Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: magixludo    25/02/2013    1 recensioni
"Yusei... quando riuscirai a comprendere il confine tra amore ed amicizia... allora, e solo allora, potrai fare la tua scelta..." cit. Fenicia De La Noire
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yusei Fudo
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Ed ecco il nuovo capitolo. Ci sono dei commenti miei o dei personaggi durante il capitolo (e da ora in poi abituatevi a trovarli), sono in grassetto così se volete potete saltarli facilmente per non perdere il senso e poi magari tornarci dopo.
 
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4. …si fanno strani incontri
 

 
Yusei svoltò un altro angolo ed un altro ancora, non sapeva neanche lui dove stesse andando.
L’unica cosa che sapeva era che si sentiva come osservato, spiato, ma ogni volta che si voltava non trovava nessuno. In realtà qualcuno c’era a guardarlo, sempre quei bambini che non volevano avvicinarsi ma che quasi lo pedinavano, ma la presenza che sentiva Yusei non era quella di quei bambini, non avrebbe saputo neanche lui come descriverla, forse come un’ombra… sì, un’ombra nera.
Yusei sentì un brivido alla colonna vertebrale, mentre svoltava l’ennesimo angolo e si ritrovava vicino al cestino dove aveva buttato il giornale.
Era stato davvero intelligente, girare sempre a destra di un palazzo con quattro lati per quattro volte, dove sarebbe mai potuto arrivare?
Mentre era indeciso su dove andare notò qualcosa che prima non c’era e corse a recuperare il giornale dal cestino. Non si era sbagliato, in prima pagina c’era una piuma nera, una piuma nera di fenice che lui conosceva molto bene, e non era quella nella foto.
Ora capiva il perché di quella strana sensazione ma, nel guardarsi intorno, non notò nessuna persona dall’aspetto sinistro, o ricoperta di piume nere o con due occhi rossi, c’erano solo i bambini ed un signore molto anziano che, Yusei non poteva saperlo, si stava chiedendo perché tanta gente quel giorno recuperasse quel giornale dal cestino.
A quel punto, poiché non sarebbe stato molto carino buttarlo di nuovo dopo essersi infilato la piuma in tasca, lasciarla lì avrebbe potuto scatenare il panico se qualcuno con una vista più acuta di quel vecchietto l’avesse notata, Yusei riprese a passeggiare con il giornale in mano.
Arrivò all’angolo e procedette dritto.
Mentre camminava sfogliava le pagine del giornale: notizie di politica, tanto per cambiare, notizie sportive, ma l’unico passatempo che gli interessava non era citato in quell’edizione, e poi notizie dal mondo dello spettacolo. Nella pagina dedicata alla musica c’era un’intervista ad un certo Giorgio Vanni che aveva appena inciso una nuova canzone il cui ritornello faceva ‘il tuo drago di stelle e di polvere più potente al tuo fianco ritornerà, yu-gi-oh, ti riscatterai, run and go, la tua vita avrai’ o roba del genere, Yusei credeva di averla sentita di sfuggita alla radio ma non ci aveva dato troppo peso perché da quando aveva vinto il torneo alcuni cantanti gli avevano dedicato varie canzoni.
Continuò a scorrere la rubrica della musica fino a trovare la foto di una ragazzina, ragazzina poi, doveva avere all’incirca la sua età, forse un annetto in meno, con capelli biondi-dorati e boccolosi, due occhi blu zaffiro ed un vestitino dai colori sgargianti. La didascalia sotto la foto citava: ‘Angela Hungets, un angelo di nome e di fatto’ e poi c’era tutta l’intervista a questa idol nascente del mondo dello spettacolo. Yusei appallottolò il giornale e lo buttò nel contenitore della carta più vicino, chiunque fosse quella tipa non gli interessava, non l’avrebbe mai incontrata e mai avrebbero potuto avere gli stessi interessi.
Se solo Yusei avesse letto l’articolo fino in fondo e tutta l’intervista completa… (autrice da strapazzo non puoi fare questi commenti, sei tu che lo hai scrittondYusei lo so, grazie, ma quello era un commento per mettere una pulce nell’orecchio ai lettorindme risparmiateli, graziendYusei risparmiateli tu certi commenti, grazie, e torna a camminarendme ecco, dopo parliamo anche di questo…ndYusei).
Mentre Yusei camminava senza meta, ormai aveva abbandonato la ricerca di una destinazione precisa, si guardò intorno e scorse alcuni cartelloni e manifesti pubblicitari per la vendita dei biglietti per il concerto di Angela Hungets, o meglio, li avrebbero venduti se solo non fosse stato tutto esaurito per tutte le date.
