Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Diana924    10/03/2013    2 recensioni
Finn Hudson, costruttore di carri, e sua moglie Rachel Berry si sono trasferiti a Balloch assieme al fratellastro di lui Kurt Hummel, sarto, e alla fidanzata di lui, Brittany Pierce per cercare lavoro ma ora quel che vogliono è giustizia per quel che accaduto loro.
Blaine Anderson, Sam Evans e Sebastian Smythe, giudici del tribunale reale di Edimburgo, sono stati trasferiti a Balloch a causa dei fatti di quella notte , e con loro anche Noah Puckerman, boia, e sua figlia Beth, il suo fratellastro Jake con la sua fidanzata Marley Rose e la balia di Beth, Santana Lopez, complici e sostenitori.
Quinn Fabray e Thad Harwood sono sulle tracce di due persone: lei cerca sua figlia Beth e lui cerca una spiegazione per il comportamento del suo passato amante: Sebastian Smythe. E l'unico modo per viaggiare è spsoarsi, sebbene non provino nulla per l'altro.
Tra intrghi, matrimoni di facciata e segreti la loro vita cambierà per sempre, mentre su di loro si staglia un'ombra invisibile
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel, Sebastian/Thad
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il giorno dopo Rachel venne svegliata dal silenzio che pervadeva la casa. Solitamente Corky iniziava a cantare alle 6:00 ma non quel giorno. Fu mentre Brittany portava da mangiare a lord Tubbington e Finn emergeva dalle coperte del letto come un novello Lazzaro che scoprì il perché: al primo chicchirichì Corky si era beccato una secchiata d’acqua gelata che l’aveva ovviamente scoraggiato. Lo stava asciugando quando vide il sorriso felice di Kurt che stranamente coccolava lord Tubbington incurante del pelo del gatto che sarebbe finito su i suoi abiti: la guerra tra suo cognato e il suo amato gallo era giunta ad un nuovo scontro.
La cena si era svolta in un silenzio glaciale dopo che Finn le aveva avvisate di quello a cui erano scampate per poi decidere che lui e Kurt sarebbero andati assieme ai giudici l’indomani, era infatti intenzione del giudice Anderson portarli con sé per dare un’occhiata al territorio.
Arrivati davanti al tribunale trovarono tutti e tre i giudici assieme al cancelliere Harwood e con loro il notaio Abrams che prima dell’incidente in cui aveva perso l’uso delle gambe conosceva benissimo la regione.
Non c’è ci fosse molto da camminare ma Finn si ero perso in una conversazione con Evans e Abrams che veniva protato su quella sua sedia con le ruote e il giudice Smythe e Harwood sembravano avere tanto da dirsi così lui stava camminando accanto al giudice Anderson che gli appariva tremendamente imbarazzato.
<< Sembra che abbaino tante cose da dirsi >> disse indicando i due che li seguivano. << Anni e anni, a causa di un malinteso >> gli spiegò l’altro con un sorriso. << E voi, vi dispiace? Così perdete un amante >> non era così stupido da non aver capito che i due erano amanti e anche per quelle le sue opportunità erano pari allo zero. << Cosa? Io … e Sebastian … amanti? Sarebbe come giacere con mio fratello! >> quasi urlò l’altro, mentre il suo cuore ricominciava a battere. << Cosa intendete? >> chiese cercando di non mostrarsi eccessivamente curioso. << Ci conosciamo da quando avevamo dieci anni, e … è complicato, non nego che non sia successo ma non ho mai provato nulla per lui >> gli spiegò Blaine con un sorriso imbarazzato.
<< Come mai, qual è il vostro … uomo ideale? >> era così evidente che anche l’altro fosse come lui, e nemmeno lo negava, forse ad Edimburgo era diverso. << Non lo so, ma non sopporterei un tradimento, devo fidarmi di lui, e lui di me >> rispose l’altro osservandolo per un secondo prima di distogliere lo sguardo imbarazzato.
<< Quella è la Bannane Cave[1] , ma è impossibile andarci a causa dell’acqua, è solo una grotta disabitata >> spiegò il notaio Abrams indicando una grotta che si apriva sul fiume. << Ha un’altra uscita? >> chiese il giudice Evans. << Non lo so, da bambini ci raccontavano che era la residenza di un mostro >> spiegò il notaio.
