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Autore: Piska    09/09/2007    20 recensioni
è la terza storia che pubblico, ma in realtà è la prima che ho scritto! xD i protagonisti sono i gemelli Kaulitz con due ragazze... se vi và leggete!
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai erano già passate tre settimane, ma le condizioni di Anny erano stabili. Né migliorata, né peggiorata.
“È già una cosa positiva” dicevano i medici a Bill, Tom e Marty, con sorrisi che parevano tutto, fuorché rassicuranti.
Ogni giorno i gemelli, dopo il lavoro, andavano all’ospedale a trovare Anny, non importava loro quanto fossero stanchi o quanto la giornata fosse stata pesante. Ogni giorno speravano di arrivare in camera e trovarla seduta sul letto, ad aspettarli, per poi accoglierli con un gran sorriso. Ma non era mai successo.
I giorni passavano, e Tom era sempre più spento, sempre più.. morto.

Bill non lo dava a vedere, ma dentro si sentiva uguale al gemello.
Entrambi cercavano comunque di dare il meglio sul lavoro e di fingere con le altre persone, ma non era facile.
Come si fa, a nascondere agli altri, che stai morendo dentro? Non si può. Eppure, non si sa per quale miracolo divino, Bill e Tom ci riuscivano. Forse era solo il loro stretto legame, a dargli la forza per andare avanti. O forse la speranza. Comunque sia, tiravano avanti.
Anche quel giorno, dopo il lavoro passarono subito all’ospedale a controllare lo stato dell’amica.
Entrarono nella stanza e salutarono con un cenno Marty, seduta vicino ad Anny.
La mora era ancora stesa nel letto, senza segni di vita, come il giorno precedente, e quello prima e quelli delle tre settimane prima ancora.
“Non cambia mai nulla…” pensò Tom, avvicinandosi al letto.
- Posso restare solo un attimo? - azzardò, guardando prima Bill, poi Marty.
I due annuirono e lasciarono il rasta solo.
Quest’ultimo, prese il posto occupato prima da Marty vicino al letto e intrecciò la sua mano con quella di Anny.
“È… è gelida. Sembra la mano di.. di un cadavere..”
Guardandola, non riuscì a trattenersi, ed una lacrima gli rigò il viso.
- Anny…- sussurrò - Svegliati… Se non vuoi farlo per me, fallo per Bill… anche lui ti vuole molto bene, te ne vogliamo tutti! È così difficile da dire ma… - il ragazzo fece un respiro profondo - Anny io… io… io ti…-
Non finì la frase, qualcosa lo bloccò.
Forse fu solo frutto della sua immaginazione, forse no.
Quel piccolo movimento della testa, quasi impercettibile, ma Tom lo notò. Corse subito a chiamare un dottore e poco dopo si ritrovò fuori dalla stanza con il fratello e Marty, ad aspettare.
Passata mezz’ora, i medici uscirono dalla camera e furono subito dai ragazzi.
- Allora - cominciò un dottore - Abbiamo un’ottima notizia! La vostra amica potrebbe iniziare a riprendersi, visto che dopo quel piccolo movimento, ne abbiamo registrati altri due e se continua così, ci sono grosse probabilità che nel giro di un paio di giorni si svegli completamente!-
Sui volti di Marty, Bill e Tom, per la prima volta in quelle tre settimane, comparvero dei sorrisi sinceri e pieni di gioia.
Tom, involontariamente, abbracciò Bill stringendolo forte e quest’ultimo ricambiò, felice.
Questa volta fu il turno di Bill di chiedere di poter restare solo un momento con Anny e gli altri due acconsentirono.
Il moro entrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle e si sedette vicino al letto. Prese la mano della ragazza, poi si schiarì la voce e cominciò a cantare.

Looking down at the ground to hide
the sorrow drawn on your face
Speaking words from your dreams to disguise
the lies painted in your mind

I'm your pain
you are my hurt
Take me as I am
Believe I am yours

Listening to angels singing to fade
Your screams echoing in my ears
Watching the sun for too long just to
blind myself from the mirror

I'm your pain
you are my hurt
Take me as I am
Believe I am yours...

