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Autore: Yuki Kiryukan    18/02/2013    12 recensioni
Seconda serie di Awakening.
Rebecca e Zach sono stati separati per due lunghi mesi. Ognuno preso ad affrontare i problemi della propria realtà.
Ma Rebecca è ottimista, poiché è viva nel suo cuore, la promessa di Zach, sul suo ritorno, di cui lei non ha mai dubiato.
Ma quando arriverà il momento di rincontrarsi, Rebecca, non ha idea quante cose siano cambiate, e si ritroverà ad affrontare da sola, i suoi incubi peggiori.
Dal capitolo 6:
"Non ci pensai nemmeno un secondo in più, che gli buttai le braccia al collo. Gli circondai le spalle, stringendolo forte contro il mio petto.
Inspirai a fondo il suo profumo virile che mi era tanto mancato. Mi venne da piangere quando sentii il suo corpo aderire perfettamente al mio. Come se fossimo stati creati appositamente per incastrarci.
Zach aveva mantenuto la sua promessa, ed era tornato da me. Io l’avevo aspettato, e adesso, non vi era cosa più giusta di me tra le sue braccia.
L’unica cosa che stonava, o meglio, che mancava, era il fatto che non fossi...ricambiata.
Quando finalmente, sentii le sue mani poggiarsi sulle mie spalle, non mi sarei mai aspettata...un rifiuto".
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cursed Blood - Sangue Maledetto'
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Salve a tutti! Che bello poter aggiornare così presto... quasi non mi sembra vero! A voi no? 
Come avevo promesso, ecco qui il capitolo 38! :)  Come si capisce dal titolo, qui ho descritto le varie scene di battaglia tra i nostri personaggi...
Visto che sono tanti, è difficile gestirli tutti e bene, sopratutto per il loro caratterino, ma spero di esserci riuscita al meglio! Non vorrei che fosse pesante! >.<''  fatemi sapere, mi raccomando! :)
Ancora un grazie infinito a tutte le lettrici che mi hanno aspettata, e incoraggiata con le loro STUPENDE recensioni!
Dedico a voi il capitolo, insieme alla mia editor, Fabiola! <3
Un bacione, A PRESTO!
Yuki!
 

                                                
                                                Combattimenti Incrociati

 
 
 
 




  << Hidd! Anche riempendolo di proiettili, non lo uccideremo! >> urlai, mentre la mia voce veniva coperta dagli spari del torturatore  << Inoltre, è immune al mio sangue! >>

Quello imprecò, buttando via la pistola ormai scarica  << E allora cosa cazzo proponi?! >> 

Pensai a quando Kyle aveva ucciso Dana. Era stato un momento orribile, che mai e poi mai avrei voluto rivivere... ma mi sembrava l'unica soluzione possibile.

  << Credo... bisogni... >> cominciai, ma le parole rifiutavano di uscire dalla bocca.

  << Cosa?! >> mi incalzò quello, a corto di pazienza, mentre sguainava la spada  << Muoviti a parlare! >>

  << Bisogna decapitarlo >> esalai infine, con il corpo che tremava alla sola idea di dover compiere un'azione tanto orribile. 

Inaspettatamente, Garreb rise  << Ma davvero? >> disse, con tono sadico  << Divertente >>

Rabbrividii. Probabilmente, nella sua carriera di torturatore, era abituato a vedere e compiere, persino, azioni simili, ma per me...

  << Illudetevi pure >> ci interruppe la voce arrogante di Adam  << La mia testa potete solo sognarvela >>

Intensificai la presa sulla spada, fin quando mi dolse la mano  << Agire singolarmente non funzionerà >> dissi, con un tono di voce più sommesso  << Dobbiamo collaborare >>

  << Tsk >> sbuffò lui  << Sei capace di stare al mio livello? >>

Alzai un sopracciglio  << Questo dovrei chiedertelo io! >> 

  << Ti avviso: se mi sarai d'intralcio, non mi farò remore a colpirti >> mi avvertì Garreb o forse, sarebbe meglio dire, mi minacciò?

