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Autore: taisa    24/09/2007    6 recensioni
Due persone unite solo da un’avventura, e da qualcosa che va oltre la fantasia
Genere: Generale, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IT

IT’S DESTINY

*

Lo specchio dell’anima

*

Gli occhi del bambino s’illuminarono appena vide l’interno di quella singolare stanza “Wow” esclamò ancora a bocca spalancata.

Si voltò cercando la misteriosa entità, additò ciò che aveva davanti agli occhi “E’ come la mia nuvola d’oro!” disse tornando poi a guardare il grosso ammasso giallo, “Sono nuvole, ma sono molto diverse dalla tua nuvoletta” spiegò Vocina.

Goku si avvicinò velocemente all’ingombrante cumulo di nuvole che riempivano l’intera stanza, con slancio si buttò sul primo mucchio.

Dolorosamente si accorse che al contrario della sua piccola nuvola su queste era impossibile sedersi.

Fu il suo povero sedere a farne le spese, dritto sul pavimento in una dolorosa caduta “Ahia” mormorò assumendo una smorfia di dolore.

Ancora una volta si girò a parlare al vuoto, “Non è come la mia nuvoletta” constatò infine.

Vocina restò per un attimo in silenzio “E’ quello che ti ho detto prima” gli ricordò, ma il selvatico ragazzino non stava già più ascoltando.

Si alzò massaggiandosi la parte lesa e senza dar retta alla misteriosa accompagnatrice decise di assaggiare ciò che aveva davanti.

Il risultato fu una smorfia accompagnata da una linguaccia in segno di disgusto “Bleah, è troppo dolce!” si lamentò.

L’entità restò in silenzio, sorpresa dalla strana reazione del bimbetto.

Goku si voltò nuovamente additando l’ammasso giallo “Ah, senti Vocina. Queste nuvole non sanno volare, e non si possono mangiare…allora a cosa servono?” chiese con aria ingenua.

Passarono alcuni secondi di silenzio, seguiti a una leggera risata, “Queste sono solo nuvole” spiegò solamente.

Il bambino si voltò nuovamente verso il cumulo giallo che gli sostava davanti “Davvero?!” chiese in un primo momento d’indecisione “Che strano non le ho mai viste di questo colore” affermò poi con un largo sorriso.

“Esse non appartengono a questo luogo” rispose enigmatica Vocina.

Goku continuò a sorridere “Non ho capito bene, ma se lo dici tu ci credo” rispose guardando prima sopra poi sotto l’ammasso galleggiante.

“Ascolta Son Goku, vedi altro in questa stanza?” chiese la voce tornando ad una tonalità seria.

Il bimbo dalla lunga coda tornò dalla sua esplorazione sottostante facendo riemergere la testa nel giallo che si estendeva nella stanza.

Roteò il capo per guardarsi attorno, “Ah!!” esclamò additando un punto oltre le nuvole “Lì c’è qualcosa” rispose additando ciò che sembrava essere un letto.

Un letto a due piazze, un letto disfatto solo da un lato, l’altro era intatto.

“Avvicinati” gli ordinò l’evanescente presenza, Goku annuì e si mosse per raggiungere il giaciglio.

Si mosse tra le nuvole, percorse tutta la stanza, ma quando alzò nuovamente lo sguardo verso il suo obbiettivo esso era sempre nello stesso punto.

Si guardò indietro accorgendosi che anche la porta era rimasta al punto di partenza.

Sembrava non essersi mosso di un solo passo.

“Ehhhh, perché non riesco ad arrivare?” chiese al vento tornando ad osservare il letto.

“E va bene!” esclamò determinato cominciando a correre in direzione di esso, eppure sembrava che quel letto si allontanasse sempre da lui.

“Lascia stare Son Goku. Non arriverai mai a raggiungerlo” lo fermò Vocina interrompendo la corsa del piccolo selvaggio.

Goku si fermò voltandosi verso la porta, sempre alla stessa distanza, “Ma tu mi hai detto di avvicinarmi” si lamentò additando l’oggetto della discussione.

“Anche se ti ho detto così non potrai mai approssimarti più di tanto. Siete troppo lontani” stabilì Vocina, mentre Goku restò a fissare il letto con aria confusa, mentre la sua bocca si curvò verso il basso con disappunto.

