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Autore: Gabx    05/03/2013    1 recensioni
Rachel è arrivata a Lima e frequenta le normali lezioni dei ragazzi della sua età ma non è una semplice alunna di un semplicissimo liceo. E' una spia, inviata per controllare la zona di Lima in Ohio. Anche se appena diciassettenne, ha già un passato oscuro. Qui incontra i suoi futuri amici e amiche. Ma soprattutto Lei che riuscirà a spezzare la sua corazza.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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6. Promises
 
 
“Quinn!Ti ho trovata!!Dove eri finita?”mi gridò Santana. La vidi dirigersi verso di me lungo il corridoio. Doveva pure accadere. Non potevo evitarla per sempre.
Mi fermai ad aspettarla. Non mi aspettavo che mi abbracciasse ma uno schiaffo, quello no. Molte persone si girarono verso  di noi. Le presi un braccio e la trascinai un’aula vuota.
“Che cavolo ti prende??”chiesi. La guancia mi doleva.
“A me? Sei tu quella che non mi dice più nulla da giorni? Ho bisogno di sapere cosa succede!”
“Cosa dovrebbe star succedendo?”domandai, fissandola negli occhi. Mi accorsi di quanto stesse male, aveva gli occhi rossi e la coda da Cheerios non era perfetta.
“Stai bene?”le chiesi avvicinandomi. Le misi una mano sul braccio ma lei la scansò.
“Tutta questa storia con Rachel mi sta rovinando la vita!”urlò fuori di sé.
“Che dici?”Mi stavo stupendo sempre di più. Cosa c’entrava Rachel?
“Io e Brittany ci siamo lasciate .. e sto così .. male.”disse solo prima di ricominciare a piangere.
La attirai a me e la abbracciai. All’inizio cercò di staccarsi ma rimase nella mia stretta fino a quando non si liberò di tutto il peso che la opprimeva. Mi disse di cosa avevano discusso e  cosa era successo. Potevo capire Brittany e volevo aiutare Santana ma non potevo. Avevo promesso a Rachel di non dire nulla. Solo mentirle. Ma era davvero questo il tipo di rapporto che volevo avere con i miei amici? Ora potevo capire Rachel. I segreti ti tengono lontano da quelli che ami. Me ne sarei di sicura pentita ma non le avevo mai mentito e non potevo iniziare adesso.
“Santana, ascoltami. Aggiustiamo tutto con Brittany ma devi sapere qualcosa. L’unica che dovrà sapere oltre a te è Brittany.”Mi guardò stupita. L’avevo presa in contropiede.
“Cosa dici?”chiese.
“E’ qualcosa che ho promesso di non dire ma non voglio mentirti ..”iniziai ma lei mi fermò.
“Una promessa va mantenuta. Io non voglio farti rovinare tutto. Apprezzo il tuo pensiero ma no, grazie. Ho conquistato Brittany una volta e mi batterò ancora di più per riaverla. Lei è l’unica per me ma non voglio metterla in pericolo con segreti che ci terrebbero lontane. “
“Santana!Sei sicura? Io non voglio mentirti..”provai di nuovo. Era davvero importante per me.
“Ho detto di si e non devi preoccuparti.”Mi abbracciò forte. Mi prese a braccetto e andammo alle prove del Glee.
 
 
Kurt mi stava scortando verso l’aula del Glee. Mi avevano concesso di riprendere le lezioni a patto che non lasciassi mai il fianco di un agente. Non era sicuro ma non c’erano ancora segni che Jesse sapesse dove potessi trovarmi. Entrai nell’aula e fui subito circondata dai ragazzi che si preoccuparono per me. Mi sedetti vicino a Quinn. Le sorrisi e la vidi ricambiare raggiante. Mi accorsi dello sguardo di Finn su di me. Era seduto alla batteria. Gli feci mezzo sorriso. Si rilassò. Facile come puoi calmare le preoccupazioni di quel ragazzo. Notai come Kurt e Blaine fossero affiatati nel cantare “Love Story” di Taylor Swift, scelta da Blaine.
 
