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Autore: _Eleuthera_    04/09/2007    6 recensioni
Torniamo indietro negli anni, quando Murtagh era alla corte di Galbatorix.
Incontriamo Leda, che potrebbe essere diversa da ciò che sembra.
Guerra, tradimenti e, sì, anche amore, forse.
Le cose non sono mai come sembrano.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Galbatorix, Murtagh, Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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11. I wanna know the truth instead of wondering why (Linkin Park – Runaway)



Leda era furibonda. Nel suo cuore si agitavano la disperazione ma ancora di più il furore assoluto, mentre camminava a passo troppo svelto verso la sala del trono.

Murtagh me lo aveva detto, di fare attenzione a Galbatorix. Avrei dovuto immaginarmi qualcosa del genere.
Ragionava con la freddezza dettata dall’ira.
Aveva sopportato l’idea di dover chiamare padre quell’uomo, aveva sopportato di dover fare buon viso a cattivo gioco con lui, ma quello non lo avrebbe sopportato.

Non indugiò neppure un secondo davanti alle porte: le spalancò ed entrò a passo deciso. Galbatorix non sembrò stupito di vederla. Non disse niente, e Leda lo odiò come non aveva mai fatto.

La pagherai, la pagherai, la pagherai…

Sembra bruciare dalla furia, ardere dalla disperazione.

Da mesi ormai non provava altro che disperazione, terribile e assoluta.

Si fermò di fronte a Galbatorix, senza avere paura di guardarlo dritto negli occhi.

«Perché hai detto quelle cose a Murtagh? Perché lo hai fatto?»

Forse il perché lo sapeva già, ma non le bastava. Voleva sentirglielo dire, e voleva capire il perché di tutta quella crudeltà. L’ho sempre considerato un uomo malvagio, ma adesso che è mio padre devo sapere perché lo è… devo sapere perché lo ha fatto…

Galbatorix la guardò con aria di superiorità: «Ci sono azioni che vanno fatte, volenti o nolenti, per il bene dell’Impero…»

«Per il bene dell’Impero?» esplose Leda «Hai rovinato la nostra amicizia per il bene dell’Impero?!»

Galbatorix scosse la testa, impassibile. «Non capisci, Leda? Era l’unico modo per convincerlo a servire l’Impero. C’era solo una cosa che lo legava ancora a quello che credeva: tu. È stato necessario.»

«Necessario? NECESSARIO?» Basta stare in silenzio, basta, basta, non posso più… «Un uomo dovrebbe essere libero di scegliere da che parte stare! Pur di portarlo dalla tua parte gli hai fatto di tutto, invece di rispettare la sua decisione! Dov’è la giustizia in tutto questo?»

Galbatorix la guardò di nuovo con aria di superiorità, e Leda si sentì avvampare di rabbia. «Non sarai mai un buon sovrano, se non accetti di fare qualunque cosa per il tuo Impero…»

«E chi lo dice che io voglia essere un sovrano?!» ribatté Leda, perdendo il controllo delle parole. «Perché stai certo che non salirò mai su quel trono, se dovrò governare come tu vorrai! Se dovrò ricorrere a questi modi subdoli per conquistarmi la fiducia dei miei sudditi, allora lascerò il tuo prezioso regno nel caos, me ne andrò via e nessuno sentirà più parlare di me!»

Solo dopo aver finito di parlare Leda fu presa da un’angoscia penetrante, rendendosi conto di aver appena rischiato. Non solo: probabilmente adesso Galbatorix non si sarebbe più fidato di lei.

Strinse i denti dalla rabbia.

Galbatorix si rivolse a lei con durezza: «E invece lo farai. È scritto nel tuo wyrda, Leda, e non puoi cambiarlo.» si alzò ignorando gli sguardi furiosi della figlia. «Non dovresti dubitare delle mie azioni. Murtagh ti ha mai detto cosa gli hanno fatto i Varden?» Leda non mosse un muscolo, ma Galbatorix continuò a parlare. «Non appena hanno saputo di suo padre, lo hanno imprigionato. Credi che si comporterebbero diversamente con te? Non puoi ignorare il tuo sangue. A te spetta un compito che non puoi rifiutare.» estrasse qualcosa dall’ombra, e Leda rabbrividì alla vista del terzo uovo, l’uovo verde. «Questo si schiuderà per te. E allora riunificheremo Alagaësia, e quando salirai al trono i ribelli non esisteranno più. Ti poni problemi che non ci sono, Leda: non c’è motivo per rinunciare a regnare. Non ci saranno ribellioni e l’Impero prospererà sotto il tuo dominio.»

La voce del re era calma e profonda. Era quasi affettuosa: quasi la voce di un padre. Leda si sentì sprofondare in uno strano torpore, ammaliata dalle parole di Galbatorix.

Stava per cedergli quando fece appello alle sue ultime forze per riscuotersi e indietreggiò dall’uovo.

