Film > Il Corvo
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Autore: Danytav86    15/03/2013    0 recensioni
Ispirato al mio film preferito,con Brendon Lee. Con un nuovo personaggio e con qualche piccolo cambiamento. Ci ho messo tutta l'anima in questa storia e spero che vi piaccia, leggetela in tanti! Ciao.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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II capitolo

Era passato un anno da quella tragica notte e, purtroppo anche Shelly era morta. Allora io decisi di occuparmi della piccola Sarah, come avevo promesso a Shelly. Sarah aveva una madre di nome Darla, ma siccome era una donna totalmente inaffidabile, poiché tornava sempre tardi a casa e inoltre faceva uso di droghe, presi Sarah con me e mi occupai di lei. Una sera Sarah ed io decidemmo di andare a trovare al cimitero le lapidi di Shelly e Eric, la piccola gli aveva portato dei fiori. Dopo essere state un po’ lì, c’incamminammo verso casa, dopo poco che avevamo voltato le spalle alle lapidi e un corvo nero come la notte si appoggiò sulla lapide di Eric e cominciò a beccarla. Sarah ed io avevamo sentito un rumore, ci girammo e vedemmo questo corvo. Sarah rivolgendosi all’uccello gli disse:
< Tu chi sei il guardiano del cimitero? >
Detto ciò Sarah ed io andammo via. Sarah ed io non potevamo immaginare cosa sarebbe successo da lì a poco. Il corvo era sulla lapide di Eric per riportarlo in vita e permettergli di vendicarsi, uccidendo tutti quelli che avevano fatto del male a lui e a Shelly. Durante le mie ricerche sul caso di Shelly ed Eric, scoprì che tale omicidio era stato dagli uomini di Top Dollar, che erano: l’uomo di colore Tin-Tin che amava uccidere le persone con i suoi coltelli, Funboy che, purtroppo, per Sarah era il fidanzato di sua madre Darla, T-Bird che amava usare le bombe e appiccare incedi, infine c’era Skunk l’aiutante di T-Bird. Attraverso gli occhi del corvo Eric sapeva sempre, dove erano i suoi carnefici e quando doveva eliminarli, davanti a loro, compariva sempre prima il corvo. Il primo a morire fu Tin-Tin infilzato con i suoi stessi coltelli e sul muro con il suo sangue c’era disegnata la figura di un corvo. Eric, prima di uccidere Funboy, andò al negozio dei pegni di un amico del capo Top Dollar e si riprese l’anello di fidanzamenti di Shelly e prese anche una chitarra, poi disse al negoziante:
< Vai dai tuoi amici e riferiscigli un messaggio, digli che la morte gli farà visita questa notte e che Eric Draven gli manda i suoi saluti >.
Infine fece esplodere il negozio e l’uomo terrorizzato scappò via. Eric si allontanò dal negozio in fiamme ma fu fermato dall’agente Albrecht, che gli disse:
< Tu fermati dove sei, non muovere un passo o ti sparo >.
Eric rise e si mosse, allora l’agente gli disse:
< Ti ho detto di non muoverti. Ora girati e siediti lì su quel marciapiede, aspetteremo i rinforzi>.
Dopo qualche secondo l’agente rivolgendosi a Eri gli disse:
< Perché hai fatto saltare in aria il negozio dei pegni? >
Eric rispose:
< Aveva contribuito alla morte di molte persone. Non mi riconosci? >
L’agente disse:
< No non ti conosco, non mi ricordo di te >.
Eric aggiunse:
< Non ti ricordi nemmeno di Shelly e di un palazzo al centro della città >.
Albrecht disse:
< Si mi ricordo di Shelly Webster che è morta e di quel palazzo. A te cosa importa >
Eric rispose:
< Non riconosci questo impermeabile? >.
Albrecht rispose:
< Sei tu quello che ha fatto fuori Tin-Tin … >.
Eric aggiunse:
< Si >. Sono già tutti morti, da quando l’hanno toccata, ma ancora non lo sanno >.
Il poliziotto si distrasse un attimo da Eric e lui sparì. L’agente si voltò, poi guardò intorno ma non lo vide più e allora rimise a posto la pistola e raggiunse i rinforzi. Quella sera mentre uscivo dal lavoro, cominciò a piovere e io per sbrigarmi attraversai la strada senza guardare se arrivava qualcuno, stavo per essere investita da una macchina ma una persona mi prese dai fianchi e mi salvò.
Io esclamai:
< Accidenti, maledetti automobilisti della sera! Chi vi ha dato la patente! >
Dopo rivolgendomi a quella persona, che scossa si era appoggiata al palo, poiché aveva avuto una visione del passato su di me e Shelly, dissi:
