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Autore: daemonlord89    19/03/2013    1 recensioni
Quando Jeremy riceve in eredità da suo zio una magnifica villa a Dover non riesce a crederci. Ma il dono è accompagnato da un misterioso messaggio, che lo zio ha voluto far pervenire solamente a lui, in privato. Qual è il significato della scritta sul biglietto di carta?
Un'avventura che porterà nel meraviglioso mondo del mare, per scoprire uno dei più grandi segreti che esso protegge.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache degli Abissi'
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Capitolo terzo
Il diario segreto di Amos

 

Scomparse?” domandò Jim, ancora incredulo.
“Scomparse.” confermò Diana, con un cenno del capo e un'espressione triste sul viso.
“Com'è possibile? Una specie non si estingue così, da un momento all'altro!”
“Non
estinte. Non a caso ho usato un diverso termine. Sono svanite nel nulla, come se non fossero mai esistite.”
“E' assurdo...” Jeremy cominciò a camminare avanti e indietro, tenendo una mano sul mento mentre rifletteva. La moglie gli si avvicinò e cercò di calmarlo, ma lui sembrava non vederla.
“Quando?” chiese lui.
“Qualche mese fa. E' una cosa recente, ha colto tutti alla sprovvista.”


L'uomo tornò al parapetto. I fuochi dei krill danzavano sull'acqua, silenziosi. Passarono alcuni minuti, in cui né Margaret né Diana vollero interrompere la muta contemplazione. Poi la governante ruppe quella strana magia.
“Suo zio si era interessato a questo fenomeno.”
“Davvero?” domandò Jeremy, come tornando da un sogno.
“Sì, nei suoi ultimi mesi di vita. Aveva raccolto una serie infinita di articoli e pubblicazioni riguardanti questi fatti. So per certo che li possedeva, ma ignoro dove li abbia riposti. Forse, se vuole, potrebbe trovare qualcosa nel suo studio.”
“Sì. Guarderò senz'altro. Grazie, Diana.”
“Si figuri. Ha bisogno di qualcosa?”
“No, grazie. Vai pure a riposare.”
La donna si inchinò e tornò in casa. La moglie di Jeremy gli si avvicinò nuovamente. Aveva quasi paura a parlare.
“Jim?”
Lui si volse a guardarla.
“Tutto bene?”
“Sì...”
“Non è vero.”
“Amore, ti rendi conto di ciò che ci ha detto Diana?”
“Sì, certo. Però tu cosa puoi farci?”
“Non so, ma qualcosa
devo fare.” si stava arrabbiando, una cosa insolita per un uomo mite come lui “Qui sono cresciuto, questo è l'unico luogo che considero davvero casa mia. E ora? Devo vederlo morire? Non ci penso nemmeno.”
“E cosa farai?”
“Non lo so, maledizione!” sbottò, mulinando le braccia. Dopo un attimo, respirò profondamente.
“Scusa, Meg. Non dovevo urlare.”
La moglie lo guardava stranita.
“Ok.” disse solamente, prima di rientrare.
Jeremy diede un colpo con il dorso della mano destra al balcone.

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Un'ora dopo, si trovava ancora nello stesso punto. Si riscosse e decise di dirigersi verso lo studio, per capire qualcosa di più su quella storia. La camera era deserta e non si sentiva un rumore, al piano in cui si trovava. Probabilmente la moglie era scesa. In quel momento non gli importava.

Lo studio lo accolse con la tappezzeria rosso scuro, che rendeva difficile illuminare la stanza anche sfruttando le lampade. Solo una abat-jour sul tavolo riusciva a dare una luce utile per leggere. Jeremy raccolse alcuni volumi alla rinfusa, sperando di trovare qualcosa di utile. Cominciò a controllarli, fissando per diversi minuti ogni pagina. Andò in cucina, prese dello sherry e tornò lì. Non riusciva a dire quanto tempo fosse passato, quando finalmente trovò un indizio.
Nulla di ciò che aveva letto riguardava le balene, ma sulla pagina finale di un libro di pesca trovò una scritta, vergata a mano.


A chi saprà vedere attraverso l'occhio del giocatore, rivelerò i miei segreti.

La scrittura, senza dubbio, era quella dello zio Amos.

Giocatore... pensò Jim. Suo zio non era mai stato un amante degli sport, eppure quella parola gli diceva qualcosa, gli faceva suonare un campanello.
Giocatore... ma sì!

Corse nella stanza del vecchio padrone di Villa Bent ed osservò il quadro che lo ritraeva. Aveva visto bene. Dietro ad Amos era dipinta una scacchiera. L'uomo era un amante degli scacchi. L'indizio conduceva senza dubbio lì. Ma quindi?
E' dietro allo zio... Dietro... Dietro il quadro?
Jeremy spostò la grande cornice e la rimosse dalla parete, rivelando una cassaforte che riprendeva il motivo di una scacchiera.
Sì! E ora?... Ma certo!
Prese il biglietto che il notaio gli aveva consegnato. I numeri e le lettere potevano indicare delle caselle. Provò a premerle e vide che rientravano nella parete, con un suono meccanico. Quando premette l'ultima casella, il pannello scorse verso l'alto, rivelando l'interno della cassaforte.

Fogli, giornali, diari. Era senza dubbio ciò a cui aveva accennato Diana. La documentazione di Amos. L'aveva nascosta e aveva fatto in modo che solo lui, Jeremy, la potesse trovare. Chiaramente aveva fiducia nel nipote, credeva che avrebbe potuto risolvere quello strano caso; non intendeva deluderlo.
Raccolse tutto e tornò nello studio.


Stanotte non si dorme.

   
 
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