So I sneak out to the garden to see you
We keep quiet, because we’re dead if they knew
So close your eyes .. escape this town for a little while
Oh, oh …
 
Erano molto dolci insieme. Si vedeva che Kurt era affascinato da Blaine che era completamente in balia degli occhi dell’altro. Sembravamo io e .. mi girai a guardarla. Il sguardo era così profondo e sprigionava un sentimento che non avevo mai visto prima e che non sapevo definire. Mi sentii afferrare la mano. Riconobbi il suo tocco. Il calore del suo palmo mi accompagnò per tutta la lezione. Fino a quando Quinn chiese di fare un duetto con me il giorno dopo e il professore si entusiasmò a queste parole. Mentre uscivamo dall’aula alla fine dell’ora, la mano di Quinn mi lasciò per la prima volta. Mi mancò quel contatto.
“Allora, quando ci troviamo? Va bene, ora?”chiesi. La vidi sorridere. Annuì.
“Ma e Kurt?”domandò lei. Feci spallucce. Per un po’ potevo cavarmela da sola. Comunque per sicurezza chiamai un agente che ci venisse incontro.
“Ha altre cose da fare.” Ammiccai verso Kurt e Blaine che uscivano insieme dall’edificio.
“Aaah .. capito.”Sorrise e mi beai di lei. Era davvero bellissima.
Salimmo in auto e andammo a casa sua. Informai Quinn di tutto e di come saremmo state protette da un agente fuori casa sua. Lei non se ne curò. Bastava che fossi al sicuro. Quanto era dolce.
Casa sua era molto confortevole. Ampie finestre la rendevano arieggiata e assolata. Prendemmo un tè nel soggiorno su poltrone in pelle bianca raffinata. Alle pareti erano appese foto di lei da piccola. Era tenera anche all’epoca.
Poi salimmo in camera sua. Me la ricordavo bene. Andò ad aprire la porta che dava sul balcone, lasciando entrare una dolce aria primaverile.
“Ti spiace se mi metto comoda?”mi chiese.
“Fai pure.”le dissi. Mi girai per non vedere mentre si cambiava. Mi diede un buffetto sulla guancia quando finì. Indossava una semplice maglietta bianca e dei pantaloni di una tuta nera. Anche vestita così era sempre affascinante e bellissima.
“Che canzone hai scelto?”le chiesi. Lei aveva proposto il duetto.
“Pensavo di fare The Only Exception dei Paramore. Ti va?”chiese. A quelle parole il mio cuore prese a battere forte.
Eravamo una di fronte all’altra e iniziammo a cantare. La sua voce si adattava perfettamente alla mia. Ci avvicinavamo cantando e quando finimmo i nostri visi era eccezionalmente vicini. Quando ero con lei, dimenticavo ogni mia fissazione. Tutto. Spariva tutto dentro i suoi occhi verdi. La vidi mordersi piano il labbro inferiore. L’unica cosa che desideravo era baciarla.
Improvvisamente vidi un movimento alle sue spalle. Qualcosa che non andava. Con malagrazia gettai Quinn a terra mentre un colpo partiva dalla pistola. Mi gettai subito contro la porta che si richiuse. Sfilai la pistola e ficcai Quinn nell’armadio intimandole di non muoversi. Chiusi le ante e iniziai pian piano a scendere le scale. Controllai la casa ma era tutto in ordine. Ripresi l’agente che si era fatto abbindolare. Jesse era potuto entrare perché aveva attirato il ragazzo nella direzione opposta. Mi avevano inviato proprio il primo sprovveduto. Ero arrabbiata. Non con lui ma con me stessa perché Quinn aveva rischiato di morire per colpa mia. Pensavo davvero di essere al sicuro? Di poter andare tranquillamente in giro? Avevano ragione. Dovevo sparire. Una nuova identità. Una nuova vita. Ma non potevo .. non volevo. Eppure avevo appena messo in pericolo lei e chissà cosa sarebbe potuto accadere. Ora che sa dove sono, farà presto a raggiungermi. Dovevo allontanarmi. Non mi sarei mai perdonata se fosse successo qualcosa a Quinn o a chiunque altro. Dissi all’agente di andare alla base e di fare rapporto. Salii lentamente le scale e rientrai in casa. In camera feci uscire Quinn che mi saltò addosso.
