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Autore: ManuFury    09/03/2013    2 recensioni
Ok... eccovi qualche simpatica storia su Lili e Bryan.
Cazzatine che nascono dalla mia mente assai malata!
LunAngel... vedi che succede a discute su questi due pazzi? Il risultato sono queste oscenità...
Ovviamente, tutto il plico di storie è dedicata a LunAngel e alla sua simpatia. La scoperta di Lili la devo tutta a te... e penso che questo sia un piccolo tributo che, spero, gradirai.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bryan Fury, Emily Rochefort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MOMENTO DI VERO GODIMENTO

 
Mentre le osservava parlare, Bryan Fury si rese conto di una cosa: quelle due ragazze riuscivano a scambiarsi più parole in un minuto di quanti proiettili lui era in grado di sparare con la sua amata Vulcan!
Almeno parlassero di cose serie come armi, guerre, sparatorie… e non di stupide mode che vanno e vengono o di scarpe appena uscite. Per non parlare del flusso costante di pettegolezzi che si scambiavano. L’attenzione delle ragazze per i dettagli e la loro straordinaria capacità di trasformare ogni cosa, anche la più banale, in un commento era qualcosa che andava aldilà della comprensione del Cyborg.
E quella tortura sembrava ben lungi dall’essere finita!
Come Bryan avesse avuto la forza fisica e psicologica di non estrarre un’arma o una granata e iniziare la sua opera di distruzione, non lo seppe mai.
Forse la causa della sua sconfinata “pazienza” era quella promessa fatta così alla leggera di fare il bravo… di non distruggere niente… ma perché aveva parlato…? Perché aveva promesso?!
Ma soprattutto… da quando in qua le promesse per lui valevano qualcosa?!?
Alzò gli occhi argentei al cielo cercando di allontanare quei pensieri. C’era un bel sole quel giorno, il clima era piacevolmente mite. Anche la città era calma e ordinata benché fosse formicolante di vita… chissà che sarebbe successo se ci fosse stato un bel raid aereo…?
Bryan sorrise sadico a quell’idea così allettante!
Tra l’altro non ne poteva più di quelle due oche sotto false spoglie di ragazze che correvano come pazze da una vetrina all’altra gridando: - Ma quanto è carino! Ma guarda che saldi! – E via discorrendo.
Niente pensieri omicidi, Bryan. Niente pensieri omicidi!
- Oddio Bry! Guarda che bello quel vestito! Sembra fatto apposta per te! – Urlò ad un certo punto Lili appiccicando il viso alla vetrina dell’ennesimo negozio di marca.
Pensieri omicidi, Bryan! Pensieri omicidi!
Purtroppo per il Cyborg quella tortura, perché di tortura si trattava, durò a lungo, ma molto a lungo.
Girarono tutte le principali via delle moda soffermandosi ore intere a studiare vetrine colorate che Bryan avrebbe voluto mandare in mille e uno pezzi. Quasi non mangiarono e, arrivati in fondo alla via maestra della moda, la ripercorsero al contrario!
Una disperazione per Bryan!
Il clima e il bel tempo di quel giorno e le facce sorridenti di tutti, poi, non aiutavano il suo umore. Già era depresso perché era costretto a seguire quelle due pazze iperattive in giro per la città, senza armi, senza poter fare quello che voleva… e con quello stramaledettissimo vestito firmato addosso, per giunta!
Ma è risaputo che al peggio non c’è mai fine…
Bryan quella conferma l’ebbe la sera, dopo cena, che si era svolta un po’ più normalmente rispetto a quelle precedente, quando lui, Lili e Christie presero nuovamente la limousine. Non si era dimenticato delle parole delle ragazze, di quando gli avevano detto di averlo trovato perfetto per quella sera… ma diciamo che aveva leggermente accantonato quel pensiero in vista dello shopping compulsivo nel quale era stato trascinato!
