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Autore: _Pan_    18/09/2007    3 recensioni
Questa fanfiction sta diventando la villa del Papa, nel senso che non so davvero quando finirà perchè all'inizio erano nove capitoli, ora sono quattordici. Comunque, Silvia verrà a conoscenza di qualcosa di strano e interessante, una profezia. Cosa succederà?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco l'ultimo capitolo!!! T^T. Ma non preoccupatevi! Ho un'altra fanfiction su Aquarion in programma! Per la gioia dei vostri catini!

16 – E vissero per sempre felici e contenti?

“A.. Apol..” cercò di dire la ragazza
“No..” le disse, mettendole un dito sulle labbra “Non qui e non adesso, seguimi”e le prese una mano.
“Dove mi porti?”
“Sta' buona”
-Questa l'ho già sentita- pensò Silvia, ricordando che erano le stesse parole che le aveva detto Apollonius.
Insieme entrarono nella mensa. “Qui.” disse lui.
“Qui?” chiese lei, sorpresa. “Prima mi chiedi di sposarti e poi vieni qui perchè vuoi riempirti la pancia senza che io ti abbia risposto? Ma che modi sono? Certo che tu non sai proprio come si tratta una ragazza”
“Vieni” le disse e la condusse al centro della sala. “Ferma qui.”
“D'accordo..” disse lei e si fermò.
“Un momento d'attenzione!” disse Apollo, dopo ottenne ciò che voleva. “Molto bene.”
“Bene, cosa, esattamente?” chiese Silvia, che continuava a non capire.
Apollo tirò fuori qualcosa dalla tasca e si inginocchiò davanti a Silvia. “Silvia de Alisia” cominciò a dire, poi prese fiato “Mi vuoi sposare?”
Silvia era pietrificata. Tutto avrebbe pensato meno che quello, le era sembrato più normale che Apollo fosse andato in mensa per riempirsi lo stomaco, ma non quello della dichiarazione pubblica, lui che non aveva mai voluto che gli altri sapessero cosa provava. Sorrise, per tutta la gioia che provava.
“Sì!” rispose, in modo che potessero sentirla tutti, poi si inginocchiò per abbracciarlo. “Sì” e lo ripetè fino a che non si staccarono e Apollo le mise l'anello di fidanzamento.
“Per fortuna” disse il ragazzo “Sirius è in ospedale perchè ha delle ossa rotte!”
Lei sorrise e gli diede uno schiaffetto scherzoso. “Scemo.”

Mesi dopo ci furono le nozze. Le ossa di Sirius non erano ancora guarite e lui era stato costretto in ospedale ancora per altro tempo. Apollo e Silvia erano stati d'accordo sul fatto di non dirgli niente, almeno fino a che non fossero stati in viaggio di nozze, o lui li avrebbe ammazzati prima che potessero anche solo pensare di partire.
Comunque sia: era il giorno delle nozze, una bella mattina del 24 luglio dell'anno corrente (nella fanfiction). Silvia era nella sua stanza, impegnata con Reika e Chloe nell'impresa titanica di infilarle il vestito da sposa.
“Accidenti” disse Silvia, abbassando la testa per vedere che il corpetto non le entrava.
“Silvia, miseriaccia!” disse Chloe “Dovevi mangiare di meno in questi mesi, a meno che tu non sia incinta!”
“Ma che vai dicendo?” chiese Silvia, disperata per essere ingrassata due chili. “Apollo non mi ha toccata con un dito, in questi sei mesi!”
“Cavolo..” esclamò Reika, per metà assente “E ti aspetti che sarà diverso dopo il matrimonio?”
“Gliel'avevo chiesto io.” spiegò la ragazza, in bilico sullo sgabello davanti a uno specchio gigante che riusciva a rifletterla per intero.
“Ah.. ora si spiega tutto.” disse Reika, col solito tono.
“Miseria che autocontrollo” notò Chloe con voce sforzata per via della fatica che stava facendo nell'infilare il corpetto a Silvia. Poi sospirò. “Non ci riesco. Anche perchè Reika non si decide a darmi una mano!”
“Pensavo che ce la facessi da sola!” si giustificò l'altra.
“Sono due ore che mi lamento che non ci riesco e tu mi dai questa scusa campata in aria? Senti, o mi dai una mano o te ne vai.”
Reika sospirò. “Il fatto è che.. credo che la sfortuna sia tornata da un paio di giorni.. sono andata a trovare Sirius e quando ero in stanza con lui il dottore è arrivato a dirgli che sarebbe dovuto rimanere ancora per tre settimane, mi sono sentita in colpa. E non voglio che Silvia sia una vittima della mia sfortuna che è tornata a perseguitarmi!”
“Smettila, Reika.” disse Silvia. “L'acconciatura è planata, e l'ho fatta due ore fa, non trovo la collana che avrei dovuto mettere, il velo si è sporcato e il corpetto non mi entra perchè sono ingrassata. Dunque, alla luce di questi eventi, chi è la più sfortunata tra le due?”
“È tutta colpa mia Silvia.” disse Reika “Se ti fossi stata lontana non sarebbe accaduto.”
“ECCOMI” esordì Tsugumi, entrando nella stanza con il velo pulito e una collana in mano in mano. “Ce l'ho fatta”
“Oh, menomale!” disse Silvia, ringraziando il cielo. Chloe corse verso di lei e prese il velo che mise in testa a Silvia.
“Molto bene” commentò la ragazza, alzando i pollici in direzione dello specchio, perchè anche Silvia potesse vederla. “Perfetta!”
“E ora il corpetto” disse Tsugumi, vedendo che era ancora sganciato, tirandosi su le maniche.
“Sei sicura di riuscirci?” chiese Chloe. “Io mi sono ridotta uno straccio.”
“Silvia, dovresti mangiare di meno” le consigliò Tsugumi, cercando di legare il corpetto. “Oppure, imparare a non respirare”
Dopo due ore, Tsugumi era riuscita nell'impresa in cui tutti avrebbero fallito: aveva finito, l'ultimo gancio del corpetto era sistemato. Si asciugò il sudore della fronte con il dorso della mano e disse per la seconda volta in quella mattinata:
“CE L'HO FATTA!”
“Ragazze..” disse Chloe “È mezzogiorno”
“CHE COSA?” urlò Silvia.