Quando ebbe finito avvicinò il proprio viso a quello della ragazza e la baciò dolcemente sulla guancia.
Anny mosse leggermente la testa e questo fece sorridere Bill. Finalmente, dopo tre settimane di agonia, Anny si stava riprendendo. Era la notizia più bella che avrebbero potuto dargli.
Ed era vero, non era una di quelle cose che dicono i dottori per farti stare tranquillo. Anny era lì, stava ricominciando a vivere. E Bill questo lo sentiva.
D’un tratto, qualcuno aprì la porta della camera.
Marty entrò seguita da Tom e corsero ad abbracciare Bill.
- Scusa, ma non ce la facevamo più a restare di là - disse la bionda, sorridendo.
- Fa nulla, ormai avevo finito - rispose il moro.
Ognuno prese una sedia e si posizionò vicino al letto di Anny. Cominciarono a parlare, fare progetti su quello che avrebbero fatto e detto al risveglio della ragazza.
Passarono così tutta la notte finché il sonno non prese lentamente il sopravvento su di loro.
Il giorno seguente, i gemelli non ne vollero sapere di andare al lavoro. Volevano restare con Marty a fianco della loro amica. Volevano esserci quando Anny si sarebbe svegliata.
Passò l’intera giornata, ma la situazione rimase stabile.
Bill e Tom restarono a dormire in ospedale, ma la mattina seguente dovettero per forza andare al lavoro.
- Se non ci andate anche oggi e mandate all’aria i vostri impegni come ieri, cominceranno ad insospettirsi - aveva detto loro David e a queste parole si erano convinti, abbandonando l’edificio di mala voglia.
Marty invece, poté restare accanto all’amica, anche se ormai cominciava a perdere le speranze. Dall’ultima volta in cui Bill era rimasto solo con Anny, non si erano più registrati movimenti ed i medici non avevano più quel sorriso rassicurante quando facevano gli esami di routine.
Anche quel giorno, come ogni altro, i dottori arrivarono in camera per la visita e Marty dovette uscire.
Ne approfittò per andare a comprarsi qualche rivista e qualcosa da bere al piano terra.
Intanto, nella stanza 45, si facevano discorsi molto seri.
- Se non si riprende nemmeno domani, dovremo dare la brutta notizia a quei poveri ragazzi..- disse un dottore.
- Già.. Non ci sono più stati miglioramenti dall’ultima volta. Continuando così rischia di diventare un.. vegetale - sospirò, un secondo.
Quell’ultima parola rimase sospesa nell’aria, mentre il silenzio era calato all’interno della stanza.
Ognuno dei due pensava a quella frase. Certo, ormai erano abituati a vedere le persone in quelle condizioni, se non peggio, ma erano quasi sempre persone vecchie, o che comunque avevano già vissuto e provato le gioie che la vita aveva da offrire. Mentre Anny era ancora giovane, doveva sperimentare ancora molte cose e con tutta probabilità, non ne avrebbe avuto la possibilità.
Quando ebbero finito, la guardarono un’ultima volta e sospirarono.
Stavano per lasciare la stanza, quando un rumore li interruppe.
Entrambi si voltarono e guardarono la ragazza sgranando gli occhi.
Anny aprì gli occhi e sbadigliò, per quanto i tubi infilati in gola e naso glielo permettessero. Poi iniziò a tossicchiare e i dottori le furono subito accanto.
“Ma quanto ci mettono oggi?”
Marty era seduta su un divanetto e aspettava. Aveva già bevuto tre caffè, aspettando di entrare di nuovo dall’amica.
Finalmente vide aprirsi la porta e due dottori le uscirono, parlando e gesticolando.
Marty gli corse incontro.
- È successo qualcosa??- domandò preoccupata.
- Beh, sì - rispose uno dei due - qualcosa è successo! Vai dentro e guarda con i tuoi occhi - .
La bionda non se lo fece ripetere, ed entrò immediatamente nella camera.
Quello che vide, la lasciò a bocca aperta.
Anny era seduta sul letto, e stava sfogliando una rivista con aria distratta. Quando sentì Marty entrare, alzò la testa e le sorrise flebilmente.
La bionda le corse incontro e le gettò le braccia al collo.
- Anny!! Sono così felice che ti sia ripresa! - poi la lasciò e guardandola negli occhi, continuò - Mi dispiace per quello che è successo, io…-
- Tranquilla - la interruppe Anny - Ho sentito tutto - e le sorrise.
