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Autore: SmartieMiz    26/02/2013    2 recensioni
Spoiler! Characters (Fantasy! Thadastian/Niff/Klaine/Brittana)
Un Regno sottomesso ad un terribile tiranno. Le sue sorti nelle mani di cinque giovani ragazzi.
In origine, il gruppo era formato da cinque giovani coraggiosi: Sebastian Smythe, l’affascinante spia del Regno, Santana Lopez, la guerriera imbattibile, Thaddeus Harwood, il leale stregone dal cuore d’oro, Nicholas Duval, l’impavido paladino, e Blaine Anderson, il formidabile guaritore.
Cinque giovani ragazzi che hanno veduto e combattuto con coraggio gli orrori di un Regno che credevamo per sempre perduto.
Cinque giovani ragazzi che hanno protetto il Regno, a costo di morire.
Cinque giovani ragazzi che hanno salvato l’umanità.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Nick Duval, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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III


I giovani presero due camere per la notte.
Thad dormiva con sua sorella Santana e con il cavaliere Nick. Il giovane stregone non si addormentò subito: nella sua mente balenavano fin troppi pensieri per poter avere un sonno tranquillo. La situazione in cui si erano cacciati lui e la sorella lo spaventava: Lord Clarington era feroce e spietato, e loro erano soltanto due giovani disgraziati venuti da chissà dove, senza famiglia e senza qualcuno o qualcosa su cui poter contare.
Thad sospirò lievemente: sua sorella aveva fatto una scelta e lui l’avrebbe seguita in ogni caso, anche a costo di morire.
Rabbrividì a quel pensiero, poi decise di pensare ad altro. Osservò un punto fisso della parete, sperando di addormentarsi in fretta perché l’indomani sarebbe stato una giornata dura, poi si soffermò a contemplare la sorella che dormiva beatamente e infine il cavaliere che aveva la testa nascosta nel cuscino.
Immaginò il guaritore e la spia che stavano dormendo nella stanza a fianco, e immediatamente quei due magnifici occhi verdi comparvero nella sua mente.
Thad era sicuro di averli già visti da qualche parte.
 
Quella notte Nick non aveva molto sonno. Essendo sveglio, riusciva a sentire delle strane urla provenienti da una camera dello stesso piano. Inizialmente pensò che Sebastian, ragazzo molto socievole ed estroverso, stesse molestando il suo povero amico Blaine, ma si ricredette quando sentì una voce bisbigliare qualcosa. E quella voce non apparteneva assolutamente né alla spia né al guaritore.
Nick ebbe un brutto presentimento: si avvicinò alla porta e cercò di captare quante più informazioni possibili da quella conversazione.
«Signore, vi siete dimenticato di pagarmi», asserì la voce di un ragazzo.
Nick riconobbe subito la voce del cameriere gentile che quella sera li aveva serviti; aprì leggermente la porta per poter sentire meglio.
«Pagarti? Per così poco?», rispose una voce brusca.
«Non urlate: i clienti stanno dormendo», cercò di tranquillizzarlo il ragazzo, poi disse: «Vi chiedo di meno… anziché venti monete, dieci».
«Ora non ce le ho, te le do domani se mi fai il servizio completo», tagliò corto quello andandosene via.
Il biondo restò fermo per qualche minuto; Nick notò con rammarico che la sua schiena era percorsa da alcuni singhiozzi. Il moro avrebbe tanto voluto avvicinarsi al ragazzo, rassicurarlo e chiedergli cosa fosse successo, anche se da quel po’ che aveva udito aveva potuto intuirlo.
Seguì l’istinto: uscì silenziosamente dalla camera chiudendosi la porta alle spalle e si avvicinò al ragazzo.
«Tutto bene?», provò a domandargli.
Il biondo sobbalzò voltandosi di scatto. Nick notò che indossava una camicia completamente sgualcita e sbottonata.
«Ah, siete voi», rispose con un sospiro di sollievo e asciugandosi una lacrima, poi, imbarazzato, si sistemò la camicia e cercò di mantenere un tono di voce composto: «Sì, va tutto bene. E voi? Non riuscite a dormire?».
Nick scosse il capo: «Mi chiamo Nicholas, ma puoi benissimo chiamarmi Nick».
«Jeffrey, per gli amici Jeff», rispose l’altro con un lieve sorriso: «Seguimi: ti offro qualcosa da bere».
Non ebbe nemmeno il tempo di rifiutare con gentilezza l’invito che Jeff era già sgattaiolato al piano inferiore.
Nick scese le scale e prese posto. Dopo qualche minuto, Jeff gli porse una coppa di latte caldo e miele. Con un sorriso gli disse: «Fa molto freddo e i giovani cavalieri come te devono mettersi in forze: bevi tutto».
Nick accettò la bevanda con un sorriso: «Ti ringrazio».
«Di niente», rispose l’altro, poi chiese timidamente: «Ti dispiace se mi siedo qui?».
«Oh, affatto», rispose il moro sincero sorseggiando il latte, poi chiese curioso: «Come fai a sapere che sono un cavaliere?».
«Semplice: oggi hai intimidito quei villani con quella spada. Hai fatto bene», rispose il biondo.
Nick annuì leggermente, poi si decise a chiedere: «Perché prima piangevi?».
«Non stavo piangendo», rispose pronto l’altro.
«Stanotte ho sentito degli strani rumori provenire dall’altra camera. Non dirmi che non sai nulla», insistette l’altro guardandolo negli occhi.
Per un momento Jeff s’incantò dei suoi intensi occhi verde-castano: sembravano sinceri e seriamente preoccupati.
«Jeff?», lo richiamò il moro.
«Ehm, sì, scusami», asserì lui ritornando alla realtà: «Io… beh, ecco…».
Jeff non riuscì a parlare. Le lacrime incominciarono a rigare il suo volto. Provò a darsi forza, ma niente: aveva bisogno di sfogarsi.
Nick lo strinse forte a sé in un abbraccio, lasciando l’altro di stucco.
«Non devi farti usare», mormorò il moro accarezzandogli lievemente la schiena per calmarlo: «Non devi…».
«Lo so, ma io ho bisogno di denaro che non ho! Donna Sue è infida e non sempre mi paga per il mio impiego di cameriere. Ho dovuto provvedere a guadagnare denaro in maniera differente e, nonostante tutto, continuo a non avere soldi: Donna Sue prende sempre tutto e a me tocca sì e no qualche moneta», confessò l’altro singhiozzando: «Non so più cosa fare…».
Nick ebbe compassione e, incapace di dire qualcosa per confortarlo, lo strinse più forte a sé. Jeff si beò di quell’abbraccio, sebbene fosse di un completo sconosciuto.
Al cavaliere balenò in testa un’idea assurda: «Vorresti unirti a me e ai miei compagni?».
 
