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Autore: maggieemae    17/02/2013    1 recensioni
– Lils – cominciò schiarendosi la voce – Se glielo chiedessi, quel poveretto ruberebbe la luna per te – lei lo guardò rincuorata e lui proseguì - Come puoi dire una simile stronzata, per Merlino? –
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Lily era seduta sull’enorme tappeto rosso scuro con la schiena appoggiata al divano. Era ormai al terzo sospiro, sconfortata, quando qualcuno si materializzò dal nulla nel suo salotto.
Sirius la guardò perplesso e inclinò leggermente la testa di lato come a voler inquadrare meglio la situazione – Si può sapere che ci fai per terra? – chiese sorridendo leggermente. Lei alzò lo sguardo, infastidita da quella presenza. Possibile che in quella casa non si poteva mai stare un attimo da soli? Sospirò nuovamente e poi biasciò un leggero – Affari miei –
Sirius sorrise di nuovo, divertito. Scrollò le spalle e decise di sedersi accanto a lei.
– La prossima volta di a quell’idiota del tuo migliore amico che riesco a stare a casa da sola per più di dieci minuti, sono incinta, non in punto di morte – disse acida, ormai arrivata all’esasperazione. Gli ormoni la stavano facendo impazzire. Un momento era euforica e scherzosa, quello dopo arrabbiata e triste. – Solo questa mattina, sono passati Remus e poi Mary, perfino Peter è passato di qui ed era da un po’ che non lo vedevo. Adesso tu, chi sarà il prossimo? –
Sirius rise – Dai, vogliono solo vedere come stai – e passò con una mano ad accarezzarle il ventre ormai troppo evidente –  Vero piccolo? Chi è il tuo zio preferito? – continuò rivolto verso il pancione di Lily – Ha detto Padfoot, hai sentito? –
Lei lo guardò scuotendo la testa e per un momento si dimenticò perché si era accasciata sul tappeto.
– Siamo amici e non mi mentiresti mai, vero Sirius? – domandò Lily ad un tratto improvvisamente seria.
Le cose tra loro due non erano sempre state così. Non erano diventati subito amici, anzi. All’inizio sia James che Remus pensavano che prima o poi avrebbero finito per uccidersi per quanto si odiavano. Lui aveva sempre pensato che Lily fosse un’isterica femmina, saccente quasi più di Remus, presuntuosa e semplicemente fastidiosa. D’altro canto i suoi sentimenti erano perfettamente ricambiati da Lily, la quale pensava che Sirius fosse invece una persona del tutto superficiale e priva di buon senso. Ma entrambi avevano dovuto ricredersi. Una sera si erano ritrovati soli in Sala Comune e avevano iniziato a chiacchierare, all’inizio più per educazione che per altro, ma alla fine avevano iniziato a parlare di loro e avevano scoperto di essere più simili di quanto non pensassero. Lui le aveva raccontato di Regulus e aveva lodato la sua cara mammina, mentre Lily aveva rivelato quanto ormai detestasse Petunia e quel suo quasi marito Vernon. Quella sera aveva scoperto una personalità di Sirius che non credeva esistesse in uno come lui. Era estremamente enigmatico e a volte sotto la sua facciata quasi impenetrabile si nascondeva qualcosa di buono, qualcosa che non lasciava trapelare facilmente. Si era sbagliata su di lui, come si era sbagliata su James tempo prima. C’era stato un tempo in cui credeva di aver imparato a capire le persone, invece si sbagliava di grosso. E Sirius ne era stata l’ennesima conferma.
Lily respirò a fondo e lui sorrise incoraggiandola a continuare – James.. Lui mi ama ancora? Non sta con me solo per Harry vero? Ultimamente è un po’ schivo e ho paura che si stancato di me –
Lui la guardò per un lungo secondo alzando le sopracciglia e poi scoppiò in una fragorosa risata. La sua, quella simile ad un latrato – Sei realmente seria o stai scherzando? – a quell’affermazione Lily gli tirò una gomitata sul fianco e lui capì che non stava giocando – Lils – cominciò schiarendosi la voce – Se glielo chiedessi, quel poveretto ruberebbe la luna per te – lei lo guardò rincuorata e lui proseguì - Come puoi dire una simile stronzata, per Merlino? – sbottò con il suo solito tono di sempre e fu in quel preciso istante che lei rise di cuore.
