lungo da chiamare durante una battaglia.”

“Già, è vero. E allora Burn?”

“Bleah, banale...”

“Sei troppo raffinato, amico mio.” gli disse Bobby accarezzando una mano di Marie tra le sue. “Qui ci costringi a buttarci sulle lingue straniere. Come si dice “fuoco” in francese?”

“Feu.” rispose Marie. “Ma è orrendo.”

“Concordo.” disse John. “Altre lingue?”

“Fuego.” propose Meredith.

“No.”

“Mmm... Feuer?” chiese Marie.

“Forse Feuer... No, non mi piace. Nessuno sa l’italiano?” domandò John.

“No, ma mia madre è ebrea.” disse Bobby. “Se non sbaglio, fuoco in ebraico si dice “Esh”.”

John alzò le spalle. “Beh, non è esattamente quello a cui pensavo, ma sempre meglio degli altri.”

“Aspettate un momento.” Tutti si voltarono verso Marie. “Che idioti che siamo, ma come abbiamo fatto a non pensarci prima?” Guardò John dritta negli occhi. “Pyro!”

“Pyro?” ripetè Jubilee.

“Sì, ti sta bene.” disse Bobby. “E’ aggressivo, elegante...”

“Sembra che tu stia parlando di una macchina.” lo prese in giro Meredith.

John ripetè un paio di volte il nome sottovoce, pensieroso. Meredith non riuscì proprio a resistere e gli diede un veloce bacetto all’angolo delle labbra. Lui emerse dalla sua meditazione e le sorrise, sorpreso.

“Mi piace, Marie, mi piace davvero.” disse stringendo Meredith tra le sue braccia.

“E brava la mia piccola!” esclamò Bobby, entusiasta. “E’ già il secondo nome che indovini. Batti un cinque!”

Marie rise, ma Meredith era sicura di aver visto un’ombra spegnere i suoi occhi quando aveva baciato John.

“Tecnicamente, il mio non l’ha indovinato...” precisò Jubilee.

“Allora, come lo chiamiamo questo genietto?” domandò Bobby mettendo un braccio attorno alle spalle della sua ragazza.

“Bobby, no!” lo rimproverò lei, divincolandosi. “E’ troppo rischioso...”

“Ci vuole qualcosa di carino e dolce come lei...” propose Jubilee.

“Qualcosa come Ladybelle?” chiese Bobby.

“Oddio, no... fa venire il diabete...” protestò schifato John.

“John ha ragione, non lo voglio un nome dolce e carino.” disse convinta Marie. “Voglio qualcosa di tosto, qualcosa da...”

“...da ragazzaccia?” chiese Meredith.

Marie annuì. “Esatto.”

Bobby la guardò perplesso. “Ma tu non sei una ragazzaccia!”

“Beh, forse voglio esserlo.” rispose Marie. “Forse mi sono stancata di fare sempre la brava ragazza.”

“Brava, così si fa!” la incitò John.

“Ehi, tu non incoraggiarla.” gli intimò Bobby.

“Che ne dici di Brat, Marie?” propose Meredith.

“Meredith!” disse Bobby scandalizzato. “Ti ci metti anche tu?”

“No, troppo blando. Voglio qualcosa più duro, più da teppista di strada...”

“Esatto!” gridò Jubilee. “Rogue!”

“Sì!” esclamò Meredith.

“No!” protestò Bobby, sempre più turbato da un lato del carattere della sua fidanzata che evidentemente non conosceva.

“Sì, sì, è bellissimo!” disse Marie entusiasta. “Proprio quello che volevo... Brava Jubilee!”

“E-uno-l’ho-indovinato-io! E-uno-l’ho-indovinato-io! E-uno-l’ho-indovinato-io...” cominciò a canticchiare la ragazza seduta per terra.

“E ora non manca che Meredith da sistemare...” disse Marie voltandosi verso di lei.

Meredith si sentì eccitata ma anche un po’ nervosa. Stava per scoprire come i suoi amici e il suo ragazzo percepivano lei e i suoi poteri.

“Qualcosa che c’entri con la mente, ovvio.” disse Jubilee. “Psyco... Psyco...”

“Psycoangel.” propose Marie.

“Wow, ragazzi sono commossa,” iniziò Meredith. Lo era davvero. “Ma la parte dell’angelo proprio non la capisco.”

“Beh, sei bella, e sei buona...” spiegò Jubilee.

“Così mi fate montare la testa.” protestò Meredith ridendo.

“Beh, c’è sempre Psycobeast, se preferisci...” disse John alzando le spalle. Meredith gli diede una gomitata scherzosa nelle costole.

“Divertente... Tra i due preferisco l’angelo, allora.”

Meredith ripensò a quel pomeriggio nell’aula di telepatia, quando aveva scoperto i suoi nuovi poteri. Sembrava essere accaduto in un’altra vita... Una vita in cui c’era ancora sua sorella.

John la strinse un po’ più forte, riportandola alla realtà. Meredith si girò a guardarlo e i loro occhi si fissarono gli uni negli altri. Lentamente, prese la mano di John che era appoggiata sul suo stomaco e la strinse.

“Pensavo” disse “a qualcosa come Medusa.”

“Medusa?” chiese Bobby. “Il mostro con i serpenti al posto dei capelli che uccideva le persone con lo sguardo?”

“Non le uccideva.” precisò Meredith. “Le trasformava in pietra.”

“E perché diavolo vorresti un nome del genere?”

Meredith ripensò allo sguardo vacuo di Logan quando lei aveva preso possesso della sua volontà.

“Lei tramutava le persone in pietra.” spiegò. “Io posso fargli fare ciò che voglio. In fondo non c’è differenza.”

John appoggiò delicatamente la labbra alla sua tempia e le diede un lieve bacio. Non durò che un secondo.

“Allora è deciso.” disse Bobby guardandoli uno per uno. “Rogue, Jubilee, Pyro, Medusa e Iceman.” Sorrise. “Domani li facciamo neri, nella camera speciale.”

............................................................................................

Ed ecco i nostri due fidanzatini ripresi in uno dei loro primi momenti di tenerezza. Mi sono sforzata di non rendere la cosa troppo smielata, perchè nè Meredith nè John mi sembrano il tipo. Comunque, se in un futuro dovesse diventare tutto un "Meredith, pulcino... John, tesoruccio... bacini bacini", siete autorizzati a mandarmi un email bomba.

Rileggendo questo capitolo e anche quelli indietro mi sono resa conto che Jubilee mi è venuta fuori un po' stereotipata. A mia discolpa, posso dire che nel cartone animato degli X-men che facevano quando ero piccola (ebbene sì, non ho mai letto il fumetto) Jubilee era rappresentata come un'adolescente piena di energia. E poi mi serviva qualcuno che bilanciasse il carattere un po' ombroso e cupo di Meredith.

Bene, ho detto tutto. Vi saluto e vi aspetto presto per il capitolo dieci!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > X-men / Vai alla pagina dell'autore: elsie