Anime & Manga > Vampire Knight
Segui la storia  |       
Autore: Misuzu    21/03/2013    2 recensioni
"Sai... se metti dello zucchero in un contenitore dove c'è scritto sale, non diventa sale."
Ayame, normalissima studentessa della Day Class, si ritrova a convivere con il segreto dei vampiri. Tuttavia, ben presto, diventerà l'oggetto principale di un grandissimo cambiamento.
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Takuma Ichijo, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ayame rimase paralizzata. Non stava capendo più niente: nell’arco di un giorno era stata rapita, quasi uccisa, e ora stava dando il suo primo bacio alla persona che, fino a qualche settimana prima, era un semplice estraneo. La sua vita, per quanto breve in confronto a quella di un vampiro, ora stava accelerando troppo il suo cammino.
Cercò di allontanarlo da sé, poggiando le mani sul petto del ragazzo, ma la sua forza pareva nulla in confronto a quella che il vampiro usava per tenerla. Solo quando si fu staccato Ayame si accorse di non avere più forze, nemmeno per scappare. Il suo cuore aveva accelerato il battiti, i polmoni cercavano di prendere più aria possibile; il volto del giovane si era colorato di un rosa leggermente più intenso rispetto a quello che tingeva, generalmente, le sue guance e la guardava dritta negli occhi, come se attendesse una risposta.
“Scusami... mi sono appena ricordata che ho qualcosa da fare!” disse la ragazza, cogliendo un attimo di distrazione del vampiro, per correre via dal dormitorio Luna. Corse veramente fino allo stremo delle sue forze, andando a finire nello stesso tratto di bosco in cui Aidoh aveva fatto finta di confessarsi. Si sedette all’ombra di un albero, accovacciandosi.
Takuma era un bel ragazzo, certo, però non riusciva a immaginare nulla con lui: lei era una semplice umana, destinata a essere sottoposta allo scorrere del tempo e ad avere una vita lunga quanto un battito di ciglia, lui avrebbe vissuto una quantità di tempo praticamente prossima all’eternità, in fondo era fra quelli che aveva il sangue più puro dopo i purosangue. No... non avrebbero mai potuto stare insieme. “Se ne farà una ragione...spero” si disse la ragazza, per poi dirigersi dal direttore e chiedere se qualcuno avesse recuperato la sua spada. Fu davvero sollevata nel sapere che Kaito, l’amico di infanzia di Zero, gliel’aveva portata.

 
 
“Aya-chan...” disse il direttore, prima che lei aprisse la porta per andare via “So cos’hai fatto con Zero. Però ti prego... si prudente. Sei un’umana e Juri mi ha spiegato che queste cosa consumano parecchia energia. Se tu abusassi di ciò rischieresti di trovarti in pericolo” disse il direttore
“Grazie mille, direttore. D’ora in poi cercherò di stare più attenta” disse la ragazza e tornò in camera sua. Qui, però, si trovò una bella sorpresa.

 
 
Sul letto vi era una scatola abbastanza grossa color avorio; sopra di essa, un bigliettino del medesimo colore. La ragazza lo prese e lo lesse
Gran ballo. Per rimediare alla terribile serata vissuta, i signori Kuran sarebbero lieti di invitarvi ad un ballo che si terrà nella villa sotterranea dei Kuran la prossima domenica.” Leggendo il biglietto rimase leggermente perplessa “E io che c’entro?”. Ma non ebbe nemmeno finito di pensare che un fogliettino molto ben ripiegato cadde sul letto; lo prese e continuò a leggere
Per sdebitarsi per tuo aiuto i miei genitori hanno voluto invitarti. Nella scatola trovi il vestito, così non avrai problemi per quella sera. Inoltre puoi stare tranquilla, verrà anche Zero.
A presto!
Yuki”.
Presa dalla curiosità aprì la scatola e rimase di stucco vedendo il vestito “E dovrei mettermi questo... quasi, quasi rimango con la divisa scolastica” si disse, vedendolo.  Era un abito con lo scollo a cuore, rosso, finemente decorato e con la gonna che un po’ più vaporosa, divisa dal corpetto da una cinta di brillantini “Morirò dalla vergogna, lo so” disse, rimettendo il vestito a posto.
 
