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Autore: Laady    17/03/2013    2 recensioni
I pensieri di Rudi dopo la partenza di Alice, le emozioni che passano tra cervello e cuore dopo la sua partenza. Un'ipotetica sesta stagione dal punto di vista di Rudi alternato ai pensieri di Alice, come andrà a finire?
Breve aggiunta di Marco/Eva. Hope you like it ;)
Genere: Commedia, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter twenty four
AVVISO: Data la mia assenza, sorry but I was in London, ho deciso di postare come mio ritorno un capitolo bonus e, soprattutto, per di pubblicarlo per le lamentele che ho ricevuto riguardo alla fine della storia. Quindi godetevi questo Pre-epilogo gente! Spero che piaccia, visto che a me onestamente fa un po' cacca. Ma lascio giudicare a voi!
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POV UNKNOWN

 

25 dicembre 2012, Roma.

 

Neve. Bianca, candida, pura. Così semplice, così bella, soffice. Ma allo stesso tempo fredda, a volte anche letale. Piccola, dolce, parassita. Si, perchè una volta che attacca ci vuole un po' a farla andare via. Capita che ci mette ore, giorni, mesi, anni. O magari, come in Alaska, non se ne va proprio. Nemmeno se la lavi via. Beh, ecco, Alice era un po' come neve per Rudi. Eva era un po' come bufera per Marco. Lucia era un po' come tempesta per Giulio. Granelli bianchi, perfetti. Difficoltosi da scacciare via. Ma impressionanti, agghiaccianti, indimenticabili. Come quelle nevicate che durano per un lungo periodo, che te le ricordi. Ci scherzi, giochi, ridi, ami. A volte la odi, pensi: “Ma quando ha intenzione di andarsene? Non si scioglie più.” E poi idealizzi che è fenomenale anche così, che il paesaggio bianco è stupefacente. E non hai più bisogno di sole, pioggia, grandine. Perchè ti basta Lei. Adorabile, esasperante, impressionante neve.

 

 

La famiglia Cesaroni-Cudicini ammirava il paesaggio che si estendeva candido fuori dalla finestra del salotto. Erano tutti riuniti vicino al focolare, stretti tra le coperte, vicini all'albero di Natale che si ergeva magnifico. Ridevano, ognuno con in mano la propria dose di cioccolata bollente. Il fuoco era l'unica sorgente di luce, poiché la neve aveva scatenato un blackout a Roma. Nevicava da giorni, ma a nessuno della famiglia pareva importare sul serio. Nessun lavoro, nessuna preoccupazione. Solo risa, giochi da tavolo, panna giacente sul naso arrossato dei presenti. Dolci e caldi baci, che riscaldavano l'atmosfera natalizia meglio di qualsiasi calorifero.

Pà, possiamo aprire i regali ora?” Chiese Mimmo, impaziente di fare la sua cosa preferita nel suo giorno preferito.

Eddaje Mimmo, aspetta ancora un po'. Tra poco arriveranno anche gli altri.” Rise affettuoso il padre, scompigliando un po' i capelli al figlio.

Vinto!” urlò Gabriella, muovendo la sua pendina nel gioco dell'oca.
Soffi disperati, “E basta co' sto gioco, nonna!” Rise infine Alice.

Eh no, ora è una cosa personale! Dai, famo l'ultima. E questa volta vinco io, si si, oh se vinco io!” Dichiarò Lucia coinvolta ardentemente nel gioco.

Ma non ci pensare proprio Lucia! Cerca di non autoconvincerti troppo, potresti rimanere delusa appena vedrai che perderai miseramente per mano mia!” Si alzò in piedi assumendo una posizione in stile 'Giulio Cesare' Marco.

Ma dai, che tanto vinciamo io e Marta! Vero piccolina?” Rise Eva facendo 'nasino-nasino' con la peste della famiglia.

Ma io voglio i regali, mami”

Ora li apriamo Marta, abbi ancora un po' di pazienza. Oh-oh, ma cosa vedo qui? Cioccolata finita! Meidei, meidei! Siamo a corto di cioccolata comandante!” Urlò Marco prendendo in bracio Marta e portandola in cucina a fare rifornimento facendo l'aereoplano. Eva si alzò, inebriata dalla situazione, seguendo la sua anima gemella.

Ehi sardina, riusciresti a stringermi di meno? Mi stai soffocando!” Disse Rudi privo di fiato, dopo che Alice gli saltò al collo per l'ennesima volta.

Ma come fai ad essere così calmo? È Natale Rudi Rudi, è Natale Rodolfetto mio!”

Rudi sbiancò guardando la sua futura moglie che lo aveva fatto alzare con la forza, senza calcolare la legge della fisica che li schiacciò contro il muro, sotto al vischio.

Ma lo hai fatto apposta Cudicini?” Sorrise malizioso Rudi in direzione di Alice.

Si e no...” Disse lei schioccandogli un caloroso quanto casto bacio sulle labbra per poi scappare al piano superiore.