  << Non "preoccuparti", non succederà >> lo rassicurai, con una punta di acidità nella voce  << Piuttosto, vedi tu non essere di peso >>

  << Ma sentitela, il "capo"... >> ironizzò lui, ridendo appena << Muoviamoci piuttosto >>

Alzai la spada e Adam, di fronte a noi, fece lo stesso. Il suo sorriso superbo ci invitò a farci avanti, e noi non ce lo facemmo ripetere. 

Avanzammo verso di lui quasi simultaneamente; Garreb sulla sinistra, io sulla destra.

L'obiettivo, per quanto disgustoso, era staccargli la testa. 

Il Chimero si abbassò col busto, piegando le ginocchia con una velocità inumana, e schivò il colpo del torturatore. Poi, ruotando il busto, aiutandosi con le mani poggiate a terra, mi sferrò un potente calcio alla schiena, che mi mozzò il respiro. 

Caddi a terra e sbattei il mento, perdendo la katana di mano. Ignorando il dolore, mi misi in ginocchio e voltandomi, vidi Adam pronto a colpirmi. 
Ma la figura di Hidd si mise in mezzo e, con la lama della sua spada, intercettò quella del Chimero.

Le armi cozzarono e vidi il torturatore serrare la mascella per lo sforzo. 

  << Ti avevo detto di non essere d'intralcio! >> sbottò, mentre le sue ginocchia si piegavano.

Deglutii.  Dovevo aiutarlo. E alla svelta, anche. 

Senza perdere tempo, recuperai l'arma e mi mossi per attaccare Adam. Lui studiò i miei movimenti e, a tradimento, cacciò dalla cintura che portava alla vita un pugnale, con il quale mi colpì al ventre. 

Il dolore fu acuto e mi piegai su me stessa, sputando una quantità indicibile di sangue.

  << Porca... puttana! >> sentii gridare Hidd, che approfittando della distrazione del Chimero, lo colpì al petto, scaraventandolo indietro.

Accorse verso di me  << Cazzo... >> imprecò  << Non estrarre il pugnale, altrimenti... >>

Ma io non lo ascoltai. Con un colpo secco estrassi la lama dalle mie carni, perdendo altro sangue. Strinsi i denti, resistendo alla voglia, sempre maggiore, di mettermi ad urlare. 

  << Ma sei cogliona?! >> sbottò lui  << Ti ho detto di stare ferma! >>

Respiravo affannosamente  << L-La lama... impediva ai miei tessuti di rigenerarsi... >> spiegai, mentre sentivo la carne guarire, seppur con lentezza. 

  << Sei una maledetta spina nel fianco >> disse ad un certo punto la voce di Adam, che si era rimesso in piedi  << Tu e la tua capacità di guarigione. Ho capito che anche per te vale la regola della decapitazione, se voglio ucciderti >> sorrise  << Ancor più divertente >> si rigirò l'arma tra la mani  << Appenderò la tua testa al muro come un trofeo >>

Mi chiesi da dove proveniva tutto quell'odio. Lo fissai, e provai... commiserazione. Una persona poteva davvero contenerne tanto, dentro il suo cuore? Avrebbe condotto un'esistenza nell'oblio, senza nemmeno rendersene conto.

 L'odio era più letale di qualsiasi veleno.

  << Che palle... Tu riprenditi >> sbuffò Garreb, mettendosi in piedi  << Ci penso io >> 

  << Ma... >>

  << E sta un po' zitta! >> sbottò, senza guardarmi  << Tanto, così non puoi fare niente >>

Lo fissai, stranita. Che fosse il suo distorto modo di... proteggermi?

  << Aprirò un varco >> continuò poi lui  << Tu cerca di colpirlo in quel frangente >>

Rafforzai la presa sulla mia katana e annuii  << Va bene >> 

  << E vedi di avere i riflessi pronti. Probabilmente, non avremmo altre occasioni >>

Detto questo, si gettò sul Chimero, riprendendo a combattere. 
 
                              
 


                                                                                      ******************************************
 
 
 


Le iridi blu di Lilith erano puntate su quelle verdi di Misa. Si fissavano intensamente, senza muovere nemmeno le palpebre. 

  << Lilith... >> mugolò quest'ultima, con una nota di rammarico nella voce.

L'altra non si scompose  << Perché hai voluto tutto questo, Misa? >> le chiese, invece  << Perché ci hai traditi? >>

Lei ci pensò, prima di rispondere. Come poteva esprimere quello che le si agitava nel cuore? 

