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Autore: Lisa Lawer    12/03/2013    3 recensioni
Ritorno con una fanfiction sulla mia coppia preferita: Ichigo & Ryan.
A volte impieghiamo troppo tempo a prendere consapevolezza dei nostri sentimenti. E se fosse troppo tardi? Oppure il destino ci darà un'altra possibilità?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Si svegliò di ottimo umore e si preparò per l’incontro con Jake Collins il proprietario della ditta di forniture per pasticcerie. Fino ad ora si era occupata la sua segretaria di tutto, ma poi le pratiche erano arrivate nelle sue mani. Era una ditta nata da poco, da circa una decina di anni, ma era cresciuta molto in fretta e sembrava promettente. In America si stava già costruendo un nome e magari si sarebbe rivelata utile anche per loro.
Arrivata agli uffici della Jake Collins corp., venne accolta subito da una segretaria che l’attendeva all’entrata. Venne trattata con tutti i riguardi e venne fatta accomodare nella sala riunioni. Ichigo immaginava questo Collins come il tipico americano, mascellone e palestrato ma le sue aspettative vennero disilluse quando, nella sala riunioni, entrò una bellissima donna sulla quarantina.
  • Salve, sono Michelle Scott, piacere di conoscerla. Mi occuperò io del contratto al posto del signor Collins. –
  • Lei? Sapevo di dover trattare l’affare proprio con lui in persona. – rispose Ichigo in un inglese perfetto.
  • Ne sono consapevole e ce ne scusiamo, ma il signor Collins ha avuto degli impegni improrogabili dell’ultimo minuto e purtroppo non potrà essere presente alle riunioni. –
Una Ichigo un po’ contrariata iniziò subito ad entrare nel vivo del discorso. Non capiva l’assenza di Collins in questo affare. La sua ditta gli avrebbe pagati fior fior di soldi per le forniture e lui nemmeno si presenta? Bah, poco importava, era meglio iniziare.
Ma dopo un’ora, Ichigo si stava abbastanza infastidendo: la signora Scott sembrava non essere minimamente preparata, e sembrava non avere la minima idea di alcuni punti del contratto, tanto da non riuscire a rispondere ad alcune delle domande poste dalla giapponese.
  • Signora -  disse Ichigo – ho fatto molte ore di viaggio per essere qui e lei non sembra nemmeno sapere di quello che si sta occupando. Sinceramente mi sento presa in giro. Le consiglio di rivederci domani, sempre che lei decida di presentarsi preparata. Mi faccia chiamare dalla sua segretaria per un nuovo appuntamento. Ora mi scusi. – si alzò, le strinse la mano e andò via.
Michelle Scott era solo riuscita a scusarsi, poi dopo aver visto dalla finestra che l’auto della signora Momomiya era andata via, si diresse furiosa verso l’ufficio del suo “capo”. In effetti lei e Jake erano amici da molti anni.
Entrò senza bussare e lui la guardò stranito. Stava parlando con la sua segretaria, e quando vide lo sguardo furioso di Michelle la mandò immediatamente fuori.
  • Michelle cosa succede? –
  • Cosa succede, Jake? Cosa succede????? - gridò furiosa – succede che per colpa tua ho fatto una grande figura di merda davanti alla signora Momomiya e stiamo quasi rischiando di perdere il contratto!! Ti rendi conto di quanto abbiamo, di quanto hai investito su questo affare??? Ci sono di mezzo un sacco di soldi! Quindi mi fai il cavolo del piacere che domani, ti presenti TU alla riunione e te ne occupi tu, come era previsto sin dall’inizio!!! – oramai le sue urla le sentivano anche i palazzi accanto. – ho una marea di lavoro da fare, e tu non mi puoi chiamare la sera prima dicendomi di dovermi occupare di un contratto che non avevo mai visto, senza darmi nemmeno una spiegazione, mentre TU te ne stai qui in ufficio e io sto di là a fare una figura di merda colossale rischiando di perdere un mucchio di soldi!! Ma ti rendi conto di quanto mi sia sentita umiliata, Jake? La signora Momomiya era più che contrariata e ancora non mi spiego come non ci abbia mandato a quel paese scegliendo un’altra compagnia!!! –
Nonostante lui fosse il suo capo, oltre che ad essere suo amico, Jake Collins non si arrabbiò con lei per la sfuriata, anzi sapeva di essere lui in torto.
