Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: Sylth Donald    25/02/2013    3 recensioni
“Scusami..ehm..” disse impacciato alzandosi dalla sedia e venendomi incontro. Mi porse la mano e continuò, “Piacere...Austin.” vorrei fosse un piacere anche per me.
Mi presento, mi chiamo Abbey Smith, vivevo a Chicago ma mi hanno trapiantato a San Antonio per il resto della mia vita con mio fratello, amen.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Mahone, non mi sorprende il suo ritardo, chi è la ragazza?” disse una voce roca proveniente dall'interno dell'aula dove io e Austin eravamo appena entrati. BINGO.
No, io non mi presento, eh. O forse devo?
La scuola, comunque, era qualcosa di..wow! Era enorme.
Una grande scuola in una mini città, figo! Comunque la voce apparteneva ad un professore, così avevo dedotto, dato che era un uomo imponenete seduto dietro una cattedra, e poi era ovvio che voleva sapere il mio nome,
se era il mio professore. “Lei è la mia vicina, è, ehm..nuova, si chiama..” “Abbey Smith, buongiorno!” interruppi Austin intervenendo.
Uscì velocemente dalla stanza salutando il professore, giusto! Lui era un anno più grande, quindi non stava in classe con me. Ahia, la vedevo dura allora.
“Sono il tuo professore di storia, Abbey, professor Green, siediti pure accanto a Pandora!” mi disse l'uomo dietro la cattedra indicandomi un posto libero vicino una ragazza piuttosto appariscente. Aveva i capelli biondi raccolti in una treccia,
una maglia gialla quasi completamente nascosta da un giubbino verde. Woh! Era l'opposto di me, io ero in supra viola, jeans neri e maglia nera. E non indossavo un giubbino, era un miracolo che non ero congelata da come era il tempo fuori.
E il bello è che era solo settembre. Se a settembre faceva così freddo a Dicembre si andava in letargo, suppongo.
 
“Wow, sei la vicina di Austin Mahone! Sei fortunata!” squittì la ragazza non appena mi sedetti. Non sapevo Austin fosse così famoso, forse lo era perché era bello, terribilmente bello. Boh.
“No.” risposi secca socchiudendo gli occhi e appoggiando i gomiti sul banco. Avevo sonno, taaanto sonno.
Sorrise mettendo in mostra due grandi fossette vicino la bocca e si presentò, “Pandora...piacere, Abbey!” ricambiai il sorriso, “Piacere!” odiavo fare conoscenza di prima mattina forse tanto quanto odiavo dare subito confidenza,
ero un mix perfetto di simpatia e socevolezza io, eh? L'ora passo in fretta e in tutta la giornata conobbi solo un'altra ragazza di nome Ace, che era pressocché simile a me, forse.
 
Comunque tornai a casa sola, mi ricordavo la strada e non volevo aspettare Austin, non sapevo perché mi comportavo così con lui, ma preferivo mantenere le distanze. Ripeto, non sapevo neanche perché.
Appena tornata a 'casa', quella teoricamente era casa di mia nonna, trovai mio fratello rannicchiato sulla poltrona, ma lui c'era andato a scuola? Mica ci capivo niente di quella città io.
 
Comunque passò il pranzo e tutto, ero chiusa in camera mia, stesa sul letto sentii vibrare il cellulare. Era Emily, una mia amica di Chicago. Si, qualcuno si faceva sentire!
“PUTTANAAAAA” sentii urlare dall'altra parte del telefono.
“Sempre molto affettuosa tu, eh!” risposi.
“Dai, lo sai che ti voglio bene, come va li?”
“Boh, pare bene, ma che ne so, non voglio stare qui” ammisi cadendo a peso morto sul letto.
“Daidai..ti verremo a trovare, e poi da come ne parlava tuo madre quella città deve essere figa!”
“No, fidati...però ho conosciuto un po' di gente..”
 
“ABBEY, VIENI QUI!!” la voce di mia nonna era talmente acuta che un giorni mi avrebbe fracassato l'udito, ne ero sicura.
“Scusa Em, devo andare! Ciao!” attaccai il cellulare e raggiunsi mia nonna. Chi trovai però fu Austin. Ma di nuovo? Oddio. 
Mia nonna era più in la. “Ehi...c'è una festa.....vieni?” mi disse sorridendo. Lui che mi invitava ad una festa di cui non sapevo nulla? Okay.
Mi preparai, indossai un giacchino di pelle e uscii fuori con Austin. Il pub non era tanto lontano e durante il tragitto avevo parlato un po' con Austin, poco, ma qualche parola ce l'eravamo detta.
 
Appena entrata vidi subito Ace e mi avvicinai. “Ehi bambola!” mi salutò porgendomi un bicchiere. Sorrisi e analizzai il bicchiere. Birra. Blah. La odiavo. Vabbé, era una festa.
La bevvi tutta d'un sorso, così fece anche Ace e mentre mi guardavo attorno notai un ragazzo, abbastanza lontano da noi ma che mi fissava.
Oh, cazzo voleva? Cercai Austin con lo sguardo ed era lontano con degli amici. Ok, la situazione era sotto controllo.
Ero proprio al centro della pista, con Ace quando sentii qualcosa, o meglio, qualcuno afferare i miei fianchi. Ora avevo paura. Ne avevo tanta.

Ciaaaaao belli. 

Due recensioni al primo capitolo, aw, già è qualcosa.
Comunque questo è il secondo capitolo, spero vi piaccia,
a presto il terzo, se ce la faccio domani.
zauu, recensite 

su twitter: @austinscoke

  
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