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Autore: TWmyLIFE    01/03/2013    0 recensioni
La storia di una ragazza di nome Haley che ripercorre all'indietro la sua vita e ripensa agli sbagli e a ciò che ha fatto per arrivare fin dove è adesso. Amata in egual modo da Jay e Max, la ragazza dovrà scegliere. Nel frattempo dovrà affrontare anche conflitti con le sue due migliori amiche che si stanno distanziando sempre più da lei.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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--Haliey--
La mia vita aveva un particolare scomodo.. i lampi arrivavano con sole e cielo scoperto e facevano saltar in aria macchine ed alberi. Così anche nella mia vita, le brutte cose si presentavano all'improvviso e con una batosta che ti lasciava a terra. Forse dovevo aspettarmela una delusione. Infondo niente va mai per il verso giusto, o almeno, non per molto. Classico taxi giallo, classica giornata di pioggia che ti mette una tristezza secolare, come se i tuoi problemi non bastassero già. Entrata nella macchina e VIA! Infondo cosa importava se stavo andando via? A chi importava realmente? Rachel? No..era troppo occupata a prendersi cura di mio fratello..certo avrei dovuto farlo io, ma preferivo scappare e non vederlo distruggersi. Jade? Non si sapeva mai cosa stesse facendo finché lei non voleva che tu lo sapessi e dopo quella notte da pazze al pijama party, non si era più fatta sentire. Non sapevo nemmeno se sapesse che stavo lasciando Londra..ma beh..una persona che ci tiene, l'avrebbe saputo. 
Via da Londra..sul serio? Quel paese così grande adesso avrei voluto fosse piccolo piccolo per poter accartocciarlo e gettarlo via dalla mia testa, nell'apposito cestino: "viale dei ricordi da non aprire." Avevo perso tutto..i miei genitori, il mio ragazzo, le amicizie.. e quantunque non le avessi perse ancora, le stavo per perdere perché la morte di Tom mi avrebbe cambiata, distrutta e poi rafforzata in maniera negativa. Sarei diventata così antipatica che la scusa di una perdita non sarebbe stata in piedi per sempre e tutti sarebbero andati via. 
Prima che prendessi il taxi l'unica persona che era venuto a salutarmi con i goccioloni agli occhi era stato Siva. Da quando aveva ufficializzato il suo fidanzamento con Nareesha, una ragazza con origini arabe e di una bellezza e semplicità che ti annienta, parlavamo poco ora perché trascorreva del tempo con lei, ora perché aveva le prove con la band.
La band.. e chi avrebbe preso il posto di mio fratello adesso? E perché mi stavo ponendo tante domande se avevo deciso di andare via? Come avrei potuto lasciar quel luogo dove sono nata, cresciuta, dove ho sorriso, sofferto, frequentato l'asilo, le elementari e il liceo? Come potevo lasciar tutti coloro che conoscevo, quantunque non fossero ragazzi con cui avevo rapporti extra scolastici? Sarei stata in grado di costruirmi una nuova vita in Chicago da mia zia?
Chicago..belle spiagge, bei ragazzi, sempre sole e bar al solo sbatter di ciglio. In un altro momento avrei apprezzato farmi un viaggetto lì per rilassarmi..ma adesso mi sentivo forzata, nonostante fosse stata una mia decisione. 
E pensare che se non avessi avuto quelle mani di ricotta e quel brutto vizio di ballare scalza in giro per casa, tutto questo non sarebbe mai successo. Ma sarebbe stato un bene? Io non credo. E' vero che ciò che non si sa non può farti male ma è anche vero che la verità dovrebbe essere la prima cosa da dirsi. "L'ho fatto per il tuo bene" mi diceva quell'idiota, piangendo e stringendomi tra le braccia "non volevo distruggerti e distruggere i tuoi sogni." E nonostante avessi voglia anche io di abbracciarlo la rabbia me lo impediva e così rimasi semplicemente immobile a fissare la sua maglia celeste che si raggrinziva al muoversi del suo corpo. Avrei voluto dirgli qualcosa..una cosa qualunque ma avrei voluto parlargli. Invece gli occhi piangevano ma le labbra non si muovevano..erano come sigillate. Né un singhiozzo, né un rimprovero, né un addio. Mi scollai piano e viscidamente, quasi disgustata da ciò che mi aveva fatto, da ciò che mi aveva tenuto nascosto! Qualcosa di così grave e grande! E Rachel? Era dalla sua parte o anche lei, poveraccia, non sapeva nulla? 
Perché stessi ripensando in quel momento alle mie mani di ricotta? Avevo preso un bicchiere di succo di frutta da frigo ed ero andata ad accendere lo stereo nel salotto. Nel momento in cui ho mosso il braccio, il gomito ha urtato contro il bicchiere di vetro che avevo appoggiato sul mobiletto di marmo e cadendo sul pavimento, si era infranto in mille pezzi. Toccava a me ripulire sta volta..cosa che sapevo fare davvero molto male visto che era compito di Tom di solito. Straccio bagnato, una strofinata.. poi straccio asciutto, seconda strofinata..ed infine per raccogliere i cocci del vetro, scopa elettrica. Visto che tutto ciò non bastava, la mia intelligenza mi aveva anche portata a tornare in quella stanza per alzare il volume di una canzone che mi piaceva molto. Rock puro! Come potevo non ballare? E quindi.. salti, piroette, spaccate e tutto ciò che mi andava di fare in quel momento. Ed ecco che le mie pessime capacità nelle pulizie si fanno sentire. 
Un pezzo di vetro nella carne. Non ero più in grado di muovere il piede e anche se avessi saltellato sul piede sinistro fin nell'altra stanza, avrei sporcato nuovamente il pavimento e poi sarebbe nuovamente toccato a me pulire. La borsa di Tom, strano ma vero, mi correva sempre in soccorso. 
In quel momento era poco distante da me, su un tavolino e sapendo che era sempre fornita di centinaia di pacchetti di fazzolettini, ne approfittai. 
Aperta la borsa..alla ricerca dei fazzolettini..trovo qualcosa di molto più..
-Signorina, siamo arrivati all'aereo porto- Mi fece notare il tassista.
-Si certo, ecco a lei- gli dissi con un sorriso poco accennato e con lo stesso sguardo di una persona che aveva ricevuto troppo dolore nella vita. Gli porsi cinque dollari per il passaggio e scesi dal taxi. Un vero classico.. qualcuno ti interrompe proprio sul bello della narrazione..solo che sta volta non c'era niente di bello in quella borsa ed erano stati i miei pensieri ad essere interrotti.
L'aereo porto si presentava troppo imponente..non volevo entrarci ma dovetti. Pensavo che il dolore si potesse lasciare alle spalle se solo si avesse avuto il coraggio di lasciarsi la vecchia vita alle spalle.
  
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