Apollo aspettava da due ore. La cerimonia era alle dieci e lei stava tardando troppo, che avesse cambiato idea?
“Non preoccuparti” disse Fudo, come in risposta ai suoi pensieri “Una cosa desiderata che si fa aspettare, fa diventare più lieto il momento in cui arriva, fidati, ragazzo, verrà!”
“Lei ha ragione. Di solito le sue perle di saggezza sono incomprensibili. Si vede che anche lei è invecchiato!”
Fudo non rispose, in fondo era vero, un po' vecchio era, considerato che era vissuto anche ai tempi di Apollonius e Celiane.
“Apollo..” disse Pierre, sbadigliando e sventolandosi per via del caldo e dello smoking. “Sicuro che abbia detto di sì? Non è che, due ore fa, Silvia ha deciso di non voler avere niente a che fare con te e che noi siamo qui perchè tu stai aspettando che ci ripensi?”
“Pierre, non voglio dire parolacce oggi, perciò userò un'espressione più delicata. Vai a quel paese!” gli rispose lui.
“Ma ho caldo!”
“Spogliati!”
“Solo quando verrà Chloe. Sono sette anni che cerco di combinarci qualcosa, ma lei sembra essere cieca!”
“O forse è semplicemente intelligente”
“Magari anche Silvia ha avuto un attacco di furbizia e ha deciso di mollarti sull'altare!”
“Taci!” fu quello che disse Apollo prima di vedere le porte della cappella che si spalancavano.
“Dicevi?”
Pierre sbuffò. “Ma perchè non va mai come dico io?”
Gli arrivò uno schiaffone da dietro. “Sei un cafone, Pierre”
“Chloe?” chiese lui
“La cerimonia non è nemmeno iniziata e tu cominci già a spogliarti?”
Pierre si guardò, effettivamente il papillon era slegato e gli ricadeva sulla camicia, l'unica cosa che non gli permetteva di cadere a terra era il fatto che era ancora trattenuto dal colletto della camicia, che era, in parte, fuori dai pantaloni e la giacca era per terra.
“Ops..” fu l'unica cosa che riuscì a dire.

La cerimonia durò qualche ora e alla fine Silvia tirò il bouquet che prese Mary, nonostante Chloe, Tsugumi e Reika se lo fossero litigato poco prima che Silvia dicesse sì.
“E io che ci devo fare, con questo?” chiese Mary.
“Puoi sposare me” si propose Pierre, avvicinandosi a lei. Ma, detto questo, gli arrivò una gomitata nello stomaco e un calcio nei gioielli di famiglia.
“Porco!”
“Non ti preoccupare, Chloe, lo sai che ci sei solo tu per me”
“Porco!” disse di nuovo e gli dette uno schiaffo
“Ma che giorno è oggi?” chiese lui, massaggiandosi la guancia dolorante, oltre alle altre parti lese.
“Sta' zitto, Pierre!” gli disse Tsugumi, dandogli un pugno in testa “Te lo meriti, e poi, dobbiamo sbrigarci, o Apollo e Silvia arriveranno al rinfresco prima di noi.”
“Si mangia?” chiese Rudy, stupito “Allora che stiamo aspettando?”

