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Autore: Sylvia Ruth    02/03/2013    1 recensioni
Il cuore di Dave Gahan si è fermato per tre minuti... Questa è cronaca...
Ma se non fosse tutto qui?
Se la sua morte fosse stato solo un nuovo inizio?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il giorno seguente Dave si reca sul set.
 Un Anton pimpante lo saluta. "Ehii!" Lo rimira per bene. "Splendide occhiaie. Sembrano vere. La truccatrice ha superato se stessa. Anche gli occhi iniettati di sangue... Proprio come li volevo."

Dave sorride appena. " Apri i tuoi... Ho dormito male questa notte. Per niente, in realtà."

"Tornare a girare i video ti mette ansia? Te la caverai bene, come le altre volte..." Lo incoraggia. "Piuttosto... Quei due, in ritardo come al solito... Gireremo le sue scene." Annuncia ai tecnici.
"Che diavolo è... QUELLA??" Dave punta il dito in un angolo.

"Una vasca da bagno... Giocherai con una paperella gialla di plastica... Mmmm. Troppo normale..." Gli brillano gli occhi. "Le bolle! Tante bolle di sapone!" Decide all'improvviso.
Dave alza lo sguardo e scuote la testa. Vorrebbe sapere cosa c' entrano le bolle di sapone con la canzone ma ormai sa che è inutile chiederlo.

"Spogliati!" Gli ordina.
"Calmino Anton!! Stai girando un video, non un porno!!" Protesta.
"A torno nudo. Metti in mostra i tuoi tatuaggi. Se no perchè accidenti te li sei fatti?" Replica il regista con calma apparente. "LO SAI che a Margareth PIACCIONO parecchio?"

"Ma se ha appena visto di sfuggita l'Ohm." Replica Dave, trattenendo un sorriso ironico. "Geloso, Mr Corbijn?"
Anton si allontana con uno sbuffo, ma rilassa le spalle.
Dave muove le sue, indolenzite. La prima lezione di Maggie è stata faticosa, lunga e... insolita.

"Portategli un costume da bagno." Anton sta urlando ai presenti. "Trovatemi degli occhiali. Strani. Speciali. Stravaganti e VOGLIO uno di quei... cosi... che si usano per fare le bolle di sapone..."
Il costume che gli portano è lungo e largo. Dave deve stringerlo con un doppio nodo o lo perderebbe da bagnato e gli... Quelli sarebbero... occhiali?
"Rendiamoci ridicoli un'altra volta." Mugugna entrando nella vasca. Trattiene il respiro. "Cazzo!! E' gelata. Maledizione ai registi olandesi del piffero!!"

"Si scioglierebbe la schiuma. Pronti a girare??" Ordina Anton del tutto indifferente alle sue lamentele. "Sarà un video memorabile... Attirerà l'attenzione."
"Dei matti come te." Mormora Dave battendo i denti.

Gli sempre che il tempo non passi mai prima del "Buona questa. " Nonostante il doppio nodo deve sorreggere il costume che minaccia di scivolare oltre il consentito.

Un battimani fa girare Anton, quasi inviperito. "Chi è che si permette di... MARGARETH!! Cinque minuti di pausa." Ha abbandonato l'aria efficente per inalberare quella che sembra uno stupido sorriso. "Mia cara, sei venuta."

"Te lo avevo promesso e io cerco di mantenerle quando è possibile." Risponde lei schiacciando l'occhio a Dave. "Ero curiosa. Non ho mai visto girere un... video?... Ma che razza di canzone ha composto Martin? Vasche da bagno... Bolle di sapone..."

"Tutti sono capaci di girarne uno basandosi sul testo... IO... mi faccio ispirare dalla musica... seguo le emozioni che mi nascono dentro."

"Povero me... allora questa deve fare proprio schifo!"
"Ciao Maggie. Ciao Anton. Scusaci per il ritardo."

Martin e Andy sono appena arrivati. Mentre Andy non distoglie gli occhi dalla figura femminile, quelli di Martin notano subito Dave. "Sei livido dal freddo."

"Tra poco passa." Balbetta lui. "Una bella tazza di caffè bollente mi riscarderà subito. Mart... Andy... Vorrei parlare con entrambi di quello che è successo ieri sera..." Un rapido scambio di sguardi e Martin impallidisce.

"Ieri sera? Che è successo ieri sera?" Chiede Andy stupito.
"Ecco... Io... Io gli ho..." Non serve a Martin aggiungere altro.

