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Autore: _klausmikaelson    08/03/2013    1 recensioni
Arrivò il turno di una ragazza,una bellissima ragazza dagli occhi azzurri e dai capelli neri come la pece e lucenti come diamanti.Aveva appena quindici anni,a vista d’occhio.
Come una tempesta nella mia testa iniziò un uragano di emozioni e sensazioni che non riuscii a trattenere.
–Ehi,ehi,cosa fai?Tu non puoi prendere questa roba…ti distrugge il cervello– le sussurrai con ira nelle orecchie.
–Un po’ di cazzi tuoi? –rispose lei con altrettanta stizza nelle sue parole.
–Vieni con me…– dissi afferrandola per un polso e portandola in un angolo solitario della discoteca. –Come ti chiami? – le chiesi calmando il mio tono di voce.
–Violet. –.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nessuno si muoveva,nessuno parlava. Sembrava che il silenzio urlasse dentro le mie orecchie.
–Che cosa è successo?– gridai senza però avere nessuna risposta dalla folla.
–Ho detto,che cazzo le è successo?– urlai mostrando tutta la mia disperzione.
Mi gettai per terra,le presi la testa fra le mani e controllai il battito sul collo. Era velocissimo,merda.
–Andrà tutto bene Violet,andrà tutto bene..–sussurravo mentre accarezzavo i suoi capelli in attesa di un ambulanza.
A un tratto una ragazza si fece spazio tra la folla ammutolita.
–I-Io so cosa le è successo...–balbettò quella mentre le lacrime rigavano il suo viso.
–Cosa vuol dire che sai?!Parla,cazzo,parla!– ribattei,le parole piene d'ira.
–S-Sono stata io–.
Tutti i ragazzi presenti dentro la discoteca si voltarono verso di lei,con un misto di orrore e disgusto.
–Come ti chiami?– dissi mentre l'odio che provavo per quella persona si faceva spazio nella mia mente.
–Allison– disse lei in un sussurro.
Mentre pronunciava il suo nome,sentii la sirena dell'ambulanza che arrivava. Stava per terminare tutto.
Eppure nella mia mente non potevo fare a meno di ripercorrere i minuti in cui conobbi Violet. I suoi occhi un oceano blu in cui perdersi,e le sue labbra a forma di cuore.
Le avevo salvato la vita dalla droga,ma qualcuno sembrava averla messa in pericolo. Due volte nella stessa notte...di certo la luna non era a suo favore.
Sentimmo il grande portone dello Shining aprirsi,seguito dagli schiamazzi dei rianimatori che entravano nella grande pista da ballo.
Al centro c'eravamo noi, io e Violet.
In pochi istanti i medici si fecero spazio tra la gente ed arrivarono al centro della pista.
–Che succede?–  disse uno toccando il polso di Violet.
–Lei,ha perso i sensi,una ragazza ha detto di essere stata lei la causa,io l'ho vista e l'ho presa e il suo cuore batteva fortissimo e...–.
–Si calmi,ragazzo,si calmi! Oppure avremo bisogno di portare anche lei in rianimazione,visto la condizione in cui si trova!– mi interruppe quello mentre apriva le palpebre di Violet e le controllava con una torcia.Silenzio.
–Che cosa significa questo silenzio,che cosa..–.
Tutto quello che stavo vivendo diventò fumo grigio dentro la mia mente.
 
 
–Battito regolare,si dovrebbe svegliare a minuti.– sentii mentre cercavo di scacciare tutta la confusione dalla mia mente. Dove mi trovavo? Perchè ero in quel posto.
Aprì gli occhi ma li richiusi subito dopo a causa della forte luce del sole.
Un flash nella mia mente mi riportò alla sera prima. Io dicevo a Violet di non drogarsi,lei si sentiva male,la ragazza confessava,l'arrivo dell'ambulanza e poi niente.
Aprì di nuovo gli occhi,più cautamente rispetto alla volta precedente. Decisamente meglio.
La prima cosa che percepii fu un qualcosa che mi dava fastidio nel braccio,come un pizzico.
–Che cosa sta facendo?– dissi mentre guardavo l'uomo che con una siringa prelevava il mio sangue.
–Stia calmo,è un semplice prelievo...ieri sera quando l'hanno portato qua era svenuto,proprio come quella ragazza– disse mentre indicava un letto accando al mio dove era stesa Violet.
–Che cosa le è successo? Che cosa è successo a me,perchè sono qua?– chiesi,bisognoso di fare luce su quello che era successo poche ore prima in discoteca.
–Stia calmo,non si innervosisca.Dobbiamo tenere il battito regolare per evitare un altro svenimento.Non deve accumulare ulteriore tensione–. Allora ero svenuto,ecco cosa era successo; certamente la preoccupazione per Violet stesa a terra in quel modo aveva fatto si che la paura si trasformasse ed eccomi sul pavimento,privo di sensi.
Dall'altro lato della stanza sentii le lenzuola muoversi,strusciando contro qualcosa.
Mi fu impossibile fare a meno di guardarla nei suoi splendenti occhi blu.
Un sorriso si fece spazio sul mio viso mentre vedevo che stava bene. Si toccava i capelli,poi il braccio,in cui era inserita una flebo. Non si accorse subito di me,disteso in un letto a pochi metri dal suo.
Poi di scatto si voltò e mi vide.
–Vi lascio un po' soli– disse maliziosamente l'infermiera,le provette con il mio sangue dentro la mano.
   
 
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