 

Il giorno dopo la lezione fu più movimentata del solito, dato che Ichiru si era riscritto nuovamente all’accademia; e si mise seduto accanto ad Ayame
“Saputo della festa?” chiese sottovoce alla ragazza, mentre il professore spiegava una monotona lezione di economia
“Già...” rispose la ragazza, non molto entusiasta, cercando di non addormentarsi e prendere più appunti possibili.
“Noi hunter dobbiamo partire dall’accademia... credo che debba venire anche tu con noi” disse Ichiru
“Buono a sapersi... almeno non morirò d’imbarazzo prima di arrivare lì” rispose la ragazza
“Allora ti prenderò in giro, in qualsiasi modo tu sia vestita” disse Ichiru
“Non ti azzardare! Non riuscirei a sopravviverci” disse Ayame, vedendolo sorridere. In fondo, Ichiru non era poi così male... era certamente molto più solare di Zero.
 
 
Era quasi arrivato il tramonto e la ragazza non aveva la ben che minima intenzione di svolgere il suo lavoro da Guardian; quello che era successo il giorno primo era ancora troppo vivo nella sua mente.
“Tranquilla, lo faccio io per questa settimana” disse Ichiru, improvvisamente
“Cosa?!” chiesero Zero e Ayame contemporaneamente, stupiti dalla presa di iniziativa del ragazzo
“Sarai ancora stanca per quello che è successo Sabato, almeno ti riposi per questa settimana” disse il ragazzo
“Grazie mille, Ichiru! Sei il migliore!” disse abbracciandolo, per poi correre in dormitorio. Quella settimana, che avrebbe dovuto passare estremamente lenta, volò e arrivò, quindi, il giorno del ballo.

 
 
Per quel giorno sia Ichiru che Zero erano vestiti molto elegantemente, e per ciò Ayame non stonava con loro. Sotto il vestito, ovviamente, si era ricordata di mettere anche la sua arma: dopo l’ultima volta, era meglio evitare di sottovalutare la situazione, anche se chiedeva quanto lei potesse essere utile. Dal dormitorio al cancello la strada era abbastanza lunga, ma almeno non c’era nessuno, essendo sabato.
“Mi stai mettendo in imbarazzo” disse Ayame, mentre Ichiru continuava a fissarla
“Ma non ho detto nulla!” si giustificò
“Ok... allora smettila di guardarmi!” rispose la ragazza
“Non sto guardando te, ma il pavimento!” rispose Ichijo
“Smettetela voi due! Mi sembrate una coppietta innamorata” disse Zero, irritato
“Se tuo fratello la smette di fissarmi la finisco, ma dimmi... non è che per caso sei geloso? In fondo, in una settimana ho parlato più con Ichiru che con te in un intero mese!” osservò la ragazza
“Eh?! Non blaterale e pensa al lavoro, sottospecie di hunter mal riuscito!” disse Zero
“Parla l’esperto” rispose Ayame.
Giunti al cancello videro Kaito e il maestro di Zero, Yagari , che disse
“Quest’evento sarà diverso dagli altri, in quanto è stato chiesto a noi hunter di prendervi parte come i comuni vampiri”
“Che seccatura!” rispose Zero e il suo stato d’animo era condiviso fra tutti i cinque presenti alla scena
“Quindi, cercate di divertirvi, per quanto possibile” disse. Poi arrivò una limousine, lunga e nera, che li accompagnò al luogo destinato alla festa. Ayame non c’era mai stata lì, era una zona della città estremamente in periferia e non era certamente abitata.