- Da-davvero? Cioè, tu riuscivi a sentirci?-
La mora annuì.
Ci fu un attimo di silenzio, poi Marty sobbalzò di colpo.
- I gemelli! Devo andare a chiamarli! -
Fece per uscire, ma Anny la bloccò per un braccio fulmineamente.
- No! - esclamò - Non.. non chiamarli.. per favore -
Marty non capì, ma decise di ascoltarla. In fondo, se non li voleva vedere, almeno per ora, un motivo c’era.
- Ok, non li chiamo -
Anny si tranquillizzò e si stese sul letto.
- Minchia che fame.. - disse, portandosi una mano allo stomaco.
- Ma non ti hanno dato nulla da mangiare? -
- No, hanno detto che per oggi mi tengono ancora sotto flebo perché ho la gola arrossata e non me la vogliono fare irritare.. domani potrò mangiare -.
Si mise le mani dietro la testa e guardò fuori dalla finestra.
Marty osservò bene l’amica.
- Ah, vedo… vedo che ti hanno tolto il gesso - disse, accennando alla mano destra della mora.
- Uhm? Oh, si. Quando mi sono svegliata, mi sono stupita di averlo! Cioè, all’inizio mi sono un po’ spaventata perché una mano era molto più pesante dell’altra, poi ho realizzato che era ingessata! - sorrise Anny.
Dopo un attimo di silenzio, la mora si mise a sedere sul letto.
- Uffa, ho voglia di farmi una doccia, ma con sto coso conficcato ne braccio non posso..- disse, alludendo alla flebo.
- Sii paziente, domani te la tolgono! -
- Ma mi da fastidio! - si lamentò Anny - Sono stufa di tenerla… -
- Lo so, ma io non posso levartela.. C’è qualcosa che posso fare per te? -
Anny pensò un momento, poi annuì.
- Sì. Mi servono un quaderno e una penna.. potresti andare a comprarmeli? E poi, potresti dire a Bill e Tom di non venire assolutamente questa sera in ospedale? Che so, inventati qualcosa del tipo che i dottori vi hanno proibito di restare per sta notte, o qualcosa del genere…-
- Sì, certo - rispose Marty e, presa la borsa, uscì dalla stanza.
Anny prese una sedia e si accomodò vicino alla finestra.
“ Dio, mi sono persa tre intere settimane della mia vita… non ricordo nulla di quello che è successo nei momenti prima che mi portassero qui… è orrendo…” una piccola lacrima le rigò il volto, ma la asciugò subito “e con Bill e Tom come faccio? Cosa diavolo devo fare? Ho sentito tutto quello che mi hanno detto quando ero in coma… non posso comportarmi come se non fosse successo nulla. Ma l’importante è che stasera non li veda. Almeno avrò tempo per riflettere su come agire”.
La ragazza staccò lo sguardo dal paesaggio e ispezionò la stanza. Non vedeva quello che stava cercando.
Aprì il cassetto del comodino accanto al suo letto e lo vide, il suo iPod.
“Ciao! Quanto mi sei mancato… Tutta la mia musica… Tutta la mia vita”
Lo accese e mise le canzoni a random. La prima che partì fu “Yours” dei Lovex. Proprio la stessa canzone che le aveva cantato Bill qualche giorno prima.
La sua canzone preferita.
“Come faceva Bill a saperlo? Io non l’ho mai detto a nessuno..”
Sopra le dolci note di quella canzone, la mente di Anny cominciò a vagare in luoghi sconosciuti e a perdersi tra le miriadi di meraviglie del suo mondo.
La ragazza, non si accorse nemmeno di quando Marty rientrò, mezz’ora più tardi, con un sacchetto contenente le cose da lei richieste.
Solo quando si girò, notò che la bionda era seduta sul letto e la stava guardando.
Subito Anny si tolse le cuffie e spense l’apparecchio, poggiandolo sulla scrivania.
- Quando sei arrivata? Non ti ho mica sentita..-
- Poco fa, non ti ho avvertita perché non volevo disturbarti… Comunque, qui ci sono il quaderno e la penna che mi avevi chiesto - e le porse la borsa.
La mora la afferrò ed estrasse i due oggetti.
- Grazie mille! - sorrise - Senti, anche tu per stanotte puoi tornare in albergo. Non è che non ti voglio, ma tu e i gemelli siete sempre rimasti al mio fianco e dormire in ospedale non è certo la cosa più bella e comoda del mondo! Perciò, stasera te ne torni in hotel e ti fai una dormita come si deve!-.
Marty sorrise.
- Grazie, Anny - e la abbracciò.
- Ma di che? E ora, inizia a prendere le tue cose, che tra un po’ smammi! - disse ridendo.
Dopo mezz’oretta di chiacchierata, la bionda salutò l’amica e lasciò la stanza per tornare in albergo.
