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Autore: Sylvia Ruth    08/03/2013    1 recensioni
Il cuore di Dave Gahan si è fermato per tre minuti... Questa è cronaca...
Ma se non fosse tutto qui?
Se la sua morte fosse stato solo un nuovo inizio?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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La sarta consegna a Dave un paio di pantaloni di pelle nera che lui si affretta ad indossare. Poi si rimira allo specchio. "Controlliamo se Mata Hari ha ragione. Passi lenti ma sicuri. Un sorriso accennato. Guarda chi hai di fronte negli occhi, come se t' interessasse... Per me sono tutte balle."

L'improvviso silenzio al suo rientro lo disorienta. "Anton, che faccio?"
"Sali sul letto e muoviti, rotolati... Come se stentassi ad addormentarti... Fingi di avere caldo o di cercare la posizione giusta... Dai l'impressione di essere un anima in pena..." Risponde senza distogliere lo sguardo da Margareth.

"Anima in pena? Facile con te che mi dai il tormento. Ma che razza di ambiente!?! Nemmeno nelle mie peggiori visioni..." Borbotta eseguendo i suoi ordini. **Come vado?**
**Alla perfezione, piccolo. Lancia quando preferisci l'occhiata che ti ho suggerito... Sexy, sensuale...**

**Nessuno si è mai lamentato di come mi muovevo in passato...**
**Da frutto acerbo ti trasformerò in uno maturo e succoso. Dimostrerai che ti sei trasformato in un uomo che sa quello che vuole e come ottenerlo. Fascino, piccolo. Fascino.**

"Martin, chiudi la bocca. Stai sbavando." Gli consiglia Andy, bisbigliandogli all'orecchio.
"Piantala!! Non sono l'unico."

Andy deve convenirne, notando le lunghe occhiate eloquenti lanciate al corpo di Dave, che sta abbottonandosi la camicia.

"Buona la prima!"Urla Anton. "Imballate le attrezzature. Aggiungete gli occhiali e il coso per le bolle."
"Ancora?" Brontola Dave stizzito. "E facciamo ridere il mondo!!"

"Segui i miei insegnamenti e nessuno riderà di te." Margareth gli è apparsa silenziosamente alle spalle. "Per quanti video ridicoli tu faccia. Aspetta di sentire le sue idee sul prossimo!"
Dave alza gli occhi al cielo."Non potresti intervenire?"

Maggie ride. "Nutro un gran rispetto per ogni forma d'arte. Torniamo a casa?"
Lui annuisce, sollevato. "ARTE??" Esclama, aprendole la portiera della sua auto. "Quella di Michael o di Wolly è arte. Questo... questo è..."

"Ammetti pure tu che Anton è bravo." Replica, prendendo posto al suo fianco. "Ti piacerà il Marocco."
"Ci sei stata?" Si volta, incuriosito.
"Molti anni fa... Una vita fa... E' lì che ho conosciuto il secondo uomo che ho sposato. Si era in guerra e noi lavoravamo dietro le linee nemiche."
"Spie, insomma."
"Raccoglievamo informazioni. In amore e in guerra tutto è lecito." Dice stringendosi nelle spalle.
"Tuo marito?"
"Morto in Normandia. Nel '47. Travolto da un'auto." Gli stringe il ginocchio con forza.

Dave rallentanta. "Com'è... perdere chi ami... per uno di noi?"
"Come per ogni altro essere umano." Maggie guarda fisso davanti a sè. "Un colpo al cuore... ogni volta. Non ci si si abitua. Li ricordi. Li sogni... sogni di averli accanto e poi... ti svegli." Le sue mani tremano, mentre cerca di accendersi una sigaretta. "La vita è andata avanti e sono... passati gli anni."

"Ho un consiglio da chiederti." Sono arrivati e ha posteggiato. "Non so che pesci prendere. Ho passato tutta la notte ad interrogarmi, a tormentarmi... Posso essere innamorato di DUE PERSONE allo stesso tempo?"

Legge nei suoi occhi una grande comprensione. "A me non è mai successo finora. Perchè non chiedi a Kit?"
Dave scuote con vigore la testa. "Ho visto come ha reagito parlandomi di Francine."

"Dovevo esserci io al tuo posto. Provvedere a Jules gli ha fatto rivivere quei momenti."
"Jules era..."

"Gliela aveva presentata lui. L'aveva trovata rannicchiata dietro una catasta di legna, nella sua cantina. Tremante, infreddolita e terrorizzata. Ha subito capito chi e, soprattutto, cos'era. L'ha accompagnata da Kit pensando che sarebbe stata più al sicuro in sua compagnia che con i nazisti alle costole."
"Era ebrea?"