 
 
Quando entrarono nella sala, videro che era molto più grande di quella dello scorso ricevimento e c’era anche molta più gente. La pista era sgombera e le danze non erano ancora iniziate; per fortuna, nessuno si accorse del loro arrivo.
Ayame osservò attentamente la stanza e, in fondo, mentre dialogava con suo nonno, c’era Takuma. Decise che sarebbe stato meglio non farsi notare, ma quando fece per allontanarsi e stare vicino a Ichiru, iniziarono le danze.
“Cavolo...” disse la ragazza, non avendo fatto in tempo a raggiungere l’altro lato della stanza
“Dato che non abbiamo alternative... mi concede questo ballo, signorina?” chiese Ichiru
“Eh?! Ma non so ballare!” rispose la ragazza
“Allora glielo insegnerò io” disse, mettendo una mano attorno alla vita e iniziando a danzare. Incredibilmente Ayame non calpestò nemmeno per una volta i piedi di Ichiru e, quando le danze finirono, erano arrivati al lato di Zero
“Non pensavo di dirlo, ma è divertente!” disse la ragazza “Ehi Zero! Provaci anche tu!” disse, notando che il ragazzo non si era spostato minimamente da dove si era messo appena arrivato
“Non ho la ben che minima intenzione di danzare sulla stessa pista di questi luridi vampiri” rispose, mentre guardava seccato. Avrebbe voluto passare l’intera nottata fuori a sparare ai livelli E piuttosto che rimanere lì qualche minuto di più.
“Dovresti avere degli orizzonti più aperti!” lo rimproverò la ragazza.

“Potrei avere l’onore di danzare con lei?” disse Aidoh apparendo da dietro la ragazza. Questa, nonostante fosse sorpresa, accettò. Non avrebbe mai immaginato di poter danzare con qualche studente della Night Class, se non in qualche rara occasione che organizzava il direttore a scuola e nella quale a lei sarebbe stato esplicitamente chiesto di ballare; in pratica, mai. E per giunta non avrebbe mai immaginato di danzare proprio con Aidoh, dato che il ragazzo le aveva detto, qualche tempo prima, che con lei non avrebbe mai danzato, a costo di dover andare nella base degli hunter e farsi sparare, oltre che per il numero esagerato delle sue ammiratrici “Grazie...” disse Aidoh imbarazzato, questa volta per davvero
“E di cosa?” chiese la ragazza
“Kaname - sama è veramente felice, da quando i suoi nobili genitori sono tornati. Penso che questa festa abbia lo scopo di farli rimettere nella società dei vampiri” disse
“Oh... Aidoh con il cuore tenero! Non pensavo avessi anche questa parte” disse prendendolo in giro
“Continua e ti mollo al centro della pista” disse Aidoh. Questa volta aveva lui il coltello dalla parte del manico
“Sarebbe un colpo basso!” rispose la ragazza
“Ma anche tu li usi quando dici di voler spiattellare tutto al nobile Kaname!” ribatté il biondo
“Sì ma io non l’ho mai fatto, nemmeno quando stavi per bermi il sangue quando mi ero appisolata sotto l’albero” disse la ragazza, vincendo la sfida e assicurandosi di non essere abbandonata.
“Oggi sei davvero carina” disse Aidoh, quasi a fine ballo
“Stai cercando di avere altre informazioni? Guarda che io non mi faccio abbindolare da questi trucchetti!” rispose la ragazza
“E io che una volta tanto volevo cercare di essere gentile con te!” controbatté il biondo, per poi lasciarla, quando il ballo fu finito, vicino alle colonne.

 
 
