Alle prime luci dell'alba la ragazza si svegliò.
Il ciuffo le scendeva sulla guancia, soffice e lieve, come un velo di seta.
Un profondo sbadiglio le venne fuori di bocca, mentre la luce penetrava rada attraverso le imposte della finestra.
Sentì qualcosa di strano.
Una mano che le stringeva il seno.
'ODDIO!' pensò 'Ci sono cascata anch'io!' e alzandosi a sedere si tolse di dosso la mano del ragazzo, che le
ricadde in grembo.
Ricordava del bagno, della corsa per il villaggio dello scorso pomeriggio di Hinata.
Poverina, era stata costretta a rincorrere Naruto che credeva stessero giocando ad acchiapparella*.
Ricordava la serata trascorsa a casa e la visita improvvisa di Naruto che le aveva chiesto quale fosse la strada di
casa, perché lui non la ricordava.
Una volta arrivati lui le aveva chiesto di restare a dormire con lui.
Lei aveva provato a dirgli di no, ma il musino di Naruto gli aveva fatto troppa pena ed era rimasta a dormire, con
lui, abbracciati nel suo letto.
Se fosse stato il Naruto di sempre lei non avrebbe mai accettato o quando si fosse svegliata, l'avrebbe preso a
pugni per quella mano appoggiata per caso lì, sul suo seno.
Ma come poteva arrabbiarsi?
Naruto sembrava felici in quei giorni, di certo assai piu' felice di quanto non lo fosse stato da piccolo.
'Naruto da piccolo?'
Ino non ricordava bene di quand'era piccola.
Ricordava di Sakura, della loro amicizia che era cresciuta con gli anni e poi sbocciata in rivalità per contendersi
l'amore di Sasuke, lo stesso giovane genio delle arti ninja che aveva abbandonato il villaggio, preferendo
dirigersi tra le braccia di quel bastardo di Orochimaru, uno dei Sannin leggendari, l'assassino di Sarutobi, il
loro amato Terzo Hokage.
Sasuke non voleva amore, non ne aveva mai chiesto, non ne aveva mai dato, o di certo non a lei.
Forse a Naruto, e per questo il ragazzo era così attaccato all'amico e allo stesso modo fissato col ritrovamento e
la salvezza di Sasuke.
Ino non ricordava di Naruto.
Era come se da piccolo fosse stato invisibile ai suoi occhi.

"YAWN!" Naruto s'alzò con gli occhi chiusi e un profondo sbadiglio.
"Buon giorno, Naruto." disse semplicemente Ino.
"Buon giorno Ino." aprì gli occhi e fissò la ragazza nel letto "I-I-I-I-I-I-INOOOOOOOOOOOOO?"
"Che hai da balbettare?" fece la ragazza, fissandolo sorpresa. Il ragazzo aveva gli occhi sbarrati e la stava
fissando "C'è qualcosa di strano?"
"I-I-I..." continuava a balbettare.
"I capelli? Be', è normale che di mattina stiano fuori posto." e s'alzò dal letto, con indosso una vestaglia
prestatale da Tsunade. Era davvero larga sul petto, cosa che la diceva lunga sulle sproporzionate misure
dell'Hokage.
"Che ci fai qui?" era completamente arrossito.
"Come che ci faccio?" rispose irritata, già di primo mattino aveva voglia di giocare "ieri sera sei stato tu a
chiedermi di dormire con te." sembrava che oltre alla regressione mentale ora ci fossero di mezzo anche dei vuoti
di memoria.
"IO?" rispose sorpreso "Non mi pare proprio. E poi dove caspita siamo?"
"Nella tua stanza alla residenza dell'Hokage."
"E che ci faccio qua? Ieri sera, ero a casa e m'aspettavo di risvegliarmi a casa, con Hero-sennin."
La ragazza iniziò a comprendere la faccenda.
"Naruto, quanti anni hai? Da questa risposta potrebbe dipendere la tua sopravvivenza." il pugno era già serrato e
pronto a volare sul volto del ragazzo se la risposta non fosse stata soddisfacente.
Aprì completamente una mano e chiuse l'altra lasciando in piedi solo l'indice.
"Sei?" la furia di Ino si spense.
"Quindici." rispose Naruto, fiero della cosa.
"Na-ru-to." la rabbia della ragazza cominciò a risalire.
Il pugno stava per colpire, quando Naruto s'abbassò in tempo per schivarlo, allo stesso tempi iniziò a muovere
freneticamente le mani, creando i sigilli e richiamando il Chakra.
"Kagebunshi no Jutsu!" e apparvero altri tre cloni di Naruto in pigiama come lui, due dei quali afferrarono Ino per
le braccia e l'altro le abbracciò le gambe, bloccandole.
"Ma come hai fatto?" disse stupita la ragazza.
"Sono ancora un genin solo perché non ho avuto tempo per fare gli esami in questi anni, ma non dovresti
sottovalutarmi." sorrise sprezzante "Ora calmati e dimmi che diavolo ci faccio qua!"
"Se mi calmo mi lasci andare?" chiese Ino.
"Certo." disse Naruto a braccia conserte.
"Va bene, prometto di calmarmi..." disse Ino, col ciuffo che gli ricadeva sul bel viso.
Naruto fece svanire i cloni e subito Ino lo colpì col suo pugno in testa "...ma solo dopo aver scaricato la mia
frustrazione colpendoti almeno una volta!"
"Non è leale!" disse Naruto "Dovevi dirlo prima!"
"Sei tu lo stupido che non ha aspettato che finissi la frase." gli fece notare Ino, con un tono dileggiante della
voce "Comunque..."