Come farle capire?

  << Perché ho capito cosa vuol dire vivere >> rispose alla fine  << E quello che fate voi... qui e adesso... è sbagliato >>

  << Osi ancora bestemmiare in questo modo! >> disse quella, sprezzante  << Con quale coraggio puoi rinnegarci? Noi e il padre, che ci ha restituito la vita?! >>

   << Ma quale, vita, Lilith? >> disse allora lei  << Ci ho messo molto per capirlo, ma alla fine ci sono arrivata. La nuova vita che ci ha offerto il padre non è libera come crediamo noi! Ci ha legati ad una catena di sangue e lotta dalla quale non potremmo mai uscire! >>

La mora scosse la testa, come se quelle parole potessero ferirla fisicamente, e arretrò di qualche passo  << Ti stai confondendo con la riconoscenza, Misa >> disse, stizzita.

  << So bene cosa sia, la riconoscenza. Quella vera >> rispose quella, pensando immediatamente a Rebecca  << E' per questo che sono qui,  adesso >>

  << Peccato che tu la abbia verso la persona sbagliata! >> urlò allora Lilith, fuori di sé   << Chi è stato a tirarti fuori dalla strada?! Te lo ricordi?! O hai rimosso anche quello?! >>

Misa si irrigidì, pensando ai giorni più bui della sua vita. 
 
 

  << Alzati, piccola. Non vedi che sei coperta di spazzatura? >> le aveva detto quell'uomo dai modi gentili in quel giorno di incessante pioggia.

Ma lei non si era mossa. Con le ginocchia al petto e la testa china, mentre puzzava come un bidone, si era limitata a guardarlo con gli occhi vuoti. Aveva scosso la testa.  << Misabelle è una bambina cattiva >> aveva detto solo.

Lei era cattiva. Doveva stare lì. Se lo meritava. Era la giusta punizione. Il suo papà glie lo aveva sempre detto. Ripetuto fino allo sfinimento, quindi non poteva essere altrimenti.

Era cattiva.

Il perché non lo sapeva, ma se lo diceva il papà, allora era vero.

  << Perché saresti cattiva? >> le aveva chiesto allora l'uomo dagli occhi color nocciola.

  << Perché lo dice il papà >> aveva risposto lei, raggomitolandosi ancor di più.

  << Sono certo che il tuo papà si sbaglia >>

Aveva fatto cenno di "no" con la testa   << Il papà non sbaglia mai. Sono cattiva, per questo mi ha lasciato qua >> 

L'uomo gentile le aveva sorriso  << Anch'io sono un papà. E sono certo che nessun bambino sia davvero cattivo >>

Solo allora, aveva alzato la testa, guardandolo curiosa  << Sei un papà? >>

L'espressione dell'uomo si era fatta triste, ma aveva risposo con voce morbida  << Certo >>

  << E dove sono i tuoi bambini? >>

  << Io sono padre di chiunque bambino voglia. Qualunque bambino non amato viene da me. Potrei anche essere il tuo >>

  << Ma Misabelle è cattiva >> aveva ripetuto, come un disco rotto  << Non se lo merita >>

  << Se fossi il tuo papà, non ti considererei mai una bambina cattiva >> aveva detto allora lui.

  << Ma... >>

Lui le si era inginocchiato vicino, sporcandosi i pantaloni in una pozzanghera   << Piccola Misabelle, se l'attuale te stessa non ti piace, io ti farò diventare un'altra persona, tutta nuova. Abbandonerai la Misabelle cattiva e diventerai la mia piccola Misa, una brava ragazza >>

Aveva granato gli occhioni, che si erano fatti colmi di lacrime  << Misa... Misa può davvero essere una brava ragazza? >> 

  << Certo >> le aveva porto la mano  << Vieni con me, Misa. Risorgerai come una persona nuova >>

E senza indugio, la nuova Misa aveva afferrato quella mano.
 
 

Una mano che non aveva mai lasciato, fino a quel momento. Le si era aggrappata per tutto; per ogni più piccola cosa.

Ma poi, un'altra mano gentile, la mano di Rebecca, si era offerta di accompagnarla. 