“Ayame, vieni!” disse Yuki, incurante del fatto che Takuma si stesse avvicinando per parlare con la ragazza
“Ehi! Ma che fai?!” chiese mentre si avvicinarono alle scale. Giunte in prossimità di esse, Kaname iniziò a scenderle, e tutto e tutti si bloccarono, inchinandosi a lui. O meglio dire, tutti tranne gli hunter. Lui, con fare affabile e con un flebile sorriso, disse
“Mi dispiace aver interrotto la vostra festa, ma vorrei fare un annuncio che troverete tutti estremamente importante. Come ben sapete, circa dieci anni fa i miei genitori sono scomparsi, per suicidio si è detto. Tuttavia questo non è vero” e, a quelle parole, un leggero brusio iniziò ad alzarsi. Il nonno di Ichijo lo osservò con occhi iniettati di sangue, convinto che stesse per dire qualcosa che avrebbe potuto comprometterlo , ma incapace di intervenire “Prima di continuare, vorrei ringraziare il concilio per aver tenuto fede alla parola che mi era stata data e per aver rivelato quella falsa verità. I miei genitori hanno, in realtà, deciso di prendersi un periodo di riposo, lontano dalla società dei vampiri, per tentare di capire cos’era meglio fare. Oggi, ho l’onore di dire che sono tornati” e, dopo quelle parole, i due scesero le scale, facendosi rivedere dalla società della notte, mentre un applauso si alzò dai presenti. Ovviamente anche il nonno di Ichijo applaudì, felice del fatto che Kaname non avesse rivelato nulla, anche se non aveva capito come fossero ritornati. Rido li aveva uccisi, di questo ne era più che certo.
“Ci dispiace avervi fatto preoccupare. Tuttavia, anche se il nostro ritorno ha fatto scalpore, ho da annunciarvi un’altra notizia che, probabilmente, sarà più sorprendente di questa.” E, detto ciò, fece avvicinare Ayame e la mise di fronte alla grande massa di vampiri, poggiando le sue mani sulle spalle della ragazza, assicurandosi sia che lei non scappasse che il Concilio avesse ben chiaro che non avrebbe potuto toccarla in alcun modo; inoltre ciò fece in modo che Ayame potesse vedere la grande massa di vampiri presenti alla festa. “Quest’oggi vorrei annunciare il ritorno nella società dei vampiri della Nobile Ayame, l’ultima discendente del casato Sora e l’ultimo vampiro di sangue puro rimasto appartenente ad esso” disse Haruka, con voce calma.
 
 

Dire che Ayame fosse sotto shock sarebbe come minimizzare tutto quello che stava provando. In realtà pensava si trattasse di uno scherzo, di un cavolata; ma dal brusio che si alzò immediatamente capì che quella notizia doveva essere vera. La notizia, come previsto, sconvolse moltissimi dei presenti: Yagari, Kaito, Zero e Ichiru in primis, e poi tutti gli studenti della Night Class
“Il casato Sora... l’unico che è stato a pari merito con i Kuran” disse Ruka, sottovoce, a Kain
“Già” rispose quest’ultimo.
“Una purosangue?!” si chiese Aidoh, estremamente stupito.
“Credo che la nobile Ayame voglia riposare. Yuki saresti così gentile da portarla nella camera di sopra?” chiese il padre sottovoce alla figlia, che annuì.
Yuki prese per la mano Ayame e la fece uscire da una porta adiacente alle scale, in modo tale che i vampiri evitassero di guardarla; sapeva che, in quella situazioni, sguardi incuriositi e bramosi non avrebbero certamente messo a proprio agio una ragazza umana. Salì delle scale interne e la portò in un lussuosa stanza, una delle tante nella villa, e accese la luce. La stanza aveva, partendo da destra, un enorme letto a baldacchino, un grosso armadio e un paio di poltrone.

 
 