Le due fanciulle si erano tirate a lucido: aveva impiegato solo un’ora e mezza per scegliere il vestito da mettersi e solo un’altra per truccarsi di tutto punto.
Il Cyborg era pronto da ore e si sarebbe volentieri cambiato tornando a indossare i suoi vestiti da combattimento, ma le due avevano insistito che restasse con quel ridicolo vestito da pinguino, o meglio, da pinguino di marca!
Ora erano sulla limousine e Bryan aveva la testa da un’altra parte: aveva studiato fino alla nausea il vestitino turchese di Lili, rigorosamente in tinta con i suoi occhi truccati, e quello viola di Christie. La mente, adesso, era praticamente scollegata e gli giungevano solo spezzoni insensati di discorso.
- … Momento di Vero Godimento… - Quella frase riportò bruscamente il Cyborg alla realtà. “Momento di Vero Godimento” … era stata una frase ricorrente quel giorno, ma lui era troppo distretto e troppo brutale per andare al di là della pura e semplice idea carnale.
Se solo sapessero quale momento di vero godimento saprei offrirle io! Pensò con un sorriso finalmente sadico sul volto.
Non fu difficile immaginare la sua reazione di sorpresa quando si rese conto di cosa intendevano le due ragazze con quella frase ricorrente e, apparentemente, tentatrice.
La chilometrica limousine di Lili, appesantita dalla presenza a bordo del Cyborg, si fermò davanti ad un altissimo edificio di cristallo e acciaio: il cui cristallo era talmente pulito e brillante da riflettere come uno specchio. La struttura era altissima e ondulata, probabilmente quando l’architetto aveva steso il progetto doveva essere ubriaco perso. Pilastri e inferiate d’acciaio erano grondando di bassorilievi e ricami e di tutta quella roba che al Cyborg dava solo la nausea.
Con una conclusione spicciola: Bryan trovava tutta quella costruzione un’oscenità da abbattere!
- Siamo arrivati! – Urlò frizzante la biondina.
- Mi avete trovato un edificio da abbattere?! Che gentili! –
- Non ti scaldare, Bry! – Mormorò la brasiliana.
- Esatto! E finché non diventerai un po’ più civile le tue armi sono sotto sequestro! – E scese dal limousine.
- E che palle! – Esclamò il Cyborg scendendo dalla vettura con Christie al seguito. Mentre si avviava verso la costruzione quel dannatissimo vestito di marca scricchiolava ad ogni singolo movimento. Bello finché si voleva, ma assolutamente scomodo!
Avanzarono verso l’ingresso identificato da uno splendido colonnato in finissimo stile corinzio, pieno di sfarzi e altro, la particolarità era che le colonne erano tutte in trasparente vetro.
Sicuramente visto i materiali e l’oscenità in sé dell’edificio il Cyborg era più che certo che fosse costato due soldi. L’ingresso era costituito da un’enorme porta massiccia di un qualche metallo raro e sicuramente costoso. I bassorilievi presenti sulla facciata dovevano avere un qualche senso, forse quello di trasmettere a chi stava entrando empatia, ma Bryan era troppo nervoso per coglierne il significato al di là di ghirigori privi di un qualsiasi senso. Avrebbe volentieri imbracciato da una parte la sua Vulcan e dall’altra il suo bazooka, anche fradicio, per far esplodere quel posto infame!
Ma non poteva… e si insultava in tutti i modi e in tutte le lingue che conosceva, non che fossero poche!
Le due ragazze, invece, si muovevano a loro agio tra il colonnato, come se fossero a casa propria. Alle volte saltellavano come ragazzine al primo concerto del loro cantante preferito.
In breve furono all’ingresso altissimo… e solo allora parte dei ghirigori insensati ebbero un qualche significato logico: “Momento di Vero Godimento” recava una scritta in fine corsivo inclinato verso sinistra.
Il Cyborg doveva aspettarselo!