“Vieni, andiamo in un’altra stanza” decretò infine l’entità.

*

“Mi prendi in giro?!” sbottò la ragazza additando nervosamente l’interno della stanza, “Questo è un letto!” brontolò nuovamente guardandosi attorno sospettosa.

“Non è che tu…” insinuò afferrandosi entrambe le spalle “Dacci un taglio assurda ragazzina! Ti ho già detto che sono un entità che non esiste, non potrei farti male…neanche volendo” la fece, infine, tacere l’uomo.

“Invece di dire idiozie, dimmi cosa vedi” ordinò seccato dopo un sonoro sbuffo.

Bulma si guardò attorno, nulla di strano, una normale camera da letto.

Due armadi, due comodini, due tavoli, un solo materasso al centro della stanza e dalle lenzuola completamente disfatte.

“E’ una camera doppia” rispose aggrottando le sopracciglia, mantenendo sempre un’aria sospettosa, “Guarda meglio assurda ragazzina, cos’altro vedi” la incitò a guardar meglio il suo interlocutore.

Bulma strizzò gli occhi, cos’altro avrebbe dovuto vedere?!

Sbuffò facendo roteare le pupille all’interno della stanza, “Ah ma questa!!” si accorse infine avendo notato solo ora la finestra, che era sicura non fosse lì già da prima.

Come aveva fatto in una delle precedenti stanze si affacciò velocemente osservando l’esterno.

“Questa è camera mia!” esclamò successivamente avendo riconosciuto la visuale che dava sul giardino posteriore della casa.

Si voltò all’interno della stanza, cercando con gli occhi la persona che non c’era, “Cosa vuol dire tutto questo?! Chi sei tu veramente? Cosa ne hai fatto delle mie cose?” urlò contrariata.

“Io non ho fatto nulla” si giustificò subito l’uomo “La domanda è, cosa ne hai fatto tu?” le rigirò la domanda.

Bulma alleggerì lo sguardo, guardandosi attorno con più circospezione “Io?” domandò poi decisamente spaesata.

“Io non ho potere, solo tu poi aver modificato questa stanza” riprese la voce “Non porti domande superficiali, chiediti piuttosto perché lo hai fatto” continuò con estrema serietà.

Bulma restò in silenzio per alcuni secondi “Ma io non…” sussurrò insicura guardando il luogo in cui si trovava, “Non capisco cosa vuoi dire” concluse guardando in alto in cerca dell’entità misteriosa.

“Tsk, sei proprio un’assurda ragazzina, andiamo prima che perda la pazienza” brontolò infine l’uomo spegnendo la luce.

*

Un’altra stanza invasa da quelli strani cumuli gialli.

Goku si guardò attorno sospettoso “Perché queste nuvole sono anche in questa stanza?” chiese con una leggera smorfia.

“Queste nuvole appartengono ad un altro luogo, e anche tu non appartieni più a questo mondo” rispose vaga Vocina confondendo ulteriormente il bimbo.

Il ragazzino sbatté più volte le palpebre con innocenza, infine alzò le spalle “Non ha importanza” rispose rinunciando a capire.

“Allora ascoltami Son Goku, cos’altro vedi?” gli chiese la donna dopo alcuni istanti di silenzio, e Goku tornò a guardarsi attorno “Lì!” disse additando un oggetto nascosto tra le nuvole.

Indeciso restò fermo dove si trovava, “Puoi raggiungerlo” lo incitò la voce.

Il bambino dalla coda di scimmia annuì, ma non andò verso quello che sembrava essere uno specchio.

Al contrario, il ragazzino si voltò dalla parte opposta fino a raggiungere la parete alla sue spalle.

“Cosa stai facendo?” chiese curiosa Vocina, Goku si limitò a sorridere, prese una lunga rincorsa e saltò verso l’oggetto.

Sfortunatamente il suo salto fu troppo alto facendo prendere al bambino il soffitto in pieno.

Goku ricadde al suolo dolorante per la capocciata appena presa, disteso, si portò entrambe le mani sul punto leso cominciando ad agitare le gambe “Ahia che maleeeeeeee!!!” si lamentò sedendosi e tastando il bernoccolo che si era appena procurato.