Dopo essere entrate, Ayame si sedette sulla poltrona che le era più vicina. Le gambe non la reggevano più e quelle parole continuavano a rimbombarle in testa. Non poteva essere vero! Lei, Ayame Harada, nata e vissuta come umana, adesso non poteva appartenere ad un casato di purosangue e, addirittura, esserlo lei stessa!
“Stava mentendo?” chiese a Yuki, con un fil di voce. Non ne capiva il motivo, ma avrebbe voluto piangere
“No... sei veramente un purosangue” rispose la mora
“Ma come faccio?! Insomma sono umana!” ribatté la ragazza. Perché nessuno entrava da quella porta dicendole che era tutto uno scherzo? Perché avrebbe dovuto interrompere quella vita che le piaceva tanto per iniziarne una piena di incertezze e dolori? Essere una purosangue voleva dire assumersi tante, troppe responsabilità, che da sola non sarebbe mai riuscita a gestire.
“Lo so... ma anche io lo ero.” Rispose Yuki. Per quanto improbabile, un vampiro purosangue poteva diventare un umano, e Yuki  ne era la prova. Rassegnatasi all’idea di quello che sarebbe diventata, decise che sarebbe stato meglio capire chi fosse questo casato che sembrava aver destato tanto scalpore
“Mi potresti dire cos’è questo casato Sora?!” chiese.
“Ecco... era una famiglia nobile che per diverso tempo combatté contro i Kuran per essere i sovrani. Sai, allora diverse famiglie purosangue desideravano quel titolo e quella era la più acerrima nemica della mia famiglia. Un giorno, però, il principale erede decise di ritirarsi da quella guerra, trovandola insensata; suo padre, temendo che il figlio minore non potesse in alcun modo reggere le sorti di un regno con una pace tanto precaria, decise di ritirarsi dalla guerra, lasciando campo libero ai Kuran. Tuttavia, i miei avi decisero di premiare la caparbietà di quella famiglia e si allearono con loro, affidandogli ruoli importanti. Del primo erede, quello che si ritirò, si dice che egli avesse trovato una donna umana della quale si era innamorato e che il sentimento fosse reciproco. Essendo un purosangue decise di trasformarla in vampiro e le fece bere il suo sangue, impedendole così di diventare un Livello E. Tuttavia, avvenne qualcosa che non era mai accaduto in quanto la donna divenne un purosangue a tutti gli effetti. Da allora si dice che il casato è in grado di rendere purosangue sia gli umani, che altri vampiri di livello inferiore.
Sui Sora c’è anche un'altra leggenda che la distingue da tutte le famiglie di purosangue: si dice che un giorno, un membro della famiglia, iniziò a girovagare per le strade di un comune villaggio, cercando di capire quanto fosse drastica la situazione, dopo che molti vampiri di alto lignaggio si erano divertiti trasformando gli umani in vampiri e non facendo bere loro il proprio sangue. Si dice che vide una povera donna, che altro non aveva se non la figlia, trasformata in vampiro e prossima al Livello E. Il purosangue, mosso dalla compassione, decise di rimediare alla crudeltà dei suoi consanguinei e riuscì a riportare all’umanità la ragazza; fece così anche con gli altri vampiri ex- umani del villaggio, garantendo un’esistenza pacifica. Col passare delle generazioni i vampiri appartenenti al casato hanno sviluppato dei propri poteri , garantendosi un grosso rispetto anche dopo la caduta della monarchia.” Spiegò Yuki.
 “Quindi... quel vampiro mi ha presa solo perché sapeva già di quello che ero in grado di fare?” chiese la ragazza, cercando di trovare un filo logico in quello che era successo
“Secondo mio fratello... sì”  rispose la purosangue
“Quindi Takuma lo avrà fatto solo per quello...” si disse Ayame, triste. Iniziava a capire perché fosse tanto importante per quel ragazzo: lui avrebbe preso il suo sangue; e, in effetti, in nessun altro modo una normale umana avrebbe potuto avere tante attenzioni da parte di un vampiro di quel calibro.
“Vuoi qualcosa?” chiese Yuki, cordialmente. Ci era passata anche lei in quella situazione e sapeva esattamente cosa volesse dire.
“No! Piuttosto... credo sia meglio tornare sotto! Per oggi sono qui come hunter, quindi tanto vale che continui a fare il mio lavoro!” disse Ayame, sorridendo e cercando di sembrare allegra. Non voleva lasciare la sua vita umana tanto facilmente, non ancora
“Eh? Sì... certo” disse Yuki sorpresa e la riaccompagnò nella sala, senza farsi vedere da nessuno.

