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Autore: Deathbed    04/03/2013    2 recensioni
Charlotte era nuda, chiusa in camera sua. Si stava guardando allo specchio.
Si stava guardando la pelle bianca, le gambe lunghe e magre, il livido sotto il seno. I capelli neri e lisci che le spiovevano sulle spalle, gli occhi grigi e freddi. I polsi martoriati, da cui stavano ancora uscendo dei rivoletti di sangue.
Distolse lo sguardo dallo specchio.
Era sempre in silenzio, Charlotte. Era sempre fredda.
Non aveva amici, e non ne voleva. Nessuno voleva essere sua amica, ma tutti sapevano chi era. Era una di quelle persone che quando qualcuno vede a scuola, tutti cominciano a bisbigliare, smettendo subito se lei per caso si volta, e ricominciando appena se ne va. Le ragazze le odiavano per la sua bellezza, perché i maschi parlavano sempre di lei. Ma a lei non interessava. Lei li odiava, gli uomini.
Tutti sapevano chi era, ma nessuno la conosceva.
Nessuno poteva immaginare cosa c'era dietro quell'aria sempre così strafottente, disinteressata, di chi pensa di vivere mille metri più in alto rispetto agli altri. Nessuno era mai stato a casa sua.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Scusate, vi prego. Prometto che la prossima volta che comincerò una storia la finirò prima di postarla. Comunque...finita! Grazie mille a tutti quelli che hanno letto e recensito e seguito <3 ah e non odiatemi per il finale, vi prego :c
Comunque tanto per farvi sapere ho un altro paio di storie in mente, ma non so se le posterò...devo vedere come vengono D:
Hasta la vista!



-The End.



This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend, the end
Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end
I'll never look into your eyes
Again

{The Doors-The End}



morte: [dal latino mortem, acc. di mors=morts] cessazione di quelle funzioni biologiche che definiscono gli organismi viventi. Essa si riferisce sia ad un evento specifico sia ad una condizione. Con la morte, termina l'esistenza di un essere vivente.


Facciamo finta che le cose non siano andate così. O almeno, non del tutto.
Facciamo finta che, la mattina dopo quel giorno, Bill e Charlotte si siano svegliati. Facciamo finta che si siano rivestiti con tanti baci e carezze e che siano andati a fare colazione insieme, come una coppia normale. Facciamo finta che Bill le abbia raccontato di quello che aveva sentito ieri sera, su suo padre, e che Charlotte lo abbia consolato. Facciamo finta che Bill, poi, sia andato a casa della ragazza e che l'abbia fatta pagare ad Henry per quello che aveva fatto, per tutto quello che aveva fatto. Facciamo finta che poi i ragazzi siano scappati a Los Angeles, e abbiano vissuto lì, insieme, e che Bill abbia creato Axl, e con lui i Guns n' Roses, e che siano diventati ricchi e famosi e che siano rimasti tutti insieme, per sempre, per sempre felici e contenti! Ma, ovviamente, questo non è ciò che è toccato a Bill e Charlotte.
Le cose non sono andate proprio così.
Quella mattina, dopo essersi svegliati, Bill le ha raccontato quel che aveva sentito la sera prima. Hanno parlato, a lungo, e hanno deciso che...beh, che dovevano andare via. Via, lontano da tutto quello schifo che li aveva circondati per tutto quel tempo, lontano dalle loro famiglie, lontano anche da loro stessi, per quanto fosse possibile!
Si erano dati appuntamento a quella sera stessa. Così avevano un po' di tempo per preparare tutto il minimo indispensabile per andar via, e soprattutto Bill avrebbe avuto un po' di tempo per chiedere aiuto ad un suo vecchio amico, un certo Jeffrey, per rubare una macchina. Quindi, lasciamo Bill e Jeffrey al loro furto d'auto.
Charlotte nel frattempo era andata a casa, ma le cose non erano andate esattamente come immaginava.

Ovviamente, immaginava che molto probabilmente avrebbe dovuto subire, di nuovo, le ire di suo padre, ma questa volta era diverso. Questa volta era pronta, Bill l'aveva cambiata; non si sarebbe lasciata sfiorare, si sarebbe difesa con le unghie e con i denti!
Quando arrivò a casa, c'era un silenzio di tomba...sembrava non ci fosse nessuno. Salì al piano di sopra, e vide che sua madre era a dormire...sempre se stesse dormendo davvero. Charlotte fece per voltarsi, chiudere la porta e andarsene, quando sentì una fitta alla schiena. Spalancò gli occhi e si portò una mano sulla schiena sentì caldo e bagnato, e vide che era sporca di sangue.
Dicono che, quando muori, il tuo cervello rimane attivo per sette minuti. Charlotte l'aveva sentito da qualche parte, forse in una di quelle famose lezioni di scienze. In quei sette minuti la ragazza morente si rese conto di alcune cose. Si rese conto che quello che aveva sempre temuto (che però non aveva mai voluto neanche pensare) si era avverato. "Sai papà, un giorno mi ucciderai. Andrai un po' troppo oltre il limite e fine della storia"
Si rese conto che era tutta colpa di Bill...se non lo avesse mai incontrato non sarebbe successo mai niente. Però lo amava, più di qualsiasi altra cosa, lui l'aveva salvata, in un certo senso, le aveva ridato la vita! Ma l'aveva anche fatta morire...se solo fosse andato con lei, se solo l'avesse difesa.
Però lo amava!
I hate everything about you, why do I love you?

Bill, ovviamente, non sopravvisse a lungo. Poco dopo aver scoperto quel che era successo a Charlotte, impazzì. Passava i giorni a piangere e ad odiarsi per non essere riuscito a fare niente, a fermarlo. Era stato un'idiota, come aveva potuto lasciarla tornare a casa da sola?!

Finì per suicidarsi. Meglio vivere con i fantasmi e le ombre che continuano a tormentarti, o morire e ricongiungersi per sempre ad essi?

  
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