- L’idiota James Potter – continuò ormai Sirius lasciandosi prendere la mano, come di consueto – al quinto anno, quando pensava di non essere visto scriveva le tue iniziali su qualsiasi pezzo di pergamena, o sul banco o nel suo cervello. Era una cosa veramente ridicola persino per lui –
Lily rise di nuovo e fece scivolare il braccio dietro la sua schiena, Sirius le cinse le spalle e lei appoggiò la testa su di lui. – Grazie – sussurrò debolmente.
In quel momento James comparve nella stanza, guardando il quadretto di fronte a lui, alzò le braccia e poi le fece ricadere sui fianchi. Fece la miglior finta faccia sconvolta che riuscì a fare e poi esclamò – Il mio migliore amico e mia moglie, se proprio volevate tradirmi potevate almeno essere meno banali. Da voi due mi sarei aspettato qualcosa di più originale. Che due incapaci che siete, non vi ho insegnato niente in questi anni? – cercò invano di rimanere serio perché scoppiò a ridere subito.
– Senti chi parla – iniziò Lily – se c’è qualcuno qui che deve essere gelosa quella sono io. Sei tu mio caro che hai un rapporto morboso con questo cane pulcioso –
Sirius si finse offeso e incrociò le braccia al petto.
– Hey! Guarda che io non ho nessun rapporto morboso con questo qui – disse indicando Sirius.
– Da quando sono diventato questo qui, razza d’idiota? – chiese sconvolto
– La tua, Prongs, è tutta invidia –
– Invidia di cosa scusa? –
– Del fatto che sono sempre stato più bello, intelligente e popolare di te. Senza contare che anche tua moglie mi preferisce –
A quel punto James si lasciò andare ad una finta risata e si passò una mano tra i capelli come faceva spesso quando era agitato – Hai lei idee un po’ confuse amico, diglielo Lily che si sbaglia –
Lei, che aveva seguito tutta la scena divertita, scosse la testa ormai abituata ai battibecchi di quei due ancora dai tempi di Hogwarts.
- Mi dispiace deludervi – disse – ma a voi due ho sempre preferito Remus – concluse con perfetta nonchalance.
Entrambi la guardarono indignati – Scusate, voi mi avete messo in mezzo. Ho solo detto la verità – diede una leggera pacca sulla spalla a Sirius e sorrise – Siete immaturi, stressanti, insopportabili, dei palloni gonfiati e… AH – disse portandosi una mano sul ventre. Il piccolo Harry aveva appena scalciato, cogliendola con una leggera fitta, impreparata. James fu subito su di lei ansioso e preoccupato. La aiutò ad alzarsi e lei strinse con forza il collo della sua camicia – Sto bene, state tranquilli. Smettetela di guardarmi – aggiunse guardando prima il marito e poi Sirius.
– Io devo andare, mi sono appena ricordato che devo passare a comprare del cioccolato o Remus non mi farà entrare in casa, la luna piena che si avvicina lo rende estremamente irritabile –
Sirius sospirò, fece un cenno con la mano come saluto e si smaterializzò.
– Che era venuto a fare Sirius? – chiese James con aria interrogativa – Come se non lo sapessi – ribatté lei. Quando James era in missione a turni alterni i suoi amici passavano a “salutarla” molto spesso, ma per lei la definizione più giusta era controllarla. Da quando era venuto a sapere che sarebbe diventato papà era diventato estremamente ansioso e protettivo nei suoi confronti e non voleva che passasse troppo tempo in casa da sola e di uscire senza i suoi occhi vigili e attenti non se ne parlava proprio. Aveva più volte provate a insistere e a ricattarlo come solo lei sapeva fare, ma era stato del tutto inutile. James era irremovibile.
– Mi sei mancato oggi – sussurrò contro il suo collo. Lui le baciò i capelli e sorrise.
– Sei stanca? Vuoi andare a dormire? –
– Preparo un po’ di tè, così tu hai tempo di andare a farti una doccia se vuoi –
James annuì, la baciò veloce sulle labbra e poi entrambi presero direzioni opposte.
 