La ragazza spiegò a Naruto la situazione di quelle settimane, del suo coma, del fatto che nel suo corpo non
scorresse chakra, del suo risveglio e della sua regressione mentale.
Naruto l'ascoltava con attenzione, massaggiandosi la testa.

"E questo è tutto." terminò il racconto.
"Interessante." disse il ragazzo, fissandola dai suoi occhi mezzi chiusi, poi uscì dalla stanza e strillò "Tsunade-baasan!
La colazione è pronta?" e dopo qualche min sentì un gran strillo e Naruto che dopo essere rientrato nella
stanza ed aver afferrato i suoi soliti vestiti si lanciò dalla finestra.
"TAIJU KAGEBUNSHI NO JUTSU!" strillò e si formò una catena umana di corpi che dalla finestra giungevano fino a
terra. Toccato il terreno gli altri cloni svanirono nel nulla "Io non ci tengo a farmi ammazzare!"
Tsunade entrò nella stanza furente.
"Quell'idiota è entrato nella stanza mentre mi stavo vestendo!" la donna era vistosamente arrabbiata, eppure nei
suoi occhi si vedeva che era contenta che le cose fossero tornate come prima.
"Già. E' proprio un idiota." disse sorridendo Ino, fissando il ragazzo che filava saltando per le strade di Konoha.

Fine.

* Acchiapparella: gioco abbastanza noto ai miei tempi, anche conosciuto come "ce l'hai". Chi sta in mezzo è una
specie di "mostro" che deve toccare gli altri giocatori che devono scappare da lui. Dopo aver toccato un altro
giocatore, a quello passa il titolo di mostro e deve rincorrere gli altri per passare il titolo.
Dalle mie parti si chiama "ce l'hai" perché quella è la frase che grida la persona che sta in mezzo a fare il
mostro dopo aver toccato un altro giocatore.

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Spiegazione per tutte le mie amate lettrici e i miei lettori verso cui provo solo sentimenti neutri (sono etero dopotutto)

Mhm... come dire... non volevo inserire la spiegazione nel finale, perché è più bello se chi legge ci pensa su e la
pensa come meglio ritiene opportuno.
Però, dato che sono sicuro me ne scorderò, preferisco scrivere quel che è successo a Naru.
Se ricordate bene, nel capitolo 6 c'e' una conversazione in cui non ho spiegato da chi veniva tenuta.
Quella conversazione avviene nel mondo onirico o dell'anima di Naruto.
La conversazione avveniva tra lui e Kyuubi, la quale, per avere sempre sta quantità abnorme di Chakra, dovrà prima
o poi ricaricare le batterie, andando in letargo e Naruto, dispiaciuto per la situazione della volpe, ha deciso di farle compagnia.
Per questo il chakra ha smesso di scorrere e Naruto è andato in coma.
Una coda della volpe si è poi risvegliata, ma essendo una parte della Volpe in letargo, ha reagito come se fose un
bimbo di pochi anni. La volpe non ha avuto un infanzia felice e Naruto pure, per questo speravo di concedergliela in questa fic.
Ino nello scorso capitolo ha proprio incontrato la coda della volpe che era visibile ai suoi occhi come un bambino.
Spero vi sia piaciuta e che seguirete le altre fic che posterò in futuro su altri anime, come Evangelion e DB.
Chiedo scusa a chi si aspettava qualcosa di più romantico. ^^;;;;
Purtroppo non m'è venuta una conclusione migliore che fosse il meno OOC possibile!

Grazie a tutte/i per i vostri commenti. Sono stati tutti apprezzatissimi!
Ieri è stata una giornataccia... ho dovuto fansubbare il primo epi di Gundam 00 e di Cutie Honey Live e domani devo partire per Varese... ho trovato tempo giusto oggi per scrivere il finale, spero vi sia piaciuto.