  • Michelle, perdonami, io non volevo farti trovare in questa situazione. –
  • Ci mancherebbe pure, Jake! –
Jake Collins era un bellissimo uomo di 35 anni, biondo e con gli occhi azzurri. Si rendeva conto di aver combinato un casino, ma non poteva fare altrimenti.
Michelle si avvicinò alla scrivania e gli gettò il prospetto del contratto sulla scrivania. – che sia l’ultima volta, Jake. È vero che tu sei il capo ma non è giusto essere umiliata in questo modo. Io sono molto brava nel mio lavoro, la migliore, e tu non dovresti mettermi in queste condizioni. Ne vale anche del mio nome. – e fece per andarsene.
Jake la fermò cercando di farla calmare.
  • No Michelle, ti prego, ascolta, non posso occuparmi io di questo contratto, devi farlo tu. –
  • Ma tu ci lavori da settimane, nessuno è preparato quanto te! Non vedevi l’ora di concluderlo, dicevi che era l’affare del secolo. La PMM company è una grande azienda in Giappone, hanno una marea di café, se va in porto questo contratto diventeremo i loro fornitori! Ti rendi conto?? –
  • Lo so Michelle, hai perfettamente ragione, ma non posso. –
Lei lo fulminò con gli occhi – perché? –
  • Cosa? -  fece lui
  • non fare l’idiota Jake, ti ho fatto una domanda molto semplice ti ho chiesto il perché. –
  • mi dispiace Michelle, non te lo posso dire. –
  • io mi rifiuto di occuparmi di questo contratto. Licenziami se vuoi, ma io mi rifiuto. –
  • no ti prego, ci lavoreremo insieme, tutto il giorno e anche tutta la notte. Ti prego, non ti posso dire il perché, ma per me è una cosa importante. Ora calmati un pochino, prendi una boccata d’aria, fuma una sigaretta e poi ci vediamo qui e ne parliamo ok? Lo studiamo insieme e così domani sarai pronta. Ti prego, amica mia… -
  • ora giochi la carta dell’amica?
  • Ti pregooo. –
  • Ringrazia solo che adoro te e tua moglie. Altrimenti ti avrei mandato a quel paese. –
  • Ti adoro!! – disse abbracciandola
  • Ora vado a fumarmi una sigaretta, anzi… ce ne vorranno molte! Ci vediamo tra poco! –
  • A dopo Michelle. –
Jake Collins si accasciò sulla sua poltrona in pelle nera. Si coprì le mani con gli occhi. Cosa stava combinando? Era dalla sera precedente che non capiva più nulla. Da quando aveva visto il nome della proprietaria della PMM company era come impazzito. Ichigo Momomiya… la sua gattina…
Ma non poteva incontrarla, tutti lo credevano morto da otto anni e oramai lui aveva una vita, ed era sposato da tre anni con Claire. Non poteva, non poteva! Lei era stata, anzi era l’amore della sua vita, la sola ed unica. Nonostante fosse sposato, l’amore che provava per sua moglie non sarebbe mai stato paragonabile a quello che provava per Ichigo… anzi la signora Aoyama… già perché lui sapeva che si era sposata e da allora cercò di cancellarla dalla sua vita.
La sera precedente, verso le otto, praticamente in panico, decise di chiamare Michelle per darle l’incarico del contratto. La donna lo studiò per tutta la notte, ma era così lungo e complesso, che poche ore non sarebbero servite e lui ne era pienamente cosciente.
