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Autore: ValeDowney    19/03/2013    1 recensioni
Cosa sarebbe successo dopo Aladdin e il Re dei Ladri ? Immaginate se Cassim e Iago, fossero tornati indietro ed aggiungete Casim ( la "s" si legge più come una "z"), l'unica figlia sempre in cerca di guai, di Aladdin e Jasmine: avrete un sequel della trilogia, che ho immaginato; con nuove avventure e personaggi che potreste anche aver visto nella serie televisiva del 1994
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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I quattro ragazzini, nascosti dietro ad un muro, avevano visto il Re dei Ladri portare via la loro amica: “Dobbiamo assolutamente andare a salvare Casim” disse Rasha. “E come ? Il Re dei Ladri ci farà fuori se lo intercetteremo” chiese Raja. “Semplice: gli impediremo di portare via la nostra amica; dopotutto, ora, Casim fa parte del gruppo, no ?” rispose Rasha e gli altri tre si guardarono preoccupati negli occhi.

Intanto, Cassim, con la nipotina sulla spalla e Iago che volava accanto a lui, continuava a camminare verso il palazzo, quando, qualcuno gli tese una corda: lui vi inciampò, non avendola vista e cadde a terra, facendo cadere anche Casim; la quale domandò: “Nonnino, stai bene ?”. “Oddio, non prevedo nulla di buono” disse Iago, guardandosi da tutte le parti, molto preoccupato, quando qualcuno lo prese, legandolo a testa in giù ad una trave in legno. Comparvero i quattro ragazzini: “Stai bene, Casim ?” le domandò Rasha. “Ragazzi, voi proprio non capite; il Re dei Ladri é…” iniziò col dire Casim, ma proprio in quel momento, Cassim si rialzò ma, prima che potesse rialzarsi del tutto, Nadil gli diede una bastonata in testa, facendogli perdere i sensi. “Su coraggio, andiamocene, intanto che è stordito” ed i quattro se ne andarono. Casim guardò tristemente suo nonno svenuto a terra: “Oh, nonnino, mi dispiace tanto”. “Casim…ci sarei anche io qua; dai su, vieni a liberare il tuo caro “zietto” Iago” disse Iago; Casim lo guardò, ma poi sentì Rasha che la chiamava: “Casim ! Avanti vieni !”. “Scusami Iago: dì al nonno, quando si risveglierà, che mi dispiace tanto” disse Casim e corse via, mentre Iago la richiamava: “Ehi, non ci si comporta così con la tua famiglia ! Questo vuol dire voltarci le spalle !”.

Casim arrivò dai suoi amici: “Ragazzi, siamo stati fantastici: con un solo colpo, abbiamo messo k.o. il Re dei Ladri” disse Nadil. “Se lo raccontiamo in giro, non ci crederà nessuno” disse Raja. Casim continuava a guardasi indietro, quindi Rasha le chiese: “Qualcosa non va ?”. “Credete che il Re dei Ladri stia bene ?” domandò preoccupata Casim. “Certo che se la caverà: non dimentichiamoci che è il Re dei Ladri” rispose Raja. “Però, vorrei andare a vedere se sta meglio” disse Casim. “Sei pazza ?! Ti voleva portare via e tu vuoi ritornare da lui ?!” disse stupito Nadil. “Perché ti preoccupi così tanto per il Re dei Ladri ? Non è che ci stai nascondendo qualcosa ?” chiese Rasha. “Non vi potrei mai nascondere qualcosa: siete i miei amici” rispose Casim, guardandoli. “Allora, non ti devi affatto preoccupare per il Re dei Ladri: finché ci saremo noi, lui non ti porterà mai via” disse Rasha, quando Izmael, il fratellino di Nadil, corse verso di loro, tenendo in mano un sacco di oggetti in oro, inseguito dalle guardie reali: “Oh oh” disse Casim, riconoscendo Razoul, il capo delle guardie, il quale replicò: “Vieni qui, piccolo ladruncolo !”. Izmael passò velocemente accanto a loro: “Andiamocene ragazzi, prima che quelli ci prendano” disse Rasha e tutti, Casim compresa che non voleva essere riconosciuta, corsero dietro ad Izmael.

