Equilibrium
«È
per il tuo bene. Per il nostro
bene. Capisci?»
Quante volte gliel’aveva ripetuto,
quella fottutissima donna?
Tutte nel giro di dieci minuti buoni,
in cui era rimasta lì, con quello squallido e svagato
sorriso tipico di una
mente malata.
Perché in effetti lei era
malata.
Lei,
suo marito, la gente. Miyako era
semplicemente una piccola cittadina piena di folli che rifiutavano
l’avanzamento della tecnologia. Testardi.
Teitoku avrebbe voluto dire qualcosa.
Eppure non ci riusciva. Doveva essere
per il sangue che gli saliva in gola.
«Mostro.» mormorò la donna che era
stata sua madre, il volto sporco di sangue del suo stesso figlio.
L’aveva accoltellato senza neppure
pensarci, in un raptus di rabbia.
Sapeva che sua madre non giudicava di
buon occhio il fatto che fosse un Esper. La disgustava, in
realtà, anche se non
l’avrebbe mai ammesso.
Un lamento fievole uscì dalla sua gola
mentre Kakine si rialzava, il piccolo torace grondante di sangue che
gli
macchiava i vestiti.
Non sentiva più nulla. Né dolore al
petto né al cuore straziato.
Neppure rabbia. Solo apatia, placida
apatia.
E ad un tratto i suoi piedi si
muovevano da soli, attraversavano la stanza ed arrivavano a lei.
Vide la sua stessa mano poggiarsi su
quella della madre, che teneva il coltello da macellaio. Semplicemente
la
strinse, mentre lei gemeva in modo strozzato.
E poi tirò.
Quando il braccio esplose in
una pioggia di schegge sanguinolente non batté ciglio.
Neppure un po’ di rimpianto.
La coperta di cotone era attorcigliata
attorno alle gambe, la maglietta appiccicata al petto a causa del
sudore. Si
passò la lingua sulle labbra secche.
Erano anni che non faceva più quell’incubo.
Cercò di non pensarci, mentre si coricava nuovamente.
Il giorno dopo avrebbe avuto parecchie
cose da fare, nessuna di queste riguardanti il suo disastroso passato.
A
n g o l o :
Allora,
premettiamo che
non so assolutamente da dove sia venuta fuori questa Flash.
E neppure perché io stia
scrivendo in rosa pesca.
So solo che dovevo
scrivere della roba su Teitoku.
Perché lui è
effettivamente il mio personaggio preferito di tutta la serie.
Amoruccio.
Beh, in effetti pure lui
è affascinante, solo che il suo passato non è
approfondito propriamente nella
Novel.
Così ne ho inventato uno
io. Tremate, mortali.
No, stando seri, spero
che si sia capito che abitava in un villaggetto bigotto dove gli Esper
erano
malvisti. Una roba tipo medievale, ma spero d’effetto.
Ed è proprio da questa
differenza che scaturisce l’odio da parte della madre che lo
accoltella.
Occhei, una dose di
troppo (?).
La dedico a Depeep, che
mi ha dato l’idea mentre discorrevamo sulla Novel.
E comunque dovevo
continuare la mia serie sui i Level 5.
Quindi ci vediamo alla
prossima con Misaka Mikoto.
Nill