Scosse la testa in un gesto di dissenso. Ora capiva come aveva fatto Murtagh a credergli, ora che aveva sentito la voce del sovrano. Ma su di lei non funzionava, forse perché era sua figlia…

«No, non andrà così.» disse, avvicinandosi all’uovo. Non accadde niente. «Questo drago non è destinato a me.»

Galbatorix sorrise. «Farlo schiudere non sarà un problema.»

Leda inorridì al pensiero che il re avrebbe potuto far schiudere l’uovo con la magia, contro il volere del drago. «No! Non diventerò Cavaliere!»

Il sovrano si incupì improvvisamente. Una vena gli pulsava sul collo. «Non mi lasci altra scelta…»

Leda neppure sentì le parole nell’Antica Lingua bisbigliate da suo padre. Ma un istante prima che la magia sfondasse le sue barriere mettendo a nudo la sua coscienza, l’energia che da giorni racchiudeva e sentiva nelle vene si liberò, e senza dire neanche una parola Leda ostacolò l’attacco, mentre tutto si faceva buio ai suoi occhi, come se all’improvviso fosse diventata cieca.

Ma non aveva bisogno di guardare per vedere: sentiva tutto quello che stava accadendo.

Improvvisamente provò l’ardente desiderio di vendetta e di riscatto bruciare nelle vene.

Perduta nella rabbia, pronunciò le parole nell’Antica Lingua imparate da pochi giorni e sentì ancora una volta l’energia fluirle dal corpo… troppa energia abbandonarla, più del dovuto.

Era talmente persa in quel flusso di magia che neppure si rendeva conto delle parole che pronunciava o di quello che accadeva attorno a lei: sentiva solo l’aria sferzarle il volto, come se ci fosse un forte vento.

Socchiuse le palpebre ma non vide niente comunque, solo il buio.

Poi improvvisamente crollò a terra come un sacco vuoto; le sembrò di impiegare un’eternità a toccare il pavimento. In quel momento sotto le palpebre abbassate si affollarono le immagini che gli occhi si erano rifiutati di vedere fino a quel momento: l’energia che aveva investito Galbatorix, che aveva prontamente alzato le sue difese, senza riuscire però a non indietreggiare; il vento che aveva iniziato a soffiare nella stanza; tutto che turbinava e il pavimento che si avvicinava.

Poi le dita che artigliavano la superficie fredda per fermare il capogiro.

Leda si alzò in piedi di scatto combattendo contro le vertigini. Mise a fuoco il volto di suo padre: era gelido, ma con un’ombra di celata soddisfazione.

«Non ti permetterò di entrare nella mia mente… nessun uovo si schiuderà per me…» sussurrò Leda, senza avere le forze per usare un tono di voce più alto. Galbatorix le lanciò un’occhiata umiliante.

«Prenderò dei provvedimenti con te.»

Leda abbozzò un bieco sorriso. Non aveva intenzione di mostrarsi mortificata o quanto più umiliata. Non si rallegrava dei poteri che aveva scoperto di possedere, ma adesso sapeva che cosa fare. Io lo ostacolerò. Non farà di me quello che vuole, non sarò la sua arma come lo è diventato Murtagh.

Adesso odiava tutto. Ogni cosa attorno a lei era offuscata dalla rabbia.

Uscì dalla stanza senza dire una parola, ma dentro di sé piangeva lacrime amare.

Ho vinto il primo scontro contro mio padre, non mi sono fatta incantare, mi sono dimostrata più forte di Murtagh nel resistergli. Ma allora, perché mi sento come se avessi perso? Perché non faccio altro che ricordare i tempi passati, quando c’eravamo solo io e Murtagh, e nient’altro?
Perché rimpiango i tempi in cui vivevo nell’illusione di essere chi non sono?
Perché mi sento come se avessi perso una parte di me?
Perché mi sento come se qualcosa mi mancasse, mi avesse abbandonata, come se avessi perduto ciò che era più importante?
Perché ho questa orribile, tremenda, assoluta sensazione di vuoto?


Passando accanto a una finestra, Leda vide Murtagh seduto sotto a un albero e il piccolo drago vicino a lui. Murtagh non alzò gli occhi per incrociare lo sguardo di Leda, come invece una volta accadeva puntualmente, e Leda non riuscì più a soffocare le emozioni. In lacrime, corse via.










.................corner A
Meno quattro capitoli alla fine! Che ne pensate dei nuovi sviluppi della storia? Come credete che finirà? E cosa ve ne pare di questo capitolo?
Purtroppo è passato parecchio tempo dall'ultimo aggiornamento perché sono stata in vacanza. Ma adesso sarò molto più veloce^^ devo solo tradurre in HTML!

Ringrazio tutti coloro che commentano e che leggono - ricordatevi che un commento è sempre ben accetto!!! ^^

A presto! Sayonara,
Ele.
   
 
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