Ma mai si sarebbe aspettato di trovare Ichigo alla guida di una grande compagnia dallo strano nome. PMM company, ma poi, durante la notte insonne capì il significato di quella sigla ignota a tutto il mondo: “Project Mew Mew”. Chissà se lei lo aveva dimenticato… si sentiva un verme a pensare quelle cose con una fantastica moglie al suo fianco. Ma in fondo lui non l’aveva mai dimenticata, nemmeno quando dovette inscenare la sua morte e cambiare identità.
/flashback/
Ryan Shirogane era a casa sua con Kyle e l’FBI. da anni l’azienda di Ryan, che gestiva i café di New York, era minacciata da alcuni malviventi. Per lo più erano lettere minatorie e qualche bravata, ma quando lui era ritornato in America alla fine del progetto Mew, ed aveva preso in mano le redini dell’azienda, dalle minacce erano passati ai fatti. Avevano messo due bombe in due café diversi nel giro di un mese. Le lettere minatorie non arrivavano più a nome dell’azienda ma erano dirette a Ryan e una di queste arrivò con un proiettile all’interno. Ryan non viveva più serenamente e l’FBI non riusciva a risalire agli autori delle minacce. Secondo loro la vita di Ryan era in pericolo e decisero di farlo entrare nella sezione protezione testimoni. Il processo fu lungo e complicato. Avevano inscenato la morte di Ryan con un incidente stradale, la compagnia venne venduta da Kylie e quei soldi vennero riutilizzati da entrambi per trasferirsi alla costa opposta dell’America per poter ricominciare una nuova vita. Ma questa volta decisero di non aprire dei café, ma si occuparono dei macchinari e degli interni per pasticcerie.
//
Il successo dell’azienda fu dovuto soprattutto alle idee innovative che misero in atto e anche per questo Ichigo era interessata a concludere quell’affare con loro. 
Poi un giorno, Kylie ricevette l’invito per il matrimonio di Ichigo e Mark, e Ryan, anzi, Jake Collins  disperato, quel giorno decise di ricostruirsi una vita anche nel campo amoroso. Poco tempo dopo conobbe Claire e qualche anno dopo si sposarono. Purtroppo Claire era sterile e quindi non riuscirono ad avere figli.
Kylie da parte sua, non andò al matrimonio di Ichigo: non voleva incontrare le altre e mentir loro in faccia. Le aveva viste al finto funerale di Ryan e si sentiva un verme a non poter dire loro la verità.
In realtà il matrimonio di Ichigo era stato molto semplice. Erano presenti le ragazze, un paio di amici di Mark e i rispettivi genitori, e dopo la cerimonia fecero un semplice pranzo al ristorante e basta.
Kylie era diventato un bravo manager, mai ai livelli di Michelle, che aveva molti anni di esperienza alle spalle, ma anche lui non poteva incontrare Ichigo per ovvie ragioni, tra le quali il fatto che tutti erano convinti che lui abitasse a New York e non a Los Angeles.
Si riprese dai suoi pensieri quando Michelle, ora più calma, entrò nel suo ufficio e iniziarono a lavorare. Il colloquio venne fissato per il giorno dopo alle 17.00 così avrebbero guadagnato altre ore preziose. Dal canto suo Michelle, ancora non riusciva a capire il comportamento del suo amico.
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Ichigo ritornò nel suo hotel nervosissima: cosa credevano,  che lei fosse andata li per perdere soldi e tempo? A quel punto decise di dedicarsi un po’ a se per distrarsi. Prenotò manicure e pedicure, un massaggio, la sauna, il parrucchiere e alla fine, la sera andò in giro per LA e girovagò un po’. Raramente aveva il tempo di visitare una città quando andava a concludere un contratto. Solitamente stava rinchiusa in un ufficio con dei vecchi bavosi, per giorni, per poi ritornare a casa sua immediatamente. Per anni era stata sottovalutata: tutti la consideravano troppo giovane per dirigere un’azienda, ma in realtà lei sapeva il fatto suo e lo dimostrò ben presto.