Yusei scosse la testa e si voltò, stranamente non si sentiva più osservato come prima, infatti non c’erano più i bambini, dovevano averlo abbandonato vari angoli fa, e per lui era molto meglio così, però voleva sapere se anche l’altra persona che aveva la sensazione lo stesse seguendo avesse smesso; il suo istinto gli diceva di sì e Yusei trasse un respiro di sollievo, però in fondo era in debito con la Fenice Nera, quindi alla prima occasione in cui non avesse rischiato di rimanere ucciso l’avrebbe ringraziata.
Tornò a guardare avanti a sé ma mentre girava la testa con la coda dell’occhio vide qualcosa e si voltò di nuovo, completamente. Quello che vide lo lasciò a bocca aperta, immobile. Ora era nei guai. (e scappa idiotandme ripeto, sei tu quella che sta scrivendondYusei)
Una folla di giornalisti, fotografi e paparazzi correva nella sua direzione, e lui non sapeva dove andarsene per sfuggirgli, ecco, col senno di poi, non era stata una grande idea andare in giro per le strade della città così, a viso scoperto, ma non pensava di essere così famoso.
Mentre cercava una soluzione (e restava immobilendme) si accorse di un’altra cosa, la folla non seguiva lui, ma una figura incappucciata: cappotto lungo nero, occhiali da sole neri e cappello nero (vi ricorda niente, anzi nessuno?ndme), Yusei non riusciva a capire chi fosse, ma doveva essere abbastanza famosa o famigerata a giudicare dal seguito.
Ora, la cosa più saggia da fare sarebbe stata quella di spostarsi sul ciglio della strada e lasciar passare il gruppo cercando di passare a propria volta inosservati e poi magari accendere il telegiornale e capire il motivo di quell’inseguimento; ma questa è la mia fiction e le cose non vanno così.
Yusei rimase immobile, paralizzato, mentre la folla si avvicinava. Alla fine l’impatto divenne inevitabile, solo che non fu con tutti quei corpi che lo avrebbero buttato a terra e poi calpestato, ma solo con la figura in nero che aveva messo, come per magia, parecchia distanza tra lei ed i suoi inseguitori.
La figura doveva essere inciampata in una delle pietre del marciapiede e gli cadde addosso con tutto il suo peso, bloccandolo a terra. Nella caduta aveva perso il capello, già in precario equilibrio, ed una folta chioma bionda era ricaduta boccolosa sulle sue spalle. Yusei sgranò gli occhi.
La ragazza fu rapida e fulminea, in un attimo fu in piedi con in testa il cappello e fu scomparsa in una di quei vicoli. Yusei rimase a terra tutto dolorante.
Yusei con fatica si rialzò mentre i fan scatenati si facevano avanti, anche se non era a lui che miravano in principio dovevano aver visto tutta la scena, perché adesso si erano puntati su di lui.
Yusei sarebbe rimasto lì se qualcuno non lo avesse afferrato per la giacca e non lo avesse tirato dentro un vicolo, al riparo dalla folla, nel buio.
Yusei si voltò a ringraziare il suo salvatore, non sapendo bene se sperare che fosse o meno lo stesso della sera prima, ma non trovò nessuno. Il suo primo pensiero fu che era lo stesso della sera prima, ma qualcuno gli toccò la spalla e lui si voltò di scattò, mettendosi immediatamente sulla difensiva, quando però vide di chi si trattava si rilassò, ma fu anche un po’ deluso.
– Dovresti fare attenzione, quei fan sono molto pericolosi, a proposito, prima quando ti sono caduta addosso non ti ho fatto male, vero? – una ragazza gli sorrideva. Capelli biondo-dorato, boccolosi, lunghi, occhi azzurri come il cielo in una giornata di sole ed aveva indosso un vestitino dai colori sgargianti: maglietta a mezza maniche rosa con cuore rosso di pailettes su minigonna di jeans e scarpette con tacco di pelle rosa.
– No, non mi sono fatto niente, tu piuttosto stai bene…? – domandò Yusei ancora piuttosto intontito.
– Certo, non preoccuparti per me, sono abituata a scappare dai fan, ma tu non mi sembri tanto abituato, eppure sbaglio o sei famoso anche tu…? … Fudo… Yusei Fudo… dico bene?
Yusei annuì, massaggiandosi la testa, non perché gli facesse male dalla caduta ma per la parlantina della ragazza, uno con tutti quei problemi come lui non ce la faceva proprio a vedere una persona così allegra e spensierata. La ragazza dovette accorgersene perché rimase in silenzio dandogli il tempo di riprendersi. Una volta che fu completamente a posto Yusei la squadrò per bene, la ragazza doveva avere la sua età, o come aveva notato prima un annetto di meno, era ben proporzionata ed aveva un seno abbastanza formoso (Yusei, pervertito!ndme) era molto carina e sicuramente aveva parecchi ragazzi che stravedevano per lei, ma lui aveva in testa solo una ragazza (grrrrr…ndme). La cosa che lo lasciò più sorpreso però fu che non vedeva più il cappotto che portava prima, ma, in compenso, la ragazza reggeva in mano un giubbottino di jeans con manica a tre quarti.
– Ma dove… – si lasciò sfuggire e la ragazza lo guardò di sbieco, come a studiarlo ed a cercare di capire se non avesse appena salvato un maniaco pervertito.