<< Scempiaggini, i mostri non esistono e lì dentro c’è qualcosa >> intervenne il giudice Smythe che li aveva raggiunti. << Dovremmo scrivere all’esercito >> quello era un grande giorno: Blaine non si accompagnava al giudice Smythe, Corky si era subito chetato e Finn aveva detto qualcosa d’intelligente, quella data andava segnata sull’almanacco e poi ricordata ogni anno come un grande anniversario.
<< Forse meglio richiedere una piccola guarnigione >> disse invece il giudice Evans e gli altri assentirono. << Problemi con l’esercito, ma non è nulla di cui devi preoccuparti >> gli disse Blaine con un sorriso prima di stringergli la mano, forse non l’aveva fatto apposta ma non voleva pensarci, era già qualcosa e se lo sarebbe fatto bastare, a lui bastava poco nella vita.
Gli venne spontaneo sorridergli e l’altro ricambiò, il momento non era dei migliori ma fu un balsamo per il suo cuore.


Santana aveva salutato tutti sulla porta di casa e poi si era diretta verso casa Hudson, doveva parlare con Brittany, se voleva che Brittany s’interessasse a lei doveva essere sincera, a causa del suo sbaglio e di come aveva tentato di celarlo Lucy l’aveva lasciata ma non sarebbe accaduto ancora, non l’avrebbe permesso.
Bussò e sperò che l’altra fosse sola mentre si sistemava pizzicandosi le guance per renderle più rosse, invece ad aprire la porta fu Mrs Hudson, Rachel, che rimase sorpresa nel vederla. << Miss Lopez >> la salutò cortese. << Mrs Hudson, devo parlare con Brittany, è urgente >> le comunicò sperando che l’altra non facesse domande. << E’ in cucina, io stavo per recarmi da Miss Jones, almeno le farete compagnia >> e detto questo la più bassa uscì di corsa.
Non era mai stata in quella casa e si chiese se non fosse meglio fuggire come il giorno prima ma proprio in quel momento Brittany uscì dalla cucina tenendo il suo gatto tra le braccia e decise di restare: meritava di sapere la verità, o almeno gran parte di essa.
<< Santana! >> disse la bionda con un gran sorriso che la emozionò. << Brittany, siediti, quello che devo dirti è importante >> e si sedette su una delle sedie giocando con l’orlo dell’abito. << Non fare così, cosa devi dirmi? >> chiese la bionda sedendo si accanto a lei, il gatto sempre tra le braccia.
<< Brittany, voi … tu … mi piaci, mi piace la tua compagnia, mi piaci tu, mi piace stare con te e … devi promettermi di non dirlo a nessuno, nemmeno a tuo marito >> disse, era stata così vicina dal confessarle i propri sentimenti ma non poteva: non sapeva esattamente cosa provasse per la bionda e non riusciva a immaginare come l’altra avrebbe reagito ad una rivelazione come la sua. << Ditemi tutto, potete fidarvi di me, lo sapremo solamente in tre: tu, io e lord Tubbington >> la rincuorò l’altra, e lei prese un gran respiro, era il momento.
<< Due anni fa, Blaine si era appena lasciato con quel biondino odioso di Jeremiah, Puck doveva ancora ammettere di amare quella balena della Zizes e Clarington entrava dalla finestra di Sebastian una sera si e l’altra pure, e io … io ho abortito. Non ero stata attenta e ricordo la mia espressione quando me ne accorsi. Prima mi maledissi e poi piansi e mi chiesi se dovessi parlarne con il padre ma qui sorgeva un altro problema: non sapevo chi fosse il padre. Ho avuto diversi uomini, ma non ne sono mai stata appagata, e in quel periodo della mia vita due in particolare s’infilavano nel mio letto. Ignoravo di chi fosse il bambino e sapevo che non sarebbero stati in grado di gestire il pasticcio che avevamo combinato, nessuno dei due. A Edimburgo c’erano diverse fattucchiere, mi bastò un pomeriggio per recarmi da una di loro di nascosto. Quella vecchia mi diede una pozione e tornata a casa il bambino era scomparso. Stetti così male in quei giorni … erano tutti così premurosi, persino la Zizes che non mi sopportava e Clarington che avevo appena conosciuto. E io mi sentivo colpevole, perché avevo commesso un peccato mortale, perché volevo dire la verità e allo stesso tempo non volevo ferirlo, lui gli voleva bene, lo amava e non me la sentivo di dargli una tale notizia. Ci sono momenti, Brittany, in cui penso a quel bambino, e mi chiedo come sarebbe stato, se con gli occhi verdi o con i capelli neri e ricci e allora li tratto male anche se non se lo meritano e non sanno nulla. Tra tre giorni saranno passati due anni da allora. Odiami, disprezzami o compatiscimi, ma sappi che sono stata sincera con te >> disse, gli occhi pieni di lacrime.