 
 
 “Forza! Non fate i perditempo! Dobbiamo continuare a lavorare!” disse Ayame solare, apparendo alle spalle di Zero e Ichiru
“E quando sei arrivata?” chiese Zero, spaventandosi ma cercando di non farlo vedere
“Ora” rispose semplicemente
“Stai bene?” chiese Ichiru
“Sì! Mai stata meglio! Forza, dobbiamo lavorare!” rispose lei allegra
“Ayame... i nostri ordini sono cambiati. Vieni, ti spiego tutto” disse Ichiru,prendendola per mano e trascinandola fuori dall’edificio. Lì fuori la stessa limousine che li aveva accompagnati, li stava aspettando per tornare a casa “Dentro  ci sono troppi vampiri” disse. Quell’ultima parola, vampiri, iniziò a rimbombare nella testa della ragazza. Anche lei si sarebbe trasformata ben presto in una creatura della notte, anzi, forse la sua trasformazione era già iniziata.
“Sì... va bene” disse ed entro nella macchina.
Pochi secondi dopo anche Zero li raggiunse
“Ce ne hai messo di tempo!” disse Ichiru, ma il fratello non rispose ed entrò nella macchina. Non gli voleva proprio dire pochi secondi prima aveva parlato con Ichijo:

“Ehi Kiryu! Dove la state portando?” gli chiese il biondo poco prima che se ne andasse
“Non sono affari tuoi!” rispose secco l’hunter
“D’accordo... ma, per favore, cercate di starle vicino!” disse il vampiro, ma l’hunter fece finta di non ascoltarlo. Non voleva avere nulla a che fare con quel mondo.

 
 
Durante il viaggio di ritorno, inizialmente avvolto da un totale silenzio, la ragazza parlò
“Zero, Ichiru, potrei farvi una domanda?” chiese con voce flebile. Certamente quella notizia l’aveva scossa parecchio se era stata in grado di oscurare l’Ayame solare che avevano conosciuto. Quando i due annuirono la ragazza continuò “Rimarrete miei amici... anche se mi trasformerò in un vampiro?”. Pensandoci aveva capito che non le importava l’essere che fosse in realtà, la cosa che voleva davvero era solo mantenere i suoi amici. Lei, purosangue o umana, sarebbe rimasta sempre Ayame. Però loro erano hunter e avrebbe rischiato di perderli
“Se metti dello zucchero in un contenitore con su scritto sale, esso non diventa sale, o sbaglio? Se rimani te stessa, perché non dovremmo essere tuoi amici?” chiese Zero.
“Grazie!” rispose Ayame, immensamente sollevata.




Angolo dell'autrice: Innanzi tutto ringrazio usuk_fan, Heart e lady Anya blu Cullen per le loro recensioni dello scorso capitolo!
Sono una persona che non ama portarsi le cose a lungo... e dato che vorrei sviluppare la trama su ben altri punti che quelli della scoperta della verità sulla famiglia di Ayame, ecco qui svelato il segreto!
Allora devo dire che il cognome della famiglia, Sora, in giapponese vuol dire cielo. Ho pensato che sarebbe stato bello associare ad una famiglia con un grande potere un cognome che lo rispecchiasse; e dato che il cielo è immenso (arrotondiamolo XD Non badate a tutte le leggi fisiche e non che rompo dicendo questa frase) ho pensato fosse adatto.
Spero di non aver fatto precipitare nell'OCC personaggi come Zero e Ichiru: per quest'ultimo non so proprio come farlo comportare, dato che con Zero si comporta in modi diversi, specialmente da adulto (anche se penso che rimangano molto uniti)!
Per gli altri personaggi... che dire, qui nessuno ha avuto uno spazio estremamente elevato, se non la protagonista e Yuki che ha solo parlato!
Il sesto capitolo è anch'esso già ultimato e in revisione. Sarà un capitolo giusto di congiunzione, con alcuni momenti della ex vita di Ayame.
Dal settimo capitolo intendo iniziare una nuova "saga" nel quale, finalmente, entrano in scena gli "antagonisti" principali.
Spero di riuscire a scrivere degnamente i prossimi capitoli cercando di mantenere la trama leggera e non intricandola troppo!
Che dire a questo punto? Grazie a chiunque legga e spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento!
A presto!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vampire Knight / Vai alla pagina dell'autore: Misuzu