Solo, che a differenza della mano del padre, quella di Rebecca le aveva dato solo una piccola spinta, insegnandole a camminare da sola. 

  << Non me ne sono dimenticata >> rispose alla fine  << Non potrei mai >> 

Lilith la guardò carica di rancore  << Dici? Dai tuoi comportamenti mi sembra il contrario >>

  << Io sto usando la seconda chance che il padre ci ha donato. La sto usando al massimo. Vivendo la vita che mi ha regalato, lui non scomparirà mai da me. Non lo rinnegherò mai >>

  << Ma li stai aiutando a distruggerlo! >> urlò l'altra Chimero  << Non è un tradimento, questo?! >> 

Misa chiuse gli occhi.  << Il padre ha aiutato me. Anche io voglio aiutarlo. Aiutarlo a capire >> 

  << Capire cosa?! >>

  << Anche il padre... per quanto forte possa sembrare, è rimasto incastrato nei suoi ricordi. Sicuramente... i ricordi dolorosi che albergano nel suo cuore, gli impediscono di guardare avanti, e di credere nel futuro >>

Aprì le palpebre e la guardò dritto negli occhi  << Rebecca... può aiutarlo a capire >>

  << Cosa cazzo stai dicendo?! >> urlò Lilith  << Ma sentiti! Credi di aver tutto chiaro... ma la verità è che non hai capito proprio un bel niente! Come ti permetti di giudicare tutto e tutti?! >>

Misa strinse la presa sulla spada. Era sicura del fatto che il padre, per capire il loro dolore e regalargli una nuova vita, doveva, almeno una volta, aver provato quella sofferenza, proprio come loro.

Ed era sicura, che quel dolore non l'avesse ancora abbandonato, e che continuasse a vivere nella sua ombra.

Perché, infondo, era la stessa cosa che aveva fatto lei per molto tempo. 

  << Non riesci a capire... >> sospirò infine, delusa, triste, sconfortata.

Lilith restò impassibile  << La cosa è reciproca >> le puntò contro la balestra  << A questo punto, ci rimane un solo modo per comunicare >>

Misa alzò l'arma a malincuore  << Se è questo che vuoi... >>

  << Sei tu che mi hai costretta >>

Capendo che era impossibile farla entrare nella sua ottica, sguainò la spada, pronta a combattere.
 



                      
                                                                                           *****************************************
 
 
 



Le spade di Ray e Kyle stridettero al contatto. Cozzarono più e più volte e il moro, per quanto gli bruciasse, non poteva far a meno di constatare che la sua forza, paragonata a quella del Chimero, era nettamente inferiore.

Quasi perse l'equilibrio quando parò un suo colpo; piegò le ginocchia in modo così brusco che gli dolsero le articolazioni, e credeva che gli si spezzassero gli arti, quando finalmente la figura di Hudson venne in suo soccorso.

L'altro Chimero attaccò alle spalle il suo aggressore, che per difendersi abbandonò la presa, lasciandolo libero. 

Quello su cui si concentrò l'ira di Ray, fu proprio Zach. Con una mano gli afferrò la gola, e buttandolo a terra, si preparò a conficcargli la lama nel petto. 

  << Come sei caduto in basso, Zach. E dire che quasi si stimavo >> l'alitò, con voce carica di disprezzo  << Ma almeno, ti sei rivelato per la merda che sei, finalmente... >> 

Quello era paradossalmente calmo  << Mai quanto voi >> rispose solo, ancora schiacciato a terra.

  << Chissà quante risate ti sarai fatto eh, mentre ci prendevi per il culo... >> continuò Ray, intensificando la stretta sul suo collo  << Beh, adesso sarà il mio turno di divertirmi >>

Alzò la spada e si preparò a trafiggerlo. Kyle osservò la scena e, per un momento, pensò che se Hudson fosse morto, la cosa non gli avrebbe portato che vantaggi.

Senza di lui, tutto sarebbe stato molto più semplice. La sua morte, sarebbe stata quasi una fortuna, dal suo punto di vista.

Ma, al contrario dei suoi pensieri, il suo corpo si mosse da solo, e Kyle agì d'istinto. Rimettendosi in piedi, corse verso la schiena di Ray e gli trafisse un fianco con la propria spada.

Il Chimero urlò e, divincolandosi, si allontanò barcollando. 