E Brittany fece l’unica cosa che la riuscì a calmarla ossia la strinse a sé rassicurandola mentre lei finalmente era libera di piangere tutte le sue lacrime.
Lassù qualcuno lo amava, sua nonna, e qualcun’altro lo odiava, probabilmente padre Edward ridotto come un formaggio svizzero, si disse Blaine Anderson quella mattina.
Kurt e suo fratello Finn Hudson erano con lui e per sua fortuna il più alto stava conversando con Sam e con il notaio Abrams a proposito di armi o di lavoro, mentre Sebastian e Thad stavano parlando civilmente, forse era la volta giusta si disse, e lui, lui era accanto a Kurt. Gli era sufficiente la sua presenza, sapeva di non dover correre rischi non per sé ma per l’altro, non voleva che soffrisse o che qualcuno si accorgesse di loro, non l’avrebbe mai permesso.
Santana era stata più sgarbata del solito e Marley doveva sapere qualcosa perché era stata glaciale con loro quella mattina e la notte … come aveva previsto Sebastian si era infilato nel suo letto e come sempre lo aveva lasciato fare, era sempre così, fin dai tempi della scuola: potevano avere altri amori ma prima o poi in nome dell’amicizia o della riconoscenza Sebastian si sarebbe infilato nel suo letto. Non che non gli dispiacesse, ma era da quando Jeremiah se n’era andato che aveva pensato a un altro, per la precisione a Kurt, Sebastian non si sarebbe di certo arrabbiato per quello, eppoi glielo doveva, specialmente da quando lui, Sam e Santana avevano boicottato la sua relazionecon Jeremiah. Ma non sarebbe accaduto di nuovo.
<< Sembra che abbaino tante cose da dirsi >> disse Kurt rompendo il silenzio e osservando Sebastian e Thad che conversavano a pochi passi da loro, non riusciva a sentire cosa si dicessero ma lo immaginava. << Anni e anni, a causa di un malinteso >> spiegò con un sorriso, era certo che Thad fosse abbastanza forte da accettare tutta la verità. << E voi, vi dispiace? Così perdete un amante >>, quelle parole lo bloccarono: lui e Sebastian non erano mai stati amanti, certo ogni tanto si facevano compagnia ma amanti, il solo pensiero gli fece attorcigliare le viscere, forse aveva compreso perché l’altro esitasse a fare la prima mossa. << Cosa? Io … e Sebastian … amanti? Sarebbe come giacere con mio fratello! >> non urlò perché non erano da soli, sarebbe stato come giacere con Cooper e l’idea era orrenda, non solo a livello morale ma anche per il carattere di suo fratello. << Cosa intendete? >> gli chiese Kurt fissandolo con interesse. << Ci conosciamo da quando avevamo dieci anni, e … è complicato, non nego che non sia successo ma non ho mai provato nulla per lui >> spiegò, quello era istinto di protezione: dopo quello che era accaduto si era ripromesso di proteggere l’altro ma amanti … lui non era Hunter Clarington che aveva sopportato con stoica rassegnazione le infedeltà dell’altro ben sapendo che prima o poi Sebastian sarebbe tornato tra le sue braccia. Risaliva tutto a quella volta a tredici anni, vederlo in quel modo … quelle parole, lui Wes e David che lo spogliavano per il bagno e … era allora che il suo rispetto per i reverendi padri era scomparso.
<< Come mai, qual è il vostro … uomo ideale? >>, una parte di lui avrebbe voluto rispondere che l’altro era il suo uomo ideale ma non sapeva come l’altro avrebbe potuto reagire, forse non era interessato agli uomini, forse aveva qualcun altro a Dumbarton, ma doveva provare, al massimo avrebbe ricevuto un rifiuto. << Non lo so, ma non sopporterei un tradimento, devo fidarmi di lui, e lui di me >> rispose, un ottimo motivo per scartare Sebastian che aveva messo in chiaro solo una questione con Hunter: che l’altro non si aspettasse fedeltà assoluta.