I cinque ragazzini continuavano a correre, finché qualcuno non mise una mano sulla bocca a Casim, trascinandola dietro ad un muro; rimasero nascosti lì’, finché tutti non furono passati. Quindi Casim alzò lo sguardo, per vedere che era stato suo nonno a nasconderla; poi Cassim tolse la mano da sopra la bocca della nipotina, domandandole: “Stai bene, piccola ?”. “Io sì, ma tu ?” chiese Casim. “Io sto sempre bene; ora, però, sarà meglio che ritorniamo a palazzo, prima che Razoul ci veda” rispose Cassim e si incamminò, seguito da Casim e Iago, il quale replicò, mentre si guardava il piumaggio: “Guarda qua; guarda le mie meravigliose penne ! Mi ci vorrà un sacco di tempo per rimetterle tutte a posto”. “Mi dispiace” disse Casim, guardandolo. “Certo che dovrebbe dispiacerti: mi hanno legato come un salame e tu te ne stavi lì a guardare !” replicò Iago, mentre si rimetteva a posto le penne. “Non avevo altra scelta” disse Casim, riguardando avanti. “Potevi semplicemente raccontare loro la verità” disse Iago. “Non avrebbero dato una bastonata in testa al nonno, se avessi raccontato loro la verità, non credi ?” disse Casim. “E non avrebbero legato me a testa in giù, per poi portarti via in chissà quale parte” aggiunse replicando Iago. “Iago, ora basta; ormai é già successo” disse Cassim. “Credo che le mie penne ne risentiranno per un po’” disse Iago ed arrivarono al palazzo, ma a Casim le aspettò una bella ramanzina da parte dei genitori, i quali la mandarono immediatamente nella sua camera da letto; era sull’enorme balcone a guardare pensierosa la città di Agrabah, quando accanto a lei, arrivò Cassim, il quale le domandò: “Come va ?”.

Casim sospirò, per poi rispondere: “Potrebbe andare meglio”. “Senti, mi dispiace se prima non ti ho difesa, ma i tuoi genitori avevano tutte le ragioni per essere arrabbiati” disse Cassim. “No, hanno fatto bene: dopotutto, sono uscita dal palazzo, contro il loro volere e merito qualunque punizione vogliano darmi” disse Casim, voltandosi; poi guardò Cassim, chiedendogli: “Come va la testa ?”. “Tutto bene; mi sono battuto con avversari ben più peggiori dei tuoi amici” rispose Cassim, guardandola. “Ho mentito, per sembrare chi non ero, solo per farmi degli amici e cosa ho risolto ? Che i miei nuovi amici, credendo che tu mi stessi rapendo, ti hanno dato una bastonata in testa. Scusami, nonno” spiegò Casim. “Non devi affatto scusarti per questo; tu sei esattamente come me: anche io, prima che tu nascessi, ero sempre in giro, non piacendo stare per troppo tempo in un posto. Però, ti devi scusare per quello che hai detto: praticamente hai rinnegato la tua stessa famiglia e questo ci dispiace molto” spiegò Cassim, abbassandosi e mettendole una mano sulla spalla. “Pensavo che, se avessi detto che ero la nipote del sultano, poi loro non mi avrebbero accettata come loro amica” disse Casim. “Anche tuo padre si finse qualcun altro, per conquistare tua madre: non commettere il suo stesso errore” spiegò Cassim, rimettendosi eretto; Casim lo guardò stranamente: lei, in realtà, non sapeva che suo padre, in passato, era stato uno straccione. “Però, ora mamma e papà stanno insieme; cosa significa quello che mi hai detto ?” domandò Casim. “Te lo spiegherò un’altra volta; ora, perché non rientriamo e sentiamo cosa hanno da dirti i tuoi genitori ?” rispose Cassim e, dopo averle messo un braccio intorno al collo, rientrarono all’interno. Camminarono per un lungo corridoio, ma quando arrivarono alla Sala del Trono, si fermarono dietro una colonna, perché davanti a loro, videro Razoul e le guardie, con quattro bambini: gli amici di Casim; la bambina e Cassim si guardarono in modo preoccupato. Come mai gli amici di Casim sono al Palazzo ? Come andrà a finire ?

  
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