Eccomi
qui, chiedo perdono per non aver aggiornato, ma il weekend
scorso sono stata letteralmente sequestrata a casa della mia amica a
causa
della neve (60 cm!!!!!!!) comunque…
Rieccomi, temo di aver creato confusione nel capitolo precedente
chiamando la
ragazza con due nomi differenti. E chiedo venia per questo,
sarà comunque
spiegato in questo capitolo. Ora vi lascio leggere, perché
suppongo sarete
tutti curiosi di sapere cosa diavolo succederà adesso!
Let’s
go!
52.Bastards
«Signorina
per quale motivo il matrimonio è stato
annullato?» mi chiese la giornalista.
«Io…io
non ne voglio parlare» risposi.
«
È a causa di quanto pubblicato dai giornali di
stamattina?» insistette un altro.
«Sentite,
lasciatemi stare! Ora non sono in condizione di
parlarne, quindi vedete di sparire. È tutta colpa vostra se
adesso sono qui,
così. Siete contenti di avermi rovinato la vita pubblicando
quelle cose? Bene,
sono contenta per voi. Ma adesso andatevene!» gridai
facendoli allontanare da
me.
Lydia mi aveva
lasciato la sua stanza, a casa dei suoi
genitori. Sapeva che non ero in condizione di rimanere da sola.
---
Mi svegliai di
soprassalto.
Terrorizzata.
Ero nel mio
letto. Lydia
respirava profondamente accanto a me. Michail dormiva come un ghiro.
Guardai
l’ora sulla sveglia.
Erano solo le 2.00.
Sospirai, quindi
mi rigirai nel
letto e mi riaddormentai.
Grazie al cielo
era stato solo
un incubo.
---
Avevo visto
quella tipa altre
volte, ma non riuscivo a ricordare dove.
La vidi seguire
Tom verso il
bagno, poi notai che lanciò un’occhiata oltre il
nostro tavolo. Mi voltai per
trovare il “destinatario” del suo sguardo e vidi
lui.
Il
più grande bastardo ficcanaso
della storia del giornalismo.
Jerome Crousseau.
Ecco chi era
lei. La sua donna.
Ecco perché stava seguendo Tom.
Merda!
Mi alzai di
scatto e raggiunsi
Tom, che con le spalle al muro era stato letteralmente assalito da
quella
bionda.
«Tom!»
esclamai, mettendomi in
mezzo al raggio d’azione della macchina fotografica.
Lei si
voltò nella mia
direzione, livida di rabbia.
«Che
vuoi?» mi chiese.
«Tu
sei Sarah Crousseau,
giusto? Con che nome ti sei presentata stavolta? So che hai la fama di
essere
un’ottima attrice. Ora ti do un consiglio da amico. Sparisci.
Ho visto il tuo
compare in fondo al locale. Avete cinque secondi per uscire o chiamo la
polizia. So benissimo che avete un paio di denunce per stalking e anche
per
estorsione, quindi vedete di far sparire i vostri brutti musi da qui
dentro»
dissi avvicinandomi abbastanza in modo che mi sentisse solo lei.
Il suo sguardo
era cambiato. Si
allontanò in fretta e dopo poco la vidi uscire dalla porta
accompagnata dal
bastardo.
Tom era ancora
appoggiato al
muro, con uno sguardo sconvolto.
«Hey,
tutto apposto?» gli
chiesi avvicinandomi.
«Più
o meno…cazzo stavo per
combinare un bel casino» disse.
«Ma
non è successo nulla…e poi
non hai tutta sta colpa. Sei ubriaco e anche stanco. Andiamo a casa.
È meglio
che per domani mattina tu sia in perfetta forma».
Saldammo il
conto e tornammo a
casa. Non raccontammo nulla agli altri giusto per non allarmarli.
---
La casa era
silenziosa e
ordinata.
E rimase
così per un paio di
secondi dopo il nostro ingresso.
«Io ho
fame!» esclamò Tom,
quindi si rintanò in cucina e cominciò a
trafficare con le antine dei mobili,
pentole, padelle, piatti e bicchieri.
«Tom!
Sveglierai le ragazze se
vai avanti a fare questo puttanaio!» sussurrai.
«Grazie
per le ragazze Gustav»
disse Simone entrando in cucina.
«Mamma?!?»
esclamarono i due
gemelli, alquanto allarmati.
«Sì
ragazzi…ora Tom, tesoro,
domani mattina tecnicamente dovresti sposarti. Direi che è
il caso che tu vada
a letto, non trovi?» disse, prendendo una padella dalle mani
del mio amico.
Lui
annuì, quindi si dileguò,
seguito a ruota da Bill.
«Grazie»
le dissi, poi andai
anche io a dormire.
---
Mi accesi una
sigaretta,
stiracchiandomi e sbadigliando.
«Non
è ora che vada a letto
anche tu?» mi chiese Simone.
«Sì
sì, ho solo bisogno di un
secondo di tranquillità.
«Io mi
ritiro ragazzi, ci
vediamo domani mattina» disse Gordon sbadigliando e
allontanandosi.
«Georg
tutto ok?» mi chiese la
madre di Tom.
Annuii poco
convinto.
«Georg
Listing, ti ricordo che
ti conosco da quando eri un ragazzino e non sei mai stato capace di
dire balle.
È tutto apposto?» chiese nuovamente sedendosi
accanto a me e prendendo una
sigaretta dalla vestaglia.
Sospirai.
«Sì
tutto apposto, solo che lì
al pub abbiamo rischiato lo scandalo, per colpa di un paparazzo
bastardo».
«Raccontami
tutto».
Le dissi di
Jerome, le dissi
della sua “compagna”, di come si era avvicinata a
Tom, di come volevano
rovinare il giorno più bello della vita dei miei due amici.
«L’importante
è che ora sia
tutto apposto. Vai a dormire Georg, è tardi e domattina
dovrete essere tutti in
perfetta forma».
Le sorrisi e
andai in camera
mia.
Aveva ragione.
Era tutto
apposto e nessuno sarebbe riuscito a rovinare il matrimonio del mio
migliore
amico.
Eccoci,
ho finalmente finito. Scusate ma oltre alla neve ho
avuto problemi col pc :’( quindi è stato un
travaglio finire il capitolo.
Comunque
il titolo è veramente idiota…o quanto meno la
citazione
è proprio idiota a parer mio e me ne vergogno un
po’.
È
una parola (sì una parola, totalmente decontestualizzata tra
l’altro)
dalla canzone “Walking disaster” dei Sum41. La frase d’origine
sarebbe:
A walking disaster
The son of all bastards […].
Mi
scuso anche per la cortezza, ma siccome adesso c’è
il
matrimonio, non mi sembrava il caso di metterlo assieme :D
Ora
vi lascio che provo a scrivere ancora un po’, ma credo che
non produrrò molto visto che tra venti minuti devo uscire :D
Al
prossimo capitolo! Bye <3