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Autore: Fear    19/03/2013    14 recensioni
Rein e Fine amiche d'infanzia fino alla scuola superiore, sono morte tutte e due nello stesso giorno per una ragione sconosciuta. Dopo la morte, sono andate tutte due rispettivamente al Paradiso e all'Inferno, diventandone le sovrane.
Dopo quasi un anno senza vedersi, le principesse devono accettare una missione dove, tra chi delle due vincerà potrà tornare a casa e avere una nuova possibilità, una nuova vita. Ma solo una di loro sarà la vincitrice. Chi?
Cit/: Molte volte il desiderio di essere una ragazza normale l'aveva attirata con sé, ma era per lo stesso desiderio che certe volte si rifugiava nella sua stanza e riempiva il cuscino di lacrime, lacrime di un capriccio che non sarebbe mai stato accontentato. [...]
[ Romantica, triste, AU ― incentrata sulla coppia Rein/Shade ]
♣ Citazione tratta dalla sezione iniziale del capitolo diciassette, storia completa
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Nuovo Personaggio, Rein, Shade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13 - Send me an angel

 

Rein riuscì ad arrivare a terra con molta grazia, senza le solite cadute. Aveva visto la camera di Vera, il giorno prima, e si ricordava benissimo che le tende era serrate. Infatti si voltò verso l'unica, grande finestra della sua stanza e notò che la luce mattutina riusciva a stento a penetrarla.
Non riusciva a decidersi, sarebbe stato un guaio se Vera avesse visto le sue ali. In quel momento però, Rein non ci pensò su più di tanto. Prima o poi lo avrebbe scoperto, lei era sua amica. La conosceva da poco e, probabilmente, non l'avrebbe mai conosciuta abbastanza, ma si era accorta che non era una persona cattiva. No, lei era solo triste. Una ragazza con il cuore spezzato, ma non dal ragazzo che ama, dal suo stesso fratello. Sì, si fidava di lei e doveva ammetterlo; si fidava anche di Shade.
Si incamminò verso la finestra sentendo migliaia di emozioni percorrerle ogni minimo centimetro del suo corpo, erano tutte mischiate insieme ed era difficile capire ciò che provava veramente. I piedi nudi sull'erba umida dalla rugiada, il sole caldo d'estate, che ormai era arrivata, e quel venticello che in un momento all'altro avrebbe fatto posto ad un bell'acquazzone.
Arrivò alla finestra e posò una mano sul vetro, già tiepido. Cercò di riporre le ali il più possibile, ma era tutto inutile, erano là e si vedevano chiaramente.
Un nodo alla gola incominciò a formarsi e non riusciva più a mandar giù la saliva. No, non voleva piangere un’altra volta. Ogni tanto le veniva da pensare che se non fosse stata mandata in missione, se non fosse mai tornata sul suo pianeta d’origine, se non avesse mai incontrato quello stupido essere umano… probabilmente non si sarebbe ritrovata a piangere ogni giorno, non avrebbe spento il suo sorriso così spesso e non si sarebbe mai innamorata. Da piccola sognava sempre il suo principe azzurro, un ragazzo dai capelli dorati con un fiammeggiante mantello rosso, eppure si era ritrovata tra le braccia di un cavaliere dagli occhi oltremare che indossava un mantello nero, ma... era possibile che si sentisse più al sicuro tra le braccia del misterioso cavaliere?
I suoi occhi divennero spenti, ma una goccia d’acqua sporca le bagnò il naso risvegliandola dai suoi pensieri. L’odore della pioggia era così esaltante che le vennero i brividi, aveva la possibilità di prendersi un raffreddore così prese un profondo respiro e bussò gentilmente al vetro della finestra che era diventato improvvisamente freddo.
Nessuno rispose, ma si sentirono dei passi provenire dall’interno. Rein sperava con tutto il cuore che fosse Fine, l’avrebbe detto a Vera, ma prima voleva consultare lei e voleva provare quel conforto che solo la principessa del regno dell’Inferno le riusciva a dare. Quando le sussurrava dolci parole per poi ritrasformarsi nel solito maschiaccio oppure quando semplicemente le accarezzava la morbida chioma azzurra.
Vide un colore acceso farsi spazio tra le sontuose tende beige. Guardando più attentamente Rein si accorse che quello era proprio il suo colore preferito: il rosso. Esatto, amava tutte le tonalità di blu e le indossava spesso, ma aveva iniziato ad amare quel colore così diverso ma allo stesso tempo così simile a lei… un po’ come Fine, d’altronde. Perché anche lei aveva iniziato ad amare il blu.

-Rein! Ma che cos…- Non appena Fine vide quelle cose emergere dalle scapole di Rein perse la parola. I suoi occhi color ciliegia si spostavano velocemente da Rein fino a contornare precisamente le ali, ancora socchiuse.
La cosa che sorprese Rein, ma che in fondo sospettava, era che Fine non aveva la minima traccia di dolore o sofferenza e, chiaramente, non le era successo nulla di strano. La turchina abbassò lo sguardo sull’erba semi-asciutta. Al contrario, Fine era a dir poco sconvolta anche se i muscoli del suo viso erano rilassati. Rein si era ridetta mille volte quella frase nella sua mente, ma questa volta proprio non riusciva a tener fede alla sua promessa. Non poteva trattenere le lacrime. Cosa poteva farci oltre che a darsi della stupida mentalmente? Così, senza, o quasi, volerlo si ritrovò a spezzare i pochi passi che dividevano le due ragazze. Rein si buttò tra le braccia di Fine e lei, sapeva che in quel momento le parole non servivano così si limitò a ricambiare l’abbraccio senza dire una parola. Ma nonostante tutto, sorrise.
Rimasero così per poco tempo, troppo poco. Perché questa volta un’altra figura si ergeva a pochi centimetri dalle spalle di Fine. La rosa non poteva vederla, ma Rein si era paralizzata all’istante riconoscendo gli occhi cobalto della ragazza.
Probabilmente Fine sentì i brividi percorrere velocemente il corpo della ragazza, per questo sciolse l’abbraccio. Non incontrò lo sguardo di Rein, il quale era completamente rivolto a qualcosa alle sue spalle. Si girò bruscamente e la vide: Vera.
Un leggera brezza fece volare le lacrime fredde di Rein insieme a quelle calde di Vera creando dei piccoli bagliori nell’aria. La bionda abbozzò un sorriso carico di gioia, cosa che stupì Rein. Ma fu la frase che disse subito dopo che lasciò incredule le due principesse, più di quanto non lo fossero già.
-Finalmente ti ho trovato. Sei tu il mio angelo custode?-






Capitolo dedicato a Juls
Santo cremino e accipigna messi insieme! Sono ancora viva e vegeta, con un nuovo capitolo pronto per voi!
Non mi sono fatta sentire per un mese, mi spiace e chiedo perdono, ma sapete come sono fatta ed io voglio mettere il 100% di me in ogni capitolo!
Che dire...spero che vi sia piaciuta, abbiamo una sopresa finale! Chissà come andrà a finire! Mi spiace anche per gli eventuali errori, ma sono piuttosto stanca...e dimenticavo il count-down: -4!
Ne approfitto per fare gli auguri a tutti i vostri papà e specialmene al mio, che adesso è di fianco a me a giocare alle macchine con l'iPad! Tanti auguri papino!
Bacini e cuoricini da Miku
   
 
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