Doveva immaginare che non fosse qualcosa di divertente, ma di estremamente noioso!
Fece per indietreggiare, sfruttando il fatto di essere l’ultimo della fila e di diversi passi indietro rispetto alle ragazze. Non gli era mai capitato… ma ormai faticava a riconoscersi da quando stava con quella! Se la sarebbe svignata di nascosto, si sarebbe strappato di dosso quel ridicolo vestito e sarebbe tornato l’assassino, pazzo, maniaco, sadico, mezzo nazista e assolutamente bastardo di sempre!
- Vai da qualche parte, Bry caro? – Domandò la Principessina senza nemmeno voltarsi verso di lui. La brasiliana, invece, stava parlottando fitto, fitto con un pinguino uscito in un momento di distrazione dall’enorme portone. L’uomo annuiva e sorrideva alla ragazza.
- Sì. E non chiamarmi caro! – Andarsene, era il suo unico obbiettivo in quel momento. Fingere che tutto quello non fosse mai successo e tornare quello di sempre. Ammesso che la sua credibilità potesse restare intatta dopo quello che la ragazza gli aveva fatto fare!
- No, caro. Non ho sprecato una prenotazione nella discoteca più in di Monaco per niente! E non mi sono bruciata il credito del mio telefonino per vederti arretrare adesso! Non fare il vigliacco! –
- Io non sono un vigliacco! – Tuonò, guadagnandosi l’attenzione del pinguino che parlava con Christie, che lo squadrò decisamente male.
- E allora dimostramelo entrando qui dentro con noi. – Continuò tranquilla la giovane, sicura di poterlo convincere così, sfruttando il suo ego di combattente sadico.
- Nessun problema! – E si rese conto troppo tardi che si era fregato da solo.
Le sue ragazze urlarono di felicità, per averlo convinto così facilmente, come ormai riuscivano a fare abbastanza bene. Sorrisero, saltandogli addosso, bloccandolo una da un braccio e una dall’altro peggio di due piovre.
E a quel punto il Cyborg non poteva più tirarsi indietro.
Avanzò con Lili e Christie a fargli da guardie del corpo fino all’alta porta che si aprì lentamente rivelando un interno fatto di luci colorate e musica a tutto volume!
- Benvenuti al “Momento di Vero Godimento”! – Annunciò il pinguino, fattosi da parte per farli passare. Aveva in mano una lista, evidentemente il posto doveva essere sul serio il più in di Monaco, ecco perché Bryan nemmeno lo conosceva.
Benvenuti all’Inferno! Gli sussurrò una vocina mentre attraversava la soglia dell’ingresso.
Ormai aveva perso su tutti i fronti con quelle due ragazzine.
Doveva ammetterlo… era un campione nella lotta, ma nella vita di tutti i giorni e nel divertirsi normalmente, era un perdente senza speranza.
Non l’avrebbe mai detto ma, quando le porte si chiusero alle sue spalle bloccandolo in quel mondo che pareva un’altra misteriosa dimensione, pregò con tutto sé stesso nel ritorno di quel ghiacciolo di guardia del corpo di Lili!
 
Bryan Fury: 6
Lili + Christie: 7
 

***

 
HOLA! ^_^
Ok, lasciate gli istinti omicidi a riposo come ha fatto Bryan, va bene?! ^^’’
Ammetto le mie colpe: non ho postato per anni interi (ora che ci penso, è proprio vero! >.<) non so se vi ricordate di questa Fic lasciata in sospeso, spero di sì e spero che siate stati così pazienti da aspettare la continuazione.
In caso contrario non posso darvi torto… e poi, anche il capitolo in sé fa un po’ pena… ammetto anche questo!
Vi chiedo umilmente scusa… e vedrò, prima della fine di questo mese, di postarne un altro che sia leggermente più decente.
Mi perdonate?
Se sì, fatemelo sapere con una minuscola recensione, altrimenti, no problem! ^^
Ci si sente il prima possibile, gente.
Grazie dell’ascolto.
A presto! ;)
ByeBye
Una ManuFury moooooooooooooooolto dispiaciuta!

  
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