Anny prese quaderno e penna, e si sedette alla scrivania.
“Finalmente sola..”
Iniziò a scarabocchiare sulla carta bianca, strappando più volte i fogli e ricominciando a scrivere, finché non ottenne il risultato che voleva. Staccò il foglio dal quaderno, stando attenta a non rovinarlo, e lo piegò in quattro parti, lasciandolo sulla scrivania.
Sbadigliò e guardò l’orologio appeso al muro.
“Oddio com’è tardi! Meglio che fili dritta a letto..”
Così si infilò sotto le coperte e chiuse gli occhi, aspettando che il sonno prendesse il sopravvento.
Il mattino seguente, fu svegliata di buon ora, dai medici che le tolsero la flebo e le diedero una colazione abbondante.
Finito di mangiare, prese un cambio di biancheria e i vestiti, ed andò a farsi una lunga doccia, che la rilassò. Infatti era un po’ tesa, per l’incontro con i gemelli. Lei sapeva come sarebbe andato tutto, ma loro ancora no. Non sapeva che reazioni avrebbero avuto. E questo un po’ la spaventava.
Tornò in camera e si asciugò i capelli, poi si truccò. Ora si che si sentiva di nuovo sé stessa.
Qualche minuto dopo, arrivò Marty, da sola.
- Ciao! - la salutò la mora - Visto che oggi sto molto meglio?-
Marty le sorrise.
- Certo, sei in ottima forma!-
Il volto di Anny assunse un’ espressione seria.
- Marty, ci sarebbe una cosa di cui dovrei parlarti…-
- Ok, dimmi -
Entrambe si sedettero sul letto.
- Ecco.. vedi, ci ho pensato molto e..- cominciò Anny.
- Si? - la incitò la bionda.
Anny si avvicinò all’orecchio dell’amica e le sussurrò qualcosa.
- Oh…- disse quest’ultima - Beh.. in effetti posso immaginare che non sia stato facile.. Hai tutto il mio appoggio -
- Grazie..- sorrise la mora.
Nella stanza calò il silenzio per molto tempo, finché all’improvviso, due figure fecero irruzione.
- Anny!!!- esclamarono in coro, correndo ad abbracciarla.
- Ciao Bill, ciao Tom - cercò di dire lei, stritolata da quei due matti.
Marty tossicchiò.
- Ahem.. io vi lascerei soli.. devo.. ehm.. devo andare a prendere una cosa in quel posto..- e detto questo, uscì velocemente dalla stanza.
Bill e Tom lasciarono Anny.
- Che intendeva dire con quel “vi lascio soli”?- domandò Bill.
- Ecco.. sentite ragazzi, devo dirvi una cosa molto importante..-
- Dobbiamo preoccuparci? -
- No! Però.. sedetevi -
I due obbedirono e si sedettero sul letto, con la ragazza di fronte, in piedi.
- Vedete, voi siete due persone fantastiche, abbiamo passato dei bellissimi momenti insieme…-
Si fermò. Era così difficile da dire. Nella sua mente si era immaginata la scena almeno un migliaio di volte, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe stato così complicato.
“Diavolo, devo arrivare al sodo! Prima glielo dico, meglio è”
Prese un respiro profondo e continuò.
- Il punto è… è che io, cioè, noi… Io e Marty… - si sentiva soffocare, era come se le parole le si fossero bloccate in gola e non volessero uscire. Ma dovevano uscire.
- Io e Marty ce ne torniamo in Italia - disse tutto d’un fiato.
Chiuse gli occhi, non voleva vedere le reazioni dei due ragazzi.
Il primo a parlare fu Tom.
- Co.. cosa? -
Anny riaprì lentamente gli occhi e incontrò lo sguardo sconvolto del ragazzo.
- Tu… tu non puoi andartene così! Non… non mi puoi… non CI puoi lasciare in questo modo.. cioè.. io.. io..- non sapeva più che dire.
- Mi dispiace…- sussurrò la mora, prima di abbracciare tutti e due e mollare in mano a Bill la lettera scritta la sera prima.
- Leggetela insieme… - disse, con gli occhi lucidi - Ciao…- poi scappò fuori dalla stanza.
“NOOOOO!!! Avanti fermala, rincorrila, fa’ qualcosa! Non rimare lì impalato come un imbecille!” pensò Tom.
Ma non si mosse. Era troppo sconvolto. Aveva appena perso la persona che amava. L’unica ragazza di cui era riuscito ad innamorarsi veramente in tutta la sua vita. E ora, quello che gli rimaneva di lei, era solo quella lettera, che suo fratello teneva in mano, ma che sembrava nessuno dei due volesse aprire.
Alla fine Bill si mosse.
- La… la leggiamo? - chiese in un sussurro.
Tom annuì flebilmente ed il moro spiegò il foglio.