– Ehm, sì, scusa… – disse Yusei cercando di salvare la reputazione – in ogni caso, tu sai il mio nome, ma tu sei?
– Non li leggi mai i giornali? – domandò quella e Yusei si sentì percorrere da un brivido freddo al pensiero di quello che aveva buttato per due volte – In ogni caso, io sono Angela Hungets, piacere.
La ragazza gli tese la mano e Yusei gliela strinse: – Sì, lo so. – disse e di nuovo la ragazza lo guardò storto.
Yusei, deciso a ridarsi un contegno, distolse lo sguardo da lei e cominciò ad osservare il vicolo: – Allora, ehm… se ne sono andati quei tipi?
– Sì – rispose quella, semplicemente. E Yusei rimase senza argomenti di conversazione. Per fortuna fu lei che ruppe il silenzio: – E come mai, se posso chiederlo, una celebrità come te stava andando verso la zona malfamata della città?
– Cosa!?! – domandò Yusei e, sporgendosi fuori dal vicolo e guardandosi intorno, riconobbe di essere vicino al luogo dove era stato aggredito la sera precedente. Di nuovo si guadagnò un’occhiataccia dalla ragazza, così ribatté: – Ed una giovane idol come te che ci faceva da queste parti?
La ragazza sembrò presa in contro piede da quella domanda ma rispose: – Hai mai sentito parlare del Royal Restaurnat? È un ristorante carissimo, ma buonissimo, che però sorge proprio al confine tra le due parti di Città di Domino.
– Ah – rispose semplicemente Yusei che non sapeva di cosa stesse parlando la ragazza.
La biondina, non vedendolo reagire, domandò ancora: – Senti, io ci dovrei andare con mia sorella, ma lei è già lì e se dovessi di nuovo imbattermi in quei tipi non so proprio come farei, non è che ad un uomo forte e affascinante come te andrebbe di accompagnarmi?
Stavolta fu Yusei a guardare torvo la ragazza ed il suo tentativo di seduzione, ma in fondo cosa aveva da perdere: – Ok… – assentì a malincuore sperando che Akiza non lo venisse mai a sapere. La cosa assurda non era tanto il suo tradimento ad una ragazza che non aveva neanche mai baciato, ma il fatto che era praticamente stata quella idol a salvare lui, quindi non sapeva proprio che tipo di protezione potesse offrirle. In ogni caso il tentativo di fare colpo era da apprezzare.
Mentre i due stavano per uscire dal vicolo e si guardavano intorno, circospetti, sentirono delle voci e si nascosero di nuovo. Yusei ci mise qualche istante a decifrarle e a capire a chi appartenessero, e gli sarebbe corso incontro se solo la biondina non lo avesse bloccato, afferrandolo per il polso, con una presa di ferro e non lo avesse costretto ad accucciarsi a terra accanto a lei. Fu così che Yusei vide passare davanti a sé, senza poterli chiamare, Crow ed Akiza.
Il ragazzo rimase immobile a guardarli ed a sentire il loro discorso, discorso che non appena sentì gli fece svanire tutta la voglia di abbracciarli.
– Certo che è stato davvero maleducato da parte sua non aprirci – sbuffò Crow, e Yusei capì subito chi era il soggetto di quella affermazione,.
– Già, anche se lo abbiamo un po’ sempre saputo che la galanteria non è il suo forte. E pensare che… –
– Che… –
– Niente! – rispose secca Akiza, per poco non rivelava a Crow i suoi veri sentimenti per Yusei.
– In ogni caso – riprese Crow – non trovo carino che abbia dimenticato in questo modo i suoi amici, il suo team. E se crede che lo chiameremo per il nuovo torneo di duel runner sta fresco. Saremo io, Jack, che ha preso le veci di leader ma almeno è sempre meglio di Yusei, e… beh, tu… – concluse guardando la rossa negli occhi. Yusei scattò in piedi, voleva dire che Akiza non poteva duellare, si sarebbe potuta fare male o peggio, ma Angela lo costrinse a risedersi. Yusei imprecò mentalmente, sia per la sua stupidità sia per il fatto che il citofono esterno della villa fosse rotto e che lui, nella sua stupidità, non aveva voluto far riparare.
– Allora – domandò poi Crow cambiando totalmente discorso – stasera usciamo insieme no, noi due?
 Akiza annuì ed i due svoltarono l'angolo scomparendo alla vista ed all'udito di Yusei.
Rimasero, così, solo Yusei ed Angela, accucciati nel vicolo. Il primo che sentiva una strana stretta nello stomaco che però non riusciva a spiegarsi (si chiama gelosia, geniondme) la seconda che non capiva perché il primo aveva un espressione così strana, così scioccata, così sconvolta in volto.
La Fenice Nera, che aveva assistito a tutta la scena, sorrise.

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E così finisce anche questo capitolo.
 
Anticipazioni prossimo capitolo:
Yusei e Angela vanno al Royal Restaurant, ma sulla strada stanno per avere un incidente e sarà l’intervento provvidenziale di Fenicia a salvare la situazione.
  
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