«Tu sei pazzo, Nicholas Duval!», mugugnò Sebastian.
La mattina presto, i ragazzi erano riuniti intorno ad un tavolo della taverna: dovevano continuare il loro viaggio.
«Abbassa la voce, te ne prego», lo ammonì Nick, poi bisbigliò: «Potrebbe sentirci».
«È uno sguattero e non sa combattere! Non ci è d’aiuto», rispose la spia risoluta.
Nick lo fulminò con lo sguardo: «Non ha una casa e non ha una famiglia, Sebastian. È costretto a restare qui per guadagnare in modo sporco una paga infima».
«Per me va bene che Jeff si unisca a noi», disse la sua Thad: «Neanche io so combattere e intanto sto con voi».
«Infatti non servi a niente», gli fece notare Sebastian brusco.
Santana lo guardò male, poi disse: «Anche per me va bene. Più ne siamo, meglio è».
«Il ragazzo è a conoscenza dei rischi che potrebbe correre unendosi a noi e mettendosi contro il tiranno?», chiese invece Blaine saggiamente al cavaliere.
«Sì, gliene ho parlato. Anche lui è contro Lord Clarington e farebbe di tutto pur di non rimanere qui ad Hummingbird», spiegò Nick, poi aggiunse: «… e per quanto riguarda il combattimento, potrei fare io da tutore a Thad e Jeff».
«Ci faranno perdere soltanto tempo», ragionò Sebastian imperterrito, senza importarsene del fatto che Thad fosse lì presente e sentisse tutto: «Abbiamo bisogno di gente capace, non di gente che deve ancora imparare».
«Anche noi che sappiamo combattere non possiamo presentarci all’improvviso dal tiranno», rispose Nick freddo: «Non bisogna essere precipitosi. Un complotto va costruito con calma: prima gli alleati, poi l’apprendimento e poi l’atto finale».
 
Sebastian ebbe modo di alterarsi ancora di più durante il resto della giornata quando seppe che il viaggio per Nightingale doveva essere spostato.
«Jeff non può lasciare la taverna in pieno giorno davanti agli occhi di tutti e della padrona. Partiremo durante la notte», aveva detto Nick.
Quel pomeriggio, Nick e Blaine erano andati in giro per Hummingbird per munirsi di provviste per il viaggio; la spia era costretta a trascorrere il resto della giornata in taverna, in quanto non poteva neanche uscire di lì in quanto lo avrebbero potuto riconoscere e consegnare a quel verme del tiranno.
Al solo pensiero, un immediato senso di ribrezzo lo percosse: ebbe l’impressione che le ferite sulla sua pelle bruciassero improvvisamente.
Il ricordo di quei due anni di prigionia faceva male.
Thad, che era rimasto in taverna con lui e la sorella, dovette accorgersi del suo improvviso cambio d’umore perché, preoccupato, gli chiese con estrema gentilezza: «C’è qualcosa che non va?».
«Fatti gli affari tuoi, ragazzino», rispose brusco Sebastian.
Thad ammutolì: forse sarebbe stato meglio se non gli avesse chiesto più niente.
«Se non fosse per la tua incolumità, oggi sarei già andata via con il cavaliere e il guaritore», asserì Santana con disprezzo.
«Nessuno ti ha chiesto di rimanere», rispose semplicemente Sebastian.
«In realtà gliel’ho chiesto io», rivelò Thad timidamente: «Io e Santana vorremmo parlarti».




Angolo Autrice

So di essere imperdonabile ç__ç Questo capitolo è arrivato con un mese di ritardo D: *corre via*
Purtroppo sono stata molto impegnata con la scuola, ma ora eccomi qua (?) Spero soltanto di poter aggiornare con maggior frequenza e che non dovete aspettare un altro mese per il prossimo capitolo D: :)

Allora... eh sì, il cameriere è il nostro amato Jeffie! ♥ La città si chiama Hummingbird, ma è un trabocchetto (?) lol xD "Hummingbird" significa "colibrì", e sto usando tutti nomi di volatili per le città lol xD (è pur sempre il Regno di Warblereign, no? ;D). :)
Nick è molto protettivo nei confronti di Jeff, Thad e dell'intera combriccola, e propone al biondo di unirsi a loro.
Thad è convinto di aver già visto Sebastian... cosa gli diranno lui e Santana? D:
Ringrazio tutti coloro che leggono e Melipedia e Diana924 che hanno recensito! :) Al prossimo capitolo :D 

   
 
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