Cari Bill e Tom,
so che vi starete chiedendo perché io vi abbia voluti lasciare in questo modo. Ce ne sono di spiegazioni plausibili, non è il mio capriccio passeggero. Prima di tutto, vorrei ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me. Grazie a voi, ho scoperto due nuove persone magnifiche, celate dietro le due star che ho conosciuto dai giornalini e da internet. Ho visto le vostre vere personalità, la vostra amicizia, voi. E ora, passiamo a quello che mi ha spinta ad abbandonarvi, nonostante io mi sia affezionata da morire a voi. Semplicemente non volevo farvi più soffrire. Stavamo impazzendo, tutti e tre. In un’intervista avevate detto che non avreste MAI permesso a nessuna ragazza di dividervi. Beh, quella ragazza non voglio certo essere io. E non voglio nemmeno distrarvi dal lavoro. È troppo importante per voi e non voglio che lo trascuriate a causa mia. Continuo a ripetere che “non voglio”… beh, è la verità! Non ho intenzione di farvi soffrire più di quanto non abbia già fatto. All’inizio sarà dura, stare lontani, ma col tempo passerà, credetemi. Forse pensate che io avrei dovuto restare lì con voi, per non farvi soffrire, ma la verità è che avreste sofferto ancora di più a lungo andare. Perché io non mi posso dividere tra voi. E l’ultimo motivo (che dovrebbe essere stato il primo, ma io mi interesso di più a voi che a me stessa..) è che voglio curarmi. Andrò in un centro di riabilitazione e mi rimetterò in sesto. Forse allora ci potremo rincontrare. Ma per il momento, non faccio promesse che non posso mantenere. Comunque, quando sarò guarita, vi seguirò ad ogni concerto a cui potrò assistere. Starò in un angolino in disparte, così non mi vedrete. Non mi voglio più intromettere nella vostra vita, finché non sarà il momento giusto. Per ora, vi posso solo salutare e promettere che un giorno ci rivedremo. Mi raccomando, non state male per me e non pensatemi troppo. Ricordate che il vostro è un sorriso stupendo e va mostrato. Non voglio vedere musi lunghi! A parte gli scherzi, veramente non voglio che stiate male per me. Non ne vale la pena, non credete?

Ciao, un bacio e un abbraccio
Vostra per sempre, Anny

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Ed eccoci arrivati al tanto sospira e sofferto (almeno per me xD) ultimo capitolo.
So che è un finale un po’ di cacca, ma doveva essere così.
A chi ha letto l’intera storia, chiedo di inserire una piccola recensione, per dirmi tutto quello che pensa..
A chi ha letto solo questo capitolo, chiedo di leggere tutta la storia xD
Ringrazio tutti i lettori fedeli che mi hanno accompagnata in questo “viaggio”
Stay Rock!!
Un bacio, Piska

Scusate, mi sono dimenticata di dire, che forse ci sarà un seguito a questa storia!
E grazie a tutte le persone che hanno recensito *____*


E ora, mi chiedo, quante volte ancora dovrò modificare questo capitolo per aggiungere qualcosa in fondo? xD
Volevo solo dire, che ho deciso di scrivere il continuo e che l'ho appena pubblicato ^^
  
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