Avrebbe fatto a meno di quella scampagnata, ma Sam e Blaine l’avevano quasi portato di peso e sapeva quando era ora di smettere di lottare. Poi quei due, doveva ricordarsi di scrivere a suo zio Henry François per eliminarli dalla lista di preghiere, avevano fatto in modo che lui ed Harwood si ritrovassero a stretto contatto, bastardi e figli di buona donna. Nemmeno infilarsi nel letto di Blaine era servito a fargli dimenticare Thad, la stessa pratica quando frequentava Hunter era sempre riuscita. << Ricordi quando la tonaca di padre Edward sventolò sulla torre principale per una settimana? Mi chiedo chi fosse stato così coraggioso da compiere una simile impresa, e con quel temporale >> coraggioso, o stupido, si ricordava ancora le risate che si erano fatti, Blaine che entrava nella stanza che condividevano, stranamente bagnato, per poi uscirne subito imbarazzato e come fosse stato punito per quello scherzo sebbene lui non ne sapesse nulla. Padre Edward era stato tremendo quella volta, di certo gli aveva lasciato delle lesioni oltre ai consueti graffi e lui aveva cercato di proteggerlo ma era stato inutile. Non è proteggendolo che imparerà qualcosa Nick, questa puttana deve soffrire, poi ci dirà chi è stato erano state le ultime parole che aveva sentito prima di svenire.
<< Lo ricordo, Harwood, lo ricordo >> per meglio dire ricordava cos’era accaduto dopo. << E tu e Nick, se penso che siete entrambi francesi, avete un accento così diverso >>, quello di Nick Duval era francese della Loira, il francese più puro che ci fosse, il suo era guascone, contaminato da bretone e provenzale. << Duval è di Tours, io sono guascone, e per mettere in chiaro un concetto Thad: è di Troisvile, Treville, che idiozia[2] >> disse con un sorriso: quella era stata una delle schermaglie verbali più grandi a cui avesse mai partecipato. << Sai chi parla ancora il provenzale? >>, si ricordava bene di quella conversazione, avvenuta una settimana prima della loro rottura. << Solo i poeti, e i sodomiti[3] >> rispose, se solo fosse stato realmente possibile tornare ai tempi della scuola … avrebbe già baciato Thad, poi l’avrebbe trascinato in un luogo lontano dagli altri e si sarebbero divertiti.
<< Quella è la Bannane Cave, ma è impossibile andarci a causa dell’acqua, è solo una grotta disabitata >> spiegò il notaio Abrams indicando una grotta che si apriva sul fiume interrompendo il flusso dei suoi pensieri, anche perché avevano raggiunto gli altri. << Ha un’altra uscita? >> chiese Sam che aveva spinto la carrozzella del notaio Abrams per tutto il tempo. << Non lo so, da bambini ci raccontavano che era la residenza di un mostro >> spiegò Abrams.
<< Scempiaggini, i mostri non esistono e lì dentro c’è qualcosa >> intervenne lui, che ridicole leggende, là dentro forse avrebbero trovato solo animali ma voleva fare un tentativo. << Dovremmo scrivere all’esercito >> intervenne Hudson che si era affiancato al fratellastro e a Blaine. << Forse meglio richiedere una piccola guarnigione >> disse invece Sam e mentalmente lo ringraziò, non era intenzionato a rivedere Hunter, c’erano già troppi problemi nella sua vita, e Thad era allo stesso tempo il più grande e il più piccolo.


Quinn aveva salutato Thad sulla porta di casa cercando di non pensare alla conversazione che avevano avuto a cena. Suo marito le aveva raccontato tutto ed era così evidente che fosse felice, aveva finalmente ottenuto le informazioni che voleva: sarebbe bastato prendere Beth e avrebbero lasciato Balloch. Avrebbe spiegato tutto a Kurt perché non se ne avesse a male e poi sarebbero partiti, ma una parte di lei voleva restare, quella che era rimasta piacevolmente sorpresa da Sam, il giudice Evans si corresse. Dopo aver ascoltato Thad gli aveva parlato del suo capriccio di voler conoscere meglio Sam Evans e come prevedibile l’altro non ne era stato felice.
Sei mia moglie, non possiamo permetterci simili passi falsi e  altre assurdità, eppure lui aveva baciato il giudice Smythe, parlava con lui ogni giorno, aveva ottenuto delle spiegazioni. << Ora basta! Ti ho assecondato in tutto ma che accadrebbe se andassi in giro a dire che non abbiamo mai consumato? È così sbagliato che cerchi in un altro uomo quel che tu non vuoi darmi? E sarò discreta, lo sono sempre stata, non come te >> aveva detto prima di strappargli il piatto dalle mani e cominciare a rigovernare la tavola con forza.