"Di famiglia. I suoi non avevano mai messo piede in una sinagoga. Kit l'ha protetta e portata qui, dopo innumerevoli traversie. Durante il viaggio si sono innamorati..." Resta in silenzio alcuni minuti, muovendo le labbra in una silenziosa preghiera. "Vediamo se indovino... Una è Jennifer e l'altra?"
"L'altro... Martin." Maggie non cambia espressione.

"Formate una bella coppia."
"Non so cosa fare!!" Il suo è un grido di aiuto.

"Amali entrambi. Per il tempo che ti è concesso." Risponde lei, con sicurezza. "Amali, litiga e fai pace e litiga di nuovo, se è il caso. Ma non perdere un'occasione per essere e renderli felici. Lo rimpiangeresti per tutto il tuo futuro."
"Ma come? Ma io..."

"Butta alle ortiche i vecchi preconcetti, gli scrupoli, i dubbi, le paure... David, domani potresti averli persi. PER SEMPRE." Lo esorta. Dave spalanca gli occhi, sgomento. "Hai mai pensato per un momento che potresti finire sotto un'auto e che per LORO saresti morto?? Dovrai accontentarti di spiarli da lontano. Ti piacerà vederli accanto a qualcuno che non sei tu??" Scappa verso casa, in lacrime.
Dave la segue, a passo lento, immerso in cupi pensieri.

Due ore più tardi sale sull'aereo che li porterà a destinazione. Pochi minuti dopo l'atterraggio cade in un sonno profondo.

"Non riesco a credere che finalmente hai trovato il coraggio di confessargli i tuoi sentimenti." Bisbiglia Andy, sporgendosi verso Martin che annuisce con un sorrisino. "E... come l'ha presa?"
"L'hai visto." Si volta all'indietro. "Pallido, occhiaie scure, occhi rossi... Non ha dormito perchè si sente in colpa. Come se si credesse indegno del mio amore."
"Ma non di quello di Jennifer." Gli ricorda.

"Jenny è... la donna giusta per lui. Per davvero. Avessi visto con che tenerezza lo accudiva. Non ha battuto ciglio alla sua sfuriata, ma appena fuori dalla sua vista è crollata. Lei è veramente interessata a David. A questo David." Andy lo ascolta concentrato. "Mi ricorda tua moglie. "Continua Martin. "Per lei sei rimasto il ragazzo che ha incontrato anni fa. Quando sei entrato in crisi ti è rimasta accanto. Combattendo con e per te." Andy ne conviene con un cenno. "Sono più che sicuro che Jenny avrebbe fatto lo stesso. Passando sopra a tutto il resto. Sbagli... Errori..."

"Parli come se ne fossi invidioso." Ancora una volta interpreta la voce della sua coscienza.

"Lei... Lei non ha chiuso gli occhi davanti alla realtà, ma si è battuta per tirarlo fuori. Anche contro la volontà di David. Noi, tu ed io... abbiamo preferito sprofondare nel nostro piccolo mondo ovattato e... abbandonarlo." Torna a voltarsi per controllare il sonno di Dave. "Ricordi quante volte spiavo il suo sonno o fingevo di prenderlo in giro per la sua stanchezza? Vorrei andargli vicino, appoggiare la sua testa alla mia spalla e sussurragli che, d'ora in poi, andrà tutto bene."

Andy apre la bocca, come per consigliargli prudenza, ma la richiude subito. Martin ha dato voce ad un suo desiderio.
"Mi ha promesso e fatto giurare che ne riparleremo... però... ecco io..." Lo guarda in attesa di un consiglio, di un suggerimento, della sua approvazione.

Andy resta a lungo in silenzio. "Dopo aver passato anni a rimproverarti, a dirti che stavi sbagliando... cosa vuoi che ti risponda? Se sei sicuro di amarlo veramente e se lui ti ricambia... andate avanti e buona fortuna. Mi auguro solo di non vedervi farvi del male a vicenda... o farne ad altri."
"Anch'io, Andrew, anch'io..." Sussurra Martin.

"Ma... Ma... e il sole?" Andy solleva la testa a guardare il cielo plumbeo che minaccia pioggia.

"A che serve?" Anton si frega le mani con aria soddisfatta. "Voglio un'atmosfera grigia, deprimente, clautrofobica... soffocante."
"Il cielo inglese non lo era abbastanza?" Brontola l'altro. "Tanti chilometri e non posso nemmeno abbronzarmi."