< Grazie per avermi salvato >.
Eric disse:
< Di niente non si sarebbe fermata >.
Io aggiunsi:
< Lasciamo stare, era un idiota! >
Dopodiché mi avvicinai a quel ragazzo lo guardai e vidi che aveva la faccia dipinta di bianco, un trucco nero e un impermeabile scuro.
Dopo essermi avvicinata, gli dissi:
< Scusami ma tu chi sei? Un fantasma, uno spirito … >
Lui mi rispose:
< Diciamo un qualcosa di simile >.
Allora sorridendo mi avviai verso casa e dissi:
< Accidenti quanta pioggia, fra poco bisognerà usare le barche piuttosto che le macchine. Uffa che pizza … >
La figura misteriosa guardandomi disse:
< Non può piovere per sempre … >
Io rimasi sorpresa da quella frase e dissi:
< Eric … >
Io mi voltai, ma lui era già scomparso. Tornata a casa, inserii subito nel giradischi il disco del gruppo di Eric e riconobbi la stessa frase che mi aveva detto quella figura, poi mi addormentai. Il giorno seguente dopo essere uscita dal lavoro, al tramonto, andai all’appartamento di Shelly ed Eric. Arrivata lì, vidi il gatto persiano bianco di Shelly, Gabriel. A un certo punto mi girai verso il camino e vidi del fumo, mi avvicinai e notai che c’erano delle foto di Shelly bruciate, ebbi la conferma che Eric era tornato. Guardandomi in torno con grande emozione dissi:
< Eric sei tu? Se ci sei fatti vedere >.
Non ebbi nessuna risposta, continuai a chiamarlo:
< Eric, tu e Shelly mi mancate molto e mancate anche alla piccola Sarah, perché non vai a trovarla è a casa mia. Io mi sto occupando di lei e mi sono accorta di quanto le mancate. Ti prego fatti vedere >.
Anche questa volta non ebbi risposta. Continuai:
< Eric non importa se non ti fai vedere da me, ma promettimi che andrai da Sarah per rassicurarla che stai bene. Io ti voglio bene ma preferisco che tu raggiunga Sarah e ti fai vedere da lei. Ora ti saluto. Ciao Eric >.
Mentre me ne stavo andando via, con gli occhi pieni di lacrime, rivolsi le spalle verso la finestra rotta, il sole del tramonto illuminò la finestra e sul muro apparve un’ombra che mi disse:
< Daniela lo farò … >
Mi girai verso quella voce e vidi Eric sul bordo della finestra, gli corsi incontro e lo abbracciai, poi gli dissi:
< Grazie Eric, ti voglio bene >.
Lui mi rispose, sempre abbracciandomi:
< Anch'io ti voglio bene >.
Eric ed io parlammo per un po’, poi lo salutai. Presi Gabriel con me e tornammo a casa. Lì mi aspettava Sarah che mi disse:
< Ciao Daniela sei tornata, ma quello è Gabriel. Sei andata nell’appartamento di Eric e Shelly vero? >
Io le risposi:
< Si, ed è lì che l’ho trovato. Sai Sarah non mi andava di lasciarlo in quell’appartamento, ho fatto bene a portarlo qui? >
Sarah rispose:
< Si, così non sarà più da solo >.
Finito di parlare Sarah ed io, dopo aver mangiato, andammo a dormire. La mattina seguente io andai a lavoro e Sarah rimase a casa da sola fino la sera. Quella sera le successe una cosa bellissima, incontrò Eric. Mentre Sarah stava guardando la televisione e Gabriel era con lei sul divano, si aprì una finestra. Sarah un po’ spaventata andò a vedere e davanti alla finestra, all’interno dell’appartamento trovò Eric. Lei lo guardò con gioia e con le lacrime agli occhi gli disse:
< Eric sei veramente tu? Che bello rivederti. Tu e Shelly mi mancate molto. Ti voglio bene>.
Eric le rispose:
< Anch'io ti voglio bene e anche a me manchi molto >.
Sarah lo abbracciò, poi parlarono per un po’. Dopo un altro abbraccio Eric sparì. Tornata a casa Sarah mi guardò e mi chiese:
< Daniela secondo te le persone a cui vogliamo bene possono ritornare in vita? >
Io la guardai con stupore e gli dissi:
< Sarah perché mi fai questa domanda? >
Lei mi rispose:
< Niente, mi prenderesti per matta >.
Io con un delicato sorriso le dissi:
< Allora saremo in due … >
Sarah mi guardò con sorpresa e disse:
< Lo hai visto anche tu?>
Io le risposi:
< Si … >
Sarah con tristezza mi disse:
< Daniela, Eric non è tornato per noi vero? >
Anch'io con tristezza le risposi:
< Esatto. Lui non è tornato per noi, è qui per fare giustizia contro chi gli ha fatto del male>.
Con tristezza  Sarah ed io ci abbracciammo, poi andammo a dormire.
 
 
   
 
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