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Autore: Laady    23/02/2013    4 recensioni
I pensieri di Rudi dopo la partenza di Alice, le emozioni che passano tra cervello e cuore dopo la sua partenza. Un'ipotetica sesta stagione dal punto di vista di Rudi alternato ai pensieri di Alice, come andrà a finire?
Breve aggiunta di Marco/Eva. Hope you like it ;)
Genere: Commedia, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter twenty three
Enjoy!
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POV RUDI

 

Non potevo fare a meno di guardarla da dietro a quel vetro, piccola e fragile, costretta a stare in una stanza bianca, atona, che non donava gioia.

Non le piaceva, già lo sapevo. Alice adorava i colori, la vita, la felicità.. cose che quelle quattro mura non potevano darle. Si era addormentata da poco, non faceva altro che dormire. Non avevo il coraggio di entrare da lei, per rassicurarla che sarebbe andato tutto bene, liscio come l'olio. Non le avrei saputo mentire, lei mi avrebbe capito subito. Non lo sapevo nemmeno io come si sarebbe evoluta la situazione, speravo solo in un lieto fine, come quello dei film.

Come Biancaneve, dove la morte non esisteva. Come Cenerentola, dove il poco è tanto. Come Cappuccetto Rosso, dove il coraggio supera tutto. Come Shrek, dove due persone così diverse erano così simili.. e superano tutto per stare insieme, dove lei abbandona la sua eterea bellezza per concedersi al mostruoso orco. Dove lui è disposto a rinunciare a tutto per lei, dove lei è l'unica sua ragione di vita, dove quattro bebè disordinati e impazziti erano solo ed unicamente una gioia.

Il mio sguardo si catapultò sulle macchine collegate ad Alice, lui c'era. Era sopravvissutto all'incidente, ma soprattutto, stava crescendo. Lui c'era, dentro di lei, ma anche dentro di lui, come un'entità suprema avente il compito di proteggerli. Forse quel futuro mocciosetto sarebbe diventato la loro anfora, ma magari soltanto un regalo divino. Decisamente ben accetto.

-Ben accetto? Rudi è un bambino, un bebè, puzzano, fanno popò a tutto spiano, vomitano, urlano, ti fanno impazzire. Come puoi desiderare una creatura così ripugnante?-

Ripugnante? No, decisamente non lo sarebbe stato. Avrebbe avuto tutto lo splendore di Alice, la sua intelligenza, la sua caparbia, il suo coraggio.

-E se invece fosse simile a te, Rudi? Ti prego, sbarazzatene subito. I bambini portano solo guai, nient'altro.-

No, non lui. Non il suo, il loro bambino.

Feci un respiro profondo, presi il coraggio per le mani e mi fiondai nella camera.

Alice!” Urlai, soltanto.

Lei si svegliò, che stupido, stava dormendo.

Si alzò di colpo: “Sono sveglia, sono sveglia, o mio dio! La guerra!”

Mi misi a ridere, mi sedetti vicino a lei, “Sardina, non volevo interrompere il tuo riposino di bellezza.”

A cosa devo questa sprizzante felicità al primo mattino?”

Alice sono le otto di sera. Hai dormito tutto il giorno, prima sono arrivati gli altri e tu dormivi, Lucia e Eva ci sono rimaste un po' male..”

Otto di sera? Rudi, ma da quanto sono qui?”

Miss so-tutto-io sta perdendo il senso del tempo?” Gli sorrisi, tirandogli un leggero buffetto.

Non esser sciocco Rudi, rispondimi. E poi, va tutto bene? Sei strano.”

Ero strano? Si, ero strano. Molto strano. Un'idea strampalata mi stava fulminando il cervello, non avevo idea se fosse qualcosa di positivo o negativo, magari la paura mi stava condizionando, o forse stavo solamente ammattendo.

No, io? Ma va, figurati. E poi si, hai mangiato oggi? Ecco, che stupido, hai le flebo. Ma siamo sicuri che sia abbastanza per lui? Insomma, deve crescere, deve diventare grande e forte, come il papà e bello come la mamma, deve essere.. grosso. E perfetto!”

Il discorso animato, i pensieri che mi stantuffavano il cervello, il voler dire e non voler dire mi aveva condotto la mano a stringere la pancia di Alice.

Ci guardammo negli occhi, un'unico sguardo, due calamite.

Si tirò leggermente su, io mi avvicinai a lei.

Labbra. Dolci ed estasianti labbra. Bocca senza errori, la perfezione. Alice, un nome, una dea.

Ti devo parlare” mi disse lei.

Io.. Rudi, io ho paura. Che questa cosa non vada in porto, che.. che.. dio, ma siamo pronti? È un bambino Rudi, è un bambino. È piccolo, ha bisogno di cure e attenzioni, di mangiare, di vivere. E noi siamo abbastanza forti da donare una vita?”

Noi siamo vita Alice. Sempre, in ogni istante, in ogni dove, noi siamo tutto. Insieme, possiamo. Non vuoi rischiare?”