"IMBECILLE! SEI UN VERO CRETINO!!" Urla Andy, facendo girare tutti nella loro direzione.

"Calmati... Vieni. Venite di là." Dave lo prende per un braccio, trascinandoselo dietro, seguito da un Martin ancora più pallido.

"Agitarsi è inutile. Non sono incazzato con lui o con te. Gli hai dato il consiglio più adatto all'epoca. Le cose però sono cambiate. E' cambiata la mia percezione della vita." Si siede e accetta con un rapido sorriso la tazza che gli viene messa tra le mani. Si stringe nell'accappatoio e ne beve un sorso.
"Non sei... Non sei..."
"Perchè credete che lo avrei guardato diversamente? Mio fratello è gay e ho decine di amici tra..." Alza una mano. "So che Martin non lo è. Se non ci fosse stato quell' imprevisto..."

"Che... imprevisto?" Gli occhi spalancati di Andy fanno la spola tra i due.
"Mi ero dimenticato che si era addormentato nel letto di..."

Martin si giustifica. "Margareth mi aveva spompato."
"Oh Dio... Sei il solito... il solito..."

"Se me lo fossi ricordato avrei chiuso la porta e tu non avresti assistito a qualla scena." Dave prosegue imperterrito. Martin crolla contro la parete.

"Che scena? CHE SCENA??"
"Di me che baciavo Kit."
"KIT? Chris?"
"Sono stati..." Martin si fa forza. Gli è ancora difficile accettarlo. "... amanti..."

Tocca ad Andy sostenersi. "A... amanti? Dave e..."
"La fai apparire una cosa sordida. Dice la verita. Siamo stati insieme una sola volta e non me ne pento. Nè adesso nè mai. Ci ha unito ancora di più. Come amici. Come fratelli... Ma non intendevo parlarTI solo di quello. Sì, con te, Martin. Però è giusto che lo sappia anche lui. Mi piacerebbe poter ricambiare il tuo amore, ma non posso permettermelo. Causerei la NOSTRA rovina definitiva." Gli altri tentano di obiettare, ma lui prosegue. "Sono un debole e HO BISOGNO di appoggiarmi a qualcuno di forte... e tu sei debole quanto me. Io mascheravo la mia insicurezza con gli atteggiamenti spavaldi, con l'alcol e poi la droga... da sempre. Ho trangugiato le prime pillole a DODICI ANNI! Mia madre era troppo impegnata a guadagnarsi il pane e i miei fratelli troppo piccoli, per accorgersene. Andrew si è rifugiato nei tranquillanti, negli psicofarmaci... Ci siamo scavati con le nostre mani un buco nero in cui siamo sprofondati..."

Andy china la testa. La verità di quelle parole schiette gli fa male.

"Possiamo ricascarci ad ogni ora. In ogni istante. Ce ne rendiamo conto e ne abbiamo terrore. SEMPRE. Tu invece non hai modificato di una virgola il tuo comportamento. Ieri sera hai detto che eravamo usciti da una voragine. NOI DUE... Io e lui... Tu sei ancora nel tuo burrone personale e non fai NIENTE per uscirne. Sai perchè? Perchè ci stai bene... Ci sguazzi allegramente. Hai tutte le femmine che vuoi, tutto l'alcol di questo mondo a portata di mano e vicino una donna che se ne sbatte dei tuoi difetti o degli errori che commetti... Lussi che noi due non possiamo concederci."

"Ed il tuo... appoggio... sarebbe Kit?" Contrattacca Martin, ferito.

Dave scuote la testa. "Non mi hai ascoltato... Kit è un amico. La mia forza è Jennifer. Ci aiutiamo a vicenda. Ci sosteniamo l'un l'altro. Desidero... Voglio restarle accanto." Conclude. "Adesso decidi... decidete... Potete sopportare di sapere tutto questo e continuare a camminare insieme, sulla stessa strada, nonostante i fatti, o preferite chiuderla qui e separarci?"
"C'è altro che dovrei ascoltare?" Martin gli volta le spalle, ma Dave SA che ha le lacrime agli occhi.
"Sì, molto di più...Però prima decidiamo il punto fondamentale... Esistono ancora i Depeche Mode? Esiste ancora un NOSTRO futuro? A voi due la parola definitiva."

Martin china la testa e si stringe nelle spalle, come se avesse freddo. Spetta ad Andy interpretare il suo silenzio e pronunciarsi.

