CAPITOLO 9: FUGA DALL’INFERNO
 
(FLASHBACK)
Era una notte calda a Roma, io e Megan passeggiavamo per le strade, cercavamo di rimanere il più possibile all’albergo dove ci ospitavano. Erano tre mesi che ci addestravamo per diventare agenti governativi, eravamo sfiniti, ma contenti del lavoro svolto. All’improvviso Megan si fermò e iniziò a parlare.
<< Ci stiamo dando da fare tantissimo, sono sfinita per questi mesi. >>
<< Anche io, ma ricorda che abbiamo accettato noi. >>
<< Lo so. >> poi improvvisamente divenne rossa << Davide … ricordi la prima volta che ci siamo conosciuti? >>
<< Certo, sei stata l’unica a parlarmi, e mi hai aiutato molto.>>
<< Sai … q-quel giorno … t-ti t-trova-vo molto carino. >>
Io ero imbarazzato da quella rivelazione, improvvisamente il mio cuore prese a battere forte, sentivo che con quella frase volesse esprimere i suoi sentimenti, e io che da tempo ero cotto di lei la presi come appiglio.
<< Anche io … ma non ti trovavo solo carina …. ti … insomma … diciamo che mi ero innamorato. >>
<< Davvero? >> chiese lei con la luce negli occhi .
<< S-si. >>
<< E adesso? >>
<< Lo sono ancora. >>

Improvvisamente lei si avvicinò a me e mi diede un bacio a fior di labbra, io dapprima rigido mi sciolsi e risposi.
<< Megan. >>
<< Si? >>
<< Ti amo. >>
<< Anche io. >>

(FINE FLASHBACK)

Avevo pensato a quella notte, la notte in cui ci dichiarammo, una notte lontana e appartenente ai miei ricordi, a quella notte ora si aggiungeva il ricordo di Megan, ormai lei non c’era più e io, io avevo infranto la promessa, anche se l’avevo uccisa avevo infranto la promessa. Guardai ancora il suo corpo a terra, all’improvviso mi sentì prendere da dietro e trascinare via, era Luke che vedendo la scena decise di intervenire.
<< Riprenditi, ci servi, servono le tue capacità per uscire vivi di qui. >>
<< L’ho uccisa Luke, io l’ho uccisa!! >>
<< Hai fatto quello che potevi fare, lei avrebbe fatto lo stesso. >>
<< Maledizione!!!! Ho ucciso Megan, perché, perché a lei? >>
<< Ora ascoltami, non pensare a lei, pensa a tutti noi, ci sono i tuoi amici in pericolo, siamo tutti in pericolo, lo so, so che è doloroso quello che è successo, ma ascolta, quelle persone si fidano di te, io mi fido di te. Hai promesso che ce ne andremo tutti e sarà così, non puoi arrenderti ora, non è da te!!! >>

Il discorso di Luke era giusto, ma io mi tormentavo ancora, non potevo accettarlo, era troppo doloroso, quella giornata era un inferno. Ma aveva ragione, avevo promesso a tutti che ce ne saremmo andati via di qui, costi quel che costi.
<< Hai ragione. >> risposi << Andiamocene di qui, chiunque ci sia dietro tutto questo, me la pagherà cara. >>
<< Sono con te. >>
Allora estrassi ancora le mie fedeli armi e presi il comando dell’azione.
<< Ragazzi, vi avevo promesso che ce ne saremmo andati di qui e così sarà. Andiamo, non saranno certo dei morti senza cervello a fermarci. >>

Tutti annuirono e così corremmo, corremmo senza sosta verso il punto stabilito, vari zombie ci attaccavano e noi cercavamo di respingerli, purtroppo alcuni vennero catturati e morsi, era tutto troppo doloroso, ma non potevamo guardare indietro. Fortunatamente nessuno dei miei amici venne morso, all’improvviso si sentivano vari rumori.
<< Che sono questi rumori? >> chiese Ilaria.
<< I rinforzi. >> le rispose Luke.
<< Bene, forza, ora o mai più. >> e così corremmo ancora, finalmente la fermata dei pullman era vicina, la vidi, eravamo vicini, all’improvviso uno zombie attaccò Frenci.
<< Aiuto. >> gridò.
<< Questa volta non vi portate nessuno stronzi. >> e sparai allo zombie salvando Frenci.
<< Grazie. >>
<< Di niente, senti sai usare un’arma? >>
<< Più o meno. >>

Gli consegnai la mia pistola e gli dissi << Fa del tuo meglio. >>
Dopo un altro po’ di corsa, zombie uccisi e purtroppo altre persone perse arrivammo a destinazione, la mia squadra e quella di Luke erano arrivate, c’erano alcuni soldati e molti civili, pullman e mezzi militari. I militari tenevano lontani gli zombie e i civili salivano sui mezzi.
<< Forza, salite tutti sul blindato. >> dissi ai miei compagni di classe e loro eseguirono.
<< Sgomberiamo Davide, sono saliti tutti. >>
<< Aspetta, tu vai. Io devo fare una cosa. >>
Presi una granata, riconobbi lo zombie che aveva morso Megan, era ancora vivo.
<< Per Megan, muori bastardo. >> e lanciai la granata.

Esplosero un nutrito gruppo di zombie, intanto i militari e tutti gli altri erano saliti sui mezzi che erano partiti verso la stessa direzione, così mi avviai verso il blindato dove c’erano i miei amici e Luke, salì sopra e mi girai verso la scuola che frequentavo:
<< Chiunque sia stato me la pagherà cara, Megan tu sei morta ingiustamente, come farò ora? Vorrei svegliarmi e pensare che tutto ciò sia un incubo, ma non è così, era la giornata più bella della mia vita, e si è trasformata in un inferno. Ora noi fuggiamo da questo inferno, un inferno che ha inghiottito te. Una ragazza così buona e gentile. Stanne certa, quell’inferno inghiottirà anche chi ha fatto tutto ciò, è la mia nuova promessa che ti faccio, però questa volta la manterrò fino alla fine. >>
Il portellone si chiuse e il furgone partì, lasciammo il paese, fuggimmo. Non so cosa succederà in futuro, ma ora un obiettivo ce l’ho. E mentre pensavo a ciò mi sedetti e chinai il capo, nel mentre il mezzo seguiva gli altri in una fuga, una fuga dall’inferno.
 
THE END