Zach lo guardò quasi scioccato, come se non si aspettasse quel salvataggio. Si rimise in piedi, tossendo, e si massaggiò il collo  << Perché ci hai messo tanto? Aspettavi che mi uccidesse? >> chiese.

  << Non che mi sarebbe dispiaciuto, sia chiaro >> confessò senza troppi problemi il moro  << Ma se tu morissi, anche solo per sbaglio, Rebecca ne soffrirebbe >> ammise poi  << Ed io, non voglio vederla piangere ancora >> 

Il Chimero lo guardò e chinò la testa  << Mi odia, adesso. E non posso che darle ragione >>

  << Per quanto mi piacerebbe che fosse davvero così... devo smentirti >> rispose Kyle, che intento osservava Ray rimettersi in piedi
<< Arriva >>

Ma non finì a dirlo, che venne scaraventato all'indietro. Il Chimero lo sbatté al muro, facendogli mancare il respiro. 

Perse la spada di mano e, col corpo immobilizzato guardò con odio il suo aggressore.

  << Siete fastidiosi >> gli disse quello, a pochi centimetri dal viso  << Ho deciso: sistemerò prima voi umani. La mia Chimera sta giusto richiedendo del sangue... >>

Kyle si irrigidì.   << Toglimi le mani di dosso, mostro! >>

Lui rise, come divertito  << Non credo tu sia nella posizione per dettare ordini... >> gli puntò la spada alla gola  << Che faccio? Ti strappo il cuore? O ti decapito?  >> la sua espressione si irrigidì  << Credo che staccarti la testa sia più adeguato. Proprio come tu hai fatto con Dana... >>

Allora, Kyle sorrise  << Ti stai rilassando troppo >> lo denigrò  << Non ti stai dimenticando qualcuno? >>

E in quel momento, una lama perforò il petto di Ray, trapassandolo in pieno, sfiorando per un pelo quello di Kyle.

Il Chimero sputò sangue e voltò la testa all'indietro, incontrando lo sguardo di Zach  << Sai che... per un colpo del genere non muoio. Il padre ci ha potenziati tutti >> 

Lui mosse la spada dentro il suo corpo e Ray mugolò di dolore, mentre il suo petto sanguinava copiosamente. Alla fine, Zach rispose:  << Che vuoi farci? Mi piace vederti soffrire >>

Estrasse in un colpo secco la lama e con un potente calcio, scaraventò lontano il corpo del suo ex compagno. 

Kyle li guardò e deglutì. Quei Chimeri gli facevano quasi paura. Si stavano allontanando sempre più dall'umanità, diventando qualcosa di... mostruoso. 

Hudson rivolse di colpo lo sguardo verso di lui, e chiese:  << Stai bene? >> 

  << Tsk. Come se ti importasse davvero >>

  << Un po' mi importa >> rispose il Chimero  << Perché Rebecca piangerebbe anche per te >>  il suo sguardo si fece vuoto e si guardò intorno, osservando le altre battaglie  << Anzi... lei piangerebbe per tutti noi >>

  << Lo so, cosa credi? >> sbottò il moro, raccogliendo da terra la spada  << Pensiamo a sistemare lui, per adesso >>

  << Hai ragione >> concordò Zach poi, dubbioso, lo guardò e chiese, quasi con timore:   << Non... non stiamo diventando... qualcosa di simile a degli "amici", vero....? >>

Kyle fece una smorfia di disgusto  << Ma ti pare?! Al solo pensiero mi viene la pelle d'oca! >>

Il Chimero sospirò sollevato  << Menomale >>
 
 



                                                         
                                                                                            **********************************
 
 
 

  << Ti ho detto che non devi preoccuparti per me! >> sbottò Amelia,  sparando in direzione di Alyssa.

  << E come faccio, se per poco non muori, cazzo?! >> urlò Ryan, mentre con gli occhi azzurri guardava una volta Ian, una volta Alyssa.

  << So benissimo cavarmela da sola! >>

  << E' qui che sbagli! >>

La ragazza digrignò i denti  << Mi hai rotto, Ryan! Se non la smetti, sparo a te! >>

  << Pensate davvero di poterci prendere così sotto gamba?! >> sbottò Ian, che premendo il grilletto colpì il biondo alla spalla.