Eh no, dove credi di andare pulce? Non si scappa così dopo aver scatenato la furia dello Yeti delle nevi! Rwaaaarr” Urlò il fratellastro, rincorrendo la sorellastra.

Giulio era esasperato nel vedere la moglie giocare l'ennesima partita contro la madre al gioco dell'oca, costretto anche lui a rimanere impalato a muovere la sua pedina e tirare i dadi.

-Che casa di matti!- Non faceva a meno di pensare, sorridendo. Dicendosi ogni volta che era al contempo l'uomo più fortunato del mondo ad avere una famiglia tanto fuori dai gangheri. Stampò un bacio sulla guancia di Lucia che, con la lingua fuori dalla bocca, tirava i dadi concentrata. Mimmo guardava la scena sorridendo, pensando che si, aveva ragione il padre, quella scena era tutto ciò che lui avrebbe desiderato. Gli si fecero gli occhi lucidi guardando fuori dalla finestra, pensando che la sua vera mamma sarebbe stata contenta di tutto questo, che si sarebbe divertita se solo fosse ancora in vita, che si, quella neve era un suo dono speciale. -Grazie mamma.- Non fece a meno di pensare Mimmo, asciugandosi con il maglione natalizio quelle lacrime ribelli che uscirono dal suo controllo. Ritornando poi a concentrarsi sul gioco.

 

Rudi Rudi, dai, prendimi se ne hai il coraggio!”

Rudi corse ridendo, Alice era scappata nella sua vecchia camera, sorridendo allegra.

Rudi si bloccò di colpo, gli occhi lucidi. Era passato un mese dall'incidente di Alice, un mese dalla scoperta di quel/la piccolo/a creaturina che cresceva nella pancia della sua amata. E ora, innanzi alla visione celestiale che si mostrava a lui, non poteva che credere che fosse tutto così incredibile da esser surreale.

La giovane donna ora guardava il futuro marito sorridendo a testa storta, cercando di capire cosa gli prendesse improvvisamente. Rabbuiandosi improvvisamente appena vide le lacrime solcare il volto di lui.

Rudi..” Sussurrò, quasi imbronciata. A lui non poteva sembrare più perfetta, più particolare, più dolce, più.. più, in quel momento. C'erano solo loro due ora, come una promessa, come una carezza immaginaria. Lui chiuse lentamente la porta, si fiondò con grandi falcate in direzione della sua fonte di vita. Prese le sue spalle e se la buttò al petto, con fare poco delicato. La strinse tanto forte che Alice aveva paura di lasciarci le penne.
“Ehi, che c'è? Che sono quelle lacrime?” Disse la femmina, senza rendersi conto che ora anche il suo volto era rigato da grandi lacrime che facevano gara a scendere sulle sue piccole labbra.

Tu.. io.. o, il bambino!” Sussurrò Rudi, fulminato dall'idea che c'era un pargoletto nella pancia di Alice, impaurito di avergli fatto del male. Scese all'altezza della vita di lei, diede un bacio a quella pancia che aveva spesso coccolato, carezzandola ed avvolgendola in un morbido abbraccio.

Rudi” Sussurrò commossa.

è iniziata qui.” Affermò lui alzandosi di punto in bianco, prendendole le mani e rimpiendole di baci.

Tra noi, voglio dire.” Continuò. “è qui che mi sono innamorato di te, è qui che venivo a pregare di riaverti quando non c'eri, è qui che venivo a cercarti per un consiglio, per un tuo gesto. È qui che ti stuzzicavo in preda al desiderio, inconsapevole di volerti, ignorando il mio cuore che era stato rapito.” Disse riponendo le piccole mani della sua Sardina sul suo organo vitale.

Tu Alice, ci sei sempre stata, ancora prima che io mi rendessi conto del significato dell'amore, qui dentro. Nella mia cassa toracica, nelle mie vene. Sei il mio sangue, il mio perchè. E non mi riferisco alla nostra parentela, ma al nostro 'noi'. A me e a te, due testardi così stupidi che nemmeno si erano accorti dei loro sentimenti. Oh, Alice, quanto tempo che abbiamo gettato via, in questa stanza. Potevamo amarci fin dal principio, ma gli ideali, le paure, qui c'è lo hanno impedito. Ma quanto altro tempo che abbiamo passato ad ammirarci, a godere del nostro sentimento.. così forte.” Si dovette interrompere, a causa dei sussulti di Alice, della sua pelle d'oca. La strinse, non solo con il corpo, ma anche con l'amore, la gioia, il ringraziamento. La devozione.
“Oh Rudi, come abbiamo fatto ad essere così ciechi.”

Non lo so, ma ora finalmente possiamo vedere, posso ammirarti in tutto il tuo splendore.”