***

 
Lily si era appena sistemata a letto, il tè bollente e fumante in una mano e un romanzo d’amore nell’altra, sorseggiando di tanto in tanto la sua bevanda.
James fece capolino nella stanza con i capelli ribelli ancora umidi e con addosso solo i suoi boxer preferiti, quelli con disegnati tanti piccoli boccini d’oro. Lily chiuse il libro, si era fatto tutto d’un tratto poco interessante e avvincente, soprattutto perché la visione che aveva davanti agli occhi aveva catturato la sua totale attenzione.
– Hai visto la mia maglia bianca, quella che metto sempre per dormire? Ero sicuro questa mattina di averla lasciata in bagno – disse James iniziando a frugare dentro l’armadio e nella cassettiera – Lily mi stai ascoltando? – chiese quando non ricevette nessuna risposta. Si voltò e la trovò lì, intenta a fissarlo con interesse.
– Hai capito “miss non mi lascio ingannare dal tuo irresistibile fascino e dalla tua spiccata bellezza” – continuò cercando di imitare la sua voce. Lily rise e appoggiò la sua tazza sul comodino solo per obbligarsi a distogliere lo sguardo – James, obiettivamente cosa credi mi abbia spinto ad uscire con te, dopo tutte le estenuanti volte che me l’hai chiesto? La carne è debole
Ma entrambi sapevano che non era solo per quello.
Le cose tra loro erano cambiate al sesto anno, quando James aveva iniziato a comportarsi più da uomo e meno da bambino. Aveva smesso di fare scherzi in continuazione (o almeno così gli piaceva credere, i Serpeverde erano ancora il suo bersaglio preferito) ma aveva maturato l’idea di diventare Auror e aveva preso il suo futuro molto seriamente. I rapporti con Lily si erano fatti meno tesi, lui aveva iniziato a importunarla di meno e lasciarle più spazio. Lily sapeva della natura di Remus da anni ormai, ma in quell’anno aveva scoperto anche cos’erano diventati Sirius, James e Peter. Per quanto all’inizio non riuscisse a crederci perché era una cosa realmente illegale, dall’altra, il gesto l’aveva davvero commossa. Cosa avevano fatto quei tre idioti per amicizia era una cosa che mai si sarebbe attesa da nessuno di loro. Ed era così che si era avvicinata a James.
Durante quell’estate inoltre era successa una cosa che entrambi non si sarebbero mai aspettati. Lily una sera aveva bussato alla sua porta e con le lacrime agli occhi gli aveva chiesto se aveva tempo di parlare con lei. Aveva avuto la più brutta litigata con Petunia di sempre e ormai aveva capito che il loro rapporto era finito. Ancora oggi, non riusciva razionalmente a capire perché con tutti i posti in cui poteva andare aveva proprio scelto l’abitazione di James. In cuor suo però sapeva che era l’unica persona che avrebbe potuto rassicurarla e incoraggiarla.
– E come la mettiamo allora che ti sei innamorata di me? – chiese sorridendo compiaciuto incrociando le braccia al petto.
– Un incidente di percorso – continuò lei fin troppo sicura di sé.
– Cos’è che mi ripetevi sempre? “L’importante è crederci, Potter”. La verità bella mia è che sei pazza di me da molto, molto, molto tempo –
 Lui annuì con convinzione e si infilò la prima maglietta pulita che riuscì a trovare.
Non fece neanche in tempo a sistemarsi a letto che una cuscinata lo beccò in pieno viso, rompendogli quasi gli occhiali.
– Ops – disse Lily fingendo un tono dispiaciuto –  Non ti avevo visto –
– Sei ingiusta – replicò lui – Sei incinta e non posso neanche ricambiare in nessun modo – si lamentò, piagnucolando come un bambino a cui erano appena state negate le caramelle.
Lily gli tolse gli occhi, appoggiandoli distrattamente sulle coperte, prese il suo viso tra le mani e appoggiò le sue labbra sulla guancia arrossata di James. Si mosse delicata e con estrema lentezza, lasciando una scia di baci umidi lungo tutto il profilo del suo viso fino ad arrivare finalmente alla sua bocca. Le labbra morbide e seducenti di James stavano aspettando solo quelle di lei.
– Va meglio? – soffiò con voce bassa e roca, i respiri ancora intrecciati e gli occhi che non avevano perso neanche per un secondo il contatto.
James annuì distratto incapace di proferire una frase di senso compiuto.
Era da troppo tempo che non passavano momenti così. Momenti in cui una guerra non incombeva su di loro. Momenti in cui erano felici e spensierati. Momenti in cui si lasciavano andare a discussioni superficiali che risolvevano sempre con un bacio.
Erano giovani ma a volte se lo dimenticavano entrambi.
 

***

 
Lily stava giocherellando con i capelli scompigliati di James mentre lui con una mano sul suo ventre aspettava che il piccolo Harry scalciasse.
– James – sussurrò con voce bassa, risuonando comunque fin troppo acuta per il silenzio che avvolgeva la stanza – Credi che sia vero quello che ripete Moody riguardo al fatto che dobbiamo sempre ragionare con il cervello e mai con il cuore? Che i sentimenti finiranno per farci uccidere? –
Lui sembrò rifletterci un attimo prima di risponderle – Io credo che sia l'amore, non la ragione, che è più forte della morte* –
 
 
NOTE: Ringrazio Grè per aver letto e corretto questa storia, i love you :) 
Come sempre, ogni commenti/critica è sempre ben accetta.
Non ho altro da aggiungere, sinceramente, quindi alla prossima!
* citazione di Thomas Mann

  
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