Quello si inginocchiò a terra, premendosi il punto ferito, seppur di striscio  << Merda... >> masticò a denti stretti.

  << Ryan! >> urlò Amelia in pred al panico mentre, puntando le pistole verso l'altro Chimero, cominciò a sparare senza pietà.

Ian non fu abbastanza veloce da schivare tutti i colpi e si ferì una gamba, mentre Alyssa saltò addosso alla ragazza, sbattendola al suolo e facendole perdere le armi di mano.

Le puntò la pistola alla tempia e, con un sadismo illimitato, disse << Adesso vedremo il tuo bel cervello saltare in aria... chissà che spasso >>

Ma Ryan, con immenso sforzo, le lanciò contro la sua spada, che colpì la bionda all'altezza del petto.  

Amelia sgusciò via dalla sua presa, gattonando all'indietro, mentre Ryan le andò incontro  << Lo vedi che succede a distrarsi?! >> la rimproverò.

  << Proprio tu parli?! Se pensassi solo al tuo scontro, invece di preoccuparti per me, allora... >>

Ma il biondo non la lasciò finire che, incurante del conteso in cui si trovavano, l'abbracciò con forza, lasciandola senza parole.

  << Ti ho già vista morire una volta >> le disse, con voce sommessa  << Anche se era tutto programmato... non avevano sicurezza della riuscita del piano >> intensificò la stretta  << Non puoi nemmeno immaginare cosa ho provato quando ho visto Zach trafiggerti. Se avesse sbagliato, anche solo di qualche centimetro... poteva ucciderti sul serio... >> 

Si distanziò da lei per guardarla negli occhi  << Lo vuoi capire o no, che io non posso rischiare nemmeno per sbaglio di perderti, cazzo?! >>

Amelia gli prese il volto fra le mani, intrecciando le dita affusolate tra i suoi capelli biondi e lo baciò con passione.  Era raro ricevere simili confessioni da Ryan e, ogni volta che accadeva, lei faceva tesoro di quelle preziose parole. 

  << Lo stesso vale per me >> disse, sulle sue labbra  << Ti chiedo solo di fidarti di me. Non morirò di certo, quindi... >>

Ryan la scrutò e vide la sua determinazione. Alla fine si alzò in piedi e le porse una mano. 

Nel frattempo, Eleanor aveva soccorso Alyssa, estraendole la spada dal corpo  << Stai bene? >>

Lei sputò sangue  << Affatto. Prima sono stata colpita da quella stronza velenosa... il mio corpo non risponde come vorrei >> le passò la pistola tra le mani  << Pensaci tu >>

La bionda sussultò e non si mosse. Così, l'altra la guardò storto  << Che hai? Muoviti >>

  << Io... >>

  << El, andiamo >> la incitò Ian, con la gamba che ancora sanguinava. 

Ma la chiamata in causa era come paralizzata. Guardò prima Ryan poi Amelia, e la sua espressione peggiorò.

Alla fine, il biondo disse:  << Eleanor. Prendi quella pistola e fatti avanti >> 

  << ...Come? >>

I suoi occhi di ghiaccio le gelarono l'anima   << Hai deciso da che parte stare, no? Allora muoviti. Guarda avanti senza vergogna >>

Amelia fece qualche passo avanti  << L'idea di ferire qualcuno... fa paura, vero? Ma questa forma di gentilezza è una debolezza, e se non prendi subito la sua decisione, finirai col far soffrire molte più persone >>

Inaspettatamente, le sorrise  << Il tuo cuore ha già deciso, vero? Allora... seguilo e basta >>

Il cuore della Chimero cominciò a battere forte. Sapeva, che arrivati a quel punto, non c'era altro da fare.  Impugnò saldamente la pistola, e una lacrima le solcò il volto.  << Va bene >> disse  << Lo farò >> 

Senza perdere altro tempo, puntò la pistola verso il suo bersaglio e si preparò a sparare.
 
 
                            



                                                                                              ***************************************
 
 
 


  << Sei fantastica, bambolina! Mi fai proprio eccitare >>

  << Sta zitto, stupido Hippie! >> esclamò lei, cercando di colpirlo con l'impugnatura del mitra. 