Il giorno dopo si presentò puntuale alla Jake Collins corp., e questa volta non solo l’aspettarono all’entrata ma le servirono anche dello champagne. La trattavano meglio di un re. Sperava di incontrare il sig Collins, invece della signora del giorno prima.
Mentre la dirigevano nella sala riunioni, notò una grande porta in legno di un ufficio. Sopra vi era la targa “Jake Collins presidente”. Fuori alla porta, a qualche metro di distanza vi era la scrivania della segretaria del presidente. Un uomo vi si avvicinò e consegnò alla segretaria dei documenti, dicendo che il sig collins avrebbe dovuto firmarli entro un’ora e la segretaria lo azzittì con uno “shhhh”. A quel punto Ichigo pensò che lui fosse in ufficio e che quindi si sarebbe presentato. In quel momento proprio la porta di quell’ufficio si aprì, ma invece di veder uscire il presidente, uscì Michelle Scott.
La ragazza subito si avvicinò a Ichigo, si scusò nuovamente per “l’incidente” del giorno prima e la loro riunione iniziò immediatamente e questa volta andò meglio del previsto. Dopo tre ore di riunione decisero di continuare la mattina dopo, quindi si salutarono e Ichigo ritornò con la limousine verso l’hotel.
Jake intanto attendeva nervoso nel suo ufficio, e quando vide Michelle entrare con un gran sorriso stampato in volto si rasserenò. Però il pensiero di aver avuto Ichigo a due stanze di distanza lo logorava dentro. Aveva voglia di abbracciarla e di sentire ancora la sua voce…
  • Jake è andata benissimooo! -  disse Michelle – domani parleremo delle modifiche al contratto. Le ho dato una copia in modo da poterla revisionare prima dell’incontro. –
  • Ahhh Michelle non avevo dubbi!! Sei la migliore! –
  • Ehi non credere che mi sia dimenticata quello che è successo ieri! Mi devi un grosso aumento!! –
  • Certo! Tutto quello che vuoi, te lo sei meritato! -  e Michelle non sapeva quanto davvero se lo meritasse.
  • Ora vado a casa, mi merito un bel bagno caldo! Ci vediamo domani capo! –
  • A domani! –
  • Ma, tu che fai, resti qui? –
  • Eh si, ho lavoro arretrato, durante le tue tre ore di riunione non sono riuscito a fare niente. Ho guardato la porta come un’idiota! –
  • Ehi, non trascurare troppo la mia amica! –
  • Tranquilla, finisco le cose principali e poi torno a casa dalla mia Claire! –
Intanto Ichigo, nella limousine, visionava le modifiche al contratto e vide scritta una cifra spropositata: - ma sono impazziti??? Autista mi riporti immediatamente indietro!! –
Ichigo entrò subito nell’edificio e la guardia non la fermò, oramai conoscendola. L’edificio era praticamente vuoto. Erano le otto e mezza ed erano di sicuro tutti a casa, si diresse al 21esimo piano, dove stavano gli uffici del presidente e dei suoi più stretti collaboratori. Questo piano era deserto, tanto che anche la segretaria del presidente era andata via. Stava già perdendo le speranze e tornando su i suoi passi quando sentì un forte rumore provenire dall’ufficio del presidente. Animata dalla speranza di trovare qualcuno e anche dalla rabbia di aver letto quelle cifre sul contratto, si diresse a passo spedito verso la porta, bussò e appena le venne dato l’ok, entrò immediatamente. Vi ci trovò un uomo intento a raccogliere delle scartoffie da terra. Quando lui alzò il capo e i loro sguardi si incrociarono, i cuori di entrambi smisero di battere.
 
  
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