"Certo! Noi continueremo insieme. Amici più di prima. Martin, quello che ci cerca di dirci, di farci capire è che siamo un gruppo." Gli mostra il pugno chiuso. "Ognuno di noi è un dito." Lo apre. "Separati ma uniti e che, stretti insieme diventano più potenti." Dave si concede l'ombra di un sorriso. Andy ha colto il nocciolo del discorso. "Mi... Ti... ha voluto anche dire che ogni dito può compiere determinate azioni senza gli altri. Ma la vera forza è constituita dall'unione."

Martin si volta esitante, con sguardo incerto. "Vuoi dire che... ho una speranza?"

"Di più." Dave appoggia le mani ai lati della sua testa, contro il muro. "Ti voglio bene, ma per me sei un pericolo. Non pretendo che cambi le tue abitudini. Ti devo accettare per quello che sei... Per come sei... Ma devi capire che io non sono più un ragazzino. Se ti sei innamorato dell'immagine che davo... beh... io non sono e non sarò così. Ho sbagliato molte volte e... Sono un essere umano... Sbaglierò altre cento volte ancora... Puoi accettarlo? Puoi accettare i miei cambiamenti? Nessuno escluso? Sei disposto ad accettare un mio eventuale matrimonio con Jennifer, la continuazione della mia amicizia con Kit o con altri che verranno?"

"Mi vuoi bene?" A Martin sembra premere solo quello. "Come Andrew... o Alan? O  Kit?"
"Non esattamente."

La risposta sincera di Dave lo fa scoppiare in lacrime.
Andy si allontana dopo aver allungato una pacca sulla spalla di entrambi.

"Molto, molto di più." Sussurra Dave.
"Molto?" Martin solleva il viso umido. "Tanto... quanto?"

"Devo ancora scoprirlo. Dopo che te ne sei andato... Ho pensato e ripensato a noi due... Mi sono rifatte le stesse domande... Quelle usate da Kit...mettendo TE al posto di Jenny e sono giunto ad..." Martin trattiene il fiato. "... alle identiche conclusioni... Se non potessi più vederti, parlarti... sentirei un gran vuoto qui." Si porta la mano sul cuore. "Sono pieno di dubbi. Dubbi, incertezze e scrupoli. Mart, non voglio più ferire nessuno... Però, se fossi costretto a scegliere..."

"Jennifer mi sta bene... E'...è... stato... vederti baciare LUI e... ascoltare la tua richiesta... Fare l'amore con te..." Singhiozza Martin.

Dave lo abbraccia. "L'amore è strano, vero? Sei passato sopra ai miei matrimoni, al mio tentativo di autodistruggermi e sei scoppiato assistendo ad un semplice bacio."

Martin appoggia la testa sulla sua spalla, aspirando il suo buon odore. Quanto volte ha immaginato potesse accadere tra loro due, soli. "Tu eri ancora con me e mi bastava. Quella notte ho avuto paura. Paura di perderti, di non rivederti più, di non ascoltare la tua voce un'altra volta. Mi sono sentito... spezzato... svuotato. E' stato come se... di colpo mi fosse mancata la terra sotto i piedi. Come... come quando... Jonathan..."

Dave gli massaggia piano la schiena. Ascoltarlo aprirsi è per lui una novità. Una splendidà novita ed una gioia. "Ti ha telefonato che..."
"Eri morto... Mi sono ritrovato su un aereo e non so ancora come ci ero arrivato. Volevo dirti addio... da solo... Ed invece..."
"Mi hai visto legato e poi ho cominciato a gridare contro di te." Gli allontana i capelli spioventi sugli occhi.
"Se avessi avuto coraggio, la forza... per... sarei entrato, ma sono un debole..." Mormora strofinandosi al suo collo.

"Se, se, se... Basta. I se non servono che a farci sentire incerti. Domani saremo in Marocco, promettimi... giurami che..."
"Parleremo ancora di... noi due."
"Per la prima volta... seriamente... Tu ed io."
"La prima volta. Ne sarò capace?" Si chiede dubbioso.

"Mi inventerò qualche stratagemma per convincerti." Gli promette, sfiorando con il pollice le labbra.
I volti si avvicinano, i nasi si sfiorano...

"Dave?? Tocca a te! Dove ti sei cacciato??"
"Maledetto Anton." Bofonchiano.
"Arrivo." Grida Dave. "In Marocco."
"In Marocco." Sussurra Martin.
   
 
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