Anche il ricevimento durò un sacco di tempo, e, dopo il taglio della torta e tutto il resto, Apollo e Silvia decisero di scrivere una lettera al fratello perchè non ce l'avrebbero mai fatta a passare in ospedale prima di partire per il viaggio di nozze.
“Allora” spiegò Silvia “Consegnate questa lettera a Sirius da parte nostra, solamente quando noi saremo arrivati a Parigi, chiaro?”
“Chiarissimo” confermò Chibiko, sorridendo a trentadue denti. “Non preoccupatevi, anche se si vorrà alzare dal letto noi e le sue ossa rotte saremo lì a fermarlo!”
“Ci contiamo” disse Apollo. Silvia, intanto, continuava a scrivere.
“Ehi” disse Pierre “Perchè non gli mettete anche qualche foto del matrimonio? Avevo una macchina a sviluppo istantaneo. Potrebbe fargli piacere”
Nessuno considerò l'idea. Sirius non avrebbe mai permesso che la sua sorellina vestisse alla maniera dei plebei con quel semplice abito da sposa; soprattutto considerando lo sposo, quella non sembrava una felice idea.
“Meglio di no” dissero in coro tutti gli altri.
“Finito.” disse Silvia, alzandosi “Tieni, Chibiko, contiamo su di te e Reika, che ha un incredibile potere calmante su mio fratello.”
“E ora..” disse Apollo, prendendo Silvia in braccio. “Andiamo, che è già tardi!”
“Eh?” chiese lei, guardandolo sorpresa.
“Ciao, ragazzi, ci vediamo tra un mese!” disse lui e cominciò a saltellare come quando aveva quattordici (?.?) anni, per arrivare in tempo alla macchina che li avrebbe portati in aeroporto.

Due settimane dopo, Chibiko e Reika entrarono nella stanza di Sirius con la lettera da parte della sorella.
“Ecco..” disse Chibiko, cercando di trovare le parole giuste. “Ehm..”
“Questa è per te, da parte di Silvia, che non può venire”
“Sta poco bene?” chiese lui, preoccupato.
“No.. sta benissimo è che..” cercò di dire Chibiko, mentre Sirius la guardava stranito. “Oh, insomma! Leggi!” e gli consegnò la lettera.
Sirius la aprì, titubante, non sapendo cosa avrebbe dovuto aspettarsi. Lesse la prima riga e corrugò la fronte, lesse la seconda e inarcò le sopracciglia, a mano a mano che leggeva la sua espressione peggiorava sempre di più. Quando arrivò alla fine, per la rabbia, strappò la lettera in mille pezzettini, e Chibiko e Reika fecero appena in tempo a correre fuori per non essere vittime delle sue grida e dei suoi istinti omicidi.
Mentre Silvia e Apollo erano lontani chilometri da lì.

Caro Sirius,
oggi è il giorno più bello della mia vita, non fraintendere, non è come pensi tu. Oggi è il giorno del mio matrimonio, e non immaginerai mai chi è lo sposo. Lo so, la cosa non ti piacerà affatto, ma magari un giorno imparerai ad accettarlo: ebbene, lo sposo è proprio Apollo.
Immagino che quando leggerai questa lettera noi saremo in un lussuoso albergo francese, siamo partiti per il viaggio di nozze prima che tu lo sapessi, perchè sospettavamo che piuttosto che vederci partire insieme saresti morto. Il matrimonio è stato un successone, ci siamo sposati nella cappella della Deava, che è sempre stata casa nostra. Torneremo tra un mese, spero che non sarai arrabbiato.
Abbiamo in programma un sacco di bambini, perciò penso proprio che diventerai presto zio, non te lo scrivo per farti venire un infarto prima del tempo, è solo per prepararti psicologicamente.

Silvia

P.S. Apollo voleva mandarti delle foto del matrimonio, perchè Pierre aveva la macchina fotografica a sviluppo istantaneo, ma.. avevamo già chiuso la busta.. ci vediamo quando ritorno!

Silvia

FINE

  
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