Fanfic su artisti musicali > Green Day
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Autore: Cornfield    17/02/2013    1 recensioni
(Dall'ottavo capitolo):
Non riuscivo a crederci. Non riuscivo a guardarla in faccia, non meritavo di guardarla in faccia, non sapevo suonare, non sapevo allacciarmi le scarpe, sapevo solo di non sapere. Ero un completo disastro.
E mia madre aveva ragione.
Scesi di corsa dalle scale e uscii da casa, mentre mia madre piangeva lacrime amare, mentre il cielo piangeva e la mia faccia era completamente bagnata.
Dal sudore, dalla pioggia e da altrettante lacrime.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Al calar del sole mi inoltrai in quei vicoletti di Berkeley che puzzavano di pipi e alcool ma anche di sogni, speranze, delusioni e illusioni di ragazzi scappati di casa.
Cercavo una specie di vecchio locale che ormai non usava più nessuno, se non Steve, lo spacciatore di CD. Vendeva ogni CD delle  punk band emergenti nella città e dintorni e tra quei dischi unti che parlavano di ribellione e cazzeggio c'era il mio. Quasi nessuno sapeva di quella baracca, ma era un modo almeno per farsi conoscere da una piccola schiera di persone, dato che nessuno osava vendere cose del genere, se non lui.
Entrai nella baracca mentre fumava uno spinello e sistemava alcune carte.
Trovai subito il nostro EP, posto in prima fila.
 Toccai la scritta "Green Day" quasi con ammirazione e fierezza.
Li dentro avevo custodito tutti i miei pensieri, il mio amore folle, la mia ossessione, tutto, era parte di me, stavo vendendo me stesso. 
Qualcuno sicuramente ascoltandolo avrà storto il naso e lo avrà rifiutato, mi avrà rifiutato e mi avrà buttato nel cestino della spazzatura. Ma che importava?
Quando suonavo mi sentivo libero e le bugie, le sofferenze mi oltrepassavano senza nuocermi. Suonare mi rendeva libero.
Avevo capito che non c'era niente da preoccuparsi e che avrei parlato di me stesso al mondo intero e anche se nessuno avesse voluto ascoltarmi, potevo farlo sempre io stesso ed essere fiero del mio lavoro.
Quell'EP l'avevo fatto io, non qualcun'altro, io.
"Billie Joe cazzo lo vuoi pagare si o no?" Disse Steve con una punta di sarcasmo, risvegliandomi da tutto ciò.
"Si lo prendo questa band è davvero figa!" Risi di gusto.
"Già e sai cosa renderebbe questa band ancora più figa? Un fottuto concerto a Gilman Street! Si porca puttana vi ho trovato un posto e potrete suonare domani sera!"
Deglutii. Gilman Street? Oh cazzo. Non mi ero mai esibito live. Si certo avevo suonato davanti ai miei zii, al Rod's Hickory Pit dove lavorava mia madre, ma mai più di tanto. Gilman Street era qualcosa di meraviglioso e io non ero degno neanche di pensare di stare li. E poi mi muovevo cosi goffamente, alcune volte sbagliavo il giro d'accordi.
"Non so Steve, dovrei studiare" Mentii.
"Sei un musicista o un comico?"
"Sono un codardo" Pensai.
"Non ti ho mai visto studiare qualcosa in vita mia se non il culo delle belle signore" Fece lo spacciatore di CD sorridendo con 3 denti mancanti.
"Su ora togliti dai coglioni che devo chiudere questa merda e domani, niente scuse devo vederti li, è chiaro?"
"Cosa?"
"Domani suonerai al Gilman Street no?"
"Bhò"
"Si lo farai"
"Non lo so"
"Non lo sai?"
"Credo"
"E' l'occasione della tua vita!"
"Non rompermi le palle"
"Non ne hai di palle."
"Dovrai portarmi l'amplificatore tu però".
Uscii e me ne andai in tutta fretta senza neanche sapere perché avevo accettato, mentre un sorriso furbetto si stampava sulla faccia di Steve.
 
Ecco, ero davanti alla porta del Gilman Street ma avevo le gambe pietrificate. Gli altri passavano davanti a me incuranti della mia presenza ed entravano nel locale.
Non sapevano che tra poco sarei stato il loro oggetto di derisione.
Cosa ti accade Billie Joe? Dove sono finiti i tuoi discorsi celebri? Non hai le palle giusto? Hai paura giusto? 
"Sei ancora qui? Dai andiamo che stiamo per cominciare!" Non ero io o meglio non era stato il mio lato depresso a parlare ma Al sobrante, il nostro batterista nonché uomo stipite dei Green Day, o almeno era quello che pensava lui.
Non mi ci ero mai affezionato tanto a quel mucchio di capelli brizzolati, io e Mike lo avevamo quasi raccattato dal marciapiede giusto per farlo contento. Ci serviva solo un batterista e non badavamo molto al nostro rapporto di amicizia.
"Aspetto Mike"
"Mike è già dentro"
"Allora comincia ad entrare, vi raggiungo tra un minuto"
E poi un altro minuto. E un altro minuto ancora. Non sarei mai riuscito a varcare quella maledetta soglia.
"Va bene, ci sono anche Stephane e Amanda comunque"
Mi correggo. Non sarei mai riuscito a muovermi da quella posizione. Ora ero completamente pietrificato.
"Anche Amanda?"
"Si cazzo, ora sbrighiamoci!"
Al mi strattonò quasi con forza dentro il locale. Se avessi fallito come musicista, avrei potuto fare benissimo la statua, l'unica cosa che mi riusciva alla perfezione.
Mike accordava il basso mentre arrivammo dietro le quinte.
"Pronti?" Fece.
Risposi con il pollice alzato che in realtà non indicava l'ok, ma il "Si, Cesare vuole che Billie Joe sia impiccato" Tutto, pur di non esibirmi.
"Ora presenteremo  un gruppo che non è mai stato qui per suonare, i Green Day!" Disse non so chi dal palco. E non suonerà, pensai. No, non suonerà io me me la squaglio e basta. Si, sono un fallito, evviva.
Mike sembrò leggermi nel pensiero e mi spinse verso il palco.
Era crollato un silenzio improvviso nella sala.
Tutti sicuramente stavano ridendo nella loro mente  di me. Ogni cosa che facevo, ogni mio gesto poteva essere oggetto di burla.
Potevo ancora scappare, si sarebbero ricordati di quella fuga soltanto un paio di ore, tutti se ne sarebbero scordati.
Ma non pensavo a Mike? Non pensavo a papà? Papà non poteva essere fiero di suo figlio, neanche io ero fiero di me stesso.
Ero in preda alla confusione, alla mia confusione, che mi ero creata io stesso.
Impugnai la chitarra. Non lo feci per me, non lo feci per Mike, non lo feci per mia madre, non lo feci per Al, lo feci per mio padre.
Volevo renderti fiero, papà. Volevo darti almeno una cosa che potesse renderti felice.
Ho suonato. Ho cantato. La folla è andata in delirio.
I Green Day continuano la loro strada.
Grazie papà.
 
 
 
 
*Spazio all'autrice*
Come avrete notato ho cambiato qualcosina dalla realtà. Non esiste nessun Steve, ma volevo renderlo l'eroe della situazione (?) Ho cambiato altri piccoli dettagli, ma niente di che. Bene che dire? Spero vi sia piaciuto c: Recensite o vi spaccherò i culi <3
  
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