Thad era rimasto in silenzio e il giorno dopo l’aveva salutata con un bacio sulla guancia, come se non fosse accaduto nulla ma lei sapeva che era solo la calma prima della tempesta. Si era recata da Kurt perché doveva recuperare il tempo perso il giorno prima e come previsto non lo aveva trovato, l’aveva avvisato che sarebbe  andato con suo fratello e gli altri membri del tribunale nelle campagne là intorno e Thad non le aveva detto nulla diversamente dal solito.
Stava  cucendo l’orlo ad un abito blu quando vide miss Marley con Beth entrare. << Se cercate mastro Hummel non è qui, ma potete dire a me >> disse cercando di sorridere. << Devo solo scegliere una stoffa per un abito di questa bambina, cresce così in fretta che io e Santana dobbiamo allargarli ogni mese >> le spiegò Marley con un sorriso mentre Beth appariva estasiata da tutte quelle stoffe.
<< Molto bene, scegliete tra queste e poi avvertitemi, io sono impegnata >> disse tornando al suo lavoro di cucito ma non perdendole di vista. Beth sembro essersi innamorata di una stoffa color smeraldo e la stava indicando a Marley che però non sembrava convinta. << Mamma Marley, ma a me piace, miss Quinn, cosa ne pensate? >> chiese la bimba dirigendosi verso di lei, ignorando quanto quelle parole l’avessero ferita, Mamma Marley l’altra e lei semplicemente miss Quinn. << E’ molto bella ma non possiamo permettercela tesoro, è troppo preziosa per un semplice abito >> tentò di spiegare Marley mentre cercava altre stoffe. << Papà Blaine e papà Sebastian me la regalerebbero subito >> disse la bimba facendo il broncio. << Loro ti viziano troppo tesoro >> la riprese Marley, era evidente che voleva accontentarla ma che non poteva.
<< Potreste usarlo come abito della domenica, e vi farei anche uno sconto, Kurt non se ne avrebbe a male >> intervenne lei e vide il volto di Beth, sua figlia, illuminarsi. << Davvero? Grazie, grazie! Potete essere anche voi la mia mamma? >> le chiese Beth mentre Marley le portava la stoffa da tagliare. Io sono tua madre, la tua unica madre voleva dirle ma sapeva che non era possibile. << Beth! Scusatela Mrs Harwood, questo tesorino sa essere alquanto invadente a volte, non ci siamo già incontrate? >> chiese Marley mentre pagava la stoffa. << Lo escludo miss Marley >> rispose cercando restare impassibile mentre le due lasciavano al sartoria e lei correva veloce nel retro a piangere.
Thad forse riconosceva che Quinn aveva ragione ma non riusciva a provare nulla per lei, in passato aveva avuto rapporti con donne ma non lo avevano soddisfatto perché il suo cuore gli riportava in mente Sebastian, e solo lui. Lo stesso era avvenuto con Quinn che si era limitato a baciare sulla bocca il girono del loro matrimonio, e null’altro. Nick e Jeff avevano avuto a dirgli di non sposarsi perché non sarebbe stato in grado di gestire le necessità di sua moglie e ora Evans. Da un lato era felice che Quinn si fosse trovata qualcuno ma dal’altro vi era una gelosia che non riusciva a comprendere.
Ma come sempre non appena vide Sebastian il pensiero di Quinn scomparve dalla sua mente, non le importava nulla di lei in quel momento, voleva solo recuperare il tempo perduto con il guascone, null’altro.
L’idea di andare in perlustrazione era stata ottima specialmente perché Blaine e mastro Hummel camminavano vicini, Evans, Hudson e Abrams chiacchieravano e lui e Sebastian stavano ricordando i bei tempi della scuola. << Ricordi quando la tonaca di padre Edward sventolò sulla torre principale per una settimana? Mi chiedo chi fosse stato così coraggioso da compiere una simile impresa, e con quel temporale >>, era nel letto di Sebastian quella sera, e quanto avevano riso nel vedere la tonaca sventolare e inzupparsi di pioggia, Blaine che entrava nella stanza, stranamente fradicio, restava sulla soglia, li guardava, diventava scarlatto per poi chiudere di scatto la porta, Trent Nixon che era stato il primo ad avvisarli mentre tornava dal suo quotidiano furto di cibo della mensa. E poi si erano baciati, ancora, ancora e ancora.