"Consolati con un goccetto, tu che puoi..." Dave si sistema con un colpo di spalle l'ampio cappotto che indossa. "Ne avrei bisogno pure io. Come ti sembro?"

Andy tossicchia imbarazzato.
"Ottima risposta."
"Cosa ti hanno messo sugli occhi?"

Lui abbassa le palpebre dipinte. "E non sai la parte più bella... Devo muovermi ad occhi chiusi... Ho due addetti... Uno davanti e uno dietro la cinepresa... Che m' imbeccano sulla direzione da prendere."
"Mmmhh... Facile capire cosa vuole mostrare..." Si dirigono verso il resto della troupe.
"E' evidente... Un po' meno la parte in cui mi fa scendere la scala a quattro zampe."

Andy lo ha ascoltato appena. "Ascolta Dave... Non vorrei impicciarmi in cose che, in fondo, mi riguardano appena..."

L'altro lo guarda dritto negli occhi. "Sei allarmato per Martin ed il suo futuro?"
"Anche per te, adesso che ne hai uno." Ammette sincero.

"Andy... se ti aspetti una risposta... non ne ho."
"Beh... ci sei già passato." Vede la confusione sul suo viso. "Con Kit non..."

Dave si concede un breve sorriso. "Con Kit ho seguito un impulso... Ho sentito una spinta fortissima e... mi sono lasciato travolgere; ma non mi pento di quello che è successo." Afferma convinto. "Andrew, per me è ancora difficile accettare quello che sono. Spero che..."

Andy lo rassicura. "Non intendo giudicarti... è solo che... è stata una sorpresa. Un'autentica ed enorme sorpresa."
*Sapessi il resto... altro che sorpresa.* Pensa Dave.

L'ambiente scelto da Anton sono una serie di angusti vicole e stretti corridoi che si intersecano e conducono ad un vasto spiazzo incolto.

Dave chiude gli occhi e segue le istruzioni che gli giungono. Da quando hanno iniziato a riprenderlo prova una strana sensazione. Quella di essere spiato. Girando dietro l'ennesimo angolo alza la testa di scatto. Ha avvertito un profumo intenso nell'aria. Il profumo. Ma se con Kit e Maggie è tenue e leggero, piacevole, qui è denso, intenso, quasi nausante.

"Dave!! Occhi chiusi! Guardati alle spalle, non per aria." Lo rimprovera Anton. "Rifacciamola. TRUCCO!!"

Dave si sottopone docilmente alle cure della truccatrice, ma dentro di sè é inquieto. "Stai bene? Sei pallido..."
"Sì. Ho semplicemente caldo."
"Vedo. Sei tutto sudato." La ragazza gli passa un velo di cipria sul volto e si allontana.

Dave non trattiene un brivido. Percepisce di nuovo quell'odore. Lo avvolge come una nube soffocante.
Per fortuna Anton decide che la luce non è di suo gradimento e le riprese hanno termine e lui corre a rifugiarsi in albergo.

*Rintanarmi, sarebbe la parola giusta.* Pensa camminando in su e giù per la stanza. Ha la tentazione di consultarsi con Kit o Maggie, ma scaccia l'idea con una scrollata di spalle. "Tutta colpa del video di Anton. Sto diventanto paranoico. L'odore poteva provenira dalle case attorno e avere mille cause diverse. Corri Dave. Una bella corsa ti schiarirà le idee."

Mezz'ora dopo esce, facendo un cenno di diniego a Geoff. Preferisce restare solo, senza nessuna guardia del corpo a distrarlo con delle chiacchiere. In pochi secondi acquista un passo ritmico e regolare. La strada scorre sotto i suoi piedi e nella sua mente si susseguono i volti. Jenny, Martin, Jack...

Non si accorge di un' auto che lo segue e che all'improvviso gli taglia la strada.
"Sali." Ordina una voce tagliente dietro di lui.

Dave si rimprovera per la sua imprudenza e conserva la calma. "Perchè dovrei? Non ho denaro con me."
"Per evitare un buco in pancia, per esempio. Soldi? Puah!" L'autista gli punta una pistola contro. "Il Capo ti vuole parlare."
"Avete sbagliato persona." Un tempo sarebbe stato terrorizzato, ma in quel momento prova solo... curiosità.

"Dave Gahan?"
"Sì."
"Allora il Capo vuole proprio te." Gli rispondono.
   
 
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