“Oddio .. ho avuto così paura ..stai bene? Era lui?”Mi teneva stretta e alla fine scoppiò a piangere. Era molto scossa.
“Si, era lui. Sto bene, non mi è successo nulla.. ma poteva capitarti qualcosa..”iniziai. Nascose il viso nell’incavo del mio collo. La feci calmare e poi dissi quello che dovevo dirle. Lentamente la allontanai da me.
“Quinn .. io devo andare via ..”
“Va bene ma domani ci vediamo, vero?”mi chiese. Gli occhi verdi mi fissarono a lungo.
Distolsi lo sguardo.
“Non posso rimanere ..”
“Che vuol dire? Non capisco.”continuò lei. Le presi la mano e la intrecciai alla mia.
“Ti ho messa in pericolo.. pensavo di essere al sicuro, di poter avere una vita normale come tutti ..”
“Ma tu puoi!Sei qui adesso!Rimani!”
“Io  non sono normale .. non posso più cambiare il corso della mia vita. Pensavo di si ma la verità è che non si può essere diversi da ciò che si è.”
“E quindi? Ora te ne andrai? E per quanto?”chiese. La sua voce era di nuovo incrinata per il dolore.
Non risposi. I suoi grandi occhi verdi si spalancarono ancora di più.
“Non tornerai ..”
Scossi la testa. Lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi. Mi maledissi perché la stavo facendo soffrire ma doveva capire che era per il suo bene.
Mi alzai dal letto. Mi seguì nel gesto. Eravamo di nuovo una di fronte all’altra.
“Questo è davvero un addio?”mi chiese. Avrei voluto gridare che non era così ma non potevo. Avevo preso la mia decisione. L’avrei salvata. La strinsi fra le mie braccia e la sentii tremare.
Mi staccai da lei e mi girai per uscire quando mi trattenne. Mi ritrovai di nuovo in contatto con lei.
“Non posso lasciarti andare senza fare questo.”
E mi baciò. Le sue labbra sapevano di ciliegie ed erano le labbra più morbide che avessi mai baciato. Fu un bacio lento e dolce. Ci beavamo delle nostre bocche e le lingue giocavano a rincorrersi.  Non avremmo mai voluto staccarci  ma avevamo bisogno di respirare. I nostri occhi scintillavano. Volevo baciarla ancora e ancora ma non potevo.
“Torna da me quando questa storia sarà finita.”sussurrò. La baciai sulla fronte senza dire nulla. Mi allontanai con il ricordo di questo momento. Non le potevo promettere di tornare. La mia vita era troppo imprevedibile e non si fanno promesse che non si possono mantenere.
 
 
 
Erano passati alcuni giorni da quando io e Rachel ci eravamo baciate. Non l’avevo più vista. Mi mancava da morire. Chissà quando sarebbe tornata ..
Mi avvicinai al mio armadietto per prendere alcuni libri. Dovevo studiare matematica quel pomeriggio. Ero rimasta sola e non volava una mosca. Era troppo tranquillo. Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata mentre mi dirigevo verso il parcheggio. Cercai le chiavi nella borsa. Dove diavolo erano finite? Respiravo affannosamente mentre tentavo di aprire l’auto. Mi caddero  le chiavi a terra. Merda! Mi chinai a prenderle, aprii l’auto e mi infilai dentro. Mi sentii al sicuro.
“Salve,Quinn ..”Una voce sconosciuta mi raggiunse alle spalle e un panno mi coprì il naso. Poco dopo persi conoscenza. 
  
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