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Autore: artemisia reight    06/03/2013    0 recensioni
[Funny Games]
la storia è tratta dal film del 2007 Funny Games U.S. ma in questo caso la vittima e l'assassino si innamorano...
Genere: Horror, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Tom, te l’ho detto, io non sbaglio mai. Me ne sono accorto subito, questa qui vale!” Jerry mi indica e parla di me come se non fossi nella stanza e io non riesco neanche a capire bene quello che sta dicendo perché Anne, ancora abbracciata al suo cuscino, piange a dirotto e singhiozza rumorosamente. “Scusa, di cosa stai parlando?” intervengo, temendo che si tratti di una qualche specie di tortura che vogliono testare su di me.  “Nulla…” dice Jerry. “Sai che saresti davvero brava come serial killer? So che ti piace il genere” interviene Tom, probabilmente rendendosi conto troppo tardi che doveva tenere la bocca chiusa. “Oh, emm… ovviamente era solo un’idea…” aggiunge subito dopo. “Ma cosa dite? E’ semplicemente assurdo. Io non sono un serial killer! Io sono una ragazza normale, che non uccide la gente!” dico allarmata. “Ma l’hai già fatto” mi fa notare Tom. Guardo il corpo senza vita di Nathaniel accanto a quello di Cam e ricordo la sensazione che ho provato. Era così bello… e se fossi davvero una ragazza malata che adora uccidere e non ci sta con la testa? Oh dio, sarebbe terribile! Fatto sta che mi è piaciuto. E se penso alla possibilità di rifarlo sento un fremito di impazienza. “E’ semplicemente assurdo” ripeto, più per me stessa che per loro. Ma le possibilità sono due: o divento una pazza omicida o mi faccio ammazzare. Se devo scegliere tra avere una vita da criminale o non avere proprio una vita, preferisco di gran lunga la prima ipotesi. Che faccio adesso? Entrambi mi guardano, come aspettandosi che dica qualcosa, ma ho la gola secca e non riesco a spiccicare parola. “Io…” comincio, senza sapere come continuare. Jerry si alza dal divano su cui era seduto e mi viene vicino. Mi da un bacio, così, inaspettatamente. Io strabuzzo gli occhi ma gli restituisco il bacio ed in un attimo so cosa devo fare. “Cioè dite che posso unirvi a voi?” domando per chiarire la situazione. Tom e Jerry annuiscono e quest’ultimo sorride. “Va bene” dico infine “ma ad una condizione: lasciate in vita Anne. Non posso lasciarla morire, è la persona con cui sono cresciuta! Vi prego. Altrimenti non mi importa. Non posso vivere con questo rimorso. Se la uccidete lascerò che uccidiate anche me”. “No, no, va bene” Jerry annuisce “ormai è completamente andata, non farà mai i nostri nomi. In più tu cambierai il tuo, quindi possiamo lasciarla vivere, non ci sarà d’intralcio”. “Anne” la chiamo, ma lei continua a ripetere il suo mantra insensato. “Anne!” ripeto, alzando la voce. Lei si volta, guardandomi con occhi vitrei ed arrossati dalle troppe lacrime. “Io vado con loro” le dico lentamente, sperando che mi capisca “chiaro? Vado via con loro. Ora chiamerò un’ambulanza e loro ti diranno cosa fare. D’accordo? E’ tutto apposto, sei salva, capito? Anne mi senti? Ti prego, dimmi che mi senti!” lei non risponde, ma continua a fissarmi, scuoto la testa, rassegnata, e le do un bacio sulla guancia “ti voglio bene” sussurro. Jerry mi circonda le spalle con un braccio e mi accompagna fuori insieme a Tom. Fuori è buio, ma vedo l’alba alzarsi pigramente all’orizzonte. Saliamo tutti e tre sulla barca dei vicini e Tom prende le redini. Il vento è poco e l’aria è stranamente calma. Afferro il braccio di Tom con l’orologio e noto con felicità che sono le quattro del mattino. Guardo Jerry, che mi sorride. “Che c’è?” domanda, felice. “Ho vinto la scommessa” gli faccio notare. “Eh già” annuisce. “Voglio una ricompensa…” lo abbraccio e lui mi afferra saldamente. Tiro fuori il coltello dalla tasca posteriore dei suoi pantaloncini bianchi e glielo infilo nel petto. Lui emette un grido strozzato, sputando un po’ di sangue. Tom si volta e se ne accorge, ma io sono più veloce di lui e lo graffio con il coltello sul volto. Fortunatamente gli prendo l’occhio e lui, mettendosi entrambe le mani sull’orbita sanguinante, barcolla fino a cadere dalla barca nel fiume nero e profondo. Jerry si sta ancora tamponando il petto, tentando invano di espirare più aria possibile. Metto una mano dentro l’acqua e la ritiro subito. “Wow” commento, scuotendo il braccio e rabbrividendo “sarà sotto lo zero!”. Lui mi guarda con uno sguardo indecifrabile, ma di sicuro non se lo aspettava. “Sai” sorrido, con uno sguardo soddisfatto quasi quanto il suo quando mi ha visto uccidere mio cugino “la vendetta è un piatto che va gustato freddo”. Lo spingo nell’acqua e la osservo tingersi lentamente di rosso. “Bhè” rifletto “ora il problema è imparare a portare la barca” mi stringo nelle spalle “Troverò un modo…”.

                                                                              FINE



Ehi, un attimo. Pensavate che sarei tornata da Anne e alla mia vita? Eh no. Il fatto che abbia finto sul mio amore per Jerry non significa che abbia finto anche sulla mia passione per gli omicidi! ;)

  
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