<< Lo ricordo, Harwood, lo ricordo >> vi era una punta di amarezza in quelle parole che gli suonò strana, per lui era un bel ricordo, perché l’altro non era dello stesso avviso?.<< E tu e Nick, se penso che siete entrambi francesi, avete un accento così diverso >>, era così bello sentire Sebastian e Nick parlare in francese, l’accento era così diverso e si ritrovava sempre con il sorriso sulle labbra. << Duval è di Tours, io sono guascone, e per mettere in chiaro un concetto Thad: è di Troisvile, Treville, che idiozia >>, la vecchia questione di come si chiamasse quel comandante, Sebastian pronunciava il nome alla guascona e Nick secondo il francese di Tours.
<< Sai chi parla ancora il provenzale? >> chiese per provocarlo, avevano avuto quella conversazione in biblioteca una settimana prima di quella sera nelle scuderie . << Solo i poeti, e i sodomiti >> rispose l’altro con un sorriso, sarebbe stato così facile baciarlo, l’altro era così vicino al suo volto che sarebbe bastato alzarsi leggermente sulle punte.
<< Quella è la Bannane Cave, ma è impossibile andarci a causa dell’acqua, è solo una grotta disabitata >> spiegò loro il notaio Abrams indicando una grotta che si apriva sul fiume riportandolo alla realtà. << Ha un’altra uscita? >> chiese Sam Evans. << Non lo so, da bambini ci raccontavano che era la residenza di un mostro >> spiegò Abrams serio seduto sulla sua carrozella come un re
<< Scempiaggini, i mostri non esistono e lì dentro c’è qualcosa >> intervenne Sebastian, era sempre stato tiepido in amteria di religione e di leggende, e none ra cambiato si disse. << Dovremmo scrivere all’esercito >> intervenne Hudson che si era affiancato al fratellastro e a Blaine. << Forse meglio richiedere una piccola guarnigione >> disse invece Evans e si chiese il perché ma vide gli altri assentire, non ne era convinto del tutto ma non gl’importava, prima o poi avrebbe baciato Sebastian di nuovo, ne era certo.

 

Note dove cominciano le indagini:

Allora, il capitolo è stato scritto di getto ieri pomeriggio, e la mia amata beta me l'ha appena rimandato corretto quindi potrebbe esserci qualche errore.
Kurt vs Corky parte 2 la vendetta, adoro quel gallo, datemi il tempo di trovare una foto decente e ve lo mostro.
Come vdete tutte le ship sono proseguite, c'è chi come santana è stata sincera, chi ammette di essere single, Blaine nella fattispecie, e chi ricorda i bei tempi, Thad e Sebà sebbene per l'ultimo non siano così belli.
Abbiamo anche un po' di pasato Huntbastian e no, non è stato Hunter a lasciare Seb come potreste pensare, ma il contrario.
Ritorno di Lauren anche se solo nominata e ora consociamo il segreto di Santana, per eventuali chiarimenti rileggete il capitolo tre, e avrete anche capito chi erano i possibili padri del bimbo di Santana. Inutile dirvi che gli aborti erano frequentissimi all'epoca, come gli infanticidi e che essere una madre single era un'autentica schifezza, sia se il padre riconsoceva o meno il bambino.
La Thin comincia a mostrare qualche crepa e Quinn ha rivisto Beth da sola, con la presenza di Marley e beth le ha rivolto la stessa domanda che ha rivolto a Rachel, solo che Quinn ha reagito in maniera diversa, comprensibile.
E comuqnue britbritt e Marta Gleek si aggiudicano lo spoiler, rispettivamente sulla Brittana e sulla Thadastian
[1] La Bannane Cave esiste realmente, si trova però nei pressi di Edimburgo, secondo la versione ambientata nel '600 è lì che vivveva Sawney bean con la sua famiglia, diciamo sto facendo un pout pourri con tutte le versionic he riesco a trovare
[2] I tre Moschiettieri, capitolo due, piccola citazione per il mio autore francese preferito. Il dialetto della loira viene considerato tuttora il tipo di francese più puro gramamticalmente e foneticamente, mentre il guascone, il provenzale e il bretone sono lingue, lingue non dialetti, simili, motivo per cui Nick e Seb hanno una pronuncia differente
[3] Un'Ottima Annata, 2006, di Ridley Scott, battuta di Didier Bourdon durante la cena

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Diana924