Ricacciò dentro la lacrima di dolore e constatò che si trovava esattamente al centro tra il punto di partenza e quello di arrivo.

Si rimise in piedi e decise di tornare indietro per ritentare il salto.

Un alito di vento sfiorò la sua spalla.

“Son Goku, non c’è bisogno di saltare per raggiungere quello specchio, ti basta camminare” spiegò l’entità.

Il bimbetto non sembrò convinto, ma decise di fare quanto detto, cambiò la sua direzione raggiungendo senza problemi lo specchio.

Riflesso in esso la sua immagine, nulla di particolare, un semplice ragazzino dai capelli scompigliati, l’aria ingenua e un po’ goffa.

Due erano le differenze, niente coda e abiti diversi.

*

Bulma guardò l’unico oggetto nella stanza “Uno specchio!” esclamò precipitandosi verso di esso.

Scopo, controllare la sua acconciatura.

L’immagine che si riflesse, però, era ben diversa dalla sua.

Bulma restò a fissare l’immagine di quella bambina dal tutto simile a lei.

“Chi è?” chiese interdetta, confusa da quello strano ed inspiegabile riflesso.

“Cosa c’è assurda ragazzina? Adesso temi anche l’immagine riflessa in uno specchio?” le prese in giro l’uomo.

Bulma aggrottò le sopracciglia voltandosi verso il nulla alle sue spalle “Io non ho paura di un immagine riflessa, è solo che…” disse abbassando il tono di voce sul finale della frase, “E’ solo che?” la incalzò la presenza.

La ragazza abbassò gli occhi tornando ad osservare lo specchio e ad osservare l’immagine della bambina che stava compiendo i suoi medesimi gesti.

Deglutì “Bè…è una strana sensazione” rispose incerta.

“Ti sembra così strano guardare negli occhi una persona tanto simile a te?” chiese l’entità, Bulma sembrò pensarci su.

“Il fatto è che quella” additò la superficie riflettente “Quella dovrei essere io, invece è un’altra persona” spiegò la sua inquietudine.

“Non tutto ciò che vedi è come sembra. In parte potresti essere tu” rispose con il solito mistero l’uomo che la seguiva.

Bulma storse le labbra osservando nuovamente la figura fanciullesca che rifletteva i suoi movimenti, ma non il suo volto.

Ebbe un sussulto quando la coda del suo occhio catturò l’immagine di un uomo riflessa accanto alla bimba.

Col cuore in gola si voltò di scatto constatando la sua solitudine nella stanza.

Tornò allo specchio, ma esso non le mostrò altro oltre l’immagine della ragazzina.

Solo lei, per il resto…nulla.

*

CONTINUA…

*

*

Beverly Rose: grazie mille, sono molto contenta che la storia ti coinvolga, sei molto gentile ^^ per quel che riguarda il cappellino, potrebbe essere di Gohan ^^

*

Sweet Memole 87: ti do un aiutino, la culla rappresenta un bambino, la spada un guerriero, quindi un bambino che è anche un guerriero che ha un legame con Bulma, chi ti fa venire in mente? Per rispondere alla tua curiosità, no, non sarà molto lunga, anzi direi che è già quasi finita, ma sull’epilogo non mi sbilancio. Per il resto un infinito grazie ^^

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Me91: ecco il nuovo aggiornamento dunque ^^, sono molto contenta che la storia ti stia piacendo, non penso di scrivere divinamente, ma ti ringrazio comunque del pensiero. Mi fa piacere che la frase di Goku sui due nonnini ti abbia divertito ^^

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lilac: temi che la tua sfera si sbaglia? ^^ comunque direi che alcune cose la tua sfera le ha indovinate, anche per quel che riguarda la culla e la spada. Infine ti ringrazio, mi fa piacere che i miei indizi nascosti vengano a galla ^^

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migena: non posso mica divulgare troppe notizie prima del tempo non ti pare? ^^ Comunque sia, per le tue supposizioni, mmm…temo di doverti dire che sei un po’ fuori strada. Stai attenta, questa non è una “What if…?” ^^

  
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