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Autore: daemonlord89    17/03/2013    1 recensioni
Quando Jeremy riceve in eredità da suo zio una magnifica villa a Dover non riesce a crederci. Ma il dono è accompagnato da un misterioso messaggio, che lo zio ha voluto far pervenire solamente a lui, in privato. Qual è il significato della scritta sul biglietto di carta?
Un'avventura che porterà nel meraviglioso mondo del mare, per scoprire uno dei più grandi segreti che esso protegge.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache degli Abissi'
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Capitolo secondo
Il fuoco nell'acqua

 

Il salone d'ingresso accolse Jeremy e Margaret con la sua maestosità: si trattava di un'unica, enorme, sala di forma quadrata, zeppa di ogni tipo di opera d'arte. Lo zio di Jeremy era sempre stato un cultore di quelle cose. Due statue greche sembravano invitare il visitatore a salire i gradini della grande scalinata che, posta al centro della stanza, portava al primo piano.
Ai lati, diverse porte si aprivano su un'infinità di stanze, che Jeremy conosceva a menadito. Stava sorridendo, incontrollabilmente, e il suo sorriso era contagioso.

“Signor Axton, vuole mostrare la villa a sua moglie? Nel frattempo preparerò il pranzo.” chiese Diana.
“Certo. Andrò a sistemare le nostre cose in camera, per prima cosa. Dove dormiremo?”
“Ovunque vogliate. Ho pulito tutte le stanze, preparato sia quelle del padrone sia quelle degli ospiti. La scelta è solo vostra.” sorrise la governante.
Jeremy la ringraziò e prese Margaret per mano, conducendola al piano superiore. Si fermarono per un attimo sulle scale e l'uomo indicò a destra e a sinistra, per far notare alla moglie la collezione di quadri di Amos. Dipinti di ogni genere erano appesi alle due pareti. Il soggetto principale, comunque, rimaneva il mare. Illustrazioni di navi e di vita tra le onde rubavano la scena a quei pochi quadri raffiguranti momenti di vita cittadina o bucolica.
“Wow, tuo zio doveva essere molto ricco!” commentò Margaret.
“Sì, lo era. Discendeva da una famiglia molto importante per la zona, la famiglia che aveva addirittura fondato la cittadina di Erston. Un tempo erano i governatori, qui. Con la diminuzione del potere dei piccoli proprietari terrieri, sono riusciti comunque a mantenersi benestanti fino ad oggi.”
“Grandioso. Sono troppo curiosa, voglio vedere ogni angolo della villa!”
“Sono qui per questo, amore.” disse Jim, e ripresero a salire.

La loro stanza era enorme, come sembrava essere ogni cosa a Villa Bent. Jeremy aveva optato per una delle camere riservate agli ospiti, perché aveva una finestra che si apriva su un balcone, praticamente il punto più vicino allo strapiombo. Né Jim né sua moglie soffrivano di vertigini, e lo spettacolo offerto da quella sistemazione era impagabile.
Si erano fermati per qualche minuto ad osservare le onde lambire la costa sotto di loro. Jeremy aveva uno sguardo sognante, credeva di essere tornato bambino. La moglie lo abbracciò e si concessero un lungo bacio, prima di riprendere l'esplorazione della magione.

Si fermarono nuovamente quando, dopo essere passati nello studio e nella biblioteca, fornitissima di qualsiasi tipo di libro, finirono nella camera che, un tempo, era abitata da Amos. Il cuore di Jeremy ebbe un sussulto, nel vedere il quadro appeso sopra al letto. Raffigurava lo zio, intento a guardare verso l'osservatore. I lunghi capelli brizzolati scendevano sul volto magro e dai lineamenti fini, incorniciato da una folta barba, che conferiva all'uomo un aspetto quasi da pirata. Gli occhi erano penetranti, di un colore verde acceso.
Era così che Jim ricordava lo zio. Esattamente in quel modo, sorridente ma con lo sguardo sempre fiero ed attento.
“Scusa, amore.” disse lui, mentre delle lacrime gli scendevano lungo le guance. Margaret lo lasciò al suo dolore, uscendo dalla stanza.

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Arrivò la sera. Durante il pomeriggio Jeremy aveva passeggiato lungo il promontorio, per poi fermarsi a prendere il sole. Il vento gli solleticava la pelle ed era impensabile spogliarsi, ma vi era abituato. Cullato da quella sensazione di pace, si era addormentato.
Diana aveva preparato loro una deliziosa cena a base di agnello.

Niente pesce, strano, pensò Jeremy. Forse notando la sua espressione accigliata, la governante si scusò.
“Mi spiace, signore. Si starà certo chiedendo perché non ho servito del pesce. Il fatto è che... E' irreperibile.”
La notizia fece inarcare le sopracciglia a Jim.
“E' per via del divieto di navigazione, vero?”
“Non solo. Anche senza la possibilità di uscire in barca, qualche esemplare avrei potuto catturarlo a riva. Ma...”
“Ma?” incalzò Jeremy.
“Come le ho accennato, il motivo si può vedere solo di sera. Venga con me.”

Si incamminarono verso la stanza scelta dalla coppia, per uscire sul balcone. Diana indicò il mare con la mano destra. Sia Jeremy che Margaret furono sconvolti. Le onde brillavano di un'intensa luce blu, come se fossero state illuminate da un qualche fuoco misterioso.
“Cos'è?” domandò Meg.
“Bioluminescenza.” disse la governante.
“Bio...?”
“Si tratta della naturale capacità di produrre luce di alcuni microrganismi marini. In questo caso, del krill.”
“Krill?” intervenne Jeremy “Vuoi dire che tutta quella luce è prodotta da krill?”
“Aspetta, amore, cos'è il krill?” chiese la moglie.
“Si tratta di un insieme di specie di microrganismi, che sono normalmente cibo per le balene. Un fenomeno come questo non è insolito, ma a questi livelli è strano.”
“Infatti.” concordò Diana “Il krill è ovunque, apparso come per magia. Si parla di miliardi di organismi. Per questo vige il divieto di navigazione e per questo non si riesce a pescare. L'intero ecosistema marino si sta distruggendo. I pesci sono soffocati dal krill e i motori delle barche potrebbero incepparsi a causa dell'immensa biomassa solida.”

Jim e la moglie si voltarono verso la governante, con sguardo interrogativo.
“Com'è potuto succedere?” chiese lui.
“Le balene, signor Axton. Sono
scomparse.”

   
 
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