05/03/2013
1 recensioniUna vita alizarina e cremisi
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Pennelli.
La sua vita era piena di pennelli, di strumenti, di attrezzi per migliorare.
Le sue minuscole falangi si posarono con leggerezza su quel pennello piatto, largo, e lo intinse in pigmenti rubicondi che si posarono inetti su quella meravigliosa, enorme, vivente tela. Riteneva che quel supporto fosse incantevole e, alla luce di ciò, si intristiva nel constatare che la ressa attorno a lei non fosse del medesimo parere. Adesso quel poderoso pennello inizia a descrivere lunghi tratti ardenti in tutta la dimensione di quella ciclopica tela, vivente sottolinea, che passivamente accetta di essere torturata da quel delicato strumento. Tortura, voluta e desiderata, da quell’ormai distrutto supporto. La tela, ormai, era intrisa da vivaci tinte di alizarina e cremisi; queste rimanevano lì, immobili, su quel supporto ormai torturato abbastanza. Adesso si guardava allo specchio: immagine compiuta e perfetta di quella ineccepibile bellezza.
Voci fuori campo.
Esce dalla sua inconcepibile dimensione mentale e guarda attorno a sè quanto rimane di quella opera d’arte; una vasca da bagno, un lavandino, uno specchio.
La sua testa grondante di tintura vermiglia.
Note: forse non si capisce, ma semplicemente ho descritto l'atto del tingersi i capelli.