Rischiare. Rischiare può voler significare vincere ma anche perdere. È un cinquanta e cinquanta troppo, troppo, troppo pericoloso. E se non fossimo in grado di donare il necessario a questo piccolo?”

Questo piccoletto è frutto del nostro amore, e proprio da noi è nato. Dalla nostra forza, dal nostro essere. Nessuno meglio di noi può essere in grado di crescerlo.”

Ho solamente paura, non fraintendermi Rudi..”

Paura di cosa?”

Nessuna risposta, solo.. lacrime? Si, esattamente. Lacrime.

Alice, che cosa temi?”

Di nuovo, silenzio.

Parlami.”

Gli sussurrai dolcemente.

Che ci lasceremo.”

Non dissi niente, mi girai e me ne andai.

Ora lo sapevo, sapevo quello che dovevo fare. E la paura di perderla, non mi avrebbe più ostacolato da quel momento in poi.

 

POV ALICE

 

Disperata? No, troppo poco. Depressa? Si, un tantino.

Oh, andiamo. Rudi se n'era andato, senza un perchè, divenendo sordo ai miei richiami. Ed io stavo morendo.

Paura? Di più.

Senza Rudi tutto era buio, ed io odiavo il buio. Era così oscuro, privo di amore e vita. Aveva ragione Rudi. Noi eravamo vita, e chi meglio di noi poteva donarla a sua volta? Non avrei dovuto essere così stupida..

I miei pensieri furono interrotti da qualcosa, un meccanismo nel cervello. Il giorno dopo lo avrei chiamato, lui mi avrebbe risposto e ne avremmo discusso. Lui era mio, e sempre lo sarebbe stato.

Nel frattempo, Morfeo interruppe i miei pensieri.

 

Sentii una strana sensazione di calore sulle labbra, un bacio.

Rudi era davanti a me, bellissimo, in.. uno smocking bianco?
“Rudi, ti devo parlare, noi, io, oddio, ho sbagliato tutto, scusami!”

Mi interruppe con un bacio magnifico.

Shht. Non parlare.”

Mi alzò le coperte, mi prese in braccio e cautamente mi posizionò sulla sedia a rotelle, ero ancora troppo debole per camminare.

Rudi, ma cosa?”

Shht.” Mi zittì di nuovo con un bacio. Vidi un pavimento cosparso di petali di rosa, con delle candele al lato. Le infermiere, anch'esse vestite di bianco, mi sorridevano, ma non dicevano niente. -Che si fossero messi d'accordo?- Non capivo.

Aprì una stanza buia, davanti a lui, davanti a noi.

Mi spinse avanti, verso l'ignoto. Avevo paura, non era più dietro di me.

Rudi?”

Shht.” Un suo sussurro di fianco al mio orecchio.

Si accese una luce, che illuminò tramite tante lampadine bianche, simili a quelle di natale, un grande albero, per metà spoglio e metà colmo di foglie, con qualche bocciolo. -Strano, di solito gli alberi non sbocciano in inverno.-

Si era formata un'atmosfera surreale, lo vidi prendere la chitarra acustica e sentirgli dire:
“è iniziata così, più o meno cinque anni fa, quasi sei ormai.”

La sua voce mielosa era in perfetta sintonia con gli accordi della chitarra.

Ti vidi entrare dalla porta di casa mia, bellissima, uno splendore. Mi sembravi una dea..”

Lacrime sul mio volto.

Pensai subito: “Aspetta, ma questa è mia sorella?” Non potevo credere che avrei dovuto condividere la casa con te, così dolce nella tua timidezza e rabbia, nei tuoi difetti che ora reputo perfetti ed essenziali.”

Era ufficiale, singhiozzavo.

Sono passati gli anni, piccola mia, e il mio amore è cresciuto parallelamente a noi.”

Sì.” Sussurrai commossa.

Ed ora, ora.. ora guardaci. Felici, insieme. Con un nuovo arrivo nelle vicinanze..”

Perfetto, come te e me. Come noi.”

Appoggiò la chitarra, si chinò davanti a me.

Alice Cudicini-Cesaroni. In nome di tutta la nostra pazzia, del nostro amore, della tua dolcezza e perfezione, del tuo infinito coraggio e della mia costante dipendenza da te e da quello che sei, che mi rendi quando sono con te.. Mi vuoi sposare?”

Pianto puro.

Sì.. o mio dio, sì, lo voglio!”

Le luci dietro di lui si accesero e la nostra famiglia iniziò ad urlare felice.

O mio dio si, ti sposo, ti sposo!” Gli urlai.

E felicità, immensamente felicità.

 

Angolo dell'autrice

 

Ho sbagliato a non dirvelo, ma.. signori, questo è il mio ultimo capitolo. Pubblicherò l'epilogo e la storia sarà conclusa. Non voleva finirla così in fretta, in questo modo, ma ultimamente aumentava la diminuzione delle recensioni e delle scarse attenzioni, quindi.. Ho dovuto dare un taglio netto. Ed eccomi qua, a completare l'opera, un'unico tassello mancante. Spero vi sia piaciuto, un bacio a tutti!

  
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