Ti amo. Ma non solo con due parole, non con la frase dei film, con la ripetizione degli adolescenti incoscenti. Con la mente, con il sangue, con le vene, con i miei arti, gli organi ma soprattutto con il mio spirito. Dici che io sono il tuo perchè, ma ti sei reso conto di essere il mio tutto? Sei qualcosa che precede quella domanda, non so spiegarmi. Non so nemmeno cosa significhi tutto questo. So solo che da quando sono entrata in questa benedettissima casa, tu mi hai segnato. Dentro, mi hai marchiata. E potevo dire di amare, baciare, fare sesso con gli altri. Ma tu, Rudi, sei colui con cui ho fatto l'amore. La mia reale prima volta. Il mio primo tutto.”

Baci, carezze, corpi caldi uniti finalmente.
“E dimmi che sarà così fino alla morte.” Sussurrò lei, prima di iniziare a fare l'amore, presa dalle sensazioni, da quella promesse che erano insensate da pronunciare poiché se le stavano mostrando.

Non posso promettertelo.” Disse Rudi con fare dispiaciuto, prima di entrare in lei.

Ma posso giurarti che sarà così per l'eterno”. Una spinta lieve, dolce, che racchiudeva tutti i loro perchè e ma.

Si rivestirono poco dopo, coccolandosi, baciandosi, inebriandosi l'uno dell'altra.

 

Marco stava versando la sostanza calda nella tazza con su la foto della sua piccola Winnie Pooh. Marta era miele, zucchero, cannella. Un dolcissimo cucciolo di orso, tutta sua.

Si girò e vide che Marta si era addormentata di colpo con la sua piccola testolina sul tavolo da cucina. Eva si era avvicinata a lui, con passo felpato, riducendo le distanze a poco meno di qualche millimetro.

Salve Capitano” Sussurrò maliziosa.

Ma si, era vero. Lui era il suo pilota, la sua direzione, era le nuvole e il sole. Sia con buio, sia con luce, lui guidava la sua vita, la sua esistenza. Era forse una droga, una bellissima dipendenza. Se fosse stata arrestata per suo uso privato ne sarebbe stata contenta, se fosse stata fermata, scoperta, ne sarebbe stata lieta. Perchè lui era più di una miscela bianca, di qualche pastiglia, di qualsiasi sostanza alcolica. Lui era lui, e lei era lì, in sua presenza, in sua balia. Consenziente di tutto quello che provava, di quello che era lei con lui, di quello che lui faceva per lei, di quello che rappresentavano loro. Genitori, amanti, fidanzati, felici. Non fece a meno di sorridere al suo sorriso, “Sei vita.” Disse lei a lui, piangendo, reclamando le sue labbra che racchiudevano tutta la sua gioia, la quale di diritto le spettava. Due baci che presero le lacrime ribelli uscite dagli occhi di lei, un giuramento segreto.

Sei di più della vita per me.”

 

Giulio guardava estasiato Lucia che, ancora una volta, sbuffava imbronciata per la perdita. Proprio non riusciva a vincere a quello stupido gioco! E ora si ritrovava a ridere, della situazione, chiedendosi -Perchè?- Cercando di non mostrare il suo visibile divertimento per l'ilarità della situazione.

Ma guarda un po'!” Disse Lucia alzandosi, andando in direzione di Giulio, appoggiato alla finestra.

E tu cosa avresti da ridere così sguaiatamente? Iena gelosa! Sei solo invidioso del mio talento.”

O del tuo sguardo omicida che riservi a tua madre quando la sua oca rosa raggiunge il traguardo prima della tua verde.” Affermò Giulio abbracciandola.

Certo, come ho fatto a non pensarci prima? Deve essere il colore dell'oca a farla andare più veloce. Giulio, sei un genio.”

E tu sei bellissima.” Disse lui, sorridendo, petto contro petto.

è un bellissimo Natale questo Giulio, grazie di ogni cosa. Ti amo.” Sussurrò lei a lui.

Ti amo anche io Lucia. Mi chiedo cosa farei se tu fossi ancora a Venezia..”

Non ci pensare più, dai. Sono qui, con te, con la nostra famiglia unita. Grazie per essere la mia felicità. Tu per me sei tutto quanto di più bello possa esistere.” Sussurrò Lucia, nell'incavo del collo del marito.

 

Guardarono tutti fuori dalla finestra, per un'istante. “Tu per me sei neve.” Sussurrarono i Cesaroni alle proprie amate, inconsapevoli della coincidenza che stava unendo le coppie della famiglia. E mai cosa più giusta fu detta in quel momento.



Angolo dell'autrice

Ok, mi sembra di aver già detto tutto nell'anticipo del capitolo. Chiedo immensamente scusa ma ero a Londra e, essendo senza internet, non avevo modo di postare il capitolo. Avrei dovuto avvisarvi, infatti chiedo scusa, spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo bonus. Il prossimo capitolo sarà l'ufficiale epilogo. Mi piange il cuore, davvero! Grazie a tutti quelli che mi hanno seguita. (Lacrimuccia, :') ) Ok, basta parlare di addii. Anche perchè non vi libererete di me così facilmente, buahahah. Al prossimo capitolo con i ringraziamenti dovuti. Un bacione a tutti quanti!

  
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