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Autore: Fake_Brit    07/03/2013    3 recensioni
[Spoby, 2x25]
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Mentre pigiava il piede sull’acceleratore in direzione Rosewood, con la voglia di rivederla che palpitava dentro di lui come un tamburo, quella frase gli saltò in mente, come un promemoria. Posto sicuro, aveva detto. [...]
Quando la sentì sorridere contro la sua spalla, l’ultimo tassello del puzzle si unì agli altri e, finalmente, Toby Cavanaugh sentì di essere a casa.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Toby Cavanaugh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per Elena – Els – con la speranza che un Toby tutto per noi sia davvero da qualche parte.
Bels.
On the way home
<< Non ho mai avuto un posto sicuro dove rifugiarmi, ma adesso mi sembra di averlo, quindi voglio che tu stia al sicuro. >> La voce di Spencer gli rimbombava nel cervello, come se fosse stata lì, la testa appoggiata sulla sua spalla.
Ricordava quando gli aveva detta quella frase e quanto ne fosse stato sorpreso. Prima che Alison morisse, – quando Spencer, Hanna, Emily ed Aria non erano altro che ombre nella sua vita e bersagli da colpire col suo astio – aveva sempre dipinto Spencer come un iceberg, imperturbabile ed inimitabile nella sua perfezione. Sapeva che era l’unica a cui capitava di opporsi, seppur misuratamente, ad Alison, ma il fatto che cercasse di tenerla vicina, l’aveva portato a ritenerla uguale a chiunque frequentasse l’allora reginetta del liceo.
Adesso, alla guida del camioncino che Spencer gli aveva regalato, solo pensare a quel periodo faceva sì che Toby sentisse il cuore sprofondargli nel petto. Se avesse chiuso gli occhi, avrebbe di certo sentito le mani di Jenna, i suoi sussurri maliziosi che, tante volte, fin da quando l’idea di farla finita con quella storia aveva fatto capolino nella sua mente, l’avevano raggiunto perfino nei sogni.
Mentre pigiava il piede sull’acceleratore in direzione Rosewood, con la voglia di rivederla che palpitava dentro di lui come un tamburo, quella frase gli saltò in mente, come un promemoria. Posto sicuro, aveva detto. E lui le aveva chiesto – ricordò che era stato duro non sembrare supplichevole – di chiamarlo se avesse avuto bisogno di qualcosa.
Riusciva a vederla anche al buio, con gli occhi rivolti alla strada. Sapeva che fare affidamento sui suoi ricordi – Spencer su di giri quando esagerava con la caffeina, Spencer che si fiondava tra le sue braccia come se avesse avuto il diavolo alle calcagna, che si aggrappava alla sua giacca e premeva la bocca sulla sua con forza, come se fosse convinta che lo stesse sognando, Spencer che gli lanciava le chiavi del furgoncino che Toby era sicuro di non potersi più permettere, sorridendo. O semplicemente Spencer e il suo sguardo sempre accesso dall’ingegno. – era inutile, perché tutte quelle immagini non avrebbero mai eguagliato la vera Spencer, ma tutto, in quel momento, gliela riportava in mente e mandarla via, nonostante, metro dopo metro, le si stesse avvicinando, sarebbe stato come ritrovarsi in quel vicolo, con le ginocchia strette al petto, nell’abbraccio della tristezza, leggero ed opprimente allo stesso tempo.
Quando l’aria tiepida della sera lo investì, la sua mente era ancora concentrata su di lei, come quando l’aveva guardata dormire, cingendola con un braccio: l’iceberg era svanito. Ai suoi occhi, Spencer Hastings era fragile. E proteggerla, da allora, sarebbe spettato a lui.
*
Erano faccia a faccia. Gli occhi di Spencer sembrarono inghiottire il resto del viso, su cui il pallore della paura splendeva ancora. L’aveva visto.
In pochi passi, se la ritrovò di fronte, con la mano in aria. I suoi occhi brillavano di confusione e, malgrado fosse comprensibile, la traccia di rabbia che vi era nascosta lo sorprese.
Prima che potesse sentire lo schiocco dello schiaffo, le prese la mano tesa in aria e fu sorpreso dalla sua stessa fermezza.
Si ritrovarono fronte contro fronte in meno di mezzo secondo. Toby temette quasi di cadere per quanto velocemente si era mosso.
L’aveva riguardata a lungo, nella sua mente. Aveva persino pensato che l’avrebbe consumata. Eppure, ogni ricordo sembrò impallidire, mentre le sue labbra la sfioravano, come vecchie foto ingiallite. Perfino la sua voce, che l’aveva seguito ovunque nell’ultimo periodo, svanì, cedendo il posto alla quiete.
<< Fingere di non amarti è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto.>> ammise. Le parole gli sfuggirono dalle labbra, ammucchiandosi sul suo collo, come il respiro di un montanaro durante una tormenta, le lettere si rincorsero mentre le accarezzava il viso.
Quando la sentì sorridere contro la sua spalla, l’ultimo tassello del puzzle si unì agli altri e, finalmente, Toby Cavanaugh sentì di essere a casa.
*
E, dopo aver cominciato la terza stagione, debutto ufficialmente anche nel fandom. E chi di meglio della mia OTP? Oh, dai, non fate quelle facce! Sono tremendamente adorabili! *Momento di feels* E lo so, è una one-shot da diabete, questa.
Ma dovevo scriverla. Quella scena è… Perfetta. E… Niente, le frasi sono tradotte da me medesima dall’inglese, quindi potrebbero essere completamente diverse da quelle doppiate.
Spero che vi piaccia,
Bels.
 
 
 
 
   
 
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