Lui schivò il colpo e, prendendola alle spalle, le afferrò un braccio, piegandole le articolazioni all'indietro, mentre il mitra le scivolava va dalla presa   << Insultami pure >> le sussurrò maliziosamente all'orecchio << Fa parte del tuo fascino... >>

Con la mano libera, la Rossa gli colpì l'addome con la canna della pistola che le aveva lanciato Garreb, in modo da farlo allontanare.
La presa del Chimero allentò e lei ne approfittò per sfuggire alla sua morsa. 

Caricando l'arma si preparò a sparare, mentre veniva sopraffatta dalla rabbia  << Ve la farò pagare per tutto quello che avete fatto! >>

Per Dean fu facile schivare i proiettili, tant'è che ne virò uno persino con la lama della spada.

Senza perdere l'espressione divertita, rispose:  << Te la sei presa tanto perché il padre ha rapito la vostra amica velenosa... in guerra si deve imparare a perdere alcune battaglie, bambola >>

L'espressione della ragazza si indurì  << Quella è una delle tante cose per la quale dovrei farti il culo! >>

  << "Tante", dici? >> 

  << Per colpa vostra molti dei miei compagni sono morti, saltando in aria! >> i suoi occhi si velarono di lacrime solo ad ricordo  << E... la persona che amo rischia di non farcela... >> i lucciconi debordarono  << Staccarvi la testa non sarebbe sufficiente! >>

Per la prima volta da quando lo conosceva, l'espressione di Dean si indurì, divenendo seria e decisa, quasi... arrabbiata. 

No, non solo arrabbiata. Furiosa.

Vedere il suo viso senza quell'immancabile sorriso le fece uno strano affetto. 

Con una velocità che la lasciò senza fiato, la Rossa si ritrovò attaccata al muro, con la lama della spada attaccata alla sua gola. 

Perse la pistola di mano e non poté far altro che fissare gli occhi grigi del Chimero, fissi nei suoi, mentre con una semplice pressione avrebbe potuto decapitarla. 

Si accorse che la mano di Dean tremava, e ciò le procurò un taglio sul collo, che cominciò a sanguinare. 

Era terrorizzata. Aveva intenzione di ucciderla sul serio.

  << Non osare più dire simili stronzate in mia presenza >> la ammonì il Chimero, mentre la sua voce vibrava di rabbia  << L'unica persona della quale dovrebbe importarti non è in letto d'ospedale, né in qualsiasi altro posto, ma proprio qui davanti a te! >>  

I suoi occhi la trafissero:  << L'unica persona che devi amare, sono IO!! >> 

Mai aveva sentito una persona gridare con così tanta foga, in vita sua. Era disperazione. 

Prima ancora che avesse il tempo di rendersene conto, le labbra che le avevano ordinato di amarlo furono sulle sue, travolgendole in un bacio famelico, quasi cattivo. 

Il ragazzo scaraventò via l'arma con un gesto secco e, con le mani libere, le artigliò i capelli rossi.

Kim era troppo scioccata per fare qualsiasi cosa. Non riuscì nemmeno a reagire quando la lingua del Chimero le accarezzò il palato con prepotenza.

Le morse il labbro inferiore, fino a farlo sanguinare, e assaporò il suo sangue, leccandolo come nettare prezioso. 

Era troppo per lei.

Nella sua testa, il volto di Richard le ricordava che tutto quello era sbagliato, che lei amava lui e che Dean era un nemico del quale bisognava sbarazzarsi. 

Ma quella bocca che si muoveva sulla sua le trasmetteva emozioni nettamente contrastanti. 

Venne sopraffatta dalla confusione, le ginocchia cedettero e sarebbe caduta se Dean non l'avesse sorretta.  Furono costretti a separare le proprie labbra per non cadere entrambi al suolo. 

Kim alzò la testa e incontrò quegli occhi irresistibili. Si sentiva completamente alla sua mercé, e si odiava per questo. 

Fece per dire qualcosa, una uno sparo li gelò sul posto. Non solo loro. Tutti si fermarono all'istante. 

Uno sparo che non proveniva da nessuno degli altri combattimenti. Uno sparo che nessuno si sarebbe mai aspettato. 

Uno sparo